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F.Giuffra
In Liguria non abbiamo piste e quindi difficilmente avremo mai un Andreotto, ma qualcosa non ci manca: ieri sono andato a caccia di foto macro all’alba, quando gli insetti sono ancora intorpiditi, con il grande CloudeD70… che ormai è CloudeD200, ma per me l’Uomo Ragno, perché con i suoi Nikkor cattura ogni tipo di insetto in maniera ammirabile.

[attachmentid=61236]
Ho imparato alcune cose, come il fatto che è meglio fotografare in salita piuttosto che in pianura, perché gli insetti sono bassi e ci si può abbassare meno, e che il cavalletto senza una slitta micrometrica non serve. Da parte mia gli ho fatto provare il 200-400vr col 1,7x, (messa a fuoco minima di soli 2 metri) che nelle sue sapienti mani diventava un macro, e gli ho fatto conoscere l’uso dei cartoncini con stampati degli sfondi sfuocati.

IPB Immagine

Ovviamente lui sogna un 200 micro, certo è più comodo lavorare da lontano ai soggetti timidi, ma a me sembra che aumentando la focale diminuisca la già esigua profondità di campo, a parità di inquadratura, ad esempio a 1:1 con un tele dovrei avere meno profondità. Ma lui di questo non era convinto…

Qualcuno ci sa dimostrare se anche a 1:1 la pdc cambia con la focale?

grazie.gif
DGilmour
Le leggi ottiche dicono che a parità di ingrandimento, la p.d.c. non cambia qualunque sia la focale.
Cioè la profondità di campo a 1.1 è uguale sia con un 60 sia con un 200, l'unica cosa che cambia è la distanza di messa a fuoco.
F.Giuffra
Non capisco, se io faccio un ritratto con un tele ho meno pdc rispetto a un wide, anche se l'inquadratura è la stessa...
[attachmentid=61237]
Tramonto
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 25 2006, 06:19 PM) *

Non capisco, se io faccio un ritratto con un tele ho meno pdc rispetto a un wide, anche se l'inquadratura è la stessa...
[attachmentid=61237]


DGilmour ha perfettamente ragione.
Quel che cambia fotografando la stessa scena con focali diverse è la prospettiva, in quanto varia la distanza di ripresa. Per fare un mezzo busto col 200 devi stare a quattro volte la distanza che non con un 50. Se l'ingrandimento è lo stesso (ovvero le dimensioni del soggetto su pellicola sono le stesse) e se il diaframma anche è lo stesso la pdc sarà la stessa. Ma col 200 isoli molto di più il soggetto.

Prospettiva e pdc sono concetti diversi, da non confondere.

Per questo io ormai uso solo il 200 micro perchè mi permette di staccare il soggetto dallo sfondo:

Aporia crataegi
Ophrys

Il 60 lo uso più per ritratto e paesaggio, il 105 sta tranquillo su uno scaffale ...
A me piace fotografare con sfondi naturali, usando il più possibile la luce naturale, migliorandola semmai o con un pannello riflettente o con un colpo di flash di riempimento:

Orchis morio
funghi

Non sopporto gli sfondi neri. Fanno sembrare le farfalle più simili a pipistrelli che non ad insetti diurni. Ciononostante non disdegno gli sfondi scuri, quando la scena è tale da avere lo sfondo in ombra:

Anemone
Lucabeer
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 26 2006, 11:18 AM) *
La profondità di campo PDC dipende da otturatore, lunghezza focale e distanza del soggetto, sembra facile da capire.


Non dipende dall'otturatore, ma dal diaframma...

Per il resto, le formulette ci saranno pure... ma io mi suiciderei dalla noia anche solo a leggerle, figuriamoci a dovermele imparare. Preferisco valutare nel mirino e magari fare qualche scatto in più variando i parametri in gioco (a maggior ragione con il digitale dove uno scatto in più non costa pellicola!).


buzz
Scattare con la mente che fa i calcoli non aiuta la composizione artistica. Forse è anche per questo che hanno inserito gli automatismi!

Secondo me il ritratto va fatto in base all'effetto che vuoi ottenere sul soggetto principale, e poi controlli lo sfocato.
Mi spiego: preferisco non distorcere un viso con un grandangolo piuttosto che farlo per includere un bello sfondo sfocato.
maxiclimb
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 26 2006, 11:18 AM) *

La profondità di campo PDC dipende da otturatore, lunghezza focale e distanza del soggetto, sembra facile da capire.



Appunto, sembra facile, ma forse non tutti ricordano che:

A parità di diaframma e di soggetto inquadrato, la PDC è esattamente la stessa con qualsiasi obbiettivo.

Mi spiego meglio.
Se fai un ritratto testa-spalle con un 50mm a f4, avrai la stessa PDC che facendo la stessa inquadratura testa-spalle con un 200mm sempre a f4.
L'unica cosa che cambia è la prospettiva introdotta dalla maggiore vicinanza o lontananza dal soggetto, e quindi il rapporto dimensionale con eventuali elementi sullo sfondo.
Avvicinandosi molto con un grandangolo avrò ovviamente anche delle deformazioni, ma la PDC rimarrà la stessa.
smile.gif

Quindi nel tuo caso usa una focale che non distorca i lineamenti (a meno che non sia quella la tua intenzione), direi almeno 60mm su DX, poi allontanati il più possibile dallo sfondo e fai avvicinare la modella fino a che l'inquadratura ti soddisfa.
A questo punto apri il diaframma fino a ottenere lo sfocato che desideri sullo sfondo (ma occhio a non sfocare troppo il soggetto).
Se questo non basta, ti serve una stanza più grande! laugh.gif
Fabio Pianigiani
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 26 2006, 11:18 AM) *

..
Come si trova la distanza giusta, esiste una formula o si va a caso, affidandosi alla zingara fortuna?
...

Le formule le lascio per eccesso di noia.
La "zingara fortuna" con apparecchiature da migliaia di €uro, sembra una bestemmia.
Quella levettina/pulsante sul corpo macchina,al lato dell'obiettivo, credo cel'abbiamo messa apposta ... unsure.gif
nikomau
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 26 2006, 11:18 AM) *

La profondità di campo PDC dipende da otturatore, lunghezza focale e distanza del soggetto, sembra facile da capire.

Se voglio fare un ritratto in un interno e cerco di sfuocare lo sfondo metto il diaframma a tutta apertura, ma lo zoom?

Posso andare in posizione tele perché diminuisce la pdc, ma per mantenere l’inquadratura devo far avvicinare il soggetto al muro che invece voglio far sfuocare. Oppure posso mettere in posizione wide per allontanare il soggetto dallo sfondo mantenendo la stessa inquadratura ma aumenta la pdc e mi ritrovo lo sfondo a fuoco.

Come si trova la distanza giusta, esiste una formula o si va a caso, affidandosi alla zingara fortuna?

grazie.gif


La distanza giusta la trovi guardando nel mirino, quando la composizione ti soddisfa si scatta. Tutti gli automatismi e le formule devono essere state assimilate dal cervello che, fino a prova contaria, è ancora un processore coi controbaffi. Se non sai, con ragionevole precisione, come sarà l'immagine una volta scattato significa solamente che devi scattare di più e avere più esperienza.
Poche formule e molte immagini. L'attrezzatura (meglio se ce ne portiamo appresso poca, ma buona) deve essere al nostro servizio, ci deve permettere di attuare l'idea che abbiamo previsualizzato.
E poi, di tanto in tanto, qualche mostra e qualche libro di fotografi tosti ci possono aiutare a crescere fotograficamente.
enrico
QUOTE(maxiclimb @ Sep 26 2006, 12:03 PM) *

Appunto, sembra facile, ma forse non tutti ricordano che:

A parità di diaframma e di soggetto inquadrato, la PDC è esattamente la stessa con qualsiasi obbiettivo.

Mi spiego meglio.
Se fai un ritratto testa-spalle con un 50mm a f4, avrai la stessa PDC che facendo la stessa inquadratura testa-spalle con un 200mm sempre a f4.



Scusa ma non credo sia così. E' vero che col 50 mm devi avvicinarti di più e la PDC si riduce col ridursi della distanza di ripresa, ma questo non avviene nella stessa proporzione.
Ciao
Enrico
maxiclimb
Invece dovrebbe essere proprio così. smile.gif
A parte il fatto che lo scrivono tutti i manuali di fotografia che affrontano l'argomento (almeno tutti quelli che ho avuto modo di sfogliare), ho appena fatto un test casalingo, giusto per risponderti con cognizione di causa.
Ho confrontato il 20mm con il 105 micro, entrambi a f/4.
Ho inquadrato una finestra avendo cura di allineare correttamente i bordi e ho messo a fuoco.
Con il 20mm ero a circa 43 cm, mentre con il 105 ero a oltre 2 metri.
Ho poi riportato i valori su questo sito:p.d.f.

e ho verificato che i valori di pdf complessiva corrispondono. wink.gif
Una piccola differenza c'è, ma dipende dalla difficoltà di rilevare correttamente la distanza sul barilotto degli obbiettivi.
Facendo una misurazione più accurata probabilmente i valori sarebbero esatti.
E comunque anche così la differenza è di soli 2cm...

Ora, potrebbe anche essere un caso, io non sono un esperto di ottica.
Ma poiche l'ho letto su diversi manuali, e il mio test, per quanto veloce e impreciso, sembra confermarlo, non avrei grossi dubbi, almeno nell'utlizzo pratico.
Se qualcuno più esperto vorrà contraddirmi, sarò lieto di imparare qualcosa di nuovo.
Maxi
enrico

Ciao Maxi,
scusa, ma secondo te se faccio un ritratto a mezza figura con un 28mm e con un 200 mm con lo stesso diaframma, ho la stessa PDC?
Non credo proprio. Dici di averlo letto su diversi manuali. Puoi citarmene qualcuno, indicandomene la pagina? Ne ho molti.
In piena amicizia e solo per amore di precisione.
ENrico
matteoganora
QUOTE(DGilmour @ Sep 25 2006, 06:11 PM) *

Le leggi ottiche dicono che a parità di ingrandimento, la p.d.c. non cambia qualunque sia la focale.
Cioè la profondità di campo a 1.1 è uguale sia con un 60 sia con un 200, l'unica cosa che cambia è la distanza di messa a fuoco.


Però il calcolo della profondità di campo, accademicamente, si fa tenendo conto di tre parametri, focale, diaframma, distanza di messa a fuoco.

Per curiosità, usando l'efficace calcolatore della PDC:
www.dofmaster.com
ho fatto un po di conti con i micro nikkor:

60 micro, focale 60 mm, distanza di MAF a 1:1: 21.9cm
105 micro, focale 105 mm, distanza di MAF a 1:1: 31.4cm
200 micro, focale 200 mm, distanza di MAF a 1:1: 50cm

Se mettete i tre valori nella formula, le PDC risultanti a f16 sono le seguenti:
60: PDC 0.93 cm
105: PDC 0.57 cm
200: PDC 0.36 cm
Quindi, o la formula classica della PDC non si può applicare in macro, o c'è qualcosa che non quadra... hmmm.gif

Qui c'è un'articolo ben fatto di Emanuele Juza, nostro utente, che dimostra che effettivamente a parità di soggetto inquadrato con due focali radicalmente diverse come 50 e 200mm, la PDC è molto simile... ma a me non pare proprio... "la stessa"... ora, lui tira in ballo la propsettiva, ma secondo me se empiricamente si può sostenere che siano molto simili, per facilitare le cose, ma matematicamente non si ottiene lo stesso risultato.
http://www.photorevolt.com/articoli_id_35.html
16ale16
QUOTE(enrico @ Sep 26 2006, 01:51 PM) *

Scusa ma non credo sia così. E' vero che col 50 mm devi avvicinarti di più e la PDC si riduce col ridursi della distanza di ripresa, ma questo non avviene nella stessa proporzione.
Ciao
Enrico


Enrico sucsa ma non è così, se sei a parità di inquadratura la PDC è la stessa con qualisasi obiettivo. Se vuoi fare un aprova scatta con un 200mm e con un 18, stando nello stesso identico punto (ovviamente stesso diaframma). Avrai la foto col 200 che appena appare sul monitor è senza pdc (sfondo sfocato), il contrario con il 18mm. Ora però zooma quest'ultima fno ad avere la stessa immagine che vedi col 200mm. Lo sfondo sarà sfocato allo stesso identico modo.
Ti ho semplicemente ribaltato la faccenda rispetto a Maxi, ma il risultato è lo stesso. Provare per credere... wink.gif

Ciao
maxiclimb
Si Enrico, sto dicendo esattamente quello.
E a quanto pare altri stanno dicendo la stessa cosa in
un'altra discussione. smile.gif
I manuali? Il primo che ho tra le mani è : "Guida pratica alla foto perfetta" ed. reflex , ma anche John Shaw in "guida completa alla macrofoto" sempre ed. reflex dice lo stesso.

E poi in un paio di manuali che ho inprestato/regalato, uno mi pare di Linda Perina e un altro di John Hedgecoe dicevano lo stesso.

Maxi
enrico
Per carità, posso sbagliare,
però voglio approfondire l'argomento. Mi sembra assai strano
Enrico
Giallo
Quoto maxiclimb.
In sintesi, anzichè parlare di tele o grandangolari, possiamo dire che - a parità di diaframma - la pdc dipende essenzialmente dal rapporto di ingrandimento.
Ossia, allo stesso diaframma ed allo stesso rapporto di ingrandimento, la pdc è la stessa, che io stia fotografando da 2 metri con un 200mm o da 50 cm con un 50mm o da 25 cm con un 25mm, etc.

Certo, cambiando lunghezza focale sarò costretto a cambiare la distanza (per mantenere lo stesso RR) e di conseguenza varierà pure la prospettiva e ed il rapporto dimensionale primo piano/sfondo, ma la pdc sarà la medesima.

smile.gif
lucaoms
QUOTE(enrico @ Sep 26 2006, 02:32 PM) *

Ciao Maxi,
scusa, ma secondo te se faccio un ritratto a mezza figura con un 28mm e con un 200 mm con lo stesso diaframma, ho la stessa PDC?



QUOTE(Giallo @ Sep 26 2006, 03:02 PM) *

Quoto maxiclimb.
In sintesi, anzichè parlare di tele o grandangolari, possiamo dire che - a parità di diaframma - la pdc dipende essenzialmente dal rapporto di ingrandimento.
smile.gif

esattamente enrico la risposta è si a patto che tu riproduca lo stesso ingrandimento, quindi (come giustamente diceva giallo) se con il 28mm sei a 28cm dal soggetto per ottenere la stessa pdc con il 200 devi essere a due metri....
non credo pero' valga lo stesso calcolo con i rapporti 1:1
luca
16ale16
QUOTE(lucaoms @ Sep 26 2006, 03:11 PM) *

esattamente enrico la risposta è si a patto che tu riproduca lo stesso ingrandimento, quindi (come giustamente diceva giallo) se con il 28mm sei a 28cm dal soggetto per ottenere la stessa pdc con il 200 devi essere a due metri....
non credo pero' valga lo stesso calcolo con i rapporti 1:1
luca


Enrico, proprio per confermare ancora le risposte, ripensa alla prova che ti ho segnalato: zoomando ottieni stessa PDC, ovvero con stesso rapporto di ingrandimento, cioè l'importante è che tu veda esattamente la stessa immagine.

Ciao
sangria
ciao

a tutti leggendo il post ho letto che qualcuno vorrebbe calcolarsi la PDF
be esiste un programma per il cell della nokia che lo fa si chiama DOFCALC e lo trovate qui

DOFCALC


mi raccomando funziona solo se lo fate installare al programma della nokia!


IgorDR
QUOTE(enrico @ Sep 26 2006, 02:57 PM) *

Per carità, posso sbagliare,
però voglio approfondire l'argomento. Mi sembra assai strano
Enrico


Mi inserisco anche io a confermare quanto detto, cioè la PDC NON DIPENDE dalla focale. La farfalla fotografata nel primo messaggio avrebbe la stessa PDC sia che fosse stata fotografata con un 600mm dal terrazzo di casa, che se fosse stata fotografata con il 12mm a pochi centimetri di distanza.
Le due foto però sarebbero diverse, facendo sembrare quella con il 600mm con sfondo più sfuocato: quella con il 600mm farebbe intravedere uno sfondo imprecisato (angolo di campo ristrettissimo), quella con il grandangolo farebbe intravedere magari una porzione di prato (ma sempre entrambe con la stessa PDC).
maxiclimb
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 26 2006, 03:55 PM) *

...ma allora, tanto per cercare di capire meglio questi concetti non proprio facillimi, nell'attesa che qualcuno ci posti un disegnino, devo fotografare una persona vicino al muro con un tele o con un wide lontano per sfuocare di più? O c'è una formula che mi permette di trovare il punto giusto senza fare tante prove a occhio ogni volta che entro in una stanza? Mi piacerebbe sapere già le cose prima per sapere se una foto si potrà fare o no e come...

grazie.gif


Ma scusa, per applicare qualunque formula o leggere una tabella ci metti sicuramente di più che a fare come ti ho già detto io.
Tra l'altro il punto "giusto" è soggettivo, dipende dal risultato che vuoi ottenere, mica vorrai avere qualcuno che ti dice che foto devi scattare? blink.gif
Se vuoi un disegnino stasera (tardi) a casa te lo faccio, ma mi sembra talmente inutile... hmmm.gif

QUOTE(F.Giuffra @ Sep 26 2006, 03:55 PM) *
nell'attesa che qualcuno ci posti un disegnino, devo fotografare una persona vicino al muro con un tele o con un wide lontano per sfuocare di più?


L'abbiamo appena detto e ripetuto: é esattamente lo stesso, dipende solo dal diaframma! wink.gif
matteoganora
Infatti... se nella formula imposto ad esempio:
diaframma 4, 50mm, 1mt di distanza, ottendgo una PDC di 0.9mt
diaframma 4, 200mm, 4 mt di distanza, ottendo una PDC di 0.9mt.

Se però applico i calcoli sulla base delle distanze di messa a fuoco minime che portano a RR 1:1 sui Micro Nikkor, ottengo valori diversi?
Chi mi sa spiegare ciò?
nikomau
QUOTE(matteoganora @ Sep 26 2006, 04:26 PM) *

Infatti... se nella formula imposto ad esempio:
diaframma 4, 50mm, 1mt di distanza, ottendgo una PDC di 0.9mt
diaframma 4, 200mm, 4 mt di distanza, ottendo una PDC di 0.9mt.

Se però applico i calcoli sulla base delle distanze di messa a fuoco minime che portano a RR 1:1 sui Micro Nikkor, ottengo valori diversi?
Chi mi sa spiegare ciò?


La PDC, concetto piuttosto relativo, si estende per 1/3 avanti al piano di messa a fuoco e per 2/3 dietro.
In macro la profondità di campo è per metà davanti e per metà dietro. Sempre approssimando.
Non so se ti riferivi a questo.
enrico
ho faticato un po' a ritrovare il tread,
per amore di correttezza ed onestà devo riconoscere che Maxiclimb aveva ragione. Ho lavorato un po' intorno alle formule con le quali calcolare la distanza iperfocale, il limite vicino e quello lontano della PDC, facendo delle simulazioni ed ho visto che effettivamente quello che si guadagna in PDC passando da una focale lunga ad una corta, si perde pari pari avvicinandosi al soggetto per inquadrarlo allo stesso modo.
Ero invece assolutamente convinto del contrario, anche pensando alla grande PDF delle compatte che hanno un sensore molto piccolo e di conseguenza delle focali molto corte. Il fatto che le foto fatte con le compatte dovessere subire un ingrandimento maggiore di quelle fatte con le reflex, con conseguente aumento dei circoli di confusione e, nonostante ciò, apparissero con una elevata PDC, rendeva solida la mia convinzione. Sempre mettendo mano alle formule, ho invece visto che la diminuzione della PDC dovuta all'ingrandimento maggiore, aveva un andamento lineare, mentre gli altri parametri subivano una crescita esponenziale.
Il bello di questo forum è anche in questo: ci permette di rimetterci in gioco e di rivedere le nostre idee.
Grazie a tutti
ENrico
maxiclimb
Ci provo io.
E' probabile che dipenda dalla costruzione dei nuovi micro.
Io ho un vecchio 105 micro AI, e uno zoom 28-105 AFD
Entrambi arrivano al R.R. di 1:2.
Però con il micro mantengo una buona distanza dal soggetto, mentre con lo zoom mi devo avvicinare MOLTO di più.
Il motivo dovrebbe essere che lo zoom ha uno schema IF, cioè mette a fuoco spostando gruppi interni, mentre il vecchio micro lo fa allungandosi (raddoppia quasi le dimensioni)
Lo schema IF ha il vantaggio di non causare la caduta di luminosità che si verifica con l'allungamento, ed è più veloce nel mettere a fuoco, però modifica la lunghezza focale al variare della messa a fuoco
In pratica, un obbiettivo IF di 105mm rimane effettivamente un 105 solo quando è messo a fuoco all'infinito, man mano che ingrandisci il soggetto, la lunghezza focale si modifica, e molto.
Al rapporto 1:1 un 105 IF ha una lunghezza focale di 60-70mm (circa, non sono sicuro)
Quindi i conti non ti tornano perchè nel calcolatore dovresti mettere la VERA focale in uso.

Spero di essermi capito! laugh.gif
lucaoms
QUOTE(matteoganora @ Sep 26 2006, 04:26 PM) *

Infatti... se nella formula imposto ad esempio:
diaframma 4, 50mm, 1mt di distanza, ottendgo una PDC di 0.9mt
diaframma 4, 200mm, 4 mt di distanza, ottendo una PDC di 0.9mt.

Se però applico i calcoli sulla base delle distanze di messa a fuoco minime che portano a RR 1:1 sui Micro Nikkor, ottengo valori diversi?
Chi mi sa spiegare ciò?

forse perche' i vetri r 1:1 hanno la profondita' di campo equamente divisa tra davanti e dietro....e quindi la pdc potrebbe essere la stessa ma si ridurebbe dietro al soggetto per aumentare davanti.....
la prova pratica è : scattando con R1:1 con il 105 con f22 hai circa una profondita' di circa 4/5cm mentree con un 105 non micro (ma addio r1:1) sarebbe decisamente superiore...
per questo nel precedente post dissi che la regoletta non valeva per i r1:1
ciao
Luca
maxiclimb
QUOTE(enrico @ Sep 26 2006, 04:39 PM) *

ho faticato un po' a ritrovare il tread,
per amore di correttezza ed onestà devo riconoscere che Maxiclimb aveva ragione.
...........................................
Ero invece assolutamente convinto del contrario, anche pensando alla grande PDF delle compatte che hanno un sensore molto piccolo e di conseguenza delle focali molto corte. Il fatto che le foto fatte con le compatte dovessere subire un ingrandimento maggiore di quelle fatte con le reflex, con conseguente aumento dei circoli di confusione e, nonostante ciò, apparissero con una elevata PDC, rendeva solida la mia convinzione. Sempre mettendo mano alle formule, ho invece visto che la diminuzione della PDC dovuta all'ingrandimento maggiore, aveva un andamento lineare, mentre gli altri parametri subivano una crescita esponenziale.
Il bello di questo forum è anche in questo: ci permette di rimetterci in gioco e di rivedere le nostre idee.
Grazie a tutti
ENrico


Grazie a te Enrico, sono d'accordissimo che il forum sia un mezzo straordinario per imparare, basta avere una mentalità aperta, e tu hai dimostrato di avercela eccome. wink.gif



QUOTE(lucaoms @ Sep 26 2006, 04:44 PM) *

forse perche' i vetri r 1:1 hanno la profondita' di campo equamente divisa tra davanti e dietro....


Questo mi sembra molto strano, andrebbe contro i principi della fisica ottica... hmmm.gif
Forse la correzione delle aberrazioni si può modificare dando l'impressione di una PDC più pronunciata davanti o dietro, come fanno gli obbiettivi DC, ma la distribuzione della PDC non credo che sia modificabile.
Attendo smentite! rolleyes.gif
-missing
Lasciamo per un attimo da parte gli obiettivi macro.

Di questa storia si parlò circa un anno fa in questa discussione: Af 180 2.8, Va Bene Per I Ritratti?.

Riporto l'intervento #149:

La regola generale della DOF recita più o meno: “La profondità di campo è la stessa per qualsiasi focale se l’apertura è identica e le dimensioni del soggetto vengono mantenute costanti sul fotogramma.”

Ad esempio, scelgo un soggetto statico a 10 metri. Lo fotografo a f/2.8 con un 400mm; la DOF è di 10 cm. Monto un 50mm sempre a f/2.8; a 10 metri la DOF è di 7.6 metri. Ma voglio che le dimensioni del mio soggetto siano costanti. Allora mi avvicino a 1.25 metri (400mm / 50mm = 8; 10 metri / 8 = 1.25 metri). La DOF torna ad essere esattamente quella di prima, ovvero 10 cm.

Non fa una grinza, ma come tutte le regole ha la sua eccezione. Ossia, quanto sopra regge fintanto che la distanza non eccede certi limiti di linearità (sia pur grossolanamente approssimata); ovvero finché la distanza di ripresa non eccede ¼ dell’iperfocale della focale più corta. Questo perché a partire da ¼ dell’iperfocale la DOF inizia a scostarsi rapidamente dalla linearità. Inoltre, dato che questo si verifica a distanze ben diverse per focali differenti, i grafici DOF cominciano a divergere in maniera significativa.

Il fenomeno è abbastanza trascurabile se si confrontano due focali lunghe (i.e. 200 vs 400 mm), mentre inizia a rendersi evidente quando, ad esempio, si confrontano le focali 50 vs 400mm. In questo caso, già da 3 metri, le cose cambiano piuttosto rapidamente.

Allego 2 grafici di esempio:

200 vs 400mm

50 vs 400mm (qui le curve divergono rapidamente e sensibilmente a partire da circa 3 metri).


[attachmentid=61291]
[attachmentid=61292]
nano70
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 26 2006, 03:55 PM) *

...ma allora, tanto per cercare di capire meglio questi concetti non proprio facillimi, nell'attesa che qualcuno ci posti un disegnino, devo fotografare una persona vicino al muro con un tele o con un wide lontano per sfuocare di più? O c'è una formula che mi permette di trovare il punto giusto senza fare tante prove a occhio ogni volta che entro in una stanza? Mi piacerebbe sapere già le cose prima per sapere se una foto si potrà fare o no e come...

grazie.gif

Hai mai provato ad usare il tastino " previsualizzazione della pdc"...? messicano.gif
buzz
Il concetto matematico è perfetto.

Ma allora perchè, come chiede Giuffra, una foto con un tele da l'impressione di uno sfocato maggiore di una con il wide?
La risposta è stata data in queste pagine: è una questione di dimensioni dello sfondo, e quindi di percezione dei suoi particolari.

Se lo sfondo è una parete bianca in un interno, la percezione sar grossomodo la stessa, mentre in esterni, dato che il tele comprime i piani, la percezione sarà di uno sfocato maggiore, ma solo perchè stiamo guardando un solo particolare e molto lontano.
Nella realtà succede che se fai un ritratto con un 50, dato l'angolo di campo, lo sfondo dell'immagine sarà uno spazio molto più grande dello stesso sfondo di immagine ripreso con un 200.
Non so se sono riuscito a farmi capire senza disegnare uno schema, ma potete fare la prova.
lucaoms
ok abbiamo confermato dati assodati quali:

la pdc dipende direttamente dal rapporto di ingrandimento e non dalla lunghezza focale.....(ora spero che qualcuno non dica: ma come la Pdc non dipendeva dal diaframma biggrin.gif )

con un tele a dispetto di un normale si ottiene uno sfocato piu' perceppettibile e "migliore" se cosi possiamo definirlo...e paolo e Buzz ci hanno dato ampia spiegazione della cosa.....

ma perche' sui rapporto 1:1 la regoletta non vale per nulla? (non credo per il variare della focale)

e perche' su un insetto fotografato 1:1 con il 105 ad esempio a f22 ho una pdc di pochi cm?
Luca
buzz
Me lo chiedo anche io, ma siamo sicuri che la regola non sia applicabile anche nella macro?

Sul'insetto a F22 con il 105 hai per esempio 3 cm di PDC (misura inventata). Quanto avresti fotografandolo più da vicino ma con un 50? (sempre macro e sempre ad F22)
maxiclimb
QUOTE(lucaoms @ Sep 26 2006, 07:02 PM) *


ma perche' sui rapporto 1:1 la regoletta non vale per nulla? (non credo per il variare della focale)

e perche' su un insetto fotografato 1:1 con il 105 ad esempio a f22 ho una pdc di pochi cm?
Luca


Io penso che il variare della focale conti eccome, nel caso degli obbiettivi IF.
Non ci trovo nulla di strano, il nuovo 105 vr raggiunge il RR 1:1 a 33 cm o giu di lì, se imposti il valore in questo sito:
Calcolatore profondità di campo
ottieni 0,91 cm di pdc !!!
Supponendo che a quell'ingrandimento la focale reale del micro VR sia di 85mm (se qualcuno sa il valore esatto lo dica, grazie) si ottengono
1,52 cm di pdc.
Ti torna?

Riguardo alla corrispondenza tra le pdc alle varie focali, credo sia abbastanza risolutivo l'intervento di paolodes, grazie!
Tramonto
QUOTE(rulvio @ Sep 26 2006, 08:54 AM) *

giusto come informazione ... io non vedo nessuna delle immagini linkate, mi da una pagina con scritto 'FORBIDDEN' ... e lo fa anche con le immmagini linkate da Tramonto in un altro thread.
credo che dovresti cambiare sito per ospitare le tue immagini smile.gif
saluti

Cedo che fai prima tu ad andare sul mio sito e a visionarti le gallery.
Con Internet Explorer, mettendo il mouse sulle foto leggi i dati di ripresa.
Per chi (più arguto, come Lucabeer) usa Firefox basta cliccare sulla foto col pulsante destro del mouse e scegliere "Properties" per leggere fotocamera e obiettivo con cui è stata scattata l'immagine.
Buon divertimento biggrin.gif
Tramonto
QUOTE(maxiclimb @ Sep 26 2006, 07:40 PM) *

Io penso che il variare della focale conti eccome, nel caso degli obbiettivi IF.
Non ci trovo nulla di strano, il nuovo 105 vr raggiunge il RR 1:1 a 33 cm o giu di lì, se imposti il valore in questo sito:
Calcolatore profondità di campo
ottieni 0,91 cm di pdc !!!
Supponendo che a quell'ingrandimento la focale reale del micro VR sia di 85mm (se qualcuno sa il valore esatto lo dica, grazie) si ottengono
1,52 cm di pdc.
Ti torna?

Riguardo alla corrispondenza tra le pdc alle varie focali, credo sia abbastanza risolutivo l'intervento di paolodes, grazie!


La pdc NON cambia con la focale SE fissiamo sia l'ingrandimento sia l'apertura. A 1:1 e f/22 (ad esempio) la pdc non cambia se scattiamo con un 60, o con un 105, o con 180, o con un 200 macro. In particolare, a 1:1 e f/22 la pdc è di 2,9 mm. Questo valore è indipendente dalle dimensioni del supporto (6x6, 24x36 o APS-C): la pdc non cambia se il rapporto di ingrandimento e l'apertura sono le stesse.
La focale del 105 VR a 1:1 è calcolabile dividendo per 4 la distanza di messa a fuoco. Pertanto, se mette a fuoco a 1:1 ad una distanza di 314 mm, la sua focale è 314/4 = 78,5 mm.
Nel mio sito trovate un tutorial: cliccate su "close-up" nel menù a sinistra. Lì trovate tutte le indicazioni, compresa la definizione di rapporto di ingrandimento (la quale, se non è chiara, porta a discutere per ore senza capire niente) e tutto ciò che consegue dalle leggi dell'ottica geometrica. Ovviamente le informazioni lì contenute sono per uso personale, ed ogni altro uso è sottoposto alle norme sul diritto d'autore.
buzz
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 27 2006, 08:24 PM) *

Quindi, se non ho capito male, se io faccio un ritratto con lo stesso diaframma con un 18mm o un 200 mm, a parte la "deformazione" del volto data dalla prospettiva, il paesaggio in lontananza ha la stessa sfuocatura, e se a me quello del tele sembra molto più sfuocato è solo perchè quello del grandangolo ha più particolari???

Illusione ottica? hmmm.gif


Puoi chiamarla illusione ottica, ma è proprio così.
Provare per credere.



Non è illusione ottica, è angolo di campo.
Se faccio un primo piano a 2.8 con dietro una casa, se uso un grandangolo dietro al volto vedrò la casa intera (sfuocata), con un tele dietro al volto vedrò magari solo la porta d'ingresso (sempre sfuocata).
Giallo
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 28 2006, 04:14 PM) *

Ma la casa intera sembra meno sfuocata perchè ha più oggetti, dettagli. Ma se ingrandisco solo al porta diventa uguale all'altra, sfuocata uguale.


Sì, Giuffra. E' due giorni che stiamo dicendo che la pdc dipende dal rapporto di ingrandimento.
Più rimpicciolisci i dettagli (grandangolo) meno percepisci il cerchio di confusione; più li ingrandisci (tele) più percepisci il cerchio di confusione.

Se annulli l'effetto di ingrandimento che otterresti con il tele avvicinandoti invece al soggetto con un grandangolo, ottieni lo stesso effetto, ma cambia la prospettiva.

smile.gif

F.Giuffra
Quindi, riassumendo, se voglio aumentare la profondità di campo è inutile che io cerchi di usare un wide perché, per mantenere la stessa inquadratura, dovrei avvicinarmi, e la minor distanza pareggerebbe i conti.

L’unica vera variazione sarebbe usare una macchina con un sensore più piccolo, una compatta, che in pratica usa un grandangolo per avere la stessa inquadratura che una reflex ha con un normale o un tele, e quindi ha più profondità di campo a parità di inquadratura, utile per insetti e piccoli oggetti, anche se per ora i sensori molto piccoli hanno una qualità inferiore.

Qualcuno dirà che l’immagine che si forma su un sensore piccolo deve essere ingrandita di più per stamparla su carta o vederla su monitor e quindi pure i circoli di confusione aumentano e la PDC scema, ma questo avviene in maniera lineare con l’ingrandimento, mentre l’effetto che una focale più corta (come pure di una distanza diversa) ha sulla pdc è al quadrato, quindi comunque le compatte hanno una maggiore profondità di campo.
Tramonto
QUOTE(F.Giuffra @ Sep 29 2006, 03:00 PM) *

Quindi, riassumendo, se voglio aumentare la profondità di campo è inutile che io cerchi di usare un wide ...
L’unica vera variazione sarebbe usare una macchina con un sensore più piccolo ...

Sì. Esatto. Se fai caso ai fotografi di paesaggio che lavorano con banco ottico, ti accorgerai che lavorano con diaframmi sempre mooolto chiusi (f/64 o anche più).
Però la dimostrazione che si ha una maggiore pdc - a parità di inquadratura e dimensioni finali di stampa - riducendo il sensore non è quella che hai dato tu.
E' tutto spiegato qui in un tutorial tratto dai miei corsi di fotografia che posto per la gioia di tutti cool.gif :

[attachmentid=61512]

Occhio, come sempre wink.gif , al copyright ...

Ciao,

Riccardo
Cesare66
Ciao
domanda banale ma non per me... huh.gif
Scattando con un 85 f/1,8
a tutta apertura da tre metri (circa) dal soggetto
nello sfondo vedo cose e persone (quasi nitide) blink.gif
se mi avvicino al soggetto da fotografare lo sfondo cambia radicalmente
rendendo indistinguibile tutto (e su questo non ci sono problemi).
Come mai allontanandomi noto questo cambio radicale?

Sapete dirmi il motivo?
Ciao e grazie Cesare
_Simone_
la profondità di campo: aumenta se chiudi il diaframma, aumenta se ti allontani dal soggetto, aumenta con le focali più corte.
detto questo con l'85 1.8 a 3 m dal soggeetto dovresti avere circa 9 cm di nitidezza accettabile hmmm.gif
Cesare66
QUOTE(_Simone_ @ Dec 11 2006, 09:14 AM) *

la profondità di campo: aumenta se chiudi il diaframma, aumenta se ti allontani dal soggetto, aumenta con le focali più corte.
detto questo con l'85 1.8 a 3 m dal soggeetto dovresti avere circa 9 cm di nitidezza accettabile hmmm.gif



Mi sono spiegato male
tutte e due le immagini che allego sono state fatte con f/1,8
ma da distanze diverse
e noto un cambio radicale di profondità di campo
sullo sfondo blink.gif

Ciao cesare
paolo2002
Spero di avere la risposta giusta, altrimenti invito i più esperti a correggermi.
Quando tu metti a fuoco un soggetto, metti a fuoco tutto ciò che si trova su un piano posto ad una precisa distanza.
In realtà risulta nitido tutto ciò che si trova compreso tra due piani: uno più vicino ed uno più lontano rispetto al piano di messa a fuoco. La distanza tra questi due piani che comprendono lo spazio in cui gli oggetti risultano nitidi è la profondità di campo.
Ma la profondità di campo dipende da alcuni parametri. Uno, che sicuramente conosci, è l'apertura del diaframma: tanto più è chiuso il diaframma, tanto più distanti sono i pianti tra i quali tutto ciò che si trova verrà nitido. L'altro è la distanza di messa a fuoco: più vicino è il soggetto che hai messo a fuoco, minore è la distanza tra i due piani. Questa dovrebbe essere la risposta alla tua domanda.
Quindi, a parità di diaframma, se tu mettendo a fuoco un soggetto ad un metro di distanza hai ad esempio una profondità di campo di alcuni centimetri, se metti a fuoco un soggetto a 10 metri di distanza, la profondità di campo sarà ben superiore.
Spero sia chiaro e, soprattutto, esatto.
Paolo
Renzo74
forse l'ora mi ha fatto perdere lucidità ma c'è un aspetto della PDC che mi sfugge.



Decisa l'inquadratura (e quindi la dimensione del soggetto al suo interno) la PDC dipende essenzialmente dalla distanza dal soggetto (aumenta con distanza maggiore) e dal valore di apertura (aumenta a diaframmi più chiusi). La lunghezza focale invece incide sulla prospettiva e quindi sulla resa dello sfondo rispetto al soggetto.



La cosa che non capisto (e chiedo scusa se sono pedante) è come incide sulla PDC il fattore di moltiplicazione o crop dei ns amati sensori in formato DX. Ho sempre pensato che fosse ininfluente, è così?



grazie.gif

Tramonto
QUOTE(_Simone_ @ Dec 11 2006, 09:14 AM) *

la profondità di campo: aumenta se chiudi il diaframma, aumenta se ti allontani dal soggetto, aumenta con le focali più corte.

Non è del tutto esatto.
La PDC aumenta 1) se chiudi il diaframma, 2) se ti allontani dal soggetto, 3) se usi, a parità di distanza dal soggetto, una focale più corta.
I punti 2) e 3) di cui sopra determinano, singolarmente o in combinazione, una diminuzione del rapporto di riproduzione, unica grandezza (oltre all'ovvio diaframma) che determina la PDC, come dimostrato poche righe sotto ...

QUOTE
detto questo con l'85 1.8 a 3 m dal soggeetto dovresti avere circa 9 cm di nitidezza accettabile hmmm.gif

A che diaframma? blink.gif
L'85/1.8 focheggiato a 3 m ha un rapporto di riproduzione (o di ingrandimento) pari a 1:33.
La PDC varia da 15 cm a f/2 fino a 1,3 m a f/16 ...
Questo è quello che dichiara la Nikon nel suo Catalogo Generale, Edizione 1996-1998, e che chiunque può comunque calcolare con le semplici relazioni matematiche spiegate nel mio sito che ho linkato nel mio post precedente.


QUOTE(Cesare66 @ Dec 11 2006, 09:06 AM) *

Scattando con un 85 f/1,8
a tutta apertura da tre metri (circa) dal soggetto
nello sfondo vedo cose e persone (quasi nitide) blink.gif
se mi avvicino al soggetto da fotografare lo sfondo cambia radicalmente
rendendo indistinguibile tutto (e su questo non ci sono problemi).
Come mai allontanandomi noto questo cambio radicale?

Se ti avvicini al soggetto, lo riproduci su supporto sensibile (pellicola/sensore) con dimensioni maggiori. La PDC diminuisce in quanto aumenta il rapporto di ingrandimento, come previsto dalla relazione:

[attachmentid=67755]

in cui delta è il diametro del cerchio di confusione, R il rapporto di ingrandimento (rapporto tra dimensioni immagine su supporto sensibile e dimensione soggetto) e f il diaframma.
Per un valore del cerchio di confusione pari a 1/30 di mm, si ha:

[attachmentid=67756]

Se qualcuno si spaventa per queste formule, vorrei ricordargli che basta la calcolatrice implementata nel telefonino per fare il calcolo ...
Renzo74
grazie Tramonto e compimenti per la competenza.

in sostanza a parità di distanza, lunghezza focale (quindi rapporto di riproduzione) e diaframma dal soggetto la PDC è la stessa sia con pellicola che con sensore DX.

poi per avere il soggetto della stessa dimensione su FF e su DX nel secondo caso mi devo allontanare e quindi guadagno PDC.

QUOTE


Se qualcuno si spaventa per queste formule, vorrei ricordargli che basta la calcolatrice implementata nel telefonino per fare il calcolo ...



infatti ho installato sul telefonino il programmino java (linkato da Sangria http://www.jibble.org/dofcalc/) che esegue il calcolo ma fra le variabili oltre a lunghezza focale, distanza e diaframma chiede anche il fattore di crop introdotto dal sensore.

Lasciando invariate le prime tre variabili ma cambiando il solo fattore crop (1,5 per DX o 1 per FF) il risultato cambia.

Ma a questo punto ho capito che non è corretto e quindi devo inserire un valore crop pari a 1 (cioè come se fosse FF).

Tramonto
QUOTE(Renzo74 @ Dec 12 2006, 11:20 AM) *

Ma a questo punto ho capito che non è corretto e quindi devo inserire un valore crop pari a 1 (cioè come se fosse FF).

Occhio che la PDC con formati di diverse dimensioni (questo vale sempre, anche per il 6X6 o il banco ottico o le pellicole APS) non è la stessa.
Cambiano infatti il rapporto di ingrandimento e il cerchio di confusione.
Ne ho parlato già in questa discussione, qui.
horus100
QUOTE(Tramonto @ Dec 12 2006, 08:57 AM) *

Non è del tutto esatto.
La PDC aumenta 1) se chiudi il diaframma, 2) se ti allontani dal soggetto, 3) se usi, a parità di distanza dal soggetto, una focale più corta.
I punti 2) e 3) di cui sopra determinano, singolarmente o in combinazione, una diminuzione del rapporto di riproduzione, unica grandezza (oltre all'ovvio diaframma) che determina la PDC, come dimostrato poche righe sotto ...
A che diaframma? blink.gif
L'85/1.8 focheggiato a 3 m ha un rapporto di riproduzione (o di ingrandimento) pari a 1:33.
La PDC varia da 15 cm a f/2 fino a 1,3 m a f/16 ...
Questo è quello che dichiara la Nikon nel suo Catalogo Generale, Edizione 1996-1998, e che chiunque può comunque calcolare con le semplici relazioni matematiche spiegate nel mio sito che ho linkato nel mio post precedente.
Se ti avvicini al soggetto, lo riproduci su supporto sensibile (pellicola/sensore) con dimensioni maggiori. La PDC diminuisce in quanto aumenta il rapporto di ingrandimento, come previsto dalla relazione:

[attachmentid=67755]

in cui delta è il diametro del cerchio di confusione, R il rapporto di ingrandimento (rapporto tra dimensioni immagine su supporto sensibile e dimensione soggetto) e f il diaframma.
Per un valore del cerchio di confusione pari a 1/30 di mm, si ha:

[attachmentid=67756]

Se qualcuno si spaventa per queste formule, vorrei ricordargli che basta la calcolatrice implementata nel telefonino per fare il calcolo ...



In base alle formule che hai riportato perciò la PDC è uguale per un obiettivo 200 f/4 normale o un 200 f/4 micro a parità di R.

Ettore
Tramonto
QUOTE(horus100 @ Dec 12 2006, 07:36 PM) *

In base alle formule che hai riportato perciò la PDC è uguale per un obiettivo 200 f/4 normale o un 200 f/4 micro a parità di R.

Non solo. E' uguale per qualsiasi obiettivo a parità di R e di diaframma.
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