L'origine del mondo.
Tempo fa, commentando una mia immagine di una galleria (ma che potrebbe benissimo essere anche una grotta), facevo una considerazione, se si stava entrando
oppure se ne stava uscendo.
Dipende, ovviamente, da come si vuole guardare la cosa.
Erotismo, sensualità.
Temi difficili da esprimere nelle nostre immagini, vuoi per l'incapacità tecnica nel tradurre in immagine l'idea, vuoi per una difficoltà dovuta a paure interiori,
vuoi per condizionamenti esterni.
Per esempio, nel XIX secolo, questi temi erano considerati peccato ed invece, dopo, complice Freud che con le sue opere contribuì a "sdoganarli", si aprirono nuovi orizzonti che ne condizionarono il nostro rapporto favorendo la liberalizzazione delle pulsioni erotiche.
A volte, questi condizionamenti, erano superati affiancando all'opera contenente il nudo un'altra versione del dipinto ma, questa volta, con il soggetto vestito.
E, paradossalmente, il binomio così ottenuto, dava una carica notevolmente erotica ai due dipinti.
Ecco, volendo, si potrebbe anche discutere sul fatto che erotismo e sensualità nulla hanno a che vedere con il nudo, bensì con il sapiente dosaggio di questi ingredienti.
Il tema della grotta è anche stato usato nella storia dell'arte per alludere all'erotismo, come in un dipinto surrealista di Delvaux (Donna allo specchio - 1936) dove, all'interno di una grotta, una fanciulla nuda si guarda allo specchio.
Ed ancora, parlando delle nostre immagini, si ripropone il tema del viaggio,
dell'andare e del venire.
Si entra ? Si esce?
A volte non è così importante, dipende anche, a volte, da dove perfidamente posizioniamo il punto di ripresa.
Ed allora, questo gioco a rimpiattino, ci porta a divertirci con gli elementi a disposizione, per meglio esprimerci con il linguaggio dell'immagine.
E, come nel famoso dipinto di Courbet, "L'origine del mondo" , l'autore mette in primo piano l'oggetto dell'opera,
io in questo ritratto capovolgo le cose, ed il corpo della ragazza, da apparente soggetto,
diventa invece la parete della galleria che ci conduce alla visione del vero soggetto.
Tempo fa, commentando una mia immagine di una galleria (ma che potrebbe benissimo essere anche una grotta), facevo una considerazione, se si stava entrando
oppure se ne stava uscendo.
Dipende, ovviamente, da come si vuole guardare la cosa.
Erotismo, sensualità.
Temi difficili da esprimere nelle nostre immagini, vuoi per l'incapacità tecnica nel tradurre in immagine l'idea, vuoi per una difficoltà dovuta a paure interiori,
vuoi per condizionamenti esterni.
Per esempio, nel XIX secolo, questi temi erano considerati peccato ed invece, dopo, complice Freud che con le sue opere contribuì a "sdoganarli", si aprirono nuovi orizzonti che ne condizionarono il nostro rapporto favorendo la liberalizzazione delle pulsioni erotiche.
A volte, questi condizionamenti, erano superati affiancando all'opera contenente il nudo un'altra versione del dipinto ma, questa volta, con il soggetto vestito.
E, paradossalmente, il binomio così ottenuto, dava una carica notevolmente erotica ai due dipinti.
Ecco, volendo, si potrebbe anche discutere sul fatto che erotismo e sensualità nulla hanno a che vedere con il nudo, bensì con il sapiente dosaggio di questi ingredienti.
Il tema della grotta è anche stato usato nella storia dell'arte per alludere all'erotismo, come in un dipinto surrealista di Delvaux (Donna allo specchio - 1936) dove, all'interno di una grotta, una fanciulla nuda si guarda allo specchio.
Ed ancora, parlando delle nostre immagini, si ripropone il tema del viaggio,
dell'andare e del venire.
Si entra ? Si esce?
A volte non è così importante, dipende anche, a volte, da dove perfidamente posizioniamo il punto di ripresa.
Ed allora, questo gioco a rimpiattino, ci porta a divertirci con gli elementi a disposizione, per meglio esprimerci con il linguaggio dell'immagine.
E, come nel famoso dipinto di Courbet, "L'origine del mondo" , l'autore mette in primo piano l'oggetto dell'opera,
io in questo ritratto capovolgo le cose, ed il corpo della ragazza, da apparente soggetto,
diventa invece la parete della galleria che ci conduce alla visione del vero soggetto.
sergio