QUOTE(StefanoBonfa @ May 10 2007, 12:14 PM)
Non so dove ho letto che cariche di segno opposto si attraggono, non si respingono.
Ciao, Stefano,
Hai letto bene! Ma è, appunto, quello che ci interessa: far si che la polvere, ad es., caricata positivamente, sia respinta dalle superfici circostanti (ad es., il filtro anteposto al sensore) parimenti caricate positivamente.
Piuttosto, direi che questo "accrocchio" (e similari, anche commerciali) consente
soltanto, al momento di soffiare con la classica "pompetta per clistere",
e solo in quel breve lasso di tempo, di facilitare il distacco della polvere. Ovviamente, da lì a poco (sfregamenti delle tendine, movimento dello specchio, aria secca) la polvere -
e le superfici interne della fotocamera - perderanno gradualmente la carica elettrostatica e la polvere riprenderà ad "amare" la superficie del sensore
attaccandovicisi più che mai tenacemente!
Per Buzz.
E' verissimo. Il dispositivo piezoelettrico genera una tensione molto elevata, ma, come è noto, non è sufficiente una tensione
quanto si voglia elevata per far circolare una consistente corrente elettrica: necessita la chiusura di un circuito tra i due poli del generatore di tensione, sia esso circuito formato da un filo metallico, da aria, olio, e quant' altro, purchè la differenza di potenziale presente riesca a "bucare" il dielettrico creando una specie di "filo conduttore" attraverso il quale passa la corrente che, benchè con bassa energia, può averne a sufficienze per riscaldare il "condotto" creando la scintilla e il classico rumore (un esempio macroscopico, dove, però, le energie in gioco sono gigantesche, è costituito dai fulmini).
La sola tensione (o Differenza di Potenziale) non consente agli elettroni di spostarsi (corrente elettrica) se manca la cosiddetta "chiusura" del circuito.
Tuttavia, la sola tensione, specie se elevata, è suscettibile di "ionizzare" la particelle non conduttrici circostanti (dielettrico) "caricandole" elettricamente e dando luogo al fenomeno della "ionizzazione".
Nel nostro caso, è, pertanto, indispensabile mantenere a sufficiente distanza l' elettrodo (spillo) dell' accendigas dalla superficie del sensore (almeno una quindicina di centimetri, come suggerito dall' ideatore del dispositivo) allo scopo di scongiurare la sicuramente
distruttiva scintilla, quindi soffiare con la peretta e "aspirare" contemporaneamente con un piccolo aspiratore la polvere che si spera abbia finalmente "odiato" il nostro sensore.
E pregando di non incorrere in errori mandando in pensione la nostra fotocamera!
Del resto, l' autore (Xavier Henri) lascia tutte le responsabilità a chi ne tenta la costruzione e l' uso, chiamandosene decisamente fuori!
E se la polvere non desiste, mano al tradizionale "Sensor Swab"...
Una piccola precisazione per claudio59: sfortunatamente, un cappuccetto di plastica, come quello del pennarello, non impedisce un possibile scoccare della scintilla, ma può eventualmente modificare soltanto la "distanza" a cui questa può scoccare (distanza maggiore o
minore in funzione del tipo di plastica di cui è costituito il cappuccio, più o meno
dielettrica rispetto all' aria).
Ciao. Galeno.