Salve



provo a porre al forum una questione che, nonostante io sia un pignolo, non avevo ancora avuto motivo di approfondire.

Lo spunto mi è venuto ieri quando ho stampato la foto di cui posto un crop al 100%, e solo dopo mi sono reso conto del problema, un effetto “aliasing” da struttura sulla sommità corrugata del capannone.

Lì per lì ho pensato ad una interferenza tra la matrice del sensore e la trama lineare del capannone,

quindi sono andato a verificare il Nef originale (D200, 18-70,apertura..F.5, focale 35 mm, 100 iso) ma qui il fenomeno non si verifica, e nemmeno il Tiff derivato lo presenta, almeno fino al momento in cui applico una maschera di contrasto, neanche troppo elevata, 80 con raggio 1.



Quindi visto che il problema non deriva dall’attrezzatura ma da una mia disattenzione in fase di ritocco, pongo la questione come semplice curiosità e spunto di discussione : ho usato un diaframma abbastanza aperto, avessi chiuso di più l’effetto si sarebbe manifestato con la stessa entità?



In definitiva, quanta correlazione ci può essere tra profondità di campo e nitidezza in presenza di trame fitte?

L'effeto aliasing, o quello moirè si formano per interferenze tra le trame dell'immagine e del sensore o del video o di ogni altra fonte di visualizzazione ch ele abbia.
In effetti l'aliasing si dovrebbe verificare per un difetto di campionamento, mentre il moirè per interferenze.

Queste interferenze si possono quindi verificare in fase di ripresa, quindi di costruzione dell'immagine da RAW (per cui se usi diversi programmi per la costruzione dell'immagine i difetti saranno differenti) oppure in fase di visualizzazione.

La stampa non ne è esente, ma dipende dalla qualità e precisione dell'apparato che ha il lab.

Credo che l'apertura del diaramma in questo caso sia poco influente, se non per migliorare leggermente la nitidezza delle stesse linee delle tegole del capannone.