QUOTE(dantela @ Apr 11 2007, 10:59 PM)
....
I miei scatti erano jpg max risoluzione e nef, sempre vedevo le striature.
Se il problema dipendesse solo dal monitor come si spiega che le striature appaiono solo con scatti fatti in condizione di luce radente?e sempre solo con il blu
....Sarebbe interessante capire quale scherzo della fisica sta all'origine di questo problema,sempre che tutti comprendano ciò di cui si sta parlando
Ciao
La materia interessata è più che altro la matematica, trattandosi semplicemente di un problema di "quantità" di informazione.
Infatti il problema che citi è definito tecnicamente "posterizzazione" o "banding" (ma nulla a che vedere con quello della D200).
In pratica è l'incapacità di poter riprodurre TUTTE le sfumature di una scala tonale (variabile in saturazione, tinta o brillanza non importa) ma solo UNA PARTE di esse. Ovviamente l'occhio percepisce i "salti" tonali ed ecco il problema.
La causa è praticamente sempre una, ossia la "compressione" di una gamma di colore ampia in una più ridotta. Ossia alcuni colori riprodotti dalla gamma A non sono contenuti (riproducibili) nella gamma B. Tali colori vengono "spostati" e "simulati" durante la conversione e questo provoca la sparizione di certe tonalità che vengono assunte uguali ad altre e quindi di fatto spariscono quelle intermedie.
Ovviamente tale compressione può essere provocata da diversi fattori:
1) conversione da uno spazio colore ampio ad un altro molto meno ampio (es. proPhotoRGB in sRGB).
2) diminuzione del numero di bit per rappresentare i colori (ad es. da 16 a 8)
3) utilizzo di periferiche con minore profondità colore (es schede video a 65000 colori invece che a 32 bit o stampanti con ridotto numero di tonalità riproducibili).
4) utilizzo di algoritmi di "dithering" forti (rappresentazione dei colori come insieme di altri colori puntiformi ravicinati)
5) compressioni tonali forti (es. compressione alte luci) nel formato dei file.
Unendo una o più di tali cause si posso avere fenomeni di posterizzazione più o meno pronunciati. Inoltre è facile che si verifichino con parti dell'immagine solitamente e naturalmente create da più sfumature degradanti in saturazione e/o brillanza di una singola tonalità (cielo, mare, incarnati, ecc.). Naturalmente sono meno percettibili se le tonalità sono molto separate tra loro o di tinta diversa (un'arcobaleno mostrerebbe meno il problema in quanto composto da tonalità diverse).
Scusa la brevità. Spero di essere stato comunque chiaro.
Saluti