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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON DIGITAL REFLEX
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fabiocvc
Ho letto il confronto che ha fatto nikon tra reflex digitali e reflex normali e sinceramente c'è qualcosa che non mi convince fino in fondo.

http://www.nital.it/experience/digitalevspellicola5.php

dal link si può vedere come il dossier attraverso delle foto fatte in parità di condizioni dia "ragione" al digitale.

Però per me alcuni ingrandimenti, che darebbero una maggior definizione di dettaglio al digitale, sono stati invertiti: cioè sono attribuiti al digitale quelli non digitali e viceversa. Se si osserva ad esempio la foto della statua, nell'ultimo esempio, si vede come il ginocchio della statua abbia uno sfondo diverso tra le due foto (dato dalle ottiche diverse) e viene attribuito al digitale quello fatto con la normale. Visibile la maggior nitidezza già dalla foto in miniatura. Stessa cosa per la foto del fiume dove ad occhio sembrerebbe migliore la foto "pellicola" ma l'ingrandimento darebbe "ragione" al digitale.

Sarei ben felice che le cose venissero confermate anche perchè sono appena passato al digitale proprio con la D200 e quindi spero di sbagliarmi (e visto che sono totalmente acerbo nel digitale mi scuso anticipatamente) o che ci sia stato un errore di impaginazione nel servizio.

Che ne dite?

Fabio
margior
Eventuali errori di impaginazione a parte,
l'errore più grave è che nonostante la precisazione finale "non bisogna dimenticare che la pellicola è stata passata in uno scanner che, seppur di qualità elevata, potrebbe aver introdotto delle limitazioni nelle potenzialità assolute di cui è capace l’emulsione fotografica"

con tutto il rispetto per il Coolscan, quelle scansioni non rendono neanche "la più pallida" giustizia...

Occasione mancata.
fabiocvc
QUOTE(margior @ Mar 27 2007, 11:59 PM) *
...con tutto il rispetto per il Coolscan, quelle scansioni non rendono neanche "la più pallida" giustizia...
Concordo.
Forse sarebbe stato meglio stampare le foto in un formato estremo (poster) e vedere a occhio nudo i risultati. Mi piace pensare che il prodotto finale sia comunque una stampa e non un'immagine a video "falsata" dal processore PC, dalle impostazioni, dalla resa cromatica, dal formato dello schermo...
margior
QUOTE(fabiocvc @ Mar 28 2007, 12:15 AM) *
Forse sarebbe stato meglio stampare le foto...
Non so con le dia...
le stampe...
forse la proiezione...

Ma perché voler fare confronti?
Giuseppe Maio
QUOTE(margior @ Mar 27 2007, 11:59 PM) *
..."non bisogna dimenticare che la pellicola è stata passata in uno scanner che, seppur di qualità elevata, potrebbe aver introdotto delle limitazioni nelle potenzialità assolute di cui è capace l’emulsione fotografica"...
Con tutto il rispetto per il Coolscan, quelle scansioni non rendono neanche "la più pallida" giustizia...

QUOTE(margior @ Mar 28 2007, 12:28 AM) *
Non so con le dia...le stampe...forse la proiezione...
Ma perché voler fare confronti?

L'intento principale di questo primo documento su una panoramica di una prevista serie, è quello di fare un punto della situazione su quanto un comune amatore evoluto e non solo, può constatare in un primo confronto diretto.
Sono il primo ad aver abbandonato i confronti da almeno cinque anni ma le richieste a tale proposito sono ancora tante perché "noi" pensiamo ormai in digitale ma moltissimi fotoamatori si trovano ancora nella fase di valutazione per il traumatico (per loro) passaggio mentale e pratico del digitale.
Con l’avvento del digitale e visioni da microscopio effettuate a computer si è infatti spesso perso di vista quanto già raggiunto in termini di qualità. Pensiamo alle numerose discussioni forum aperte sulla messa a fuoco, sulla qualità ai bordi, sugli aspetti ottici di aberrazioni colore, sul micromosso, sulla nitidezza percepita ecc…
L’assenza della grana ha “regalato” molto in termini di nitidezza fermo restando le altre numerosissime implicazioni digitali.

Quanto giustamente da voi richiesto circa ulteriori confronti è contemplato con successive puntate che intendono prevedere la stessa dia digitalizzata anche con Coolscan LS-5000 ottimizzando la messa a fuoco selettiva, con scanner di fascia superiore a tamburo ma anche visioni ingrandite otticamente con microscopio.
Seguirà quindi il confronto con negativo e quindi scansioni anche di grosse stampe (fatte anche da laboratori che non adottano minilab digitali che scannerizzano la pellicola) per arrivare (se il mercato dei videoproiettori c’è lo permetterà) a fine anno a valutare eventuali differenze in proiezione ma per quelle attendevamo ancora per poter vedere l’offerta di mercato di videoproiettori validi o comunque almeno comparabili ad una proiezione dia (vedremo al momento le concrete differenze in risoluzione sull’intera area di proiezione, sul contrasto, sul colore e…) con costi, ovviamente ragionevolmente supportabili.

QUOTE(fabiocvc @ Mar 27 2007, 11:40 PM) *
...per me alcuni ingrandimenti, che darebbero una maggior definizione di dettaglio al digitale, sono stati invertiti...

QUOTE(margior @ Mar 27 2007, 11:59 PM) *
Eventuali errori di impaginazione a parte...

Grazie per la segnalazione che inoltrerò per la necessaria correzione...

G.M.
margior
QUOTE(Giuseppe Maio @ Mar 28 2007, 02:44 PM) *
L'intento principale di questo primo documento su una panoramica di una prevista serie...
Ah, allora mi devo correggere, non è un'occasione mancata ma l'inizio di un progetto impegnativo...

Condivido quindi le necessità del confronto, rimane comunque anche l'idea di due mondi ormai da tempo paralleli con nicchie talune importanti da una parte e una enorme massa di immagini "di consumo" e "pane quotidiano" non meno importanti dall'altra.

Grazie
smile.gif
Giuseppe Maio
QUOTE(margior @ Mar 28 2007, 10:25 PM) *
Ah, allora mi devo correggere, non è un'occasione mancata ma l'inizio di un progetto impegnativo...
Con la vostra collaborazione potrà essere anche più vicino alle aspettative...
...cercando di affrontare senza preconcetti aspetti certamente diversi, talvolta paralleli ed ancora talvolta improbabili...

Avere la tangibile percezione delle differenze ci aiuta a capire cosa possiamo “pretendere” e come, oltre ad immaginare dove in futuro potremo arrivare.
Con l’analisi al microscopio di questa seconda occasione si è posto un’altro punto fermo più efficace della stampa proprio per evitare ancora quest’altra variabile...

Il digitale si riconfronta con la pellicola 35mm

Ora è perlomeno chiara la percezione di dettaglio e nitidezza tra pellicola 35mm e sensori da 6 e 10MP.

Resta adesso da affrontare la variabile formato, per arrivare a vedere quanto una DSLR offra in confronto anche al medio formato.

G.M.
.oesse.
mah.. ho letto l'articolo e visto le foto.
Al di la del fatto che i confronti, a mio giudizio, si fanno sulle stampe mi sento comunque di spezzare una lancia per il digitale a colori ma sul bianco e nero non c'e' storia. La qualita' di una buona stampa a colori (sia da pellicola che da digitale) e' quasi indistinguibile.
Una media stampa (in B/W) da pellicola vale molto piu' di un ottima stampa da digitale con conversione fatta nel migliore dei modi. Ed indipendentemente dal fatto che si parli di stampa chimica o getto d'inchostro o plotter o a carboncino o chissa' come.
Un unica raccomandazione: non abituiamoci a guardare le immagini in pixel, quelli difficilmente riusciremo ad appenderli in qualsiasi locale.

.oesse.

PS
sul medio formato, ormai, non c'e' tanta differenza.... i dettagli del digitale sono innegabili.
Giuseppe Maio
QUOTE(.oesse. @ Jun 19 2007, 12:23 PM) *
...Al di la del fatto che i confronti, a mio giudizio, si fanno sulle stampe...
Condividiamo ed è quanto facciamo ma, oltre alle variabili di stampa da contemplare (bisogna stampare lo stesso originale con diversi laboratori e fare la media del possibile), non è possibile condividere l’esperienza via web che richiederebbe invece la visione della stessa stampa con le personali variabili di percezione visiva.
Ecco quindi la visone ingrandita a microscopio che riproduce quanto percepibile visivamente.
Nelle prossime, cercheremo di contemplare anche la foto di un particolare ingrandito su una stampa chimica anche se in quel caso fotograferemo anche la grana del supporto...
QUOTE(.oesse. @ Jun 19 2007, 12:23 PM) *
...mi sento comunque di spezzare una lancia per il digitale a colori ma sul bianco e nero non c'e' storia...
La tipologia colore era e resta un must di questo “confronto” proprio perchè il bianco e nero assume aspetti artistici completamente diversi che trovano nell’emulsione, nello sviluppo e nell’interpretazione della stampa proprio le principali peculiarità.
QUOTE(.oesse. @ Jun 19 2007, 12:23 PM) *
...La qualità di una buona stampa a colori (sia da pellicola che da digitale) è quasi indistinguibile...
In questo aspetto non condivido appieno perchè l’assenza di grana sul digitale rende i microdettagli più definiti (anche senza contemplare le troppo spesso esagerazioni di maschera di contrasto). In digitale ad alti ISO incorre poi la variabile di percezione del disturbo ma questa è ancora un’altro aspetto.
QUOTE(.oesse. @ Jun 19 2007, 12:23 PM) *
...Una media stampa (in B/W) da pellicola vale molto più di un ottima stampa da digitale con conversione fatta nel migliore dei modi. Ed indipendentemente dal fatto che si parli di stampa chimica o getto d'inchiostro o plotter o a carboncino o chissà come...
Come in precedenza descritto, non entriamo nemmeno in questo aspetto che a mio avviso offre potenzialità, qualità, percezioni completamente diverse e cariche di soggettività che si dovrebbe parlare in parallelo delle preferenze. Questo aspetto a mio avviso ricopre poi una infinita varietà di potenzialità di stampa che meriterebbero centinaia di pagine dedicate.
QUOTE(.oesse. @ Jun 19 2007, 12:23 PM) *
...Un unica raccomandazione: non abituiamoci a guardare le immagini in pixel, quelli difficilmente riusciremo ad appenderli in qualsiasi locale...
E come non approvare !

G.M.
Al_fa
Caro Beppe,
Questi confronti non sono pellicola contro digitale! Sono acquisizione con pellicola e poi scanner contro acquisizione digitale diretta. Si tratta di digitale contro digitale.

Il confronto negativo contro digitale va fatto sulla gamma dinamica (che consente flessibilità al fotografo, non possibilità di sbagliare ma flessibilità creativa sfruttabile) dove vince il vecchio supporto chimico e sulla rapidità e flessibilità del workflow dove invece il digitale prevale.

Sono prodotti diversi per usi diversi, non confrontabili direttamente sulle prestazioni a monitor, digitali, come si è fatto qui (e mi sorprende un pò che sia stato fatto...).

Un caro saluto,
Alessandro
Giuseppe Maio
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 01:13 PM) *
...Questi confronti non sono pellicola contro digitale! Sono acquisizione con pellicola e poi scanner contro acquisizione digitale diretta. Si tratta di digitale contro digitale...
Alessandro, sebbene sia ormai necessario parlare di flusso digitale in coda anche su eventuali pellicole d’archivio da utilizzare...
Con la sezione La pellicola al microscopio...
...è possibile percepire quanto il supporto offra e possa potenzialmente offrire ingrandito e stampato. Certo, quanto visto è una fotografia digitale fatta al microscopio ma mostra esattamente quanto visibile ad occhio.
Chiunque potrà personalmente ripetere la specifica prova.
Risponde quindi all’originaria volontà di verificare il punto della situazione come dichiarato nell’experience.

QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 01:13 PM) *
...Il confronto negativo contro digitale va fatto sulla gamma dinamica (che consente flessibilità al fotografo, non possibilità di sbagliare ma flessibilità creativa sfruttabile) dove vince il vecchio supporto chimico...
Argomento volontariamente non trattato proprio perchè in merito si trovano in rete molti trattati scientifici sui quali argomentare le mille variabili. È certamente tangibile una differenza in latitudine di posa per la pellicola (sulla gamma dinamica entrano in gioco troppi fattori legati al supporto, allo sviluppo e la successiva lavorazione di stampa) come per il negativo digitale incide notevolmente l’esposizione ed il trattamento di costruzione RAW. Difficile bilanciare quanto l’ipotesi di differente gamma (certamente differente e non necessariamente “superiore”) possa giovare più di un’assenza di grana. Difficile inoltre mettere a confronto la “gamma dinamica” vista la sostanziale differenza nella curva e comportamento specifico nelle diverse densità prese in esame. Difficile anche e soprattutto senza riconoscere anche nella pellicola l’aspetto di “pelatura” (perdita di dettaglio nella sovraesposizione) nelle luci della dia e nelle ombre del negativo invertito...
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 01:13 PM) *
...e sulla rapidità e flessibilità del workflow dove invece il digitale prevale...
A mio avviso ad offrire maggiore flessibilità creativa sfruttabile è proprio il digitale e qua, finalmente, iniziano ad emergere le differenti vedute. Se un’interpretazione creativa su pellicola prediligeva l’oscuramento volontario di situazioni specifiche non è detto che in digitale non sia possibile. Certo, in digitale si dovrà esporre a “destra” per poi agire in PP ma entriamo in potenzialità da camera oscura o da fotoritocco digitale.
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 01:13 PM) *
...Sono prodotti diversi per usi diversi, non confrontabili direttamente sulle prestazioni a monitor, digitali, come si è fatto qui...
È bene registrare divergenze di vedute. Non è più “tempo” di parlare di prodotti diversi non confrontabili perchè ciò non è più la realtà per quanto concerne il colore...
Lasciamo fuori gli aspetti "eccessivamente" artistici che forse nella fruizione possono occupare 1/1000 degli impieghi. Tralascio, come descritto ad inizio discussione l’aspetto di proiezione diapositive altra microscopica nicchia di reale utilizzo e fruizione.
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 01:13 PM) *
...Sono prodotti diversi per usi diversi, non confrontabili direttamente sulle prestazioni a monitor, digitali, come si è fatto qui (e mi sorprende un pò che sia stato fatto...)...
Non deve sorprendere l’aspetto che non intende dichiarare tanto di più di quanto affrontato e documentato...
Certamente più sorprendenti le variegate interpretazioni date allo stesso documento da figure professionali diverse.
Ma tutto l’entusiasmo trovato sull’argomento pellicola perchè non produce lo stesso nelle vendite delle stesse ?
Altro interessante aspetto da considerare...

G.M.
VI_FI_MA
La mia domanda è una, scusate prima mi presento sono Vincenzo e ho un corredo analogico il cui pezzo forte è una f6 e il 35-70 2.8 oltre ad altro, perché proprio la velvia e non la provia o meglio l'astia?
Ve lo chiedo perché con la velvia ho sempre avuto dei problemetti di scansione essendo come emulsione "troppo densa" (perdonate il poco tecnicismo dei termini utilizzati), credo che non sia una delle pellicole migliori da acquisire con scanner consumer, certo va da se che conta anche l'esperienza e io con lo scanner ne ho pochina ma mentre con le altre 2 non ho incontrato grosse difficoltà con questa emulsione ho dovuto trovare diversi compromessi.
Saluti
sergioderosas
QUOTE(fabiocvc @ Mar 27 2007, 11:40 PM) *

Ho letto il confronto che ha fatto nikon tra reflex digitali e reflex normali e sinceramente c'è qualcosa che non mi convince fino in fondo...

Allora, io ho effettuato delle prove per vedere le differenze qualitative tra una D200 e una F5 a pellicola.

Allora, posto le mie conclusioni.
D200 con ottica professionale, stessa identica ottica montata su F5.
Dopo molti scatti (effettuati con flash da studio) posso dire che:

Il digitale non ha la stessa qualità della pellicola, la pellicola è nettamente più dettagliata e leggibile (anche se quella usata era una normalissima Fuji100) Le prossime prove le farò con una pellicola come la Reala e 20X30.

Le prove le ho fatte per smentire un amico che dice che il digitale ha la stessa qualità della pellicola... Come volevasi dimostrare il risultato è a netto vantaggio della pellicola.
Il mio amico è rimasto scettico, ma alla fine ha dovuto ammetterlo... La pellicola è ancora superiore.

Io d'altro canto uso tantissimo il digitale per lavoro, che dire una minore qualità ma una maggiore praticità.
Giuseppe Maio
QUOTE(William75 @ Jun 19 2007, 04:00 PM) *
...D200 con ottica professionale, stessa identica ottica montata su F5...
...Il digitale non ha la stessa qualità della pellicola, la pellicola è nettamente più dettagliata e leggibile (anche se quella usata era una normalissima Fuji100)...

Interessante ! Possiamo vedere i risultati e vederne le variabili da estendere ? Spero non ci sia in aggiunta la variabile di scansione e separazione CMYK che ovviamente è bene mantenere distaccata.

G.M.
sergioderosas
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 04:15 PM) *

Interessante ! Possiamo vedere i risultati e vederne le variabili da estendere ? Spero non ci sia in aggiunta la variabile di scansione e separazione CMYK che ovviamente è bene mantenere distaccata.

G.M.


Nessuna variabile di scansione, le foto sono state stampante con una Fuji Frontier e messe una affianxo all'altra.

Obiettivo utilizzato AFs 28-70 2,8
Giuseppe Maio
QUOTE(William75 @ Jun 19 2007, 05:35 PM) *

Nessuna variabile di scansione, le foto sono state stampante con una Fuji Frontier e messe una affianxo all'altra.
Obiettivo utilizzato AFs 28-70 2,8
Nessuno lo mette in dubbio ma visto l'importanza di questa discussione dobbiamo vedere.
Più dettagliata o più "granulosa" ?
Può metterci a disposizione la pellicola digitalizzata da qualsivoglia eccezionale scanner e il file parallelo ?
In mancanza di quanto sopra resta impossibile percepire l'entità di quanto asserito.
Ed in questo caso potrei prevedere un futuro confronto basato sulle Sue prove...
Prove di scatti still-life stampati fotograficamente in 20x30 ne ho fatti tanti anche io ma in ogni caso la stampa da pellicola mostrava, ovviamente, la grana contro la pulizia dell'acquisizione digitale.
A maggior ragione, in studio con flash, si opera a diaframmi ottimali e sensibilità minime che rendono la ripresa RAW più "semplice".
Ricordo che per ora io ho sempre parlato di 35mm colore...

G.M.
matteoganora
Il problema di tutte le discussioni sul "meglio questo/meglio quello", è il gusto e la soggettività del giudizio.

Personalmente, sono per il digitale, lo preferisco come sistema e come workflow, e i risultati che mi da mi accontentano a tal punto da non farmi nemmeno pensare alla pellicola, sebbene ne apprezzi la resa sul BN in stampa fatta da persone competenti.

Parlare di qualità, però implica un giudizio sulla qualità stessa, e ognuno ha i propri metri, le proprie abitudini, i propri preconcetti.

La soluzione? Evitare di imporre test sulla qualità come oggettivi.
Sebbene l'argomento sia di moda, perferisco gli experience da cui apprendere una tecnica, un modus operandi, informazioni e consigli su un prodotto...

Di "VS" è già pieno il forum... e raramente portano a qualcosa... wink.gif
Giuseppe Maio
QUOTE(matteoganora @ Jun 19 2007, 06:08 PM) *

Il problema di tutte le discussioni sul "meglio questo/meglio quello", è il gusto e la soggettività del giudizio...
L’articolo non cita infatti meglio questo o quello ma mostra visivamente il dettaglio percepito sui due mezzi. È il lettore a farsi un’opinione su cosa personalmente giudica “meglio”.
QUOTE(matteoganora @ Jun 19 2007, 06:08 PM) *
...Parlare di qualità, però implica un giudizio sulla qualità stessa, e ognuno ha i propri metri, le proprie abitudini, i propri preconcetti...
Proprio per questo è stato proposto un confronto a microscopio.

La pellicola al microscopio...

Questa visione permette di lasciare a lato i preconcetti. Così facendo si è infatti resa percettibile la grana ed il dettaglio in esso contenuto nella granulosità ovviamente irregolare dell’emulsione. Vedendo cosa è dettaglio e cosa è grana sul supporto pellicola e nel digitale cosa è dettaglio e cosa tinta unita ingrandita, si potrà proiettare cosa si potrà trasportare sul supporto fisico di destinazione lasciando aperta la strada sul come...

IPB Immagine

QUOTE(matteoganora @ Jun 19 2007, 06:08 PM) *
...Sebbene l'argomento sia di moda, preferisco gli experience da cui apprendere una tecnica, un modus operandi, informazioni e consigli su un prodotto...
Moda ? Forse in qualche ambiente ma se per moda si intende anche cosa viene acquistato (e non venduto) nel punto vendita (e non è questione di marchi) allora forse non è ancora chiaro lo scenario e ciò mi stupisce ancor di più. Ed in questo caso non è in discussione questo tema al posto di ma questo tema nel contesto di...

G.M.
Al_fa
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 02:18 PM) *
Alessandro, sebbene sia ormai necessario parlare di flusso digitale in coda anche su eventuali pellicole d’archivio da utilizzare...

anche questo è vero, anche la più tradizionale delle agenzie ormai "parla" quasi solo in digitale, è vero

QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 02:18 PM) *
Con la sezione La pellicola al microscopio......è possibile percepire quanto il supporto offra e possa potenzialmente offrire ingrandito e stampato. Certo, quanto visto è una fotografia digitale fatta al microscopio ma mostra esattamente quanto visibile ad occhio.
Chiunque potrà personalmente ripetere la specifica prova.
Risponde quindi all’originaria volontà di verificare il punto della situazione come dichiarato nell’experience.

E 2 sono le volte in cui hai ragione, ti piace essere puntiglioso eh? E meno male, altrimenti non ti affiderei la mia macchina fotografica per essere riparata wink.gif
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 02:18 PM) *
Argomento volontariamente non trattato proprio perchè in merito si trovano in rete molti trattati scientifici sui quali argomentare le mille variabili. È certamente tangibile una differenza in latitudine di posa per la pellicola (sulla gamma dinamica entrano in gioco troppi fattori legati al supporto, allo sviluppo e la successiva lavorazione di stampa) come per il negativo digitale incide notevolmente l’esposizione ed il trattamento di costruzione RAW. Difficile bilanciare quanto l’ipotesi di differente gamma (certamente differente e non necessariamente “superiore”) possa giovare più di un’assenza di grana. Difficile inoltre mettere a confronto la “gamma dinamica” vista la sostanziale differenza nella curva e comportamento specifico nelle diverse densità prese in esame. Difficile anche e soprattutto senza riconoscere anche nella pellicola l’aspetto di “pelatura” (perdita di dettaglio nella sovraesposizione) nelle luci della dia e nelle ombre del negativo invertito...

Eh.....

La durata nel tempo del supporto digitale di quanti anni è stimata? è piuttosto noto il ritmo ed il progresso dei supporto digitali e la loro rapida evoluzione spesso non consente di mantenere il supporto originale

pensi che questo possa concorrere in qualche modo alla sopravvivenza della pellicola?
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 02:18 PM) *
A mio avviso ad offrire maggiore flessibilità creativa sfruttabile è proprio il digitale e qua, finalmente, iniziano ad emergere le differenti vedute. Se un’interpretazione creativa su pellicola prediligeva l’oscuramento volontario di situazioni specifiche non è detto che in digitale non sia possibile. Certo, in digitale si dovrà esporre a “destra” per poi agire in PP ma entriamo in potenzialità da camera oscura o da fotoritocco digitale.È bene registrare divergenze di vedute. Non è più “tempo” di parlare di prodotti diversi non confrontabili perchè ciò non è più la realtà per quanto concerne il colore...

e sul bianco e nero invece?

QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 02:18 PM) *

Ma tutto l’entusiasmo trovato sull’argomento pellicola perchè non produce lo stesso nelle vendite delle stesse ?
Altro interessante aspetto da considerare...

ancora una volta hai ragione, qui in Italia ed all'estero le statistiche sulle vendite di pellicola e negativi? io ho l'impressione, dai miei ultimi viaggi, che in Italia si sia avuto un adattamento piuttosto rapido, quasi giapponese al digitale

o è solo una mia impressione?

un saluto,
alessandro
Giuseppe Maio
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 11:58 PM) *
...anche questo è vero, anche la più tradizionale delle agenzie ormai "parla" quasi solo in digitale, è vero...
Anche la stampa da negativo o da dia su carta fotografica troverà (trova già) molte “difficoltà”. Sono infatti ormai poche le possibilità di stampa “analogica” perchè la maggior parte dei laboratori adotta ormai la digitalizzazione del supporto pellicola quindi la stampa chimica...
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 11:58 PM) *
...La durata nel tempo del supporto digitale di quanti anni è stimata? è piuttosto noto il ritmo ed il progresso dei supporto digitali e la loro rapida evoluzione spesso non consente di mantenere il supporto originale...
Sebbene non ritengo questo aspetto di nostra responsabilità ritengo idonei i supporti d’archiviazione oggi offerti dal mercato informatico. Non dimentichiamoci che la necessità di “ricordare bit” è anche aspetto sensibile in ambienti come quello della finanza, dell’economia, della letteratura e...
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 11:58 PM) *
...pensi che questo possa concorrere in qualche modo alla sopravvivenza della pellicola?
Personalmente credo di no. Ho partecipato a diversi seminari in merito e, oltre all’archiviazione su supporti dedicati (HD a parte mi riferisco a CD o DVD apposta per l’archiviazione) sembra prendere piede l’archiviazione in specifici sistemi gestiti in rete che offrono ridondanza mirata su server situati i strategiche zone del globo. Questo aspetto è molto interessante anche per molti settori della fotografia permettendo di rendere disponibili le proprie immagini con licenze di concessione specifica piuttosto che lasciarle “chiuse” nei personali archivi. Possibilità congiunta quindi di archivio decentrato e disponibilità delle immagini ad eventuali acquirenti. In merito ho ascoltato con molto interesse un intervento di Luca Pianigiani e di Tomesani (TAU Visual) durante Adobe Live...
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 11:58 PM) *
...e sul bianco e nero invece?
Nei miei precedenti interventi citavo:
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 12:41 PM) *
La tipologia colore era e resta un must di questo “confronto” proprio perchè il bianco e nero assume aspetti artistici completamente diversi che trovano nell’emulsione, nello sviluppo e nell’interpretazione della stampa proprio le principali peculiarità...
Sebbene trovo personalmente ancora potenzialmente straordinaria la ripresa su pellicola BN ma soprattutto le innumerevoli potenzialità legate a sviluppo e lavorazioni da camera oscura sui più variegati supporti... Non possiamo non riconoscere altrettante potenzialità di ripresa RAW quindi sviluppo digitale interpretato e stampa sui diversi supporti con le diverse tipologie di inchiostri. Da questo punto di vista si parla di vera e propria arte con la produzione di pezzi unici, garantibili nel tempo e da parecchio diffusasi in America... Ma tornando all’origine, questo aspetto che meriterebbe l’importanza dovuta, non è parte coinvolta in questa discussione come non lo è per i due documenti Experience pubblicati ed origine di questa discussione.
QUOTE(Al_fa @ Jun 19 2007, 11:58 PM) *
...qui in Italia ed all'estero le statistiche sulle vendite di pellicola e negativi? io ho l'impressione, dai miei ultimi viaggi, che in Italia si sia avuto un adattamento piuttosto rapido, quasi giapponese al digitale..
Avrete seguito anche voi i vari annunci stampa dei diversi produttori di pellicola che hanno annunciato la chiusura di linee produttive. Come altre volte ricordato non chiudono per “boicottare” il mercato ma sono costrette a causa delle mancate vendite. Possiamo chiedere ai produttori di pellicole di sostenerne la produzione e quindi lo stoccaggio che, come sappiamo, è vincolato da scadenza ?
Forse potremmo trovare “attimi” di ritorno al consumo di questo supporto ma a mio avviso il destino è ormai segnato lasciando spazio a specifiche emulsioni magari “solo” per bianco e nero.
Analogo “ragionamento” per la proiezione di diapositive. Tanto affascinante, fantastica ma a parte trovare il tempo per incontrarsi, quanti produttori di proiettori sono rimasti sul mercato ? Ma meglio ancora, quanti proiettori di diapositive sono venduti ogni mese ?

G.M.
sergioderosas
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 05:49 PM) *
Nessuno lo mette in dubbio ma visto l'importanza di questa discussione dobbiamo vedere.
Più dettagliata o più "granulosa" ?
Può metterci a disposizione la pellicola digitalizzata da qualsivoglia eccezionale scanner e il file parallelo ?
In mancanza di quanto sopra resta impossibile percepire l'entità di quanto asserito.
Ed in questo caso potrei prevedere un futuro confronto basato sulle Sue prove...
Prove di scatti still-life stampati fotograficamente in 20x30 ne ho fatti tanti anche io ma in ogni caso la stampa da pellicola mostrava, ovviamente, la grana contro la pulizia dell'acquisizione digitale.
A maggior ragione, in studio con flash, si opera a diaframmi ottimali e sensibilità minime che rendono la ripresa RAW più "semplice".
Ricordo che per ora io ho sempre parlato di 35mm colore...

Non ho uno scanner buono che mi permetta una resa ottimale della scansione.
Vero è che il digitale è più pulito e la pellicola ppiù granulosa, però ad occhio sembrerebbe più dettagliata la pellicola.

Parlo ad occhio... Però mi affretterò a fare, quanto prima possibile, delle foto con reala e 20X30.


smile.gif
edate7
Sono dubbioso sulla reale confrontabilità tra pellicola e digitale su foto non stampate. Poi, non capisco perchè si è usata una F del 1959; e gli eventuali errori di messa a fuoco? Errore per errore (sbaglia, e tanto, anche l'autofocus), avrei optato per una F6 (o, meglio, una F100) contro la D200. La F6 secondo mè è direttamente confrontabile solo con la D2Xs. Proverò a fotografare, con la mia F80 e la mia D200, stesso obiettivo (è utile provare ad avere le stesse dimensioni con uno zoom, o uso il 180 fisso? - chiedo un consiglio -) e stessa coppia tempo/diaframma, un soggetto fisso ed immutabile, qui a Palermo: il Monte Pellegrino (da casa mia). Farò stampare due copie belle grandi, e le guarderò ben bene. Sono ancora intimamente convinto che la pellicola sia superiore, ma potrebbe essere solo una sensazione. Vedremo.
Ciao
Giuseppe Maio
QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *
Sono dubbioso sulla reale confrontabilità tra pellicola e digitale su foto non stampate...
Noi la verifica l’abbiamo fatta ormai da anni. Ognuno potrà personalmente fare le controprove soggettive prestando molta attenzione ai responsabili...
...in questo caso il flusso e la tecnologia di stampa perchè il dettaglio è quanto documentato dall'ingrandimento a microscopio.
Non entriamo nell'errore di includere variabili di stampa che sono tutt'altro argomento o comunque che sono determinanti nella qualità ovviamente poi percettibile ad occhio.
QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *
...e gli eventuali errori di messa a fuoco?
Nessun errore in questo conteso perchè è stato escluso anche con un bracketing AF sul rullino ed il fotogramma scelto il più nitido.
QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *
...avrei optato per una F6 (o, meglio, una F100) contro la D200.
Il corpo NON ha alcuna responsabilità sull'analisi fatta.
QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *
...avrei optato per una F6 (o, meglio, una F100) contro la D200. La F6 secondo mè è direttamente confrontabile solo con la D2Xs.
Come sopra descritto, questa prova la si sarebbe potuta fare con una scatola nera con la pellicola da una parte e l’obiettivo dell’altra. Della fotocamera si è solo usato il tiraggio e l’otturatore. Del corpo non si è messo in discussione l’esposimetro, le prestazioni AF, e nessun’altra caratteristica da Lei citata.
QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *
Proverò a fotografare, con la mia F80 e la mia D200, stesso obiettivo...
Ottimo. Non scordi di escludere variabili estranee a quanto ricercato. Individui un soggetto indiscutibilmente fermo, scelga una giornata che permetta di avere la “stessa” luce nel tempo di ripresa e, dopo aver individuato l’ideale coppia tempo/diaframma scatti in “M” e faccia quindi un bracketing di messa a fuoco micrometrico sia sugli scatti a pellicola, sia su quelli digitali.
Il tempo ed il diaframma usati in pellicola non è detto che debbano essere gli stessi da usare sul corpo digitale. Il concetto è che dovrà essere usato lo stesso diaframma per non aggiungere variabili qualitative ed il tempo di posa adeguato al mezzo. Ricordo che in digitale il concetto della curva caratteristica è sostanzialmente diverso.
QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *
...stesso obiettivo (è utile provare ad avere le stesse dimensioni con uno zoom, o uso il 180 fisso? - chiedo un consiglio -)...
Nei due Experience si sono proposte tutte le variabili.

Digitale contro pellicola: il nuovo sfida la storia...
Il digitale si riconfronta con la pellicola...

QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *
...Farò stampare due copie belle grandi, e le guarderò ben bene...
Questo è il passaggio più delicato perchè quanto guarderà sarà il risultato che è determinato dalla stampa, slegata dalla ripresa. Troverà moltissime differenze in base al laboratorio di stampa ed in base a come questi tratteranno il flusso differenziato tra origine pellicola o file. Inciderà la tipologia di tecnologia minilab usata, il trattamento contrasto e nitidezza, la carta ecc.
QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *
...Sono ancora intimamente convinto che la pellicola sia superiore, ma potrebbe essere solo una sensazione...
Io no e da ormai molti anni ma come dicevo...
...inutile entrare in argomento se non partiamo da un corretto flusso dei dati inviati in stampa su una tecnologia minilab di qualità. Sarà per Lei un’ottima opportunità per stabilire lo stato dell’arte dei laboratori che coinvolgerà.

G.M.
Massimo.Novi
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 21 2007, 09:12 AM) *
Noi la verifica l’abbiamo fatta ormai da anni. ...
...inutile entrare in argomento se non partiamo da un corretto flusso dei dati inviati in stampa su una tecnologia minilab di qualità...
Ciao

E se si ponesse il problema partendo da due stampe (forse è questo il test fatto anni fa) e tralasciando il minilab:

Una stampa eseguita su carta sensibile professionale, da ingranditore professionale con obiettivo Nikkor (per restare in famiglia).

Lo stesso eseguito su macchina Lab di alta qualità a stampa laser su carta fotosensibile (una Ocè o simili).

Osservate entrambe in ingrandimento, quindi coinvolgendo la resa del supporto e la tecnologia di stampa.

Nel senso: visto che i workflow sono differenti attualmente, e non sappiamo se il miglior workflow chimico è ancora in grado di estrarre tutte le informazioni rispetto al miglior workflow digitale, se si differenziano i workflow usandone due DIVERSI che per il tempo in cui furono creati garantivano la migliore qualità possibile?

Ossia: siamo certi che l'attuale workflow di stampa sia in grado di essere egualmente "ottimale" per la pellicola ed il digitale? Oppure la tecnologia tende ad ottimizzare un workflow digitale a scapito della pura qualità di quello a pellicola?

Gli scanner a tamburo professionali creano immagini che poi vanno riprodotte con retini non infiniti ma limitati (seppur di qualità) alle singole necessità di pubblicazione. Quindi anche la stampa tipografica ha limiti intrinseci rispetto alla stampa da "esposizione" a tiratura limitata.

Un workflow "ottico" high-grade dalla ripresa alla stampa per la pellicola rispetto ad uno "digitale" di eguale livello qualitativo evidenzia differenze marcate?

Saluti
Giuseppe Maio
QUOTE(manovi @ Jun 21 2007, 12:06 PM) *

E se si ponesse il problema partendo da due stampe (forse è questo il test fatto anni fa) e tralasciando il minilab...
Sì, era questo quanto fatto da me ormai diversi anni orsono e all’epoca stampando con ingranditore la pellicola e stampando con Polielettronica un file D1 di un’immagine a dettaglio racchiuso (uno scatto di una Ferrari in curva su un cordolo al Gran Premio), ed un file di un paesaggio. Con la D1 ed i suoi 2MP era emersa su una stampa 20x30 dello scatto a dettaglio racchiuso, una maggiore percezione di nitidezza grazie all’assenza di grana percepita ad occhio sulla stampa analizzata a normale distanza. La stessa comparazione fatta sul paesaggio mostrava invece maggiore definizione della sorgente pellicola sebbene “disturbata” palesemente dalla grana.
QUOTE(manovi @ Jun 21 2007, 12:06 PM) *
...Ossia: siamo certi che l'attuale workflow di stampa sia in grado di essere egualmente "ottimale" per la pellicola ed il digitale? Oppure la tecnologia tende ad ottimizzare un workflow digitale a scapito della pura qualità di quello a pellicola?...
La variabile di stampa come descritto in precedenza, voleva proprio esulare da queste condizioni. Variabili che comunque, nel migliore dei casi, non potranno mai aggiungere dettaglio non presente sul supporto pellicola. Qualunque fase di stampa partendo dalla pellicola potrà alla meglio evidenziare i dettagli “registrati” interferendo comunque sempre con la nuova grana del supporto di stampa.
QUOTE(manovi @ Jun 21 2007, 12:06 PM) *
...Un workflow "ottico" high-grade dalla ripresa alla stampa per la pellicola rispetto ad uno "digitale" di eguale livello qualitativo evidenzia differenze marcate?
Certamente influenza molto il risultato ma sempre senza mai poter aggiungere dettaglio non presente sulla pellicola. Per quanto sopra descritto, ritengo questa prova estranea ai fini che “ormai”, salvo casi artistici, convergono quasi sempre in flussi digitali.
Detto ciò si potrebbe prevedere un dedicato Experience, questa volta legato alle variabili di stampa ma resta necessario fissare chi si può prendere carico della stampa da pellicola. Chi non solo per l’incombenza ma per la responsabilità che sarà inevitabilmente ad esso attribuita sulla “certificazione” dei risultati poi divulgati. Siamo sicuri che quanto emergerà non provocherà disquisizioni sulla metodologia?
Se fosse interessato a quanto sopra potrà diventare “testimonial” di quanto potremmo comprovare. A tale proposito è richiesto un contatto privato per organizzare un difficile lavoro...

G.M.
Massimo.Novi
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 21 2007, 12:55 PM) *

...Detto ciò si potrebbe prevedere un dedicato Experience, questa volta legato alle variabili di stampa ma resta necessario fissare chi si può prendere carico della stampa da pellicola. Chi non solo per l’incombenza ma per la responsabilità che sarà inevitabilmente ad esso attribuita sulla “certificazione” dei risultati poi divulgati. Siamo sicuri che quanto emergerà non provocherà disquisizioni sulla metodologia?
...

G.M.


Ciao

Infatti la mia domanda era posta appunto per capire le tipologie di test già sperimentate a suo tempo da Nital in quanto si era parlato solo di minilab, che come è noto non sono il "top" della stampa qualitativa.

Concordo che in merito alla valenza "divulgativa" degli eventuali risultati si avrebbero problemi a meno che la prova non fosse eseguita presso enti "super partes" a scopo di analisi documentale e conservativa e non per confronto specifico di tecnologie. Inoltre il risultato finale dovrebbe essere valutato in base a criteri specifici molto precisi che, allo stato attuale non sono a quanto mi risulta, quantificabili secondo normativa internazionale.

Preso ad esempio il Ministero dei Beni Culturali, la normativa per le immagini digitali per supporto fotografico documentale classifica di livello qualitativo A (valida per riproduzione di riferimento stampabile) un'immagini digitale se:

1) la risoluzione arriva a 3072x3072 pixel (una D2x ha 4288 x 2848 pixel) che viene considerata "equivalente" ad una pellicola 100 ASA.

2) la profondità colore è di 24 bit (RGB = 8 bit canale)

Per cui seguendo una simile linea guida il digitale attuale va quasi oltre la normativa per risoluzione. Operando con dorsi digitali si supera agevolmente tale risoluzione. Per la profondità colore non vi sono problemi.

Inoltre entrerebbero in gioco ulteriori aspetti "commerciali" che interesserebbero non poco le entità coinvolte (Nikon, Canon o chi altri) che viaggiano ormai su un binario commerciale "digitale" ben preciso. E non parliamo solo di fotocamere, ma di prestampa e di stampa offset. Inoltre la comparazione di immagini sarebbe limitata dal fatto che sarebbe per forza di cose necessario escludere dalla comparazione (se "sponsorizzata") determinati apparecchi digitali non prodotti dallo sponsor (es. dorsi digitali).

Saluti

clicknik
QUOTE(edate7 @ Jun 21 2007, 12:17 AM) *

...un soggetto fisso ed immutabile, qui a Palermo: il Monte Pellegrino...


Brevemente (perchè le cose importanti sono già state, e con chiarezza, evidenziate) aggiungerei:
non considerarlo così fisso ed immutabile un monte, perchè a meno di non fare le foto proprio nello stesso momento, la turbolenza dello spessore di aria da attraversare (e poi la relativa umidità), qualcosa possono sfalsare sulla nitidezza, in una prova delicata come questa. Insomma, per non sbagliare suggerirei in ogni caso un soggetto vicino.

Aggiungerei inoltre che una prova finale su stampa, anche (e soprattutto!) non professionale ha il suo vantaggio, se correttamente interpretata: è certamente fortemente dipendente dal flusso di lavoro e dalla qualità di ogni singolo laboratorio, ma anche questo a me piacerebbe sapere, cioè se il "mio" laboratorio sotto casa fa uscire, alla fine della sua catena, una stampa migliore da pellicola o da digitale.
Massimo.Novi
QUOTE(campinot @ Jun 21 2007, 04:39 PM) *

...a me piacerebbe sapere, cioè se il "mio" laboratorio sotto casa fa uscire, alla fine della sua catena, una stampa migliore da pellicola o da digitale.


Ciao

Quasi sicuramente da digitale attualmente. Ovviamente a partire da negativo e file paragonabili per qualità ottica, profondità colore e risoluzione.

Saluti
manis
Ciao a tutti,

Ho trovato questo articolo molto interessante come altri sullo stesso tema che ho letto dalle fonti più disparate.
Credo però che la questione di fondo non sia la qualità del digitale vs la qualità della pellicola. Tutti i test che ho letto dimostrano che a parità di formato la qualità del digitale è ormai paragonabile alla pellicola, e secondo me poco importa se ci vogliono 8,10 o 12 Mpx per raggiungere la definizione della pellicola, oppure se il digitale ha uno stop in più o in meno di latitudine di posa.
Potremmo andare avanti all'infinito a fare stampe 3 metri per 2 e ad anlizzarle con il microscopio interrogandoci su tutte le variabili che entrano in gioco nel produrle. Ma tutto questo a che pro ?
La cosa importante è che il digitale nel bene e nel male ha aperto nuove strade nella fotografia e che ora stiamo guardando solo la punta di un iceberg che si rivelerà piano piano nei prossimi anni e che ci fornirà strumenti espressivi fino ad ora inimmaginabili.

QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 19 2007, 12:06 PM) *


Resta adesso da affrontare la variabile formato, per arrivare a vedere quanto una DSLR offra in confronto anche al medio formato.

G.M.


Capisco il confronto reflex analogica vs reflex digitale, o medio formato vs dorso digitale, ma perchè confrontare reflex digitale con medio formato ? Non sono due strumenti/filosofie troppo diversi ?
Un unico piccolo appunto sul test che vorrei fare è che nel confronto fra analogico visto al microscopio e digitale ingrandito, l'immagine digitale forse bisognava ingrandirla con un algoritmo bicubico o simile per evitare di avere i pixel evidenti come quadrettini.

P.S: Se accadrà quello che è successo per l'audio anche per la fotografia la diatriba digitale vs analogico non avrà mai fine.

Buoni scatti a tutti (digitali o analogici che siano),

Fabrizio
edate7
Ringrazio innanzitutto l'ing. Maio per la cura con cui ha "vivisezionato" il mio precedente intervento. Terrò buon conto dei suoi consigli, e di quelli degli amici che hanno inserito altri, non meno trascurabili, dettagli di cui tener conto. Rileggendo gli interventi, mi è molto piaciuto il paragone tra la diatriba che c'è fra l'audio digitale e quello analogico (CD contro LP, per intenderci) e quella del mondo fotografico. E se nel mondo delle immagini ad un confronto serrato "forse", in un futuro non molto lontano, stravincerà il digitale, oggi, nel mondo audio, il caro, vecchio LP non ha ancora perso la partita. C'è gente disposta a spendere miglialia di euro per un vecchio Thorens corredato di degna testina a bobina mobile, o, peggio ancora, dal punto di vista tecnico, per amplificatori a valvole; costoro sono tutti matti? Oppure presi da furore digitalista siamo tutti entusiasti di una tecnologia che, almeno per quanto mi riguarda, ha avuto l'indiscutibile merito di (ri)avvicinare alla fotografia coloro che mai si sarebbero sognati di montare un rullino in macchina? Tenete conto che sono un ex-informatico, per cui i bit costituivano il pane quotidiano, e quindi per definizione non contrario al progresso; però, quando vedo una mia dia, so che è indiscutibilmente mia senza trucchi e/o artefatti (al massimo qualche filtro), mentre quando guardo una foto digitale so che può essere stata completamente stravolta dalla post-produzione. E allora, mi chiedo: è ancora il caso di credere alla fotografia? E il digitale, contribuirà alla spoetizzazione della foto come ha già spoetizzato e demolito l'audio? Ricordate il piacere di aprire un LP? Il profumo del cartone e del vinile? Oggi, i CD, che profumo hanno? Solo dei venti euro che sono volati via per il suo acquisto.... mad.gif
Massimo.Novi
QUOTE(edate7 @ Jun 22 2007, 12:17 AM) *

...mi è molto piaciuto il paragone tra la diatriba che c'è fra l'audio digitale e quello analogico (CD contro LP, per intenderci) e quella del mondo fotografico. E se nel mondo delle immagini ad un confronto serrato "forse", in un futuro non molto lontano, stravincerà il digitale, oggi, nel mondo audio, il caro, vecchio LP non ha ancora perso la partita. C'è gente disposta a spendere miglialia di euro per un vecchio Thorens corredato di degna testina a bobina mobile, o, peggio ancora, dal punto di vista tecnico, per amplificatori a valvole; costoro sono tutti matti?

Ricordate il piacere di aprire un LP? Il profumo del cartone e del vinile? Oggi, i CD, che profumo hanno? Solo dei venti euro che sono volati via per il suo acquisto....


Semplicemente il vinile, gli amplificatori a valvole, i Thorens e i bracci oleodinamici e le testine MC hanno un fascino che un "banale" lettore CD non ha ed inoltre sono mooolto più "palpabili".

I numeri danno ragione al digitale (a parte remix balordi) ma l'uomo valuta molto con la parte emotiva. E poi che soddisfazione c'è ad avere lo stesso suono che puoi acquistare con poche migliaia di euro? Meglio un super impiantone a valvole (però devi aspettare che si scaldino...) e dover calibrare il braccio ogni luna piena! E che meravigliosa sensazione l'avvio di un giradischi Micro con piatto da 30Kg che dava il tempo per radersi, fare colazione e vedere un poco di telegiornale! biggrin.gif

Per il profumo, in effetti il cartone ed il cellophane di oggi non sono più quelli di una volta, hai ragione biggrin.gif

QUOTE(edate7 @ Jun 22 2007, 12:17 AM) *

...E allora, mi chiedo: è ancora il caso di credere alla fotografia? E il digitale, contribuirà alla spoetizzazione della foto come ha già spoetizzato e demolito l'audio? ...


Capisco. Giustamente vedere una bella foto su una stampa d'epoca e su un libro di oggi dà sensazioni profonde molto diverse.

Vuoi mettere il profumo della camera oscura con i suoi acidi dai sapori misti e scaduti?

Vuoi mettere la poesia del provino segnato con la matita grassa rispetto al "click" sul monitor?

Vuoi mettere il romanticismo del dagherrotipo?

E come direbbe il Principe De Curtis...

MA MI FACCIA IL PIACERE! laugh.gif

Saluti
carminecuccuru
ciao a tutti....ho voglia di intrommettermi anch'io tongue.gif

Io penso solo a una cosa, magari banale (anzi sicuramente) e magari inutile da dire...ma comunque la dico:

La macchina fotografica è solo e semplicemente un mezzo, che deve andare bene a chi la usa, come una chitarra, anche lei è un mezzo e naturalmente un Steve Vai, sa suonare in modo adeguato sia una Fender da 10.000 euro che una chitarrina devastata del mercatino. Il probelma insomma, secondo me, non sta da nessuna parte. A parte il dettaglio migliore di uno o l'altro mezzo, orami il dgt ha preso la sua strada, non si sa quando (e spero mai), prenderà il posto della pellicola e andrà così. Comunque la qualità è ottima e non ci si può lamentare.
Magari è bello discuterne ma non essere puritani nè per un metodo e nè per l'altro. Per me rimane solo un mezzo, che cambia sicuramente di qualità da macchina a macchina e da pellicola in pellicola, ma rimane un mezzo e punto. Da amare e da coccolare biggrin.gif naturalmente

Forse sono stato trobbo banale, ma avevo voglia di dirlo, quindi scusate.

Un saluto
Carmine
lucab2263
Vorrei fare un'osservazione in merito all'articolo di Valerio Pardi sul confronto analogico e dgitale. Le prove effettuate sono estremamente rigorose però credo ci sia una imprecisione di fondo.
A parità di focale utilizzata la foto eseguita con una digitale come la D50 è come se fosse un "ritaglio" centrale di una foto eseguita su DIA, date le minori dimensioni del sensore. Se usiamo un obiettivo da 100mm su una digitale in realtà non diventa un 150 mm, ma semplicemente in fase di stampa per coprire lo stesso formato di carta es 10x15 l'immagine della digitale dovrà essere ingrandita di 1,5 volte perchè ripeto il sensore è più piccolo ed è come un "ritaglio" del fotogramma 35mm. La dimensione angolare di un dettaglio es una scritta al centro del fotogramma rimane la stessa. Per cui bisognerebbe confrontare il dettaglio ottenuto al microscopio di una dia con il max ingrandimento al PC della stessa immagine ottenuta da una digitale con lo stesso obiettivo. Grazie
lunarossa1
salve. personalmente per quella che è la mia piccola esperienza e conoscenza dei supporti devo dire che i risultati del test non sono stati una sorpresa. in effetti quando nacque il digitale e le prime reflex non arrivavavo a 3 mega e molti professionisti iniziarono ad utilizzare le compatte gia si percepiva il potenziale del nuovo supporto. molti però trovavano terreno ancora fertile nell'affermare che il digitale avrebbe potuto raggiungere la pellicola a quota 30, 40 o secondo alcuni studi addirittura 80 mega. in realtà secondo me il giro di boa si è avuto molto prima. utilizzai i 6 mega della d70 e sviluppando i primi raw rimasi veramente stupito. l'assenza di grana gioca un ruolo fondamentale nella resa del dettaglio ed anche la netta distinzione dei colori. da profano e ignorante in materia ho come la sensazione che la diversa disposizione dei pixell rispetto ai granuli d'argento (più casuale) riesca a conferire maggior qualità generale alla foto. comprendo quanto sia difficile tale ammissione per chi ha utilizzato con grande soddisfazione pellicola per decenni e forse tale disputa non avrà mai fine, ma riterrei più consono avere nei confronti di una novità tecnologica di tale portata e importanza un approccio meno chiuso. in effetti il digitale oltre che il superamento dei limiti tecncini sino ad allora esistenti, è oggi anche una vera e propria rivoluzione nel campo della comunicazione. si pensava fosse solo immediatezza, contrapposta alla "riflessiva pellicola", oggi abbiano scoperto che possiamo avere immediatezza e grande qualità. basta voler riflettere anche con l'immagine digitale.
alcarbo
QUOTE(lucab2263 @ Jun 22 2007, 01:03 PM) *

Se usiamo un obiettivo da 100mm su una digitale in realtà non diventa un 150 mm


Non vogliono finire OT però questa cosa ripetuta più volte non l'ho capita fino in fondo. Sarò un pò duro.

Se monto lo stesso obiettivo sulla f70 e sulla d200 non solo il campo si stringe, ma (se non valuto male) l'oggetto si avvicina.... c'è più tele non solo campo ristretto

QUOTE(cane3 @ Jun 22 2007, 08:51 PM) *

utilizzai i 6 mega della d70 e sviluppando i primi raw rimasi veramente stupito

comprendo quanto sia difficile tale ammissione per chi ha utilizzato con grande soddisfazione pellicola per decenni e forse tale disputa non avrà mai fine,

oggi abbiano scoperto che possiamo avere immediatezza e grande qualità. basta voler riflettere anche con l'immagine digitale.


Pollice.gif
lucab2263
QUOTE(alcarbo @ Jun 23 2007, 06:54 AM) *

Non vogliono finire OT però questa cosa ripetuta più volte non l'ho capita fino in fondo. Sarò un pò duro.

Se monto lo stesso obiettivo sulla f70 e sulla d200 non solo il campo si stringe, ma (se non valuto male) l'oggetto si avvicina.... c'è più tele non solo campo ristretto
Pollice.gif

Mi sbaglierò e mi correggerete, ma l'effetto tele è per così dire un artefatto, perchè attraverso il mirino vedi effettivamente quello che inquadri e cioè l'immagine che verrà ad impressionare il CCD ma questa immagine è come se fosse il ritaglio centrale dell'immagine ben più grande che andrebbe ad impressionare il fotogramma di una pellicola.
Mi spiego in altri termini. Mentre di un obiettivo montato su una reflex a pellicola viene sfruttata tutta l'immagine fino ai bordi in una D50 ne viene usato solo una parte rettangolare centrale grossomodo 1,5 volte più piccola. E' chiaro che è su questa parte che viene focalizzata l'immagine nel mirino come se tu avessi un obbiettivo di focale 1,5 volte più grande.
Per cui se tu scatti con un 100mm e fai a stampa 20x30 dalla pellicola avrai una immmagine corrispondente ad un 100mm ma se tu vai a stampare l'immagine digitale ottenuta con lo stesso obbiettivo montato su una D50 il sensore raccoglie la luce SOLO da un "RITAGLIO" centrale per cui PER COPRIRE LA CARTA 20 x 30 L'IMMAGINE in fase di STAMPA andrà ingrandita di una volta e mezzo SIMULANDO LA FOTO DI UN 150mm.
edate7
QUOTE(manovi @ Jun 22 2007, 10:01 AM) *


E come direbbe il Principe De Curtis...

MA MI FACCIA IL PIACERE! laugh.gif

Saluti


A parte il fatto che credo che tu non abbia compreso fino in fondo il mio ragionamento, ribadisco che non ho affatto detto che la pellicola sia superiore al digitale o viceversa. Sono due mezzi diversi, difficilmente comparabili, e ho espresso solo delle perplessità sulle modalità di esecuzione del test (per il resto sicuramente stimolante). Poi, se tu apprezzi i dagherrotipi, sono contento per te... anche se dal tono del tuo intervento penso che stracceresti tranquillamente una foto in bianco e nero... a meno che non sia digitale!!!!
Saluti
giodic
QUOTE(alcarbo @ Jun 23 2007, 06:54 AM) *

Non vogliono finire OT però questa cosa ripetuta più volte non l'ho capita fino in fondo. Sarò un pò duro.

Se monto lo stesso obiettivo sulla f70 e sulla d200 non solo il campo si stringe, ma (se non valuto male) l'oggetto si avvicina.... c'è più tele non solo campo ristretto
Pollice.gif


Facciamo allora un altro ragionamento.
Sulla Hasselblad (6x6) l'obbiettivo "normale" è considerato il 80mm, ma lo stesso obbiettivo (l.f. sempre 80mm) su una reflex 35mm è considerato un corto tele .....
Quello che cambia infatti è solo l'angolo di campo (la l.f. è sempre 80mm), che sulla 6x6 è più ampio che sulla 35mm.
Stesso ragionamento per il formato digitale Nikon Dx vs. formato Leica.
_Led_
QUOTE(alcarbo @ Jun 23 2007, 06:54 AM) *

...Se monto lo stesso obiettivo sulla f70 e sulla d200 non solo il campo si stringe, ma (se non valuto male) l'oggetto si avvicina.... c'è più tele non solo campo ristretto
Pollice.gif



Purtroppo non è così.
E'solo il campo che si restringe.

QUOTE(manovi @ Jun 22 2007, 10:01 AM) *

...Per il profumo, in effetti il cartone ed il cellophane di oggi non sono più quelli di una volta, hai ragione biggrin.gif
...


Una quindicina di anni fa comprai "Aoxomoxoa" dei Grateful Dead ancora incellofanato.
Quando lo aprii sapeva di...maria. blink.gif
Per il resto ... quoto tutto (e non scaldo il mio Fender interamente valvolare da molto tempo ormai).
Massimo.Novi
QUOTE(edate7 @ Jun 24 2007, 10:35 PM) *

A parte il fatto che credo che tu non abbia compreso fino in fondo il mio ragionamento, ribadisco che non ho affatto detto che la pellicola sia superiore al digitale o viceversa. Sono due mezzi diversi, difficilmente comparabili, e ho espresso solo delle perplessità sulle modalità di esecuzione del test (per il resto sicuramente stimolante). Poi, se tu apprezzi i dagherrotipi, sono contento per te... anche se dal tono del tuo intervento penso che stracceresti tranquillamente una foto in bianco e nero... a meno che non sia digitale!!!!
Saluti


Ciao

La pellicola rende se si riesce a farla rendere. Lo stesso per il digitale. Se l'attuale preponderanza di sistemi di trattamento digitale migliora il rendimento (e non parlo solo della stampa ma anche dei supporti) rispetto alla stampa da ingranditore classica, allora non c'è gioco.

Sono due flussi diversi. A che serve avere un dettaglio maggiore se le macchine da stampa sono calibrate per un rendering ed una distribuzione colore che favorisce il digitale? Ha poco senso fare microscopie alla pellicola in quanto poi sarà la testa colore, l'obiettivo, la stampa a fare la resa finale. Se da un lato non leggo il cartello della prova perchè c'è la grana e dall'altro non lo leggo perchè ho i pixel insufficienti...sempre non lo leggo.

I test sono poco probanti perchè, come ho già detto, non esistono criteri di valutazione oggettivi e certificati (altrimenti si farebbe il test una sola volta e stop). Si potrebbero verificare le linee risolte in stampa ma siamo sempre alla mercè di due workflow diversi. In realtà finisce che valutiamo le stampanti e gli obiettivi da ingrandimento, nonchè le carte, e non pellicola o digitale.

Tra l'altro la grana di una Velvia ad esempio è davvero non percettibile ma vi sono altre limitazioni che non ne fanno una pellicola "multiuso"! Il digitale diciamo che è "all-weather" ossia può essere adattato a molte situazioni.

Evidentemente non sono riuscito a spiegarmi bene. Una buona foto va oltre qualsiasi tipo di supporto e tecnologia. Il "romanticismo" (sarcastico) della tecnologia non è un buon criterio di valutazione (o meglio rischia di diventare primario rispetto alla valutazione artistica e emozionale dell'immagine).

Per questo mi fa sorridere la spada tratta tra pellicola/digitale/olografia/3D e quant'altro la tecnologia e le aziende producono. Se oggi Nikon, Canon & C. producono digitale e qualche macchina a pellicola giusto per chi ancora le vuole o ne ha necessità, ben venga. Per un buon fotografo il passaggio è ormai indolore. Una buona catena di stampa digitale garantisce risultati da mostra e sicuramente la velocità di trattamento e la riproducibilità sono punti forti del digitale.

La pellicola ha ancora uso in quanto ha ancora mercato. Nel momento in cui Nikon, Canon & C. non vedranno mercato,...beh per usare la pellicola ci vorrà una scatola da scarpe dipinta di nero e con un forellino al centro...

Come si dice...godetevela finchè dura...perchè non dura mai.

Saluti
abyss
Anche se sono affezionato alla pellicola, che uso ancora ed ho usato per più di due decenni, è ovvio che ormai la pellicola va un po’ alla volta “ad esaurirsi”.
Quindi i confronti qualitativi col digitale sono sempre interessanti e li guardo con attenzione, ma è solo a livello di curiosità. All’atto pratico mi importa poco sapere che, se ingrandisco un particolare del 400% o oltre, la grana della pellicola impedisce una lettura dei particolari che invece il digitale permette, etc.
La pellicola (anche solo “formato leica”) permette di arrivare a risultati eccellenti e da qualche anno anche il digitale non è da meno, anzi!
Quindi, oggi, entrambi i sistemi, se ben sfruttati, sono in grado di offrire risultati ottimi e più che adeguati alle (mie) esigenze (per la cronaca: buone stampe 20x30 cm, a volte fino a circa 30x45 cm, solo eccezionalmente oltre), ma il digitale è nettamente più versatile.
Quindi scatto prevalentemente in digitale ed uso la pellicola più per divertimento e attaccamento alla tradizione che per particolari “esigenze” specifiche di risultato.
Questo finché la pellicola si troverà. Finché si potrà far sviluppare ad un buon laboratorio un buon E6, etc…
Mi dispiace per la vecchia attrezzatura. Le mie (numerose!) fotocamere a pellicola andranno in bacheca, ma era inevitabile che prima o poi sarebbe successo…


edate7
QUOTE(manovi @ Jun 25 2007, 10:27 AM) *

Ciao

La pellicola rende se si riesce a farla rendere. Lo stesso per il digitale. Se l'attuale preponderanza di sistemi di trattamento digitale migliora il rendimento (e non parlo solo della stampa ma anche dei supporti) rispetto alla stampa da ingranditore classica, allora non c'è gioco.

Sono due flussi diversi. A che serve avere un dettaglio maggiore se le macchine da stampa sono calibrate per un rendering ed una distribuzione colore che favorisce il digitale? Ha poco senso fare microscopie alla pellicola in quanto poi sarà la testa colore, l'obiettivo, la stampa a fare la resa finale. Se da un lato non leggo il cartello della prova perchè c'è la grana e dall'altro non lo leggo perchè ho i pixel insufficienti...sempre non lo leggo.

I test sono poco probanti perchè, come ho già detto, non esistono criteri di valutazione oggettivi e certificati (altrimenti si farebbe il test una sola volta e stop). Si potrebbero verificare le linee risolte in stampa ma siamo sempre alla mercè di due workflow diversi. In realtà finisce che valutiamo le stampanti e gli obiettivi da ingrandimento, nonchè le carte, e non pellicola o digitale.

Tra l'altro la grana di una Velvia ad esempio è davvero non percettibile ma vi sono altre limitazioni che non ne fanno una pellicola "multiuso"! Il digitale diciamo che è "all-weather" ossia può essere adattato a molte situazioni.

Evidentemente non sono riuscito a spiegarmi bene. Una buona foto va oltre qualsiasi tipo di supporto e tecnologia. Il "romanticismo" (sarcastico) della tecnologia non è un buon criterio di valutazione (o meglio rischia di diventare primario rispetto alla valutazione artistica e emozionale dell'immagine).

Per questo mi fa sorridere la spada tratta tra pellicola/digitale/olografia/3D e quant'altro la tecnologia e le aziende producono. Se oggi Nikon, Canon & C. producono digitale e qualche macchina a pellicola giusto per chi ancora le vuole o ne ha necessità, ben venga. Per un buon fotografo il passaggio è ormai indolore. Una buona catena di stampa digitale garantisce risultati da mostra e sicuramente la velocità di trattamento e la riproducibilità sono punti forti del digitale.

La pellicola ha ancora uso in quanto ha ancora mercato. Nel momento in cui Nikon, Canon & C. non vedranno mercato,...beh per usare la pellicola ci vorrà una scatola da scarpe dipinta di nero e con un forellino al centro...

Come si dice...godetevela finchè dura...perchè non dura mai.

Saluti

Non posso far altro che essere completamente d'accordo. Pollice.gif Il confronto forse sarebbe paragonabile tra una buona dia stampata in Cibachrome (ho stampe ancora perfette dopo 30 anni che sono esposte alla luce blink.gif ) e la stampa di una buona foto digitale su carta chimica. Peccato che non si possa fare più.
Ciao
lucab2263
Penso che qualunque appassionato oltre a scattare fotografie si ponga anche domande tecniche sull'attrezzatura che utilizza. Io, che uso sia la pellicola che una D50, ritengo importante specie per certi tipi di fotografia naturalistica la nitidezza e la risoluzione tanto che in passato avevo meditato il passaggio al medio formato. Fin adesso avevo utilizzato la pellicola per quelle foto che avrei voluto ingrandire pensandola comunque superiore al 6MPixel. (anche se avessi utilizzato la più scarsa pellicola in commercio!!!)
Inoltre ho sempre letto articoli che affermavano che certi obiettivi professionali come un 28-70 2,8 o un 60 micro erano sprecati per una D50 e forse anche per una 10Mpixel, e ancora articoli in cui la Kodak affermava che le sue migliori pellicole erano paragonabili ad un 18-20 Mpixel !!!
Ho poi sempre saputo che per una stampa digitale di qualità bisognava rispettare una risoluzione su carta di 250-300DPI che con un 6 Mpixel sono meno di una stampa 20x30.

Ora a prescindere che risoluzione e microcontrasto non sono gli unici termini di paragone tra digitale ed emulsione, le prove eseguite danno risultati veramente sconcertanti (complimenti!!!)specie il confronto con le DIA al microscopio che non lascia adito a molti dubbi. Unico suggerimento per un ulteriore confronto potrebbe essere quello tra 2 stampe su carta fotografica della stessa immagine da digitale e da pellicola senza alcuna scannerizzazione visto che il target finale comune è la stampa su carta fotografica e non il confronto tra grani di alogenuro al microscopio e pixel a schermo.
edate7
QUOTE(lucab2263 @ Jun 26 2007, 01:40 PM) *

Unico suggerimento per un ulteriore confronto potrebbe essere quello tra 2 stampe su carta fotografica della stessa immagine da digitale e da pellicola senza alcuna scannerizzazione visto che il target finale comune è la stampa su carta fotografica e non il confronto tra grani di alogenuro al microscopio e pixel a schermo.


Pollice.gif Hai sposato in pieno il mio intervento ad inizio della pagina 2 di questo thread.
Ciao
DanRap
ho letto ora l'articolo e per il mio personale parere non lo trovo molto utile

Riportando l'articolo
"Certamente non ne vale la pena anche se qualche affezionato potrà comunque trovarci il giusto gusto per continuare ad usarla"

Io non trovo "oggettiva" questa pena ad esempio.
Per me è più penoso ad esempio, dover girare le foto verticali scattate con la D200 che spesso a monitor trovo orizzontali.

E trovo noioso, a volte, il pensiero del batch per convertire in JPG 5 o più gigabye di raw, mentre trovo piacevole il fatto che se una foto mi piace e l'ho scattata come dia, me la posso ritrovare stampata se la digitalizzo con lo scanner, ma anche proiettata, dato che, non credo sia discutibile l'emozione di una foto proiettata.

"Il digitale invece offre risultati qualitativamente migliori, è facile da utilizzare e da condividere e, cosa ancor più interessante, ha dei costi complessivi decisamente inferiori"


"Decisamente" forse no..., soprattutto a parità di classe di attrezzatura; oggi col prezzo di una D40 ci esce una F5 o una forse più comoda F100 e anche sul nuovo una F6, che è una meraviglia di fotocamera, non si discosta troppo da una D200..
"facile da utilizzare"..
come tutte le cose..ponendo come variabile però, la qualità dei risultati che si vogliono ottenere...

Ma è solo la mia idea


Un caro saluto a tutti
Daniele

davricci
QUOTE(DanRap @ Jul 1 2007, 04:13 PM) *

Per me è più penoso ad esempio, dover girare le foto verticali scattate con la D200 che spesso a monitor trovo orizzontali.

E trovo noioso, a volte, il pensiero del batch per convertire in JPG 5 o più gigabye di raw [...]

Pollice.gif Pollice.gif
Potrei aggiungere che pellicola non è solo 35mm (anzi!), che qualche stop in più di la latitudine di posa non mi paiono sottigliezze, che tra gli ingradimenti dei fiori al microscopio quello da pellicola è senz'altro meno dettagliato e più 'rumoroso' ma a me sembra quasi un quadro che mi appederei in camera mentre quello digitale sarà pure più informativo ma non mi dice granché...potrei dire questo ed altro per affermare che la pellicola non è morta.
Io penso che siano proprio due mezzi diversi, quasi non parliamo della stessa"fotografia", ed è questo l'importante. Io non faccio battaglie di religione, a me scattare con la pellicola piace, così come scattare con la D40, ma non mi sognerei mai di dire "posso buttare la macchina a pellicola perchè tanto la digitale è arrivata a questa qualità e l'ha pure superata".E poi, ad un certo punto sarà pure questione di gusti personali: personalmente mi emoziona di più tirare fuori dalla tank due strisce bagnate che lavorare mezz'ora in PP, ma capisco pure che qualcun altro invece si farebbe due maroni così a sviluppare.
Da ultimo, se c'è una cosa che ho letto in questo topic che decisamente non condivido è la presunzione che il successo commerciale sia sinonimo di qualità...La trovo, come minimo, "ingenua".
Cmq, la discussione è interessante.
P.S. E' un'impressione mia o la brama dei digitalisti di convincere i pellicolisti è molto più forte rispetto a quella opposta?

Salu2
D_

DanRap
Ciao Davi..si in effetti mi è sembrata un pò presuntuosa (in senso non cattivo ovviamente)la prova del fotografo e più che altro, le conclusioni tirate, in maniera forse piuttosto frettolosa secondo me (senza poi considerare l'eventuale scambio di foto tra scanner e DSLR)
Poi..perchè proprio Velvia 100F? Un valore di RMS = 8 se proprio si vuole poca grana, (magari era utile anche un confronto con più pellicole magari meno dense o più adatte allo scanner)è riscontrabile anche nella nuova Velvia50, la velvia 100, (entrambe migliori della 100F) la fujichrome 64T che ha rms=7 ..boh.
Bè..ma che ci importa? non alimentiamo questi dibattiti! laugh.gif wink.gif
Un saluto!
davricci
http://www.scannerforum.com/
Bisogna sforzarsi un po' di capire il succo delle slide ma mi pare molto pertinente. (il succo è, a scansire una stampa sono buoni tutti gli scanner, ma è dal negativo che bisogna partire, e a quel punto le differenze sono macroscopiche...)
Per il resto mi sforzerò di seguire il consiglio di dan e di non alimentare dibattiti che lasciano un po' il tempo che trovano...
efdlim
Boh! dopo un pò ho mollato la discussione perchè la trovo ennesima.....la tecnologia digitale ha reso più semplice scattare e vedere e la "pulizia" aggiunta alla mancanza di intermediari nello sviluppo e stampa porta a preferire il digitale e il suo successo lo testimonia.....tutto il flusso è più immediato se non più semplice....ma se facessimo il confronto con la diapo proiettata e il corrispondente file? Ovvio che non si può fare in un forum ma solo nei "vecchi" circoli fotografici.
Io qualche prova l'ho fatta senza la scientificità indicata nel test indicato e la diapo proiettata batte 10 a 0 la proiezione digitale...ossia non c'è un solo parametro visibile ad occhio nudo in cui la proiezione digitale sia superiore.
Colpa del proiettore si dirà....ma intanto è cosi.
Se si guarda la sola proiezione del file ovviamente sembrerà anche buona, ma messe una a fianco all'altra non c'è storia.
Insomma, il digitale ha tanti vantaggi e innegabili pregi, specialmente è nel suo ambiente nel flusso di visualizzazione a monitor.
Fare altrettanto con una diapo, e la 100F non è la meglio riuscita ai casa Fuji a questo scopo, significa mortificalrla per i limiti imposti dalla limitazione elettronica del flusso di visualizzazione.....e la pellicola negativa stampata come dovrebbe offre ancora una piacevolezza d'insieme che non è solo la iper-nitidezza e pulizia del digitale, ma sfumature, latitudine di posa e tridimensionalità che il digitale ancora non ha.
Lo trovo un test interessante ma un pò forzato, specialmente nelle conclusioni.
E' un pò come fare un DVD partendo da un vinile e poi fare il confronto fra un DVD masterizzato in originale e dire che il secondo è meglio.....direi che è ovvio.

Fabio
marcorik
Con lo zoom ho potuto realizzare le immagini sia alla stessa focale, e quindi con angoli di campo diversi tra i due sistemi ma con lo stesso rapporto di riproduzione sul sensore/pellicola, sia a focali diverse per mantenere inalterato l'angolo di campo ma avvantaggiando la pellicola che ha così potuto beneficiare di una dimensione dei particolari ingranditi di circa 1,5X.


Rileggendo il modo con cui e' stato effettuato il test,non posso fare a meno di obiettare sulle dichiarazioni riportate sopra,sul fatto che mantenendo inalterato l'angolo di campo si avvantaggerebbe la pellicola.
E' logico che l'angolo di campo(cioe' l'inquadratura) devono essere uguali,
perche' facendo diversamente si potrebbe allora affermare che un banco ottico a pellicola ha la stessa risoluzione di una 35 mm o che una FF ha la stessa risoluzione di una Dx a parita' di densita' di pixel.
Ma sappiamo benissimo che nell'uso pratico non e' proprio cosi, ditemi se sbaglio grazie.

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