QUOTE(nonnoGG @ Feb 27 2007, 07:46 PM)
Tornando seriamente alla F75, non me la sentirei di sostenere ciecamente che il sistema adottato sia migliore degli altri, per almeno due buoni motivi :
- si rischia di scattare preziose foto su una pellicola che è stata tenuta fuori del caricatore da "nuda" ... aria, minime infiltrazioni di luce dal corpo etc . etc .
- in 50 anni di fotografia ho aperto una sola volta la fotocamera carica, ero su una funivia con un "capoccione" che mi aveva "impallato" il panorama per una buona mezzora ... alla fine è successo che con i nervi a fior di pelle ho aperto un attimo, ho richiuso subito ... ho perso solo tre fotogrammi con il "capoccione" in primo piano ... ecchisenefrega .
Ricordo parecchie 35 mm con doppio caricatore ... la pellicola vergine e quella esposta erano sempre ben protette, al massimo si perdeva un fotogramma ... ma erano altri tempi !
Salutoni .
nonnoGG,
nikonista! Certo, se tengo un rullino 'avviato' in fotocamera per mesi, forse la pellicola 'sbobinata' patisce un po' le condizioni ambientali; ma quel che è peggio, patiscono i fotogrammi già esposti, indipendentemente dal metodo utilizzato...
Il presupposto è quello di operare in maniera ottimale per la conservazione della pellicola e degli scatti.
Infine, una curiosità: quelle macchine di cui tu parlavi, con due bobine, le produceva anche Leica? Ora che ci penso m,i sembra di avere visto da qualche parte una foto di una Leica con due bobine... Ma non vorrei sbagliarmi con quelle macchine che hanno i caricatori per le bobine di pellicole (tipo 200-300 scatti su un unico caricatore...).
francesco.