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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON F 35mm e Scanner
cromos
Ciao a tutti,
scusate se forse tocco un argomento già trattato in altre occasioni.
In molte discussioni sto leggendo che c'è una tendenza generale a voler fare in modo che in fase di stampa la grana delle pellicole scompaia. Per fare questo si utilizzano le varie tecnologie messe a disposizione dal software di scansione.
Ma non trovate che una scansione ad alta risoluzione nuda e cruda, che copra tutta la gamma tonale e che arrivi così a mostrare la grana in tutto il suo dettaglio (a differenza di quanto spesso fanno alcuni scanner piani che tendono ad impastarla) rappresenti il miglior punto di partenza per una postproduzione e successiva stampa?
Voglio dire: se mettete un negativo sotto l'ingranditore e fate un 40x60, la grana si vede eccome ma non credo sia un fattore negativo, penso invece che sia una delle poche cose che contribuisca a differenziare lo scatto digitale dall'analogico.
Forse è solo una questione di gusto ma anche se un'ingrandimento va guardato da una certa distanza, personalmente apprezzo il fatto di avvicinarmi e vedere sulla stampa l'elemento materico dell'emulsione.
Bhe...a voi la parola che io ne ho dette già troppe.
Enrico59
In linea di massima sono pienamente d'accordo.
Poi ci sono casi in cui il fattore "grana" va valutato specificatamente.
stincodimaiale
D'accordissimo sul fatto che la grana sia una caratteristica non un difetto dell'immagine...
Il problema è che quando superi certi formati (30x45cm) la grana acquisita in digitale perde il suo fascino e si iniziano a creare artefatti tipici del digitale (microsfocature sui bordi, aggiunta casuale di pixel...) che in questo caso non mi riesce di chiamare caratteristici.
Questo lo noto soprattutto nel B/N.
Ovviamente parlo degli scanner da tavolo. Con gli scanner a tamburo ottieni un altro risultato ma a che prezzo?

Mio padre ha un centinaio di stampe ciba, tante nel formato 50x70cm, ormai di 20anni fa. Anche se all'epoca la grana della pellicola era più grossa comunque quando osservo da vicino quelle stampe le sfumature sono naturali e anche i dettagli, magari un po' confusi in mezzo alla grana, sono morbidi e leggibili al tempo stesso.
Le stampe digitali attuali di dia o negativi possono avere una nitidezza impressionante ma perdono naturalezza nella resa dei dettagli se confrontate al caro (in tutti i sensi...) vecchio ciba.

Ovvio che tutti questi difetti paragonati alle possibilità offerte dalla postPorduzione digitale diventano marginali...
iengug
Purtroppo gli scanner non riescono a digitalizzare correttamente la grana, servirebbero oltre 10000 DPI, e nessuno scanner, neppure a tamburo, ci arriva realmente, anche se gli scannera a tamburo, variando l'apertura del punto di scasnione, riescono a "filtrare il problema".
Per cui ha ragione stincodimaiale, si ripropongono i problemi di aliasing così comuni con le macchine digitali. Il vantaggio è che la grana non fa parte dell'immagine, ha una dimensione più o meno costante su tutta l'immagine e si può quindi tentare di ridurla con i vari GEM. Cosa che non è possibile con le DSLR!
cromos
QUOTE(iengug @ Feb 14 2007, 03:03 PM) *

Purtroppo gli scanner non riescono a digitalizzare correttamente la grana, servirebbero oltre 10000 DPI, e nessuno scanner, neppure a tamburo, ci arriva realmente, anche se gli scannera a tamburo, variando l'apertura del punto di scasnione, riescono a "filtrare il problema".
Per cui ha ragione stincodimaiale, si ripropongono i problemi di aliasing così comuni con le macchine digitali. Il vantaggio è che la grana non fa parte dell'immagine, ha una dimensione più o meno costante su tutta l'immagine e si può quindi tentare di ridurla con i vari GEM. Cosa che non è possibile con le DSLR!


Ciao, in realtà ho delle stampe inkjet 40x60 realizzare con Epson 9800 e scansionate con Imacon in cui la grana è ben visibile e ti assicuro che non riconosceresti la differenza con una stampa sotto ingranditore.
iengug
QUOTE(cromos @ Feb 14 2007, 11:55 PM) *

Ciao, in realtà ho delle stampe inkjet 40x60 realizzare con Epson 9800 e scansionate con Imacon in cui la grana è ben visibile e ti assicuro che non riconosceresti la differenza con una stampa sotto ingranditore.


Anche io stampo 60x70 e simili (avevo un EPSON 7600, ora una HP DJ 130), e direi che le stampe inkjet sono molto valide (io le preferisco come colori rispetto a quelle chimiche), ma non sono uguali a quelle fatte sotto un ingranditore, per tanti aspetti, tra cui la grana. L'Imacon non fa miracoli, la grana è troppo "fine" per la risoluzione degli scanner, solo con il wet mounting e la regolazione dell'apertura degli scanner a tamburo si riesce a ridurne l'effetto, via "hardware" intendo, il che è comunque una differenza rispetto alla stampa diretta.
D0altronde prova a ingrandire al 500% su monitor la scansione, e guarda con un microscopio la grana della pellicola: sono cose diverse.
C'è un bel confronto tra stampe chimica/digitale puro (dorso a scansione betterlight), scansione con drum Heidelberg Tango sulla rivista Magnachrom, scaricabile dal sito:

http://www.magnachrom.com/MCHome.php


Bisogna iscriversi e in teoria ti amndo della pubblicità via e-mail, ma sono molto discreti.
Buona lettura!
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