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daniele.flammini
Qualcuno mi saprebbe elencare le differenze specifiche fra il VR di prima generazione (quello montato sull'80-400) e quello di ultima generazione cioè del 70 300?

grazie mille!
mc_photographs
Stando a quanto ho letto il VR II permette un "recupero" di stop superiore, addirittura fino a 4 (personalmente ho solo il 18-200 come VR e devo dire che è davvero sorprendente come stabilizza!). Il precedente mi pare arrivasse a due, massimo tre stop.

ciao!
max
daniele.flammini
QUOTE(Maxbox.it @ Dec 16 2006, 09:10 AM) *

Stando a quanto ho letto il VR II permette un "recupero" di stop superiore, addirittura fino a 4 (personalmente ho solo il 18-200 come VR e devo dire che è davvero sorprendente come stabilizza!). Il precedente mi pare arrivasse a due, massimo tre stop.

ciao!
max


grazie max.. quindi il famoso "under nikon measurment conditions" corrisponde al vero?!
bene bene.. non posso far altro che trepidare ancora di più per l'attesa
Lucabeer
Nikon non è certo prodiga nel divulgare i suoi segreti tecnologici (giustamente), ma avevo letto un'intervista in cui affermavano di aver migliorato la risposta del sistema alle vibrazioni a bassa frequenza.


totaro74
Buongiorno a tutti
Sta usando da qualche giorno il 18-200vr ma non so fino a che tempo posso scendere per scattare sia a 18mm. che focale 200mm.

Per intenderci ieri ho scattato una "macro" a 200mm con un tempo si 1.30 sec. e si nota benissimo il micromosso.

Mentre ho scattato a 80mm. un particolare distante circa 30mt. con un tempo di 1.10sec. ed è perfetta.

Ringrazio anticipatamente
Maurizio
Wilmosh
A me hanno insegnato una regola da "salumiere":
il tempo massimo da utilizzare è dato da la corrispondente della focale in termini di centesimi di secondo, quindi se scatti a 200mm almeno devi avere un tempo di 1/200, se scatti a 18 almeno 1/20. Detto questo lo stabilizzatore ti recupera 3 stop (siamo prudenziali) quindi io farei la focale/4 in centesimi, quindi:
a 200 1/50 di secondo
a 18 1/4 di secondo

Oh, correggetemi se ho detto scemate, era solo una cosa "ad minchiam"
marcudesmo
Io ho provato esclusivamente il 18 200 vr, che monta lo stabilizzatore di "seconda" generazione... devo dire che e' sbalorditivo... occhio alla foto:

Le img di sinistra sono scattate con lo stabilizz disattivato, quelle a destra, acceso.

Le img dello zaino sono scattate a focale 200 - f:5.6 a 1/2 (MEZZO) secondo.

Quelle delle scatole... 200mm - f:5.6 ad 1/5 sec...

Direi che le foto (fatte dentro il negozio del fotografo) parlano da sole... strepitoso.

saluti,
Marco
Wilmosh
Purtroppo il jpg è un poco piccolo, tuttavia mi pare che le scatole siano ancora mosse, anche se molto meno, naturalmente. mentre lo zaino non saprei ma non escluderei il micromosso.
Cmq grazie.gif
zodar
"che tempo usare" dipende anche dal soggetto.
Come già è venuto fuori, in una macro sarà molto più "critico" il lavoro dello stabilizzatore...
Dipende poi da come è il dettaglio all'interno della scena...


Allego una foto scattata in chiesa a mano libera, 200mm (eq. 300), 800 ISO tempo 1/15s, VRII ON.
Il micromosso c'è, non si nota troppo (poi dipende dall'occhio).

Se il soggeto fosse sata una rosa con goccioine d'acqua, a parità di condizioni sarebbe stato sicuramente peggio...

Zodar
Dino Giannasi
QUOTE(castellanza@yahoo.it @ Dec 18 2006, 10:29 AM) *

A me hanno insegnato una regola da "salumiere":
il tempo massimo da utilizzare è dato da la corrispondente della focale in termini di centesimi di secondo, quindi se scatti a 200mm almeno devi avere un tempo di 1/200, se scatti a 18 almeno 1/20. Detto questo lo stabilizzatore ti recupera 3 stop (siamo prudenziali) quindi io farei la focale/4 in centesimi, quindi:
a 200 1/50 di secondo
a 18 1/4 di secondo

Oh, correggetemi se ho detto scemate, era solo una cosa "ad minchiam"

Non è una scemata, è una regoletta basilare. Quando usi una digitale con sensore ridotto devi però ricordarti che devi aumentare per il fattore 1.5, quindi diciamo che prudenzialmente scatterai al doppio. P. es. 50mm = 1/125, senza considerare il VR. Tutto ovviamente va riportato al soggetto, alla mano del fotografo e alla sua fortuna... a volte capita di azzeccare uno scatto senza mosso con tempi "teoricamente" improponibili.

Saluti, Dino
totaro74
Buongiorno a tutti
Nessuno però a risposto alla mia domanda...

Sta usando da qualche giorno il 18-200vr ma non so fino a che tempo posso scendere per scattare sia a 18mm. che focale 200mm.

Per intenderci ieri ho scattato una "macro" a 200mm con un tempo si 1.30 sec. e si nota benissimo il micromosso.

Mentre ho scattato a 80mm. un particolare distante circa 30mt. con un tempo di 1.10sec. ed è perfetta.

Il manuale dice che si possono recuperare 4 stop, cioè?

Ringrazio anticipatamente
Maurizio
Wilmosh
Forse abbiamo dato per scontato alcune cose nel risponderti.
A seguire copio-incollo un po di teoria che, in verità, ho trovato su internet ma nn ricordo piu su quale sito. Pertanto chiedo scusa al proprietario dello scrito e, anzi, lo ringrazio per la semplicità:

Nella fotografia digitale, esposizione vuol dire scelta di tre fattori fondamentali:
il diaframma (quanta luce)
il tempo di esposizione (per quanto tempo)
la sensibilità ISO equivalente (attenuata o amplificata)


Perché questa strana serie di numeri, e non diaframma f/1, f/2, f/3, che era più semplice?
Tutto deriva da queste due scelte:
si é definito valore di apertura come rapporto tra focale e diametro del foro di passaggio della luce;
si é voluto imporre che ogni cambiamento del valore del diaframma corrispondesse ad uno "stop", cioè al raddoppio o al dimezzamento della quantità di luce

La prima affermazione dice che il valore di apertura non é un numero a caso, ma corrisponde al rapporto tra la focale (cioè la distanza tra il sensore e il centro ottico della lente) e il diametro del foro del diaframma. Questo spiega perché questa notazione strana per i diaframmi: f/2 vuol dire che il diametro del foro é pari a alla focale (indicata con la lettera f) fratto 2. Considerando una obbiettivo con focale fissa a 50mm, impostando un diaframma pari a f/2 vuol dire che il foro ha un diametro di 25mm. Se impostiamo un diaframma paria f/11, otteniamo un diametro del foro pari a 50mm/11=4.55mm: molto più piccolo!
La seconda affermazione dice che si vuole che ad ogni cambiamento del valore diaframma corrisponda un aumento o una diminuzione della luce di uno "stop" (si veda più avanti nel paragrafo Relazione tra tempi, diaframmi e ISO). Uno "stop" è una variazione di un parametro dell'esposizione del doppio (si dice "+1 stop") o della metà (si dice "-1 stop"). Si vuole quindi che ogni tra un diaframma e il successivo ci sia un raddoppio o un dimezzamento (a seconda se stiamo chiudendo o aprendo) della luce che passa attraverso il foro.
Tale quantità di luce dipende ovviamente dalla superficie del foro stesso, quindi é proporzionale ad un'area e non ad una lunghezza lineare. Dipende dai mm quadrati, e non dai mm semplici, per capirsi. Da qui la successione dei numeri strani. Domanda: se ho un diaframma f/1, qual'é il prossimo valore di apertura che corrisponde ad un raddoppio dell'area del forellino?
Fingiamo che il foro sia quadrato, e che f/1 corrisponda ad un foro con un lato di 1mm: l'area è 1mm x 1mm = 1mmq (1 millimetro quadrato).Il prossimo diaframma deve avere un'area doppia, quindi 2mmq. Il lato del quadrato? Bisogna utilizzare la radice quadrata, quindi si ha che il lato é radice di 2, quindi 1,4148, approssimato in... 1.4. L'abbiamo trovato!
Concludendo: questa strana successione di valori di diaframma deriva dal fatto che si vuole un raddoppio o un dimezzamento dell'are del foro, e quindi una moltiplicazione o una divisione per la radice di 2. Interessante!
Il valore ottenuto viene approssimato con una cifra decimale.

Spero che sia utile a te come lo è stato a me.

A questo punto ti è facile comprendere cosa vuole dire "guadagnare fino a 4 stop".

Ciao
totaro74
Grazie mille castellanza

Maurizio
mc_photographs
Ottima spiegazione Castellanza, seppur conoscessi i concetti gli hai esposti così bene che ora è tutto ancor più chiaro ! Pollice.gif
Wilmosh
Ho solo raccolto e pubblicato.

Tra l'altro ho trovato il link di origine, quindi, vivendo al di fuori della legge ve lo posto.

(se nn fosse conforme alle policies del forum provvederò a toglierlo e a fare un'offerta votiva al compianto Helmun Newton)

http://www.andreaolivotto.com/photo_exposure_it.html

totaro74
Ragazzi forse sbaglio qualche cosa nel mettere in funzione il VR...

Non riesco a capire come mai a volte lo stesso soggetto fotografato alla stessa focale e tempo, la foto una volta e nitida e una volta è micromassa.

Per far attivare il VR basta premere a metà corsa il pulsante di scatto per sentire il click del VR, una volta sentito il click premere fino in fondo,GIUSTO ?

O bisogna aspettare qualche secondo in modo che il sistema VR stabilizza l'immagine prima di scattare?

Grazie
Maurizio

Dino Giannasi
QUOTE(totaro74 @ Dec 19 2006, 05:26 PM) *

Ragazzi forse sbaglio qualche cosa nel mettere in funzione il VR...

Non riesco a capire come mai a volte lo stesso soggetto fotografato alla stessa focale e tempo, la foto una volta e nitida e una volta è micromassa.

Per far attivare il VR basta premere a metà corsa il pulsante di scatto per sentire il click del VR, una volta sentito il click premere fino in fondo,GIUSTO ?

O bisogna aspettare qualche secondo in modo che il sistema VR stabilizza l'immagine prima di scattare?

Grazie
Maurizio

Salve,

è quanto tento di dire, ma evidentemente è difficile da digerire... Ripeto sperando di essere più chiaro.
Il mosso o micromosso NON è una legge o una formula matematica. Il risultato di una foto cambia tra uno scatto e l'altro perchè in ballo ci sono diversi fattori. E lo stesso vale per due scatti consecutivi con gli stessi parametri. Esiste un margine di errore anche con la formuletta dell'inverso della focale, rapportata al fattore 1.5 del digitale.
Il VR non garantisce sempre scatti primi di mosso, aumenta solo il margine di sicurezza usando tempi più bassi del "normale". Di 3 o 4 stop a seconda del modello.

Se per lo scatto A abbiamo ottenuto una foto nitida grazie all'aiuto del VR che ha stabilizzato l'immagine nonostante il tremolio delle mani, nel seguente scatto B l'immagine può essere micro-mossa perchè abbiamo scattato facendo vibrare di più la macchina. Se siamo al limite della correzione possibile con il VR, ecco che allora la foto B viene micro-mossa. Ma questo succede anche senza il VR.
Ci sono poi altre variabili legate al soggetto, che si può muovere: esempio classico sono le foglie, basta un refolo leggero di vento per farle muovere in maniera sensibile.

Quando ho preso il 18-200 mi sono messo per curiosità a fare scatti consecutivi alla targa della mia auto e a un cartello: una media di 2-3 scatti ogni dieci venivano mossi quando arrivavo a essere prossimo al limite di sicurezza che il VR era in grado di correggere.
In sostanza il VR è utilissimo in molte occasioni e risolve situazioni che altrimenti darebbero una foto *sicuramente* mossa. Ma non dobbiamo incorrere nell'errore di pensare che fa *sempre* miracoli. E' un congegno e come tale ha i suoi limiti. Sta a noi scoprire come usarlo nella maniera migliore e se la foto è mossa allora abbiamo sbagliato noi nella valutazione.

Per quanto riguarda l'uso pratico direi che la tua procedura è giusta, quindi stai tranquillo: quando premi a metà e senti il clic l'immagine è stabilizzata e lo vedi anche nel mirino: dopo il tremolio si "frizza". Ovviamente questo si vede meglio quando c'è più luce e con oculare grande. Io ho notato dai miei esperimenti empirici che conviene scattare il prima possibile dopo che l'immagine è stabilizzata, aspettando probabilmente i giroscopi hanno un effetto un po' ridotto e comunque aumenta il tremolio indotto dalla posizione di pre-scatto.

Uff, quanto sono stato lungo...

Saluti, Dino

Wilmosh
QUOTE(Dino Giannasi @ Dec 20 2006, 03:39 PM) *

Esiste un margine di errore anche con la formuletta dell'inverso della focale, rapportata al fattore 1.5 del digitale.


Certo che esiste, ma l'ho citata perchè è utile sapere, anche approssimativamente, dove sta il limite tra la sicurezza e il tremens
pistol-alex
QUOTE(Dino Giannasi @ Dec 20 2006, 03:39 PM) *

...
In sostanza il VR è utilissimo in molte occasioni e risolve situazioni che altrimenti darebbero una foto *sicuramente* mossa. Ma non dobbiamo incorrere nell'errore di pensare che fa *sempre* miracoli. E' un congegno e come tale ha i suoi limiti. Sta a noi scoprire come usarlo nella maniera migliore e se la foto è mossa allora abbiamo sbagliato noi nella valutazione.... Saluti, Dino


Ben detto Dino, è come con le auto dotate di ESP e simili controlli di trazione: è vero che aiutano e parecchio in situazioni altrimenti difficili, ma è anche vero che esistono leggi fisiche che, ahimè, non si possono infrangere. Quindi se si accelera in piena curva, in seconda, con una macchina da 200cv, magari trazione posteriore, su una strada bagnata con molte foglie per terra e ci si gira uscendo di strada non si deve dare la colpa al traction control che non ha funzionato...
So che sono andato un po' OT ma era per rendere l'idea con un paragone....
gimart
Anche il VR I si difende bene:

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70-200 f/2.8 VR a mano libera

1/5 sec. f/10 - focale 70mm - ISO 100
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