QUOTE(donald duck @ Dec 5 2006, 05:51 PM)
Dunque, se ho ben capito, questo significa che una ipotetica Nikon digitale FF con lo stesso obiettivo e medesime condizioni di scatto avrebbe i cerchi di confusione più grandi e più sfumati, come accade su pellicola?
Sorry, ma non hai ben capito.
Scusami, ma ho scritto esattamente il contrario. Si vede che mi son spiegato male.
Lascia perdere il sensore, così eliminiamo imponderabili varianti: pensa ad uno scatto 24x36 e ad un altro 18x24mm, entrambi sulla stessa pellicola.
Se opero alla stessa distanza con lo stesso obiettivo e lo stesso diaframma, ottengo due immagini di ingrandimento identico sul negativo ; però la prima inquaderà più soggetto (diciamo una pera, una mela e un'arancia affiancate) e invece la seconda comprenderà solo la mela, ipotizzando che questa stia nel mezzo, e una parte di pera e di arancia ai due lati.
Fin qui, ci siamo? OK
Ora stampiamo entrambi i negativi nel formato 24x36 cm: quindi ingrandiremo il primo di dieci volte, ed il secondo di quindici (360/24).
Un determinato punto fuori fuoco su entrambi i negativi poniamo abbia un circolo di confusione (butto là dei valori a caso, sia chiaro!) di 0,02mm.
Sulle due stampe 24x36 cm, però, avrà dimensioni diverse, perchè nella prima viene ingrandito meno che nella seconda: nella prima misurerà 0,2mm, nella seconda 0,3mm.
Quindi nella seconda immagine, maggiormente ingrandita, va da sè che sarà più percepibile.
E' chiaro - spero - che se poi mi sposto indietro e aumento la distanza tra piano focale e soggetto (più o meno, se prima ero a 2m, mi dovrò spostare indietor di un altro metro, dato il fattore 1,5) in modo da inquadrare con lo stesso obiettivo ed il formato più piccolo, l'intera scena (mela, pera ed arancia), otterrò un ingrandimento minore sul negativo che comporterà quindi una minor dimensione del famoso punto fuori fuoco di prima (0,01333), il che, ingrandendo quindici volte su stampa per arrivare a 24x36cm, consentirà di ottenere - grossomodo - gli stessi risultati (0,2).
Buona luce