Il paesaggio in movimento è un'idea che mi è venuta nel 2014. Il principio portante di questi paesaggi in 3 atti è quello di rompere la fissità del paesaggio canonico ed introdurre una sorta di movimento atto a scardinare la stasi della fotografia. I panorami "stesi", piatti, che mi passano innanzi mutano ad ogni passo. Quando camminiamo facciamo scorrere la scena davanti a noi, ogni passo è un mutamento di scena anche piccolo, ma è un mutamento che porta a riflettere sullo scorrere del tempo e dello spazio. I frammenti che compongono la foto rappresentano questi passi: in avanti, indietro, in avvicinamento, in allontanamento, rappresentano la scena che scorre, che passa, frammenti che compongono il muoversi, il mutamento in una ricerca che tenta di rompere la fissità dell'immagine. Così nascono le Con - sequenze per rappresentare la rottura della temporalità ritratta, temporalità che va a pari passo col nostro sguardo che rimbalza da frammento a frammento ma che compone un tutt'uno legato, non solo dalla sequenza, ma anche dalla conseguenza di un indissolubile legame che tiene gli oggetti, i dettagli o i pezzi di scena "sotto lo stesso tetto" della fisicità e del reale.