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lastorri
Salve gente,
mi serve un po' di teoria sugli obiettivi. Mentre mi sono chiari gli aspetti costruttivi dietro a caratteristiche come luminosita' (quindi velocita'), nitidezza, vignettatura, aberrazione cromatica, sfocato,..... vorrei capire cosa c'e' dietro ad affermazioni che leggo sul forum, tipo: "e' un obiettivo troppo contrastato", "tende a chiudere le ombre", "si perdono i passaggi tonali",..... da tecnico tendo a pensare che dietro a queste caratteristiche ci siano comportamenti non lineari dei vetri e/o dei trattamenti....

Qualcuno mi (ci) sa dare una spiegazione tecnica un minimo dettagliata ?

Grazie
Lucabeer
QUOTE(lastorri @ Jul 18 2006, 06:47 PM)
Salve gente,
mi serve un po' di teoria sugli obiettivi. Mentre mi sono chiari gli aspetti costruttivi dietro a caratteristiche come luminosita' (quindi velocita'), nitidezza, vignettatura, aberrazione cromatica, sfocato,..... vorrei capire cosa c'e' dietro ad affermazioni che leggo sul forum, tipo: "e' un obiettivo troppo contrastato", "tende a chiudere le ombre", "si perdono i passaggi tonali",..... da tecnico tendo a pensare che dietro a queste caratteristiche ci siano comportamenti non lineari dei vetri e/o dei trattamenti....

Qualcuno mi (ci) sa dare una spiegazione tecnica un minimo dettagliata ?

Grazie
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Qui si rischia di sollevare un vespaio... Nel senso che la risposta a questa domanda è praticamente il riassunto dell'esperienza che un produttore di obiettivi matura in decenni...

Diciamo che a noi comuni mortali non resta che provare la lente e vederne a occhio, fotografando e fotografando, le caratteristiche. Certo, il contrasto, la resa dei passaggi tonali e tutte queste caratteristiche importanti per un intenditore dipendono SICURAMENTE da schema ottico, tipi di vetri impiegati per le lenti, trattamenti e cose affini. Ma ritengo che nemmeno Nikon abbia la formula PRECISA per stabilire a tavolino come fare un obbiettivo che abbia determinate caratteristiche.

lastorri
Sono d'accordo con te, e' chiaro che per realizzare certi livelli di caratteristiche e' necessaria tutta l'esperienza di un produttore... infatti non mi chiedo "come si fa" ma "cosa causa" certe caratteristiche.
Mi spiego meglio con la nitidezza: la "causa" di questa caratteristica e' nella purezza ed isotropia dei materiali, nonche' nella loro lavorazione ottico/meccanica. "Come si fa" ad ottenere certi livelli di nitidezza ? Beh questa e' l'esperienza Nikon....
Randi
Ci sono degli ottimi testi di ottica per fotografi che non sconfinano troppo nel campo della fisica. Io ne ho uno ma ora non ricordo esattamente il titolo,con gli schemi ottici dei principali obiettivi e tutte le aberrazioni spiegate in modo accessibile
ringhiobd
Hai detto niente. Questa potrebbe essere una discussione tale da intasare il forum per i prossimi 20 o 30 anni. Ti faccio un esempio: ai tempi in cui i fotografi professionisti usavano le Rollei biottiche, tra i fautori del Tessar 3,5 e quelli del Planar 2,8 c'erano veementissime discussioni basate sul fatto che il Tessar dava l'impressione di essere più inciso ( dovuto al fatto di essere un tripletto modificato, quindi poche lenti ) ma con i bordi peggiori, mentre il Planar era più plastico e più corretto ai bordi, con magggiore risoluzione ma più morbido ( dovuto al fatto di essere un simmetrico derivante dallo schema di Gaus a sei lenti ). A quei tempi si usava solo il BN, o quasi, per cui non venivano considerate, ovviamente, la resa cromatica ecc. Eppure, solo sui questi 2 obiettivi, si sono scritti fiumi di parole, valanghe di articoli, montagne di prove comparate. Il risultato fu che nessuno dei sostenitori dei 2 obiettivi cambiò parere e continuarono fieramente a discutere tra loro ad ogni occasione. laugh.gif
Giallo
Con tutta la buona volontà, non saprei assolutamenti dirti "come" Nikon (e altri) ottengano determinate caratteristiche per i propri obiettivi. Se fossi in grado, probabilmente cercherei di andare a lavorare là.

Quello che - da appassionato fotoamatore - posso dire, è che il risultato finale di certi progetti conferisce a determinati obiettivi "caratteri" diversi, in funzione dell'impiego primario per il quale un obiettivo viene progettato: sarebbe inutile cercare gradualità ed vasta gamma tonale in un macro, così come è difficile pretendere contrasto spinto e saturazione elevata in un tele da ritratto.

E poi ci sono le pressochè infinite variabili tra questi due estremi, per obiettivi d'uso più o meno generico.

Buona luce

smile.gif


lastorri
ripeto: non e' il "come si fa" che sto chiedendo: e' ovviamente knowhow industrale di Nikon etc.

Sto chiedendo "cosa" tra le caratteristiche meccaniche/ottiche introduce quelle non linearita' di risposta che sono alla base di "ombre chiuse", "molto contrastato",.."passaggi tonali",..

In fondo gli schemi ottici, piu' o meno complessi, sono tutti lineari: il loro comportamento non cambia in base alla quantita' di luce che li attraversa. Ma dietro ad un comportamento come, ad es., "chiude le ombre" c'e una evidente non linearita': l'attenuazione alle basse densita' di luce e' maggiore che ai valori superiori...

Troppe s.... mentali ? Qualcuno dira': ma che ti frega! scatta e basta
giannizadra
QUOTE(lastorri @ Jul 19 2006, 12:07 PM)
ripeto: non e' il "come si fa" che sto chiedendo: e' ovviamente knowhow industrale di Nikon etc.

Sto chiedendo "cosa" tra le caratteristiche meccaniche/ottiche introduce quelle non linearita' di risposta che sono alla base di "ombre chiuse", "molto contrastato",.."passaggi tonali",..

In fondo gli schemi ottici, piu' o meno complessi, sono tutti lineari: il loro comportamento non cambia in base alla quantita' di luce che li attraversa. Ma dietro ad un comportamento come, ad es., "chiude le ombre" c'e una evidente non linearita': l'attenuazione alle basse densita' di luce e' maggiore che ai valori superiori...

Troppe s.... mentali ? Qualcuno dira': ma che ti frega! scatta e basta
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La risposta...è impossibile (almeno per me):

tra schemi ottici, tipi di vetro più o meno additivato chimicamente, sfericità o asfericità degli elementi, trattamenti antiriflesso, nel digitale resa con un determinato sensore e/o un determinato software di gestione di una DSRL piuttosto che di un'altra, le variabili sono moltissime.

Non solo: conosco obiettivi che cambiano "temperamento" a seconda della focale impostata, o anche solo della distanza di ripresa.

Quello che conta, è saper riconoscere le caratteristiche che ci interessano, e acquistare le ottiche in funzione di ciò.
Nessun MTF ti aiuterà a farlo.
salvomic
QUOTE(giannizadra @ Jul 19 2006, 12:20 PM)
...
Quello che conta, è saper riconoscere le caratteristiche che ci interessano, e acquistare le ottiche in funzione di ciò.
Nessun MTF ti aiuterà a farlo.
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Perfettamente d'accordo.
Inoltre - per fortuna o purtroppo - certe ottiche si possono valutare solo dopo che si provano (o magari si son già comprate), e anche avendo letto fiumi di pagine e visionato test, spesso si avranno impressioni diverse (nel bene o nel male) che portano ad affermare che un ché di aleatorio e di "umano" ci deve pur essere nella scelta di un obiettivo, che non può essere "asettica" o troppo "tecnica".
Da sempre, con i tanti amici appassionati, facciamo le stesse considerazioni sui radioricevitori e antenne, su cui sono stati scritti (specialmente negli ultimi decenni) libri e pubblicati test e prove: una radio piace se si ascolta e fa sentire un feeling che non è solo il "suono", ma qualcosa di ineffabile, che ti fa dire: "fa per me", non basta sapere quant'è selettiva e sensitiva; un'antenna è buona se ti fa arrivare il segnalino di mezzo kWatt dal Guatemala, tra diverse emittenti sullo stesso canale, anche quando i test e la teoria dicono che non sia possibile.
Scusate l'OT e il paragone, ma ho cercato di rendere l'idea smile.gif
Come nel radioscolto impera la Propagazione, in fotografia impera la Luce. E spesso è questa che ci fa disquisire di obiettivi, cambiare idea, giudicare, e tante volte coniderare la teoria (ogni teoria) limitata. Preciso che io sostengo che la teoria non bisogna mai trascurarla (ci mancherebbe), ma a volte dobbiamo andare oltre smile.gif

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salvo
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