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Danilo Bruzzone
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Ricpic
Ciao Danilo,
questa immagine così scontornata nel vuoto mi lascia perplesso. E' la tua cifra stilistica, lo so, ma non mi convince: mi manca lo sfondo. Così quasi usciamo dalla fotografia per entrare nella computer grafica. Per il resto tecnicamente è buona, rivedi solo l'ascella destra che non mi sembra scontornata, c'è un pezzetto di tela bianca.

Ciao
Ric


Danilo Bruzzone
Ti ringrazio molto della gentilezza che hai avuto nel commentare la mia foto e ti rispondo molto volentieri. Vedi lo sfondo avrei potuto facilmente applicarlo, non l'ho fatto perché poteva disturbare il ritratto e quello vero non mi piaceva. Io decido volta per volta se lasciare, applicare o togliere lo sfondo, in base alla foto e non in base ad un mio stile. Credo che lo stile non debba essere una preoccupazione del fotografo, la composizione della foto sì. Così cerco di trovare lo stile e le soluzioni che più ritengo adatte alla singola foto, piuttosto che preoccuparmi di uno stile personale da perseguire, che in realtà non mi interessa. Debbo dire che in genere preferisco scontornare le foto e lo preferisco perché aumenta la pulizia dell'immagine e perché di solito pochi lo fanno. Lo stesso vale per le elaborazioni particolari su cui mi spingo, sono frutto di ore di ricerca per ottenere immagini che mi soddisfino artisticamente. Mi rendo conto che molti elaborano poco le foto, vuoi perché ne fanno poche, vuoi perché a moltissimi piace la foto "tradizionale". Personalmente la foto tradizionale l'ho terminata con la pellicola, dove peraltro si poteva intervenire pesantemente anche in post, proprio come oggi, ma era molto più costoso farlo. Grazie alla fotografia digitale, si può unire la pittura alla fotografia e creare un'immagine che corrisponda alla propria visione interiore. Il fatto che rispecchi o meno la realtà effettiva non ha importanza, ciò che conta è la valenza dell'immagine finale in quanto tale. Molti ancora non hanno compreso la differenza tra fine e mezzo e vogliono distinguere tra le modalità di produzione dell'immagine finale, se fatte a pellicola, se digitali, se ritoccate e se non ritoccate..... In realtà occorre lasciare a ciascuno la libertà di scegliere la via che vuole, senza distinguere come è stata prodotta l'immagine, è il risultato che conta! Invece, e con questo rispondo ad un'altra tua eccezione, si fanno ancora distinguo sulle modalità di produzione, come se il mezzo e non il fine fosse la discriminante dell'immagine, ma questo non è vero. Per lo meno non è vero per il vero fotografo, che utilizza tutti i mezzi disponibili per ottenere la miglior immagine e non si bea di porre dei paletti su cosa debba essere la fotografia e cosa debba considerarsi altro. Quando guardo una foto mi attrae l'immagine, se poi è frutto del computer e la macchina fotografica manco è stata usata non mi importa, infatti tra qualche anno tutto si farà solo al computer: è l'evoluzione. L'importante è che evolviamo anche noi e non facciamo come i pittori, che all'alba della fotografia dissero che era un arte da quattro soldi e che la vera immagine era solo quella pittorica. Rimanere ancorati alle vecchie abitudini può essere comodo, per la rendita di posizione, ma diventa presto scomodo, perché gli altri ti sorpassano. Allora ci si inventa i concorsi con le categorie: foto ritoccate, digital art, pellicole.... Al solo scopo di proteggere quelli che si ostinano a non voler prender atto del cambiamento e che, rimanendo indietro, non vogliono perdere il loro status. Quando si scattava con la pellicola erano pochi quelli che facevano immagini di pregio, oggi un ragazzino ci mette all'angolo, ma io voglio imparare da queste nuove tecniche per fare ciò che sento, senza paura di confrontarmi e senza chiudermi in una nicchia dove gestisco tecniche vecchie e difficili che il ragazzino non padroneggia.
Ti chiedo scusa della chiacchierata un po' lunga, ma mi piace discutere e mettermi in gioco ogni giorno. Infine la parte che sembra non scontornata deve essere una parte di piede o di gamba della modella che era sdraiata sul letto.
Infine credo che la mancanza di dettagli, che il nostro cervello richiede, siano una posizione abitudinaria legata al concetto ristretto che a volte leghiamo alla foto: quella di registrazione di eventi. Se io avessi fatto un quadro dipinto con sfondo bianco probabilmente non avresti notato il fatto, ma trattandosi di una foto senti il bisogno di una sfondo. Ancora grazie e spero di ricevere altri commenti alle mie foto, mi interessa moltissimo il tuo punto di vista, anche se è diverso dal mio, perché mi insegna moltissimo.
Ricpic
Caro Danilo,
non sono assolutamente un fautore della riproduzione della realtà così com'è, né uno di quelli che utilizza ancora la pellicola perchè non crede nel digitale, ma sono uno che pensa che la post-produzione debba necessariamente valorizzare la fotografia. Non sono affatto contrario all'utilizzo del pc come forma d'arte, ma resto sicuramente ancorato mentalmente alla creazione di categorie, che ritengo necessarie al fine di catalogare le forme d'arte. Esistono film drammatici e comici, quadri astratti e reali, grattacieli e villette, fotografia e computer grafica. Le catalogazioni sono necessarie perchè qui parliamo di fotografia e in particolare di un ritratto. E allora è mio compito, come membro di staff, catalogare definendo questa tua immagine. Nel mio commento dicevo:

Così quasi usciamo dalla fotografia per entrare nella computer grafica.

Sì. perchè mi manca lo sfondo ed è la prima cosa che noto. Mi rendo prima conto che la fotografia è oggetto di una palese post-produzione e poi mi fermo sul ritratto, che non riesco ad apprezzare proprio perchè sospeso nel vuoto. E allora decido di lasciarlo qui in ritratti anche se si avvicina ad un'immagine elaborata graficamente col pc snaturando di fatto lo scatto che effettivamente hai fatto con la tua macchina fotografica.

Nella tua garbata risposta dici:

"Il fatto che rispecchi o meno la realtà effettiva non ha importanza, ciò che conta è la valenza dell'immagine finale in quanto tale. Molti ancora non hanno compreso la differenza tra fine e mezzo e vogliono distinguere tra le modalità di produzione dell'immagine finale, se fatte a pellicola, se digitali, se ritoccate e se non ritoccate"

Per valenza finale dell'immagine in quanto tale cosa intendi? Il fine? Esiste, a mio avviso, un solo fine nella fotografia cosiddetta artistica... e cioè IL BELLO (che per sua natura non è oggettivo). Per me questa immagine non è molto bella, proprio perchè non riesco a concentrarmi sul ritratto e quindi ti dico che è ben fatta tecnicamente (buona gestione delle luci e buon uso della macchina fotografica), ma questa assenza di spazio dovuta allo scontorno me la rende difficile da digerire. Questo volevo dire con il mio commento e non oggettivarlo dietro un "se è fatto col computer, allora non è bello", questo a me interessa poco e credimi, non mi appartiene.

Una piccola nota sulla mia attribuzione a te di una tua cifra stilistica: mi scuso se ho sbagliato, ma ho visto tantissime tue foto che sono state decisamente e fortemente elaborate rispetto a quello che era lo scatto originale e spesso ho notato che hai completamente ricostruito o eliminato l'ambiente in cui è stato effettuato lo scatto. Pertanto avevo riconosciuto già dall'anteprima questa foto come una tua foto e quindi ti avevo attribuito una cifra stilistica.

Grazie per il confronto, sicuramente costruttivo per me e un saluto
Ric
Danilo Bruzzone
Io ti ringrazio della precisazione e conosco benissimo le catalogazioni e la loro importanza, come conosco benissimo che questo è un ritratto. Quello che contesto, non a te nello specifico, ma a livello generale, è che il fine determina il genere e non il mezzo. Il mio fine era ed è fare un ritratto di questa modella, il mezzo è il tipo di post produzione che ha reso così come vedi l'immagine. Se avessi lasciato lo sfondo, un telo bianco con una pieghetta in basso, sarebbe stato lo stesso un ritratto, come se avessi messo dietro un quadro di Picasso sempre ritratto sarebbe stato, anche se lo avessi fatto con la pellicola o in bn. Voglio dire che la categoria è il ritratto e non come è stato prodotto il ritratto. Definire digital art è quindi sbagliato, perché così non si definisce la categoria, che è e rimane il ritratto, ma come si è pervenuti a realizzarlo, quindi con quale mezzo lo si è fatto. La categoria digital art è una falsa categoria, basata sul mezzo e non sul fine. Tuttavia si tratta pur sempre di idee che io scambio molto volentieri con te. che sei gentile e ti soffermi a commentare i miei scatti. In verità il tuo punto di vista per me è molto importante e di questo ti ringrazio moltissimo e mi scuso se faccio un po' di polemica, ma son fatto così :-)
Maurizio Rossi
Visto che a mio avviso lo scatto merita (mi piace l'idea e il risultato finale),
ambientarlo leggermente non sarebbe una brutta pensata,
personalmente anch'io con uno sfondo così bianco mi perdo,
aperto sul Gallery con quel contorno grigio stacca già un pelo di più Pollice.gif
mlweb
Ciao Danilo, fotomontaggi e elaborazioni grafiche non sono il mio campo quindi lascio la parola agli appassionati del settore, però devo dire che sei stato molto bravo nello scontornamento, unico appunto quel pezzetto che si intravede sotto l'ascella non capisco se si tratta del telo come già evidenziato, oppure di un pezzo di gamba/piede che la ragazza teneva alzato, in ogni caso l'avrei tolto (imho). rolleyes.gif

Marco
Danilo Bruzzone
Sono riconoscente dei vostri commenti, che sono sempre puntuali e ben indirizzati. Credo che valga la pena seguirli, perché una seconda versione può sempre insegnarmi qualcosa. Ancora mille grazie e ditemi che ne pensate di queste due versioni nuove, il vostro commento per me è fondamentale!
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