Amico stampatore, questa preghiera è per te.
So che fai un lavoro duro, sempre a combattere con persone che ti chiedono l'impossibile, che scattano dai tempi della pellicola col ditone davanti alla lente, che vogliono il calendario con le foto delle vacanze al mare col gatto e la nonna in cariola.
So che sei un uomo solo, forse triste, chiuso in quel negozio con foto di sposi al muro che nemmeno conosci.
Un uomo prossimo ad impiccarsi a quel vecchio stativo lì in fondo, con un ombrellino ingiallito e la lampada fulminata dal '86.
Ma io non ti voglio male. Perché te la prendi com me?
Io ti porto sempre file perfetti, 3:2 cascasse il mondo, in JPG, senza virus sulla chiavetta usb, senza altri file che ti distraggano, ti metto nel nome del file anche il formato che mi serve.
Perché te la prendi con me?
Io scatto cercando di far bene, magari con una vena artistica più o meno condivisibile, ma non puoi negare che c'è del metodo. Perché mi giudichi con tanto astio?
Perché, soprattutto, mi aggiusti il contrasto delle foto che ti porto?
Pensi che non abbia un pc? Un monitor? Degli occhi?
Amico stampatore, perché ti rifai su di me?
Io non ti porto le foto del mare, le foto del mio gatto, le foto (mosse) di una festa di compleanno chiedendoti di aggiustarmele.
Io non voglio che tu metta un fucile in mano a Lee Harvey Oswald.
Io ti porto scatti già perfetti perché li voglio così. E' solo che tu hai la macchina che premi il bottoncino ed esce la foto. Io no. Ecco perché vengo da te.
Cos'ha il mio contrasto che non va? Perché la luna dev'essere bianca e il cielo nero? Io volevo la prima color paglia e il secondo blu. Era pomeriggio, non il giorno del giudizio.
Ti sembro daltonico? Ti sembro pazzo?
Amico stampatore, premi quel bottoncino e basta. Io faccio le foto, tu premi il bottoncino.
E se ti chiedo che carta usi, non dirmi a mezza bocca "...fotografica".
Perché ci manca solo che fosse carta da forno.
Io ti voglio bene, amico stampatore. Aiutami ad aiutarti.
Ciao.