QUOTE(buzz @ Apr 5 2014, 10:12 AM)
Beato lui! pensa che l'autonomo le casette se le deve vendere, e non trova nemmeno chi glie le compra!
Ci fosse questo reddito da redistribuire!
Non entro nel merito sempre per non entrare in un discorso di pura politica (scelta su come impiegare le risorse della nazione) ma volevo solo ricordare che il solo debito pubblico non è indice di crisi.
Il Giappone ha un debito pubblico doppio di quello italiano, e non mi pare che stiano fallendo.
I nostri problemi sono diversi, e sono iniziati da quando abbiamo permesso che i nostri debiti familiari passassero di mano.
Vero che occorre ridurre le spese, specialmente gli sprechi (e invece per adesso si stanno solo riducendo quelle utili) ma se non aumentiamo la produzione abbiamo poco da dividere e redistribuire. E per farlo occorre che ritorniamo ad essere padroni della nostra economia.
e qui mi fermo.
Ovviamente il debito deve essere rapportato al PIL, per capire bene questi meccanismi è bene semplificare:
- se il mio reddito familiare è di 1.000 euro al mese (il mio piccolo PIL) posso indebitarmi per ben poco, difficilmente troverò una banca disposta a prestarmene 100.000
- se invece è 5.000 è facile che possa ottenere quel prestito/mutuo.
Non conosco l'esatto ammontare del debito pubblico giapponese, ma il PIL credo che sia notevolmente superiore a quello italiano.
Riguardo all'aumento della produzione non dimenticare che quello è solo una conseguenza dell'aumento della domanda. In pratica
se non ho richiesta da parte dei clienti non produco un bel nulla, altrimenti riempio i miei magazzini di invenduto.
Tutto parte dalla domanda (interna ed estera), la produzione è una conseguenza.
La nostra crisi deriva proprio da quello: carenza di domanda causata da redditi netti troppo bassi, erosi dall'inflazione e dall'aumento sconsiderato delle imposte (senza parlare dei redditi stellari dei supermanager realizzati a spese di quelli dei loro impiegati ed operai).
Per aumentare la domanda bisogna ridurre le tasse sui redditi più bassi, in modo che questi soggetti possano ricominciare a spendere e fare domanda. Qualcosa sta avvenendo (i famosi 80 euro/mese che dovrebbero arrivare)
QUOTE(porkchop @ Apr 5 2014, 10:52 AM)
Siamo una nazione dove lavorare e far lavorare costa troppo e non parlo del solo costo del lavoratore.
Costa l'energia, costa lo stato e soprattutto costa la burocrazia.
Un'Ikea non può tenere bloccati investimenti per 6 anni (120 milioni) perché non si prendono decisioni
leggevo che per costruire il nuovo stadio della Roma bisogna attendere: 90 giorni per il parere di fattibilità del comune, 180 giorni per la conferenza dei servizi della regione, altri 90 dal qualche altro ente dello stato: sperando che non ci siano ricorsi si parla di un anno per i soli permessi
sicuramente, l'inefficienza del Sistema Italia è proverbiale, ma dietro a questa apparentemente assurda burocrazia ci sono le tangenti per la politica!! Nulla è lasciato al caso.....
Aggiungici il problema della Giustizia Civile da Banana Republic e è facile immaginare perché nessuno investe più un centesimo in questo Paese.
La normativa sul lavoro è l'ultimo dei problemi, ma chissà perché continuano a picchiare sempre in basso..... e la domanda cala sempre di più.
La crisi è questa!