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paolopizza
Buongiorno a tutti,

vorrei segnalare questa mostra che si tiene a Milano allo Spazio Oberdan. Qui sotto il link ufficiale dove e' possibile scaricare una brochure.

http://www.provincia.milano.it/cultura/man...izis/index.html

La consiglio vivamente; per lo meno, le foto sono di quel gran livello a cui ci hanno abituato alcuni francesi del secolo scorso (inutile fare nomi); poi spero che la mostra renda giustizia al sognatore poeta.

Grazie
Maurizio Rossi
Grazie dell'info ma ci spostiamo nella sezione consona per la continuazione

Primo P.--->Photo Culture-Libri e Mostre
paolopizza
Ciao a tutti.
Trascrivo le note che ho preso durante e subito dopo la visita alla mostra. Non hanno l'ambizione della recensione e della completezza, sono solo pensieri e impressioni.

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Come altri grandi della fotografia Izis e’ da ammirare e forse venerare. Contrariamente ad altri grandi della fotografia Izis ti fa crescere una irrefrenabile voglia, a meta’ della mostra, di scappare fuori, macchina fotografica alla mano, alla ricerca di personaggi, teatri urbani e situazioni varie come quelle viste nei suoi BN esposti.

Quasi sempre c’e’ la presenza umana, qualche volta molto nutrita. Dove l’uomo non c’e’ troviamo il suo ricordo, il suo passaggio, il suo spirito, volendo azzardare. Spesso c’e’ la citta’ con strade, fiumi, giostre e panchine. In ogni caso, che tu stia guardando un reietto dormiente sulla massicciata lungo la Senna o annegando nello sguardo di un bambino, non sei mai coi piedi per terra. Sei sospeso. Sei in presenza dell’assenza, della leggerezza; in alcuni casi pronta a volgere in un incubo se solo rileggi la data dello scatto, il luogo dello scatto e se solo riguardi la foto da piu’ lontano, fuori dal sogno che Izis ha creato e racchiuso nella stampa.

I bambini sono distratti, gli amanti sono distanti, i lavoratori sono stanchi, i reietti soni affranti; in ogni caso nessuno e’ mai ancorato alla realta’ della scena. O forse la scena stessa non vuole essere reale. Devo finire la mostra, dopo esco a scattare. E sognare.
Un compratore di clarinetti, un venditore di conigli, un mercante di cani; e poi fiorai e rigattieri. E’ un commercio strano quello di Izis, cosi’ legato alla natura con piante e animali, cosi’ agreste e rustico da farti dimenticare di essere a Parigi. Ma qui il tempo cambia lo spazio; rileggi le date e ti accorgi, come se non l’avessi sempre saputo, che anche la tua Milano era cosi’.

Molte delle foto sono in condizioni di luce scarsa come nei “sogni di Londra” dove la notte la fa da padrona. Il nero e’ nero e il bianco e’ sulla pelle delle signore, nei ghirigori dei neon oppure nella nebbia. E’ notte, e’ l’alba, e’ il tramonto: la luce e’ quella, anche nei sogni di Izis.

Un mostra da vedere e rivedere. Ho fatto tre giri di giostra prima di lasciar andare Orfeo.

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