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Betta.p
Ciao a tutti! Sono una maturanda, tra un mese avrò gli esami di stato e sto sviluppando una tesina sulla figura del fotografo, ma un po' particolare.
Ho cercato le varie figure dei fotografi, con le loro caratteristiche, prendendo spunto dalle frasi scritte da loro e a quelle frasi vorrei collegarci le materie, come se confrontassi i vari fotografi con quello che ho studiato e quindi con la realtà.
Per esempio: a biologia ho inserito la fotografa Diane Arbus con la frase "Quelli che nascono mostri sono l'aristocrazia del mondo dell'emarginazione... Quasi tutti attraversano la vita temendo le esperienze traumatiche. I mostri sono nati insieme al loro trauma. Hanno superato il loro esame nella vita, sono degli aristocratici. Io mi adatto alle cose malmesse. Non mi piace metter ordine alle cose. Se qualcosa non è a posto di fronte a me, io non la metto a posto. Mi metto a posto io." e con una sua foto, e ho collegato a lei la genetica e le varie mutazioni.

Quello che vi chiedo è un aiuto per cercare un titolo adatto a questa tesina, per far capire ai commissari la mia idea di fotografo! (sempre se almeno a voi l'ho resa chiara wink.gif)
cuomonat
QUOTE(Betta.p @ May 7 2013, 08:17 PM) *
...

Quello che vi chiedo è un aiuto per cercare un titolo adatto a questa tesina, per far capire ai commissari la mia idea di fotografo! (sempre se almeno a voi l'ho resa chiara wink.gif)

Più che suggerire un titolo sottopongo alla tua cortese attenzione un punto di vista già definito minoritario proprio sulle pagine di questa sezione (in un'altra discussione), prendendo spunto dalle parole di Wim Wenders.

Si pensa sempre
che ciò che viene strappato al tempo
si trovi davanti alla macchina fotografica.
Ma non è del tutto vero.
Fotografare è un atto bidirezionale:
in avanti e all'indietro.
Certo, si procede anche all'indietro.
Una fotografia è sempre un'immagine duplice:
mostra il suo oggetto
e “ più o meno visibile “
dietro,
il controscatto:
l'immagine di colui che fotografa
al momento della ripresa.


Il regista propone una prospettiva differente dell'atto del fotografare: contrariamente a R. Barthes che attribuisce al fotografo un ruolo passivo (al punto che decide di non parlarne) tenta di osservare la fotografia dal punto di vista del suo lato attivo, quello del fare: non solo come frammento di realtà ma anche come immagine di colui che fotografa, come immagine che dà a vedere una soggettività oltre che una oggettività.
cuomonat
Vedi se t'ispira la colomba di Kant: "se non ci fosse l'esperienza non ci sarebbe nessuna conoscenza".
Giulia B.
Ciao.Dovresti spiegarti meglio.Per esempio elencare le materie che vuoi collegare,o almeno dirci che tipo di scuola frequenti smile.gif
Betta.p
QUOTE(cuomonat @ May 14 2013, 06:01 PM) *
Più che suggerire un titolo sottopongo alla tua cortese attenzione un punto di vista già definito minoritario proprio sulle pagine di questa sezione (in un'altra discussione), prendendo spunto dalle parole di Wim Wenders.

Si pensa sempre
che ciò che viene strappato al tempo
si trovi davanti alla macchina fotografica.
Ma non è del tutto vero.
Fotografare è un atto bidirezionale:
in avanti e all'indietro.
Certo, si procede anche all'indietro.
Una fotografia è sempre un'immagine duplice:
mostra il suo oggetto
e “ più o meno visibile “
dietro,
il controscatto:
l'immagine di colui che fotografa
al momento della ripresa.
Il regista propone una prospettiva differente dell'atto del fotografare: contrariamente a R. Barthes che attribuisce al fotografo un ruolo passivo (al punto che decide di non parlarne) tenta di osservare la fotografia dal punto di vista del suo lato attivo, quello del fare: non solo come frammento di realtà ma anche come immagine di colui che fotografa, come immagine che dà a vedere una soggettività oltre che una oggettività.


Grazie mille per il consiglio! Diciamo che un titolo l'ho trovato: inserisco la frase "il luogo comune vuole che la fotografia sia specchio del mondo ed io credo occorra rovesciarlo: il mondo è lo specchio del fotografo" (F. Scianna), in modo da far capire che quello che voglio è proprio spiegare il rapporto tra il fotografo e la realtà, il mondo circostante.

Per i collegamenti ho scelto una frase di ogni fotografo che mi interessava, oppure una frase che si riferisse a lui e vi ho collegato una materia o un autore:
ITALIANO: “Noi fotografi abbiamo sempre a che fare con cose che
svaniscono di continuo, e quando sono svanite non c’è espediente che possa farle ritornare. Non possiamo sviluppare e stampare un ricordo" (Bresson) - MONTALE: Il tema dell'impossibilità di aggrapparsi al ricordo

LATINO: "Paul Strand è un fotografo che ha fatto dell’autenticità e dell’obiettività una ricerca sempre costante per
sviscerare tutte le possibili sfumature della vita.
Particolarmente concentrato alle forme dell’individualità dell’Essere” - MARZIALE l'obiettività e il realismo degli epigrammi

PEDAGOGIA: "Noi vediamo secondo l’educazione che abbiamo ricevuto. Nel mondo vediamo solo ciò che abbiamo
imparato a credere che il mondo
contenga. Siamo stati condizionati ad "aspettarci" di vedere.
E, in effetti, tale consenso sulla funzione degli oggetti ha una
validità sociale. Come fotografi però, dobbiamo imparare a vedere senza preconcetti.” (AARON SISKIND) - ANNA FREUD Il condizionamento dell'ambiente e dei genitori

INGLESE: "Talbot, con le sue riproduzioni di scultura, si pone al servizio dell’arte, in funzione della diffusione, della conoscenza e della conservazione della memoria.” (HENRY FOX TALBOT) - JOHN KEATS Ode all'urna greca

STORIA: “Non è sempre facile stare in disparte e non essere in grado di fare nulla, se non registrare le sofferenze che stanno
intorno. Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita.” (CAPA) - La seconda guerra mondiale

FILOSOFIA: "Dieci fotografi di fronte allo stesso soggetto producono dieci immagini diverse, perché, se è vero che la fotografia traduce il reale, esso si rivela secondo l'occhio di chi guarda." (FREUND) - SARTRE il tema dell'incomunicabilità, soggettività e pietrificazione dell'oggetto

Che ne pensate?


QUOTE(Giulia B. @ May 26 2013, 02:03 PM) *
Ciao.Dovresti spiegarti meglio.Per esempio elencare le materie che vuoi collegare,o almeno dirci che tipo di scuola frequenti smile.gif


Frequento un liceo socio - psico - pedagogico smile.gif
cuomonat
"È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. […] La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo".
[Pessoa]

Parafrasando: le fotografie sono i fotografi.
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