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Gennaro Ciavarella
Dopo un viaggio lungo, spossante, vibrante di immagini e sensazioni avrei voluto raccontare tanto di quel che ho visto e sentito.
Ho provato a cercare un unico filo conduttore, a riassumere ma esplodevano dentro di me contraddizioni legate alle tante sensazioni ed ai tanti colori ed umori vissuti per cui tutto si riconduceva ad una sorta di fiume in piena.

Per snodare il gomitolo dei ricordi mi sono ridotto, se così si può dire, a cercare una sorta di narrazione ad episodi e così di questi 23 giorni, di questi 4900 km, di questi 1400 su sterrato, di queste oltre 300 miglia marine, di questi chilometri percorsi a piedi, ora ho tra le mani un singolo episodio.

A qualcuno potrà sembrare esagerato spezzettare così un viaggio, un solo episodio alla volta ma ora, forse perché sono passati solo dieci giorni dal rientro, è così e non voglio aspettare tanto, non voglio far sedimentare le sensazioni.

Forse tra qualche anno riuscirò a trovare le dieci immagini che sintetizzano e che sono la colonna sonora, ora non ci riesco e non lo faccio.

Perché è un momento significativo, perché ha significato molto, perché indubbiamente è un bel vedere ho deciso di iniziare da una montagna di una bellezza a dir poco entusiasmante.
Per arrivare al suo cospetto, per riuscire a scattare le foto finali il trekking è stato lungo 20 chilometri, zaino in spalla, colazione e bevande e anche macchine fotografiche (tutto leggero, molto leggero) per circa 7 ore complessive

La base di partenza il villaggio di El Chalten, un villaggio turistico e che vive esclusivamente durante l'estate australe, niente copertura per i cellulari, internet inesistente, comunicazioni telefoniche inesistenti o quasi

il Fitz Roy è la montagna più alta del Parco de los Glaciares ed ha anche il nome di Cerro Chalten (che possiamo tradurre in montagna che fuma), per i Mapuche era una montagna sacra. Non è una montagna molto alta ma la sua scalata è difficoltosa per cui non è una montagna gettonatissima dagli scalatori cosa che non si può dire per i trekker che vanno al Mirador.

Come di abitudine sveglia al mattino presto e tutti attrezzati

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dopo un piccolo percorso in piano la strada inizia a salire dolcemente all'interno di un bosco
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ogni tanto si apre la vista sullo scenario verso cui cerchiamo di andare
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una piccola ed immancabile foto ricordo
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un piccolo ruscello ci sbarra il passo verso la parte finale che ci condurrà tramite una salita aspra alla piccola laguna del Fitz Roy
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abbandoniamo il confort del bosco e saliamo per la pietraia che rapidamente sale, facendo salire il nostro affanno
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ma lo stimolo di quel che vediamo è forte e avanziamo con forza e determinazione
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Gennaro Ciavarella
improvvisamente la vista si apre e l'emozione è grande
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ci riposiamo e ci alimentiamo senza rinunciare alla stupidaggine di fare una foto in ciabatte rosse (vezzo da fotosub che deride la montagna scioccamente)
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ma la montagna, anzi la Montagna, prende il sopravvento e ci annichilisce
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con le sue manifestazioni
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e con il suo essere possente, elegante, forte ed incredibilmente bella
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il gruppo riesce a fare la foto rituale
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ma ancora la montagna
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un ultimo saluto e poi la discesa
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lo scorrere del fiume
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un richiamo all'appetito ...
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ed infine una birra ristoratrice con gli amici
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vvtyise@tin.it
immagini molto belle accompagnate da un valido racconto, complimenti. Aspettiamo il secondo episodio.
GiulianoPhoto
Che meraviglia, belle foto e splendidi posti..

..leggendari per l'alpinismo mondiale con il Cerro Torre e la via dei Ragni che però dalle tue foto non si vedono, sono nella valle accanto. Si vede solo il Cerro FitzRoy, altro pezzo da 90 dell'alpinismo australe salito per la prima volta nel 1952 e le punte limitrofe.
Gennaro Ciavarella
Il Cerro Torre nella prossima puntata rolleyes.gif
I ragni erano là quando ero laggiù ....
Felicione
Che bello...
Ottimo reportage, letto con estremo piacere anche se, purtroppo, non avevo una Quilmes! wink.gif
Gennaro Ciavarella
basta chiedere messicano.gif

un'austral non si rifiuta a nessuno !!!

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Ne approfitto per dare due note indicative
Innanzitutto la montagna Fitz Roy venne descritta la prima volta nel 1807 dall'onnipresente (da queste parti) perioto Francisco Pascasio Moreno che prese pure una bella cantonata perchè lo battezzò Volcan Fitz Roy probabilmente fuorviato dal fatto che gli indigeni lo chiamavano Chalten (che darà il nome alla cittadina da cui sono partito) e che vuol dire Montagna Fumante.

Sicuramente una delle montagne più belle e più difficili della Patagonia tanto da dover aspettare al 1952 per venire conquistata da una spedizione francese (che passarono per una fessura nello sperone sud nota come Brecha de los Italianos, dove si era fermata una spedizione italiana)

Gli italiani hanno tentato più volte e la spedizione più famosa fu quella che scalò il difficile sperone est dei ragni di Lecco nel 1976

Il trekking è abbastanza agevole, tranne nella parte finale lungo l'aspra e pietrosa erta, ma lungo soprattutto se, come succede di solito, si parte dal paese stesso. Insomma una 20 di km per circa 7-8 ore di cammino di buon passo (le guide segnano 9 ore ma si fa in meno)
Lady O
QUOTE(Gennaro Ciavarella @ Mar 19 2013, 11:43 PM) *
Dopo un viaggio lungo, spossante, vibrante di immagini e sensazioni avrei voluto raccontare tanto di quel che ho visto e sentito.
Ho provato a cercare un unico filo conduttore, a riassumere ma esplodevano dentro di me contraddizioni legate alle tante sensazioni ed ai tanti colori ed umori vissuti per cui tutto si riconduceva ad una sorta di fiume in piena.

Forse tra qualche anno riuscirò a trovare le dieci immagini che sintetizzano e che sono la colonna sonora, ora non ci riesco e non lo faccio.


Ciao Gennaro
non puoi immaginare come capisca e condivida queste tue affermazioni, ed è giusto lasciarsi andare al vortice delle sensazioni quando queste sono frutto di tanta desiderata fatica per arrivare a toccare il cielo con un dito, le tue parole esprimono a pieno la fatica e la soddisfazione per avere compiuto questa "passeggiata".

Le foto e il diario di viaggio ci accompagnano, forti delle tue considerazioni, in questi luoghi aspri e inospitali ma molto affascinanti, con scatti veramente belli e con un grande senso di vastità.
Gli scatti con il ghiacciaio e il laghetto sono proprio belli, e dopo una giornata così, immagino faticosa ma appagante,la cerveza è più che meritata!

Grazie per avere condiviso il tuo entusiasmo che, anche se molto lontanamente, mi ha contagiata.

Un saluto
Ornella
gargasecca
Ciao...complimenti x le foto e per il viaggio...i miei ci sono stati il 6 marzo scorso...potevate essere compagni di avventure...se non ti offendi ti allego il loro "tour-faidate"...magari può servire da spunto a qualcuno.
grazie.gif Clicca per vedere gli allegati
agrestip
ci sono stato nel febbraio 2009 ....

gran belle emozioni !!!

bravo !!
Maurizio Rossi
Devi aver fatto delle belle camminate,
la location è molto invitante e bella,
i miei complimenti wink.gif
B2BRUNO
Complimenti per la bellissima ed impegnativa esperienza che ci hai fatto vivere con te tramite le coinvolgenti foto di un luogo fantastico.
Mi pare inevitabile che questo meritasse di per se un Capitolo del viaggio.
Aspettiamo gli altri.
Bruno
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