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NikonClub.it Community > NIKON SCHOOL > PHOTO CULTURE > TEMI
giulio brega
Volevo chiedere se esiste dei siti dove si può avere consigli sulla costruzione di un portfolio.
Mi interessava molto il discorso grafico, cioè come disporle.
Esempio;
tutte in orizzontale
oppure la cadenza fra orizzontali e verticali
ecc...
Se non ci sono siti validi anche qualche pubblicazione.
Grazie.
simonegiuntoli
Ciao, in rete trovi diverse definizioni di portfolio fotografico.
Qui sotto te ne metto due:

http://www.fotoclublegru.it/Sezione%20Port...scritto_due.htm
http://www.fotoritoccoprofessionale.it/ide...e-portfolio.htm

Ovviamente sono definizioni "scolastiche" ma rendono l'idea della enorme complessità di un lavoro di questo tipo, ovviamente non è una complessità tecnica.
In linea di massima per fare un portfolio, o un progetto fotografico, bisogna avere le idee molto chiare su cosa si vuole fare, e generalmente richiede molto tempo, a meno che uno non sia esperto in questa disciplina, io per esempio impiego generalmente da 6 mesi ad un anno da quando ho finito di scattare, quindi solo per metterlo insieme.
La cosa assolutamente fondamentale è "avere un idea", un motivo per farlo. Intorno a questa idea si strutturerà il lavoro.
L'idea deve avere necessariamente la caratteristica di originalità, altrimenti rischi di fare un bellissimo lavoro già fatto da altri, sarebbe come riscrivere un libro già scritto, magari con qualche variante, ma già scritto.
Il portfolio deve avere una sequenza narrativa precisa, un inizio, uno svolgimento, e una fine, anche se non si tratta di un racconto, lo spettatore lo deve percepire come un unica cosa e non come una serie di immagini messe assieme solo perché sono belle. Anzi quasi sempre le migliori, ciò è quelle sopra la media, proprio perché tali, stanno male insieme alle altre e vanno tolte.
Non ci devono essere ripetizioni, ogni foto deve supportare le altre e rafforzarle.
La scelta delle foto va fatta a step e a distanza di tempo: prima se ne scelgono 100 (per esempio) dopo due mesi si riducono a 50 do po altri due mesi a 40 e così via.
Fatta la scelta semi-definitiva circa 30-50 foto si stampano i provini e si stendono su un tavolo e si iniziano a manipolare per metterli in fila Questa operazione va fatta più volte e meglio sarebbe farla fare a qualcun altro per essere sicuri che la cosa sia fatta con distacco.(Le nostre foto sono belle... per noi)
Fatto questo si stampano in formato portfolio, io uso il 20X30, si sceglie la carta, e il lavoro è finito.
Lavori documentativi necessitano di più foto rispetto a quelli concettuali.
Più foto sono e più il rischio di errore è maggiore.
Una foto inutile è sempre un errore.
Accorgimenti utili: (scolastici ma utili per iniziare)
Usare il più possibile lo stesso formato, o tutte verticali, o tutte orizzontali, o tutte quadrate.
Usare il più possibile la stessa lunghezza focale
Usare il più possibile la stessa inquadratura e prospettiva.
Usare il più possibile la stessa luce.
In sostanza foto tutte uguali dove cambia di poco il contenuto in modo che sia scorrevole.
Per rendere l'idea (forze amplificata) si potrebbe definire il portfolio perfetto le foto di catalogazione delle piante officinali....
Detto velocemente e bruscamente, ma il senso più o meno è questo... Poi quando si è bravi.... si può fare anche molto di più.
Se hai altre domande chiedi pure.
p.s.
dai un' occhiata a questi: wink.gif ...tranquillo, non sono miei, purtroppo.

http://www.massimosiragusa.it/Features.aspx
giulio brega
Grazie per la disponibilità.
Ho realizzato alcune immagini e divise in "temi" da cui vorrei relizzare dei portfolio.
Sono da ordinare e selezionare.
se ti va dagli uno sguardo.
Sono graditissime le critiche.

http://giuliobrega.wix.com/giuliobrega

In ogni caso Grazie.


QUOTE(simonegiuntoli @ Mar 14 2013, 06:30 PM) *
Ciao, in rete trovi diverse definizioni di portfolio fotografico.
Qui sotto te ne metto due:

http://www.fotoclublegru.it/Sezione%20Port...scritto_due.htm
http://www.fotoritoccoprofessionale.it/ide...e-portfolio.htm

Ovviamente sono definizioni "scolastiche" ma rendono l'idea della enorme complessità di un lavoro di questo tipo, ovviamente non è una complessità tecnica.
In linea di massima per fare un portfolio, o un progetto fotografico, bisogna avere le idee molto chiare su cosa si vuole fare, e generalmente richiede molto tempo, a meno che uno non sia esperto in questa disciplina, io per esempio impiego generalmente da 6 mesi ad un anno da quando ho finito di scattare, quindi solo per metterlo insieme.
La cosa assolutamente fondamentale è "avere un idea", un motivo per farlo. Intorno a questa idea si strutturerà il lavoro.
L'idea deve avere necessariamente la caratteristica di originalità, altrimenti rischi di fare un bellissimo lavoro già fatto da altri, sarebbe come riscrivere un libro già scritto, magari con qualche variante, ma già scritto.
Il portfolio deve avere una sequenza narrativa precisa, un inizio, uno svolgimento, e una fine, anche se non si tratta di un racconto, lo spettatore lo deve percepire come un unica cosa e non come una serie di immagini messe assieme solo perché sono belle. Anzi quasi sempre le migliori, ciò è quelle sopra la media, proprio perché tali, stanno male insieme alle altre e vanno tolte.
Non ci devono essere ripetizioni, ogni foto deve supportare le altre e rafforzarle.
La scelta delle foto va fatta a step e a distanza di tempo: prima se ne scelgono 100 (per esempio) dopo due mesi si riducono a 50 do po altri due mesi a 40 e così via.
Fatta la scelta semi-definitiva circa 30-50 foto si stampano i provini e si stendono su un tavolo e si iniziano a manipolare per metterli in fila Questa operazione va fatta più volte e meglio sarebbe farla fare a qualcun altro per essere sicuri che la cosa sia fatta con distacco.(Le nostre foto sono belle... per noi)
Fatto questo si stampano in formato portfolio, io uso il 20X30, si sceglie la carta, e il lavoro è finito.
Lavori documentativi necessitano di più foto rispetto a quelli concettuali.
Più foto sono e più il rischio di errore è maggiore.
Una foto inutile è sempre un errore.
Accorgimenti utili: (scolastici ma utili per iniziare)
Usare il più possibile lo stesso formato, o tutte verticali, o tutte orizzontali, o tutte quadrate.
Usare il più possibile la stessa lunghezza focale
Usare il più possibile la stessa inquadratura e prospettiva.
Usare il più possibile la stessa luce.
In sostanza foto tutte uguali dove cambia di poco il contenuto in modo che sia scorrevole.
Per rendere l'idea (forze amplificata) si potrebbe definire il portfolio perfetto le foto di catalogazione delle piante officinali....
Detto velocemente e bruscamente, ma il senso più o meno è questo... Poi quando si è bravi.... si può fare anche molto di più.
Se hai altre domande chiedi pure.
p.s.
dai un' occhiata a questi: wink.gif ...tranquillo, non sono miei, purtroppo.

http://www.massimosiragusa.it/Features.aspx

simonegiuntoli
Sicuramente!
È un piacere ed un onore.
Stasera non posso in quanto sto scrivendo dall'Iphone ma domani darò un occhiata.
simonegiuntoli
Ciao Giulio,
ho guardato con attenzione il link che mi hai messo e devo dire che tu non hai bisogno di capire come si fa un portfolio in quanto lo sai benissimo.
Sono tutti portfolio strutturati e articolati, hanno tutti un tema e sono realizzati con coerenza narrativa. Va bene.
Rimane da capire se funzionano e fino a che punto.
Ne ho analizzato con particolare attenzione uno quello per me più difficile in quanto lavora sulla memoria, da non confondere con il ricordo: quello sul campo di concentramento.
E' un lavoro difficile perché si rischia di cadere nell'ovvietà, in quanto più o meno tutti conoscono questa realtà.
Da questo tipo di lavori a me non interessa tanto quello che il fotografo ha visto ma quello che il fotografo, con la sua sensibilità, ha provato emotivamente... E' difficile.
Quando fai vedere i forni o la diagonale del filo spinato non mi comunichi niente, sono immagini che sorvolo quasi senza guardarle, le ho viste mille volte è solo "soggetto".
Non voglio vedere il campo, l'ho già visto, ne ho visitati due... Non lo voglio vedere, lo voglio rivedere, è una cosa diversa, si lavora sulla memoria.
Ci sono immagini molto buone, che costituiscono una buona base di partenza, e sono la quarta e la quinta, quella con il metro e la successiva. E' li che io lavorerei.
Sono immagini che guardo a lungo in quanto non capisco immediatamente, mi portano via con la mente, mi fanno riflettere, sono ottime.
Poi la magia cade quando vedo gli sportelli dei forni.
Toglierei le immagini troppo dirette.
Anche la decima è buona, però toglierei la pietra in primo piano, lascerei l'edificio in lontananza... Ci devo arrivare, non mi ci devi portare tu.
I dettagli colorati che rappresentano il nuovo e diverso dolore (quale?) non mi convincono troppo, forse meglio togliere il colore, non serve, ci arrivo anche senza, lasciami arrivare da solo, allungami la data di scadenza della foto, lasciami indagare, riflettere. Mai dubitare dell'intelligenza dell'osservatore.
Preferisco di gran lunga la sensazione alla descrizione, soprattutto quando si tratta un tema molto inflazionato.
Riguarda l'archivio delle foto con calma e sicuramente troverai altre foto che hai scartato ma che possono essere usate, e se non ci sono e se ci credi, tornaci e rifalle.
Sono stato il più sincero possibile, comunque complimenti, bel lavoro.
Ciao
Simone
giulio brega
Ti ringrazio infinitamente del tempo che mi hai dedicato.
Ho letto i tuoi consigli con estrema attenzione.
Ho ricominciato a fotografare da poco più di un anno e i piccoli "lavori" che hai visto sono i primi risultati insieme a molte altre foto "singole" che pubblico sul sito Fiaf,

http://www.ilfotoclub.it/fotoclub-arti-vis...ulio_brega/2831

La cosa mi ha preso molto perciò cerco di "assorbire" il più possibile per recuperare il tempo perduto.

Mi sono permesso di cercare su google dei tuoi lavori, e ho trovato "dissolvenze".
Mi è piaciuto moltissimo. Mi ha dato una spiegazione visiva a quello che mi scrivevi.

Mi rendo conto che per fare il passaggio da una cultura della "bella immagine" in senso tradizionale ad un racconto di immagini dove si può trasmettere molto di più, ci vuole un pò, e non sempre ci si riesce senza cadere nel banale.

Ti ringrazio ancora deli utilissimi consigli che mi hai dato.
Mi farebbe molto piacere avere anche in futuro qualche tua opinione sempre che la cosa non disturba.

Saluti
Brega Giulio gelgel@libero.it









QUOTE(simonegiuntoli @ Mar 15 2013, 10:47 AM) *
Ciao Giulio,
ho guardato con attenzione il link che mi hai messo e devo dire che tu non hai bisogno di capire come si fa un portfolio in quanto lo sai benissimo.
Sono tutti portfolio strutturati e articolati, hanno tutti un tema e sono realizzati con coerenza narrativa. Va bene.
Rimane da capire se funzionano e fino a che punto.
Ne ho analizzato con particolare attenzione uno quello per me più difficile in quanto lavora sulla memoria, da non confondere con il ricordo: quello sul campo di concentramento.
E' un lavoro difficile perché si rischia di cadere nell'ovvietà, in quanto più o meno tutti conoscono questa realtà.
Da questo tipo di lavori a me non interessa tanto quello che il fotografo ha visto ma quello che il fotografo, con la sua sensibilità, ha provato emotivamente... E' difficile.
Quando fai vedere i forni o la diagonale del filo spinato non mi comunichi niente, sono immagini che sorvolo quasi senza guardarle, le ho viste mille volte è solo "soggetto".
Non voglio vedere il campo, l'ho già visto, ne ho visitati due... Non lo voglio vedere, lo voglio rivedere, è una cosa diversa, si lavora sulla memoria.
Ci sono immagini molto buone, che costituiscono una buona base di partenza, e sono la quarta e la quinta, quella con il metro e la successiva. E' li che io lavorerei.
Sono immagini che guardo a lungo in quanto non capisco immediatamente, mi portano via con la mente, mi fanno riflettere, sono ottime.
Poi la magia cade quando vedo gli sportelli dei forni.
Toglierei le immagini troppo dirette.
Anche la decima è buona, però toglierei la pietra in primo piano, lascerei l'edificio in lontananza... Ci devo arrivare, non mi ci devi portare tu.
I dettagli colorati che rappresentano il nuovo e diverso dolore (quale?) non mi convincono troppo, forse meglio togliere il colore, non serve, ci arrivo anche senza, lasciami arrivare da solo, allungami la data di scadenza della foto, lasciami indagare, riflettere. Mai dubitare dell'intelligenza dell'osservatore.
Preferisco di gran lunga la sensazione alla descrizione, soprattutto quando si tratta un tema molto inflazionato.
Riguarda l'archivio delle foto con calma e sicuramente troverai altre foto che hai scartato ma che possono essere usate, e se non ci sono e se ci credi, tornaci e rifalle.
Sono stato il più sincero possibile, comunque complimenti, bel lavoro.
Ciao
Simone

simonegiuntoli
Grazie a te per l'opportunità,
se vuoi vedere altri miei lavori ti do il mio sito http://www.discatto.it non ci sono gli ultimi lavori ma ci saranno a breve, diciamo nel giro di qualche mese...
Lascia perdere la bella immagine, la sai fare molto bene, non ce ne sono di brutte nel tuo sito...
Ritornando al tuo lavoro penso tu debba fare una scelta di fondo: o vai di testa o vai di pancia, non so se mi spiego.
O fai un lavoro logico e di documento, però poi devi trovare l'interessato all'argomento trattato, o fai un lavoro fortemente emotivo e qui ti puoi sbizzarrire, io preferisco il secondo. Puoi fare ciò che vuoi, ciò che senti. Se riesci a trasmettere anche solo una piccola emozione all'osservatore avrai fatto centro. L'osservatore non si deve chiedere cosa hai fatto, ma perché l'hai fatto.
A presto
Simone
giulio brega
Ho visitato il tuo sito, ho visto i tuoi lavori con attenzione una prima volta ieri, li ho subito apprezzati moltissimo. Poi ho fatto passare un giorno per metabolizzarli e oggi li ho rivisti. Sono veramente dei gran bei lavori , riesci a trasmettere in modo superbo e semplice delle emozioni che rimangono impresse nella mente anche dopo aver spento il monitor.
Mi piacciono praticamente tutti. Quelli che sono più nelle mie corde sono Spazio libero e The broken dream che li trovo praticamente stupendi
Mi scrivevi di lasciar perdere la "bella immagine" e hai ragione. In ogni caso le tue immagini sono perfette, prese singolarmente non destano grande stupore e meraviglia, ma prese nell'insieme sono perfette, sia per l'idea che racchiude che per la qualita dell'immagine stessa.
Fatti da un "principiante" forse non hanno un gran valore, ma in ogni caso.......complimenti.
Vedrò con molto interesse i lavori che pubblicherai in futuro.
Buon lavoro.
Giulio

PS. Conosci qualche pubblicazione interessante su questo argomento?




QUOTE(simonegiuntoli @ Mar 15 2013, 03:59 PM) *
Grazie a te per l'opportunità,
se vuoi vedere altri miei lavori ti do il mio sito http://www.discatto.it non ci sono gli ultimi lavori ma ci saranno a breve, diciamo nel giro di qualche mese...
Lascia perdere la bella immagine, la sai fare molto bene, non ce ne sono di brutte nel tuo sito...
Ritornando al tuo lavoro penso tu debba fare una scelta di fondo: o vai di testa o vai di pancia, non so se mi spiego.
O fai un lavoro logico e di documento, però poi devi trovare l'interessato all'argomento trattato, o fai un lavoro fortemente emotivo e qui ti puoi sbizzarrire, io preferisco il secondo. Puoi fare ciò che vuoi, ciò che senti. Se riesci a trasmettere anche solo una piccola emozione all'osservatore avrai fatto centro. L'osservatore non si deve chiedere cosa hai fatto, ma perché l'hai fatto.
A presto
Simone

simonegiuntoli
Grazie per i complimenti che fanno sempre piacere, Grazie.
Fanno ancora più piacere se fatti da persone esperte come te che anche se dici di essere un principiante non lo sei, questo è ovvio, la tua è modestia, che è un gran pregio.
Credo che questi confronti, anche se purtroppo poco partecipati, siano una grande risorsa e fonte di arricchimento reciproco, mi piacerebbe che anche gli altri lo facessero, non per sentirsi dire bravi (che siamo bravi lo sappiamo e non interessa a nessuno) ma per condividere le esperienze.
Non conosco pubblicazioni specifiche, ma posso consigliare due letture interessanti, ammesso che tu non le conosca già.
Lezioni di fotografia di Luigi Ghirri, libro facile che contiene nozioni importanti e universali su come andrebbe intesa la fotografia secondo lui, io mi ci rivedo molto.
La camera chiare di Roland Barthes, libro non facilissimo e concettualmente un po' datato, ma definisce con estrema chiarezza cosa è la fotografia, un vero capolavoro. I concetti in esso espressi possono non essere condivisi completamente ma fa molti esempi e decifra il contenuto della "fotografia", secondo lui.
Ciao
Simone
simonegiuntoli
...
Dai un occhiata a questa fotografa giapponese e poi dimmi che ne pensi:
http://www.rinkokawauchi.com/main/index.html
e al suo diario:
http://rinkokawauchi.tumblr.com
E' una delle fotografe contemporanee più brave del mondo, almeno così viene considerata, trovi molte immagini in internet. Espone nelle più prestigiose del globo.
Riesce a portarci nel suo mondo con un mix di semplicità ed irriverenza micidiale, quando vedo una sua foto dico: questa è lei, in ogni sua foto c'è lei. Possiedo due suoi libri di cui uno firmato.
Ciao e a presto
Simone
giulio brega
Ho guardato con attenzione il sito della fotografa giapponese che mi hai indicato. Ti premetto che non la conoscevo (sono rimasto molto indietro, devo recuperare molti anni) perciò vedevo le sue immagini per la prima volta.
Subito non mi hanno colpito particolarmente , anzi direi che mi rimanevano abbastanza indifferenti.
Poi ho visto altri lavori ed altre immagini e ho letto qualcosa dell'autrice. Piano piano si è aperto un varco ed qualcosa ha cominciato a trasmettermi. Tutte quelle immagini che hanno come filo conduttore dei bagliori che rendono il reale un qualcosa da reinterpretare, mi sono cominciate a piacere e a suscitarmi curiosità ed interesse.
Sinceramente, per me, ancora un po legato alla foto abbastanza di "maniera" , è un pò troppo avanti.
Per esempio i tuoi portfolio come quelli di Massimo Ragusa che mi segnalavi, mi piacciono moltissimo perchè, anche se in modo originale, il messaggio ariva chiaro.
Le foto della Rinko Kawauchi dicono tutto, ma anche il contrario.
Chiaramente, visto che sono realizzate da una fotografa, di cui sono indubbie la capacità artistiche, è giusto cercare di "capire"
Come ti dicevo nei precedenti messaggi devo ancora fare molta strada per entrare pienamente in questo mondo.
Sono associato Fiaf e ricevo la rivista fotoit nella quale vengono spesso pubblicati dei portfolio.
Alcuni sono interessantissimi, altri sono per me indecifrabili. Ci scrivono dei pezzi bellissimi su dei lavori incomprensibili.
Entrare in questo mondo fatto di immagini è bellissimo ma probabilmente si fà a piccoli passi.
Per questo accetto con grande interesse consigli e punti di vista.
Dimmi quado pubblicherai dei nuovi lavori, li vedro con grandissimo piacere.
Se ne farò uno anche io te lo proporrò con piacere per avere magari consigli e critiche.
Quelli che ho inserito nel sito non sono dei veri portfolio ma delle serie di foto divise per agomenti.
Saluti
Giulio







QUOTE(simonegiuntoli @ Mar 16 2013, 05:59 PM) *
...
Dai un occhiata a questa fotografa giapponese e poi dimmi che ne pensi:
http://www.rinkokawauchi.com/main/index.html
e al suo diario:
http://rinkokawauchi.tumblr.com
E' una delle fotografe contemporanee più brave del mondo, almeno così viene considerata, trovi molte immagini in internet. Espone nelle più prestigiose del globo.
Riesce a portarci nel suo mondo con un mix di semplicità ed irriverenza micidiale, quando vedo una sua foto dico: questa è lei, in ogni sua foto c'è lei. Possiedo due suoi libri di cui uno firmato.
Ciao e a presto
Simone

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