E alla fine ce l'ho fatta, erede permettendo sono riuscito a sistemare il terzo dei reportage estivi dedicati ai mestieri. Io non dico niente, riporto testo e foto e poi vediamo se le vostre idee sono le stesse che ho io
DAL FABBRO
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Il fabbro, colui che è più forte del ferro, colui che lo piega, lo modella, lo taglia, lo torce.
Sono sempre stato attratto dal mestiere del fabbro e ho anche avuto modo di lavorare, in modo artigianale e senza risultati degni di gloria, il ferro, tanto che ho deciso di rompere gli indugi e di provare a chiedere se un servizio durante una giornata di lavoro in una vera officina poteva essere realizzato.
Siamo a Soriano nel Cimino, vicino Viterbo e qui la caratteristica artigianale del lavoro è ancora molto forte e molto radicata. Si fanno lavori singoli, non ci sono enormi macchinari, sono le mani sapienti che sanno misurare, tagliare, battere, modellare e saldare che danno vita agli oggetti. Gli strumenti del mestiere sono infatti la fresa, l'incudine e il martello, il frullino, il tutto gestito da mani forti e precise e viene subito da pensare che questo tipo di lavoro sia principalmente aggressivo, duro violento.
Entrando invece nell'officina ad inizio giornata trovo una situazione che mi stupisce, dove prima di passare alle maniere forti è importantissimo pianificare il tutto.
Ecco infatti che si misura:
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si tracciano le righe da seguire:
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e si parla, ci si confronta, per essere certi che tutto sia pronto per iniziare con le maniere forti:
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Pronti per partire si inizia a tagliare i pezzi che servono tramite la troncatrice. Una macchina che in pochi secondi è in grado di ridurre in pezzi della misura desiderata intere stecche di ferro. Si prepara il macchinario e si prendono le misure con la precisione del caso:
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I pezzi che sono stati tagliati dalla stecca devono essere raddrizzati. Il pezzo infatti originariamente è lungo e non è dritto. Un occhio esperto sa controllare dove è presente l'imperfezione e con un colpo deciso e secco, riesce a correggerla, ottenendo un pezzo dritto:
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Ma Incudine e martello possono essere anche usati con maggiore forza, ad esempio per rifare la punta ad uno scalpello. Il pezzo viene prima messo nella forgia per scaldarlo. La temperatura sale anche nell'ambiente, con una fiamma che punta diretta sui due scalpelli da rettificare:
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E il ferro ancora rovente viene subito messo sull'incudine per essere battuto:
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Nel mio girovagare nell'officina vengo attratto da un'icona semplice, posta vicino a dei vecchi attrezzi su una parete. Per quanto si sentano battere martelli o troncatrici spezzare barre di ferro, nel posto più lontano da rumori, c'è questo riferimento religioso, che con la sua semplicità fa frenare di colpo ad osservarla. Nel rumore di un'officina, questa parentesi di semplicità non può che catturarmi:
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Mentre mi soffermo su questa semplice icona, visto che nell'officina il tempo è denaro, vengo distratto da un rumore inconfondibile, forte e chiaro. Si accendo il motore elettrico di un frullino ed è proprio il caso di dire che si fanno scintille:
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L'odore del ferro frullinato è inconfondibile, acre, pungente. Devo stare attento con la reflex per evitare le scintille che comprometterebbero la mia attrezzatura, ma ce ne sono davvero tante in giro. Mi riparo dietro un'asse di ferro e continuo a scattare:
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e nel girovagare nella piccola officina mi colpisce una vecchia bici in ferro appesa al muro, che col silenzio della sua inattività, appesa ad un chiodo, si contrappone al fragore e al dinamismo di un frullino che sta tagliando:
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Dopo aver finito di tagliare inizia un altro lavoro che ha che fare con la precisione. Si accende la saldatrice per scaldarla e si provano i pezzi per iniziare a saldare:
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le ultime verifiche:
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e si salda. La scintilla, la fumata bianca e non da ultima la soddisfazione di aver saldato esattamente come si voleva:
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Il lavoro è lungo, questo cancello non è facile da finire e visto che tra un attrezzo e l'altro e, perché no, anche tra una chiacchiera e l'altra si sono già fatte le 13:00, si sfilano quei guanti che devono proteggere le mani, si posa la maschera e si lascia tutto pronto per ricominciare in pomeriggio
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Un grazie speciale a Mario e Toni per la loro disponibilità.