QUOTE(singAsong @ Dec 5 2003, 02:35 PM)
... utlizzando una Fuji S2 Pro con l'SC-17 e l'SB28-DX ho avuto modo di verificare che il flash, staccato dal corpo macchina, misura autonomamente (con l'emettitore IR) la distanza dal soggetto e dosa di conseguenza l'emissione di luce.
L'emettitore
ausiliario di aiuto AF emette una luce rossa con uno schema utile alla rilevazione AF. Lo schema d'illuminazione proiettato è composto da barre che offrono un punto di misurabile contrasto al buio o anche su superfici scure prive di contrasti rilevabili.
La messa a fuoco dunque NON viene fatta dall'emettitore d'ausilio AF ma dalla fotocamera che legge lo "schema" proiettato. Per farla "semplice" esattamente come utilizzare una torcia con un disegno a barre sull vetro anteriore.
Per rendere efficace e funzionale la misurazione (che è fatta dalla fotocamera) le barre devono però corrispondere con le aree di misurazione AF della fotocamera.
Ecco perchè l'emissione di luce d'ausilio AF è supportata solo con il flash montato sulla fotocamera. Con il flash in quella specifica posizione, le barre di contrasto sono tarate per collimare con le aree e se non lo sono la misurazione AF non trarrà alcun beneficio.
Il cavo SC-17 consente di distaccare un flash dal corpo per ottenere una illuminazione creativa laterale e/o radente. Ma questo nuovo posizionamento non potrà mai (ovviamente quasi) collimare con le aree AF della fotocamera.
Con il flash distaccato dunque Nikon disabilita la funzione perchè inutile in quanto non conferisce alle aree AF collimata proiezione.
L'illuminazione d'ausilio AF NON ha dunque alcuna influenza sulla misurazione TTL o D-TTL che avviene in forma sostanzialmente diversa ma comunque attraverso il dedicato sensore posto sotto lo specchio a 45° della fotocamera.
Giuseppe Maio
www.nital.it