Ovviamente il testo fondamentale è
"ColorLab: the Canyon Conundrum and other adventures in the most powerful colorspace" di Dan Margulis.
Non è tradotto in italiano, e l'argomento è abbastanza complesso, per cui se non hai una discreta conoscenza dell'inglese, una buona/ottima conoscenza di photoshop, e un bel po' di tempo e voglia per sperimentare, è abbastanza arduo da seguire.
Ci sono in rete comunque articoli e tutorials per cominciare a farsi un'idea, ma sono tutti molto superficiali e si limitano alle quattro nozioni base che conoscono un po' tutti.
Peraltro il metodo LAB è oramai decisamente obsoleto (soprattutto per via dell'enorme progresso dei raw-converter, ma non solo) e oltrettutto i rischi di danni all'immagine irreversibili, lavorando in Lab non sono affatto infrequenti, anzi.
Essendo uno Spazio che può rappresentare matematicamente colori invisibili e addirittura "impossibili", la possibilità di generare tinte fuori gamut è molto concreta.
Oltretutto è nato per la prestampa, quando gli originali erano scansioni di diapositive, ma partendo da un Raw è molto meno utile.
Io in passato l'ho studiato a fondo e l'ho usato parecchio, ma ultimamente l'ho abbandonato praticamente del tutto.
Tuttavia, se si ha tempo e voglia di studiarlo BENE e approfondirne le potenzialità (alcune molto "spettacolari" e appariscenti) ma anche i limiti e i potenziali problemi, è un ottimo sistema per capire meglio photoshop e le immagini digitali in genere, e per imparare a ragionare per risolvere i problemi di un'immagine, invece di smanettare a casaccio.
In pratica ormai è praticamente inutile, ma molto formativo.