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VinAEtneus
Esiste, come per la retina, un tempo di persistenza dell'immagine nel sensore?
Ovvero, supponiamo di essere al buio e fare una esposizione molto lunga, diciamo per estremizzare 30minuti, se ho un impulso luminoso (es. il flash, ma anche qualsiasi altre fonte luminosa) all'inizio o alla fine dei 30 minuti cosa cambia nelle due foto? So cosa succede se l'impulso luminoso si presenta alla fine dei 30 minuti, ma cosa succede nell'altro caso? Se uno graficasse l'intensità luminosa sensore nel tempo cosa viene fuori?

Ad esempio, in questa foto, di soli 30 sec, le persone che passeggiavano ( e ve ne erano), sono state "cancellate", mentre sono rimaste solo le cose e persone "ferme"...

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Ciao
Vincenzo
matrizPZ
azzzz credo di non aver capito... allora le persone in movimento non sono rimaste impresse perche' se l'esposizione e' di 30 sec. cio' vuol dire che le persone devono star li 30 sec. per essere impresse.... quindi,camminando diciamo ci sono rimaste per 1 sec., pertanto sottoesposte( conto fatto piu' o meno) di 7 stop quindi con -5 stop non vengono impresse, gli altri 29 secondi hai impresso cmq lo sfondo lasciato libero dalle persone transitabili.

per il flash, se ho capito bene, posso dirti che i tempi non incidono niente. se scatti una foto da 30 min. o a 1/60 hai la stessa illuminazione.
se scatta prima o dopo hai differenza solo se catturi anche la luce ambiente ed il soggetto in movimento, colpito dal flash, avra' una scia dietro o avanti a seconda se il flash scatta all'inizio o alla fine ( questo pero' non per scatti di 30 min.)

spero di essere stato chiaro e soprattutto di aver capito la tua domanda.
Ciao MAssimo
monteoro
Cio' che è in movimento viene cancellato in uno scatto di 30" per il semplice fatto che la luminosità della scena "cancella" il tempo "breve" per cui l'oggetto è stato impresso nel fotogramma.
L'utilizzo del flash con lampo sulla seconda tendina farebbe apparire l'oggetto se ancora presente sulla scena correttamente esposto nella posizione che occupa nel momento del flash.
Ovviamente una persona che attraversa lentamente la scena non avrebbe nessuna shia dietro di se se non un leggero micromosso dovuto al suo movimento.

Nel caso un'auto attraversi la scena il suo movimento sarebbe più veloce rispetto a quello di una persona; senza l'utilizzo del flash vedresti la scia delle suo luci, con l'utilizzo dl flash vedresti la scia delle luci preceduta dalla sagoma dell'auto, sempre con il flash sulla seconda tendina ovviamente; con il flash sulla prima tendina vedresti l'auto preceduta dalla scia delle sue luci.

Spero di esserti stato di aiuto.
ciao
Franco
VinAEtneus
Massimo, Franco,
grazie per i vostri interventi, quello che avviene nella sincronizzazione flash prima seconda tendina mi e' chiaro, ma permettetemi di inserire uno schemino per spiegare meglio la mia domanda:
supponiamo di avere un fantastico sensore da 54 pixels ( messicano.gif ), e di avere due sorgenti luminose che incidano in maniera ortogonale al sensore, illuminando un solo pixel alla volta (come nell'esempio), e che questi eventi avvengano a 30 minuti di distanza, cosa risultera' alla fine? I due pixels saranno illuminati allo stesso modo o nel frattempo il sensore si e' "scordato", del tutto o parzialmente, che 30 minuti prima era stato illuminato anche un altro pixel?

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 114.1 KB

Ciao
Vincenzo
matrizPZ
come presuppopsto avevo capito male nella tua prima esposizione. Si i due pixel saranno illuminati allo stesso modo.
PAS
Ciao
In realtà dovremmo considerare non solo il sensore ma tutto il sistema sensore + acquisizione del segnale.
Tale sistema funziona più o meno come un “rivelatore di picco” del segnale del sensore durante il tempo d’esposizione.
Ovvero se durante il tempo di esposizione definito dall’otturatore l’apertura del diaframma dell’obiettivo consente che uno o più pixel vengono fortemente illuminati anche per un tempo inferiore a quello complessivo d’esposizione, la fotografia registra tale valore di illuminazione “dimenticandosi” dei precedenti valori inferiori.
In questo il sensore non differisce dal comportamento della “vecchia” pellicola.

Valerio

VinAEtneus
QUOTE(PAS @ Nov 21 2011, 01:30 PM) *
Ciao
In realtà dovremmo considerare non solo il sensore ma tutto il sistema sensore + acquisizione del segnale.
Tale sistema funziona più o meno come un “rivelatore di picco” del segnale del sensore durante il tempo d’esposizione.
Ovvero se durante il tempo di esposizione definito dall’otturatore l’apertura del diaframma dell’obiettivo consente che uno o più pixel vengono fortemente illuminati anche per un tempo inferiore a quello complessivo d’esposizione, la fotografia registra tale valore di illuminazione “dimenticandosi” dei precedenti valori inferiori.
In questo il sensore non differisce dal comportamento della “vecchia” pellicola.

Valerio


Grazie per le precisazioni, adesso alcune cose sono più chiare, per completare questa mini trattazione del sensore, immagino comunque che nel processare il segnale ci sia anche una forma di "integrazione" (nel senso matematico del termine) del segnale stesso, in quanto a parità di segnale luminoso il tempo di esposizione restituisce un intensità crescente, almeno fino alla saturazione.

Ciao, e grazie a tutti per i chiarimenti.

Vincenzo
PAS
QUOTE(VinAEtneus @ Nov 21 2011, 06:59 PM) *
Grazie per le precisazioni, adesso alcune cose sono più chiare, per completare questa mini trattazione del sensore, immagino comunque che nel processare il segnale ci sia anche una forma di "integrazione" (nel senso matematico del termine) del segnale stesso, in quanto a parità di segnale luminoso il tempo di esposizione restituisce un intensità crescente, almeno fino alla saturazione.

Ciao, e grazie a tutti per i chiarimenti.

Vincenzo


In un certo senso sì. Il segnale acquisito dal processore può essere assimilato all’integrale della sua intensità nel tempo di esposizione. Lo conferma il fatto che se una fonte luminosa debole viene ripresa con un tempo di esposizione troppo lungo crea quella che chiamiamo sovraesposizione, fino anche alla saturazione della dinamica.
Mentre in condizioni di esposizione corretta questo effetto integrazione consente di avere dettaglio di soggetti e scene anche in situazioni poco luminose.

Ciao
Valerio

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