Lo se che è uno degli argomenti-tormentone di questo forum, ci sono centinaia di topic che credo di aver letto tutti o quasi ma sono duro di comprendonio, tante cose le ho capite grazie a voi, o credo di averle capite , per altre o alcuni piccoli dubbi ed alcuni grandi dubbi.
Vorrei fare una piccola sintesi di quello che ho appreso con relative domande di chiarimento laddove vi siano delle incertezze. Nella speranza che qualche anima buona abbia la voglia di leggermi e di rispondermi
Allora gli spazi colore più diffusi sono in ordine di grandezza dal più piccolo al più grande:
- sRGB
- Adobe RGB 1998
- Prophoto
Lo spazio sRGB è molto diffuso sul web, nella maggior parte di laboratori fotografici, sugli schermi dei nostri computer e sulle stampanti economiche.
Lo spazio Adobe RGB 1998 che è più ampio lo si utilizza in alcuni laboratori di stampa professionali o di maggior qualità, e su stampanti casalinghe più evolute.
Lo spazio Prophoto, il più grande, praticamente non lo si usa da nessuna parte, non esistono stampanti e o monitor in grado di utilizzarlo ed è percettivamente più ampio dello spettro visibile dell'occhio umano. Per tutti questi motivi (se mi confermerete veri) vorrei accantonarlo da questo post perchè mi pare di difficile gestione e per quelli come me spazioranti (spazio colore ingnoranti ) come primo passo sarebbe bene conoscere i primi due spazi ed utilizzarli in maniera appropriata prima di avventurarci oltre.
Ci sono quattro momenti in cui siamo chiamati a scegliere lo spazio colore:
1) on camera
2) nel programam di sviluppo raw
3) nella conversione in jpg per stampa o web
4) nel monitor
On camera la scelta influenza solo i jpg, se si scatta in NEF la scelta è ininfluente in quanto la scelta si rimanda al momento in cui dal NEF si estrarrà il Tif con il software di sviluppo. Se si scatta in jpg forse è preferibile lo spazio sRGB in quanto già pronto per stampa "normale" e per il web e se si scatta in jpg probabilmente non si è alla ricerca di una qualità e profondità di colori estrema.
Nel programma di sviluppo raw (io uso Lightroom) quando si è finito di sistemare il file e si estrae il Tif il programma dà la scelta dello spazio colore e dei bit. Da quanto ho letto per creare un proprio archivio dei propri file "lavorati" è consigliabile salvare tutto in Tif Adobe RGB 1998 a 16 bit.
Ora (per me) cominciano a sorgere i primi problemi. Io dopo aver sviluppato il file in Lightroom lo apro in Photoshop Elements 3 per applicare eventuale maschera di contrasto (quasi sempre), eventuale filtro di riduzione del rumore ed eventuali fotoritocchi. Ecco se io ho un file Tif 16 bit PE3 non mi permette di fare due cose: lavorare sui livelli e trasformare il file in un jpg. E' normale od è un problema del mio software? Lo so è vecchio ma al momento non ho possibilità di cambiare il mio mac ed aggiornare il relativo software fotografico. Quindi ad oggi io se devo applicare solo maschera di contrasto e/o filtro di riduzione rumore lavoro su tif a 16 bit, li salvo nello stesso formato, li reimporto come tif su lightroom e di qua posso trasformarli a 8bit od in jpg a piacimento. Ma è un procedimento un pò tortuoso... mi sfugge qualcosa ? Se invece devo lavorare sui livelli da lightroom trasformo il file in Tif 8 bit lo lavoro su photoshop e me lo trasformo a piacimento in jpg direttamente da lì ma non posso variare lo spazio colore. Su PSE3 posso solo lasciare assegnato quello che gli avevo dato in origine con Lightroom o non assegnarlo a nessuno spazio. Quindi anche qua se necessito di un jpg con spazio colore diverso devo ricaricare il Tif su Lightroom e trasformarlo in jpg con lo spazio colore che voglio. E' normale tutto sto rigiro? Od anche qua mi sfugge qualcosa?
Sul monitor, almeno sul mio (mac di diversi anni fa) ho la possibilità di scelta su diversi profili o spazi colore. Tra cui quello mac, sRGB ed Adobe RGB 1998. Provando a cambiarli effettivamente i colori cambiano. Ha una qualche attinenza con ciò che poi uscirà in stampa? So che per avere una maggior aderenza dovrei fare una calibrazione del monitor, ma in mancanza di quella, se scelgo sul monitor Adobe RGB 1998 ed utilizzo lo stesso spazio colore sulle mie foto mi avvicino un pochino od è irrilevante?
La stampa. Bè io non stampo in proprio. Quando lo farò tornerò a disturbarvi , quindi utilizzando laboratori esterni "fisici" nella mia città ed online come posso sapere se supportano in maniera appropriata Adobe RGB 1998 o se è meglio fornire loro file sRGB? Lo posso chiedere, ma ecco se per la vostra esperienza conoscete laboratori online che stampano, bene, nello spazio Adobe me ne potete consigliare qualcuno? Io per il momento per non sbagliare ho fornito a tutti file sRGB. Ma sarei curioso di provare la differenza.
Sono praticamente giunto alla fine di questo mio kilometrico messaggio. Pongo l'ultima domanda. Esiste un qualche libro che tratti esclusivamente di spazi colore in maniera chiara e comprensibile? Nei vari topic letti avevo trovato un testo in inglese, che mastico, ma essendo già un argomento a me ostico vorrei avere un testo in italiano per non aggiungere difficoltà a difficoltà. A me non piace il metodo Kelby "per ottenere questo effetto, fai queste azioni". Preferisco capire cosa sto facendo e non imparare una sequenza di azioni a memoria senza sapere cosa sto comnbinando.
Grazie a tutti, anche solo per aver avuto la pazienza di leggermi!!!