QUOTE(simonespe @ Sep 4 2011, 12:26 AM)
Visto l'argomento di questo topic....
copio e incollo un mio intervento in un altro 3d :
sono daccordo....
lo sviluppo del negativo esisteva prima ed esiste ancora.
Per sviluppo intendo qualsiasi procedimento
atto alla rivelazione dell’immagine latente....
Poi se lo si ottiene con l’uso di sostanze chimiche come una volta o con l’uso di software ma che importa....
Essendo il RAW un formato non direttamente utilizzabile, cosi come non lo era un negativo appena esposto, bisogna intervenire per trasformare una serie di dati in un’immagine bitmap visualizzabile e/o stampabile.
Per qualcuno il processo fotografico deve finire li...conversione raw-jpeg.
Un pò come con l'analogico si portava il rullino dal fotografo e si aspettava sia lo sviluppo del negativo sia la stampa delle foto.
Era lui che sceglieva al nostro posto se e come ottenere un certo risultato, a noi non restava che prendere quello che ci consegnava cosi com’era....molte volte senza nemmeno sapere che si poteva fare altro.
Questa è una possibile scelta. A mio parere però questo tipo di passività porta alla nostra creatività grossi limiti.
Alla fine....la fotografia parte da un’idea...da una sensazione a cui noi diamo concretezza con la nostra fotocamera....ma è in camera chiara/oscura che l'’immagine prende/prendeva vita.
Far finta che la post produzione non esista o che non serva rappresenta un errore che non ci permette di esprimerci al meglio.
E allora perché non una semplice compatta...mi domando....
Qualcuno forse può pensare che i fotografi del passato con le loro reflex analogiche non sistemassero le foto dopo lo scatto...
allora proviamo a cercare su internet cose del tipo "tirare un negativo" oppure "la mascheratura o bruciatura in fase di stampa "....
La differenza tra una buona foto e una foto ottima dico io....la fa la post produzione sia essa analogica o digitale...
Questa è la mia visione e non capirò mai chi considera lo sviluppo raw un qualcosa di esterno alla fotografia....di riparativo....di negativo....o di alieno...
è semplicemente fotografia pura
e concorre a parer mio a fare di un fotografo ,un fotografo migliore....
e a chi mi dice..."eh....ma io scatto in jpeg..."
rispondo che fa la stessa cosa che si faceva con le istantanee polaroid....
saluti.
La fase di lavorazione con un programma di editing diventa essenziale per cambiare volto alla fotografia.
Scatti direttamente in Jpg e non modifichi la foto?
Quella che genera la reflex come la vogliamo chiamare?
Il profilo colore cos'è? Tutti i parametri che sono impostati di default cosa sono?
Con l'analogico era la stessa cosa quando portavi il rullino al laboratorio.
Il tuo rullino finiva pinzato insieme ad altri cento e quando il meccanismo controllava la densità dei fotogrammi del primo rullino, applicava lo stesso sviluppo a tutti.
Obiezione: si ma io lo porto solo nei laboratori professionali. Pagavi di più per lo stesso trattamento.
In stampa per bene che ti andasse, ti capitava un onesto obiettivo da ingranditore che, cmq sviliva la foto scattata con un summicron 1.4 o un Carl Zeiss planar T* da 1.000.000 delle vecchie lirette.
Come la vogliamo chiamare?
National Geografic vuole solo il negativo per chi ancora scatta in analogico e il formato raw per il digitale, il resto, quello che vediamo sulla rivista, lo post produce nei suoi laboratori./
buone foto