qualche giorno fa mi chiama Gaetano "Belvesirako" e mi chiede di organizzare un giretto domenica mattina dalle parti di casa mia, al Parco Minerario di Floristella, a Piazza Armerina in Sicilia;
il direttore del giornale dove lavora Gaetano gli ha chiesto un reportage sul sito minerario "oggi meglio conservato" tra i quasi 800 che esistevano già alla fine del 1800 in Sicilia;
-"Meglio conservato"- spiego al telefono a Gaetano - "va interpretato come "meno disastrato" in quanto la miniera chiuse definitivamente i battenti nel 1986"- e quindi in tempi relativamente recenti; vale a dire che prima di cadere a pezzi del tutto e prima che si rubino anche l'ultimo dei cimeli storici rimasti lì qualche anno può passare ancora;
comunque,
chiamo al telefono Stefano, il mio stampatore bianco e nero in camera oscura di fiducia, nonchè nikonista pellicolaro doc, nonchè custode del parco minerario per ben 6 anni, che accetta ben volentieri di venire a scattare con Noi e di farci da cicerone;
all'arrivo ci rendiamo conto che non ci basterà una mattinata per girarlo tutto come si deve e quindi saltiamo un bel pò di posti interessanti (le vecchie recinzioni in muratura della proprietà Pennisi, la "scala del vino" ) e ci dirigiamo subito sul piazzale antistante l'imponente e meraviglioso palazzo Pennisi, dal nome dei proprietari catanesi della miniera, oggi di proprietà del consorzio Parco Floristella e, cosa non felice dal punto di vista fotografico, interamente imbracato nei ponti di sostegno a causa di interminabili lavori di restauro (ma almeno lo restaurano); all'interno c'è in programma di ospitare una mostra fotografica permanente dedicata alla miniera....chissà...intanto lì sembra tutto fermo;
Il mio primo punto di interesse è il pozzo n3, il più recente, che si erge prominente da una piattaforma più in basso: