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karlsruhe
Salve ragazzi scusate la mia ingnoranza ma mi stavo chiedendo da tempo quale sia la reale differenza ad esempio tra un filtro emulato con software e un filtro vero montato sulla lente, sapete illuminarmi?
dimapant
QUOTE(karlsruhe @ Jan 5 2011, 11:27 AM) *
Salve ragazzi scusate la mia ingnoranza ma mi stavo chiedendo da tempo quale sia la reale differenza ad esempio tra un filtro emulato con software e un filtro vero montato sulla lente, sapete illuminarmi?


Se per filtro in software intendi i filtri realizzabli in Photoshop, con plug in o meno:
- il polarizzatore in software non lo emuli, non lo rifai, ti ci vuole in vetro.
- i filtri per lunghe esosizioni, gli NG, ci vogliono in vetro
- tutto il resto, compresi e soprattutto i GND, lo rifai in software.

Quali sono migliori tra quelli emulabili: dipende da qunto sei padrone del programma di fotoritocco.

Io lavoro solo in software, mi settorializzo il filtro, tutti i filtri, me lo faccio come e dove mi pare, me lo taro come e quanto mi pare, lo applico e se non mi piace lo rilevo o lo modifico.

Le mie stampe dicono tutti, comprese persone esperte di rilevanza nazionale, che sono ottime, e io mi trovo bene così, ma, ripeto, ci vuole molta padronanza ed esperienza in fotoritocco.

Saluti cordiali
Antonio Canetti
dal lato estremamente pratico è più comodo applicarli in post prduzione, ma credo dia più sodisfazione azzecare tutto quello che si pensa prima dello scatto per ottenere un buon risultato, forse l'unico che non si può sostituire via software è il fitro NG nelle sue svariate graduazioni.


Antonio



QUOTE(dimapant @ Jan 5 2011, 11:52 AM) *
, mi settorializzo il filtro, tutti i filtri, me lo faccio come e dove mi pare, me lo taro come e quanto mi pare, lo applico e se non mi piace lo rilevo o lo modifico.


ha percaso voglia d'indicare le linee guida per autocostruirsi un filtro via software?
Sempre che, gentilmente, tu possa.

Antonio

dimapant
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 5 2011, 11:59 AM) *
dal lato estremamente pratico è più comodo applicarli in post prduzione, ma credo dia più sodisfazione azzecare tutto quello che si pensa prima dello scatto per ottenere un buon risultato, forse l'unico che non si può sostituire via software è il fitro NG nelle sue svariate graduazioni.
Antonio
ha percaso voglia d'indicare le linee guida per autocostruirsi un filtro via software?
Sempre che, gentilmente, tu possa.

Antonio



Io non costruisco filtri con il software: io uso, fondamentalmente, Photoshop CS5 ed utilizzo i suoi strumenti, quelli già esistenti, per me bastano ed avanzano.

I filtri GND li faccio in 3 maniere diverse:

- fondendo due Tiff esposti diversamente (uno esposto bene per le luci ed uno esposto bene per le ombre) ricavati da un unico scatto RAW, modulando l’effetto con diversa opacità e diversa sfocatura della maschera di luminosità usata per la fusione, e settorializzandolo dove e con l’intensità che vuoi sull’immagine, con livello e maschera di livello

- con il filtro degradante di ACR, applicandone spesso diversi e con inclinazioni diverse, anche a complemento e correzione uno dell’altro

- con il pennello di ACR, eventualmente colorato, ed anche qui ne applico diversi e settorializzati

Questi sistemi hanno molti e grossi vantaggi sui filtri GND in vetro, i più importanti è che riesci ad applicare il filtro del colore e della intensità che vuoi e lo applichi anche a geometrie estremamente complesse, cosa questa, semplicemente, impossibile con i filtri GND da applicare all’ottica,

I filtri ottici, colorati, da me poco usati in colore, ma usatissimi in B&N, soprattutto per dare contrasto di cromatismo, e solo contrasto di cromatismo, li faccio in due maniere:

- con livello di regolazione e filtro fotografico, colorato come mi pare e settorializzandolo dove e con l’intensità che vuoi sull’immagine, con livello e maschera di livello.

- con livello di bilanciamento colore, bilanciando per canale ed utilizzando sonde campionamento colore, inserite nei punti d’interesse per tenere sotto controllo il cromatismo locale: cambio colore dove e come mi pare ed applico anche più filtri contemporaneamente in zone diverse, settorializzandoli dove e con l’intensità che vuoi sull’immagine, con livelli e maschere di livello.

Applico il filtro e modifico l'immagine: se non mi piace l'effetto, lo ricambio, o lo ritolgo e poi rifaccio parte del lavoro, aggiungendo livelli sopra, pr eventualmente ritornare indietro dopo, salvando parte del lavoro e non buttare via tutto: il file immagine, in quelle condizioni ed in formato tipicamente A3, ha una dimensione di alcune centinaia di Mb, 500 - 600 Mb tipiche, ma può arrivare sopra il Tb, 1000 Mb, e chiaramente ci vuole il PC adatto, che sia in grado di gestirli con velocità.

In vetro, se scatti col filtro, hai quel colore, quell'immagine e stop, in digitale cambi come e quando vuoi tutto.

Se la foto penso di manipolarla coi GND, intervengo anche in fase di scatto e cambio in modo sostanziale il tipo di esposizione, rispetto a quando non penso di intervenire coi GND.

A parer mio, a parte polarizzatori e NG per lunghe pose, i filtri fotografici sono un retaggio del passato a pellicola, un po’ dovuto a condizionamento mentale, ma nella gran parte dei casi uso forzato da cattiva manualità in fotoritocco.

Uno si deve ficcare nella testa che il digitale ha cambiato la fotografia: l'IMMAGINE NON ESISTE, ESISTE UN INSIEME DI NUMERI.

E questi numeri li cambio, entro certi limiti, a mi piacimento: questo è fare il fotorotocco.

E per fare foto tecnicamente corrette, per foto di qualità, manipolare bene quei numeri, ossia far bene il fotoritocco, e non parlo di pochi interventi, ma anche di interventi sostanziali e spesso massicci, assume la massima importanza, tante volte, per non dire sempre, molto più di un’ottica di alta qualità.

Analogamente per la fotocamera: la fotocamera sofisticata altro non fa che impostare l'insieme di numeri, l'immagine, e l'insieme lo imposta fa come tu gli dici, e se lo fai bene avrai un abuona immagine, se l'insieme lo imposti male, avrai una cattiva immagine: una fotocamera molto sofisticata, in mano non esperta, fa fare foto molto PEGGIORI di una fotocamera automatica che fa tutto da sé.
E’ un po’ come con le auto: se dai una Ferrari ad uno che non la sa guidare bene, ci sbatte per i muri, mentre guida magari bene una vettura normale.

Per registrare il buon insieme di numeri, ossia scattare la buona foto, bisogna sapere come funzionano i sensori, cosa diavolo registra la fotocamera allo scatto, adattare lo scatto alla situazione ed al sensore ed andare a ripescare, manipolando l'insieme di numeri, ossia in fotoritocco, quell’informazione registrata, senza danneggiarla ed utilizzandola al meglio e solo laddove ci serve, non di più.


In questo ambito, in digitale, i filtri fotografici citati sopra, sono del tutto, non solo inutili, ma addirittura dannosi.

Saluti cordiali

karlsruhe
Scusate ma io in color efex pro ho il filtro polirizzatore che provato e mi da generalmente i colori del cielo azzuri intensi e altri colori molto contrastati.
Ecco perche´ ho afgtto questa domanda se oggi si puo´ fare quasi tutto in post produzione, perche´ si dice che il 14-24 2,8 e fortemente penalizzato?
Chido questo perche io lo ho aquistato prima di natale e ogni volta che lo utilizzo da sempre di piu´ di quello che mi aspetto.
Grazie.
Antonio Canetti
QUOTE(dimapant @ Jan 5 2011, 02:34 PM) *
I filtri GND li faccio in 3 maniere diverse:


grazie dell'ampia spiegazione.

Antonio
pes084k1
QUOTE(karlsruhe @ Jan 5 2011, 10:51 PM) *
Scusate ma io in color efex pro ho il filtro polirizzatore che provato e mi da generalmente i colori del cielo azzuri intensi e altri colori molto contrastati.
Ecco perche´ ho afgtto questa domanda se oggi si puo´ fare quasi tutto in post produzione, perche´ si dice che il 14-24 2,8 e fortemente penalizzato?
Chido questo perche io lo ho aquistato prima di natale e ogni volta che lo utilizzo da sempre di piu´ di quello che mi aspetto.
Grazie.


La polarizzazione incrementa anche la saturazione e la definizione di certi dettagli, cosa che Efex non può fare. Poi i graduati, gli skylight (provate a scattare a lunga distanza d'estate al mare...), i redhancer al didimio (che le digitali non reggono bene con il loro piccolo gamut) come li sostituiamo?
Il mio SW Heliar 15 (primo tipo!) usa più filtri (Cokin A, peraltro eccellenti come planeità e colore) di tutte le altre mie ottiche messe assieme!

A presto telefono.gif

Elio
dimapant
QUOTE(karlsruhe @ Jan 5 2011, 10:51 PM) *
1) Scusate ma io in color efex pro ho il filtro polirizzatore che provato e mi da generalmente i colori del cielo azzuri intensi e altri colori molto contrastati.

Ecco perche´ ho afgtto questa domanda se oggi si puo´ fare quasi tutto in post produzione,

2) perche´ si dice che il 14-24 2,8 e fortemente penalizzato?

Chido questo perche io lo ho aquistato prima di natale e ogni volta che lo utilizzo da sempre di piu´ di quello che mi aspetto.
Grazie.


1) Il polarizzatore, se usato opportunamente, tenendo conto dell'angolo d'incidenza dei raggi rispetto al filtro:
1.1) toglie i raggi di luce riflessa (sull'acqua, sui vetri etc): questo, togliere i riflessi su grossa superficie, NON lo puoi fare in fotoritocco.
1.2) aumenta la saturazione dei colori, e dunque indirettamente il contrasto, dato che toglie la luce riflesa dalle molecole dell'aria: questo aumento di saturazione e di contrasto LO PUOI fare in fotoritocco.

Il polarizzatore su grandangoli spinti, dal 35 mm COMPRESO in giù, su foto di qualità elevata, o dove si richiede un cromatismo naturale, NON PUO', semplicemente, essere usato dato che l'angolo di campo dell'obiettivo è molto ampio, i raggi incidono diversamente sul filtro dalle diverse direzioni d'incidenza di che arrivano da quel campo ampio, ed il filtro opera in modo non uniforme, diverso a seconda delle dei diversi angoli d'incidenza e sull'immagine globale ti ritrovi aree, soprattutto di cielo, di colore molto diverso come cromatismo (dal blu al blu-verde) e come saturazione (dal blu chiaro al blu-verde scuro) quindi non lo puoi usare; se poi fai delle cartoline pataccone per il web, padronissimo di farlo, ma su immagini di qulità non è usabile.

Uno che dic che il 14-24 è penalizzato, semplicemente non ha manualità col fotoritocco: il polarizzatore su quelle focali lì non è usabile ed i filtri cromatici si rifanno in fotoritocco.

Sopra ho detto che i filtri sono dannosi, ribadisco che TUTTI i filtri sono sempre e comunque dannosi alla qualità d'immagine: qualsiasi cosa metti davanti, o nel mezzo , o dietro ad un biettivo, e non fa parte dello schema ottico originale, riduce le prestazioni dell'ottica in termini di risoluzione e contrasto.

Il filtro va usato solo in casi di irrinunciabile necessità (polarizzatore, NG molto scuri) o di ambiente otticamente pericoloso (folla fitta, vapori, fango, etc).

Saluti cordiali
dimapant
QUOTE(pes084k1 @ Jan 6 2011, 12:07 AM) *
....... Poi i graduati, gli skylight (provate a scattare a lunga distanza d'estate al mare...)......come li sostituiamo?
Il mio SW Heliar 15 (primo tipo!) usa più filtri (Cokin A, peraltro eccellenti come planeità e colore) di tutte le altre mie ottiche messe assieme!

A presto telefono.gif

Elio


Questa è una dichiarazione esplicita che tu, ma d'altra parte come tanti altri, in fotoritocco non ci sai fare, e per niente.

Per i filtri graduati avevo già scritto sopra, forse non l'hai letto.

L’eliminazione della nebbiolina azzurina, più o meno tenue, tipicamente presente praticamente sempre sui paesaggi, marini inclusi, nebbiolina che in pellicola si toglieva appunto con il filtro skylight, è una delle prime cose che un fotografo che approccia il fotoritocco DEVE imparare a togliere in modo digitale.

La nebbiolina c’è, ripeto, praticamente sempre nei paesaggi in pianura, al mare ed in montagna d’estate e dunque è una delle prime cose che si devono imparare e che si usa moltissimo in ambito paesaggi.

La nebbiolina è dovuta a riflessione di luce sulle molecole d’aria e di vapor d’acqua: quelle molecole assorbono maggiormente le frequenze luminose comparabili con la loro dimensione fisica e lasciano passare le frequenze luminose che hanno onda sia più lunga che più corta della loro dimensione fisica: assorbono i rossi nel visibile, e lasciano passare gli infrarossi profondi (ma non c’importa dato che non li vediamo in fotografia) e le frequenze più elevate, ossia a onda più corta, le frequenze del blu e dei suoi dintorni, e queste le vediamo: la nebbiolina ha una tonalità bluastra pe questo motivo.

Se usi il filtro skylight davanti all’obbiettivo, di nebbiolina ne togli un po’, ma dai una dominate calda A TUTTA L’IMMAGINE, non togli solo il blu alla nebbiolina (questo è ottenuto tramite colorazione del vetro, nei filtri buoni, o tramite trattamento superficiale, nei filtri meno buoni, ed è voluto per abolire la dominante blu della nebbiolina) e perdi risoluzione, sempre e comunque.
Il fattore d’efficienza dello skylight è fisso: ti leva una certa quantità di nebbia e stop, non sei in grado di modificare l’assorbimento delle frequenze blu del filtro, è fisso.

In digitale, noto che la nebbiolina è costituita da colori a dominate blu, dato che l’immagine NON ESISTE, ESISTE UN INSIEME DI NUMERI, ben definiti in RGB, vai a togliere il blu dove lo vuoi togliere, ce ne levi quanto ti pare, ed aumenti il contrasto come, dove e quanto ti pare.

In altre parole, il fattore d’efficienza dello skylight lo decidi tu, puoi togliere anche TUTTA la nebbiolina, ma allora l’immagine non è più naturale, l’occhio umano è abituato a vedere un po’ di nebbiolina in certe fotografie, e la puoi togliere solo dove TU ritieni necessario, magari solo nella parte alta della fotografia, ma lasciarla in basso. ad esempio.

Ecco la procedura che io uso in Photoshop CS4 o CS5 è identica:

1. Setta il Contagocce a 5X5 Media
2. Apri immagine
3. Nuovo Livello di Regolazione/Livelli
4. Bilancia l’immagine con i 3 canali RGB
5. Usa poi il contagocce per fare il bilanciamento del bianco (Contagocce del bianco o del grigio)
6. Apri un nuovo livello di regolazione Tonalità/Saturazione/Saturazione
7. Scegli il canale BLU nel pannello di controllo
8. Seleziona il CONTAGOCCE A SINISTRA e col contagocce clicca su una zona della fotografia che ha velatura azzurra
9. Desatura per circa il 50% il canale BLU che hai scelto (se togli tutto il blu, la foto risulta innaturale)
10. Torna sul Livello Regolazione Livelli, e alza un pochino il livello del verde (con la paletta Sinistra dell’istogramma), guardando cosa succede all’immagine (se era 50, portalo, ad esempio, a 62 ma non troppo, dato che rischi di perdere dettagli nelle ombre).
11. Unisci i livelli
12. Se vuoi maggiore contrasto, apri nuovo livello di regolazione, Curve, settorializza e riprendi il contrasto, con Opacità da 40% all’80%, fusione in Luminosità

Si fa molto di più e molto meglio in fotoritocco che mettendo del vetro, o addirittura della plastica, davanti all’obiettivo, ma, al solito, ci vuole competenze ed esperienza, mentre la superfiacialità non porta da nessuna parte, tantomeno a fare stampe tecnicamente corrette.

Alessandro
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