QUOTE(Stateless @ Jul 14 2005, 10:58 AM)
QUOTE(pescenaufrago @ Jul 14 2005, 11:08 AM)
Io mi devo ancora comprare il flash, e ho il 18-70dx. Che faccio? Voglio l'opinione di un esperto Nital!!
Ti dirò... A questo punto la vorrei anch'io l'opinione di un esperto...
Con tutte le variabili introdotte nella discussione mi risulta impossibile dare risposte complete. C'è da dire che il 18-70 è un compromesso prezzo prestazioni assolutamente interessante e quanto riportato ha giustificazioni di diversa natura tecnica. Certo, il 18-70 manifesta una riconosciuta caduta di luminosità ai bordi ma noi Nikonisti puri non la patiamo perchè usiamo l'apposita funzione di correzione vignettatura di Nikon Capture.
Provo a mettere ordine anche se ho dei dubbi visto la stanchezza...
- Ogni obiettivo ha specifiche caratteristiche di caduta di luminosità ai bordi e queste cambiano molto in base all'escursione zoom usata ed il diaframma. Uno Zomm come il 18-70 usato a 70mm non sarà quindi mai come un obiettivo a focale fissa come il mitico 60 micro corretto in luminosità distribuita, aberrazioni e distorsioni ! Lo stesso dicasi con un confronto fatto con uno Zoom tele. Un conto è uno schema ottico grandangolare che si estende al medio tele, un'altro conto è un mediotele che si estende a tele. Le focali confrontate potrebbero anche corrispondere ma l'analogo di campo confrontato lo si è ottenuto con schemi ottici ben diversi in un caso grandangolare e nell'altro tele.
Per porre dei punti fermi su questi aspetti scattate con i diversi obiettivi su un muro bianco (a luce ambiente ben diffusa per escludere per ora le variabili flash). Se volete fare la cosa completa fatelo almeno con tre diaframmi significativi come tutta apertura, apertura media e tutta chiusura. Aprite quindi i file RAW e valutate la caratteristica caduta di luminosità che correggerete con il controllo vignettatura di Nikon Capture. Questa semplice prova vi darà idea della caratteristica caduta di luminosità anche se sarebbe corretto aggiungere che questa varia anche in base alla distanza del soggetto.
- Avendo chiare le caratteristiche fisico/ottico dell'obiettivo in esame aggiungiamo le variabili flash. Le parabole dei flash per quanto "diffuse" costituiscono sempre comunque un'illuminazione puntiforme diffusa. Usando il lampo a luce diretta aggiungiamo alla ripresa una inevitabile maggiore illuminazione del centro rispetto ai bordi. Più la parabola flash è grande e minore sarà l'effetto percepito ma comunque sempre presente. Più il soggetto sarà vicino e più ci sarà divario di luminosità tra centro e bordi. Per meglio capire gli aspetti della distanza del soggetto provate a puntare una torcia su un muro di una stanza buia e, allontanandola dal muro, notate la differenza.
Procedete quindi con la stessa prova di prima per aggiungere la vignettatura dell'obiettivo alla "vignettatura" dell'illuminazione flash diretto. La luce flash usata in riflessione con il pannellino riflettente integrato sull'SB-800 ma meglio ancora usando il lampo riflesso su una parete potremo ridurre di molto la vignettattura anche se introdurremo inevitabilmente una maggiore luminosità dal lato usato in riflessione. Ciò ci aiuta a capire l'importanza delle dimensioni della parabola flash (quelle integrate nelle fotocamere non possono che essere la soluzione più penalizzata), della variabile di disassamento distaccato dall'asse ottico, dei vantaggi del lampo riflesso (che serve anche a dare la profondità ricercata) ed anche le potenzialità di illuminazione a più punti come la tecnica Nikon Creative Lighting System.
- Quindi l'esposizione. Se utilizzassimo lampi manuali su soggetti statici e con obiettivi diversi usati a diaframmi corrispondenti (tolte le variabili di vignettatura del diaframma perchè usare per esempio un diaframma 4 su un obiettivo 2.8 non è la stessa cosa dello stesso diaframma 4 su un altro obiettivo con luminosità minima corrispondente a f4), potremmo divenire a risultati di esposizione molto simili se non addirittura identici.
Ma se introduciamo le variabili di misurazione...
Utilizzando obiettivi diversi anche se con analoghi (mai uguali) angoli di campo, comunichiamo alla CPU Color Matrix 3D di misurazione i-TTL informazioni sostanzialmente diverse che coinvolgono lo schema ottico e la distanza del soggetto. Inoltre questo tipo di prova andrebbe fatta su cavalletto su uno scenario assolutamente statico. Quando a mano libera diciamo di scattare sullo stesso soggetto diciamo una "bugia" tecnica perchè basterà inquadrare un pelino più a destra, sinistra, alto, basso, inclinazione... per fare arrivare ai sensori di misurazione (sia luce ambiente sia i-TTL flash) informazioni cromatiche e di riflessione diverse. Anche togliendo le variabili sopra descritte nelle complessità elettroniche oggi offerte potremmo magari constatare che un obiettivo tende a sottoesporre e l'altro magari a sovraesporre ma perchè tra i due cambia anche l'angolo di proiezione immagine sul piano focale ma anche sui sensori di misurazione a causa della differente distanza e diametro dell'ultima lente posteriore dell'obiettivo impiegato.
Insomma non è possibile generalizzare.
Se l'argomento della discussione verteva nella vignettatura allora spero di aver chiarito ogni dubbio. Se si parlava della differente esposizione valutate l'impiego delle eventuali compensazioni e se gli argomenti si sommano valutateli nell'insieme.
Giuseppe Maio
www.nital.it