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pignatarog
Quel relitto in fondo al mare.

Stò parlando di quelle Domeniche in cui l’incertezza del tempo unita ad un mare fortemente agitato e con visibilità quasi zero ti convincono ad un’ozio al di fuori dal comune.
Non sono abituato e comunque sò che non lo farò, al massimo spiaggia, sole e docce.
Per intenderci , una di quelle Domeniche da dedicare alla famiglia.
Poi sopraggiunge un sms.
Uno di quelli inaspettati ma che ti cambiano in pochi minuti i programmi.
"Ciao sono Michelangelo, noi della Deep Life (nota associazione subacquea pugliese) andiamo sul relitto del Junker 88 a Santa Caterina. Sei dei nostri"?
Sono settimane che lo rimando, vuoi per impegni, vuoi per altro.
Questa è anche la prima volta che mi immergo con loro.
Questa potrebbe essere l’occasione.
Il tempo?
Se Andrea di Costa del Sud D.C., la struttura che ci porterà fin sul luogo dell'affondamento, dice che si può andare... allora andiamo.
L’immersione è comoda in orario, siamo al turno delle 11,00 e il primo partirà alle 09,00, ma arrivo un pò prima per via del posto auto.
Mossa alquanto strategica visto il periodo.
Inizio a gironzolare scattando qualche immagine.
E’ una di quelle giornate tra il nuvoloso e il sereno.
Una di quelle giornate dai forti contrasti e dall’intenso profumo di mare.

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Tutto sembra perfetto, ma è solo un’impressione.
Fuori il mare non promette niente di buono.
Il vento è teso e verso il largo sono ben visibili onde dalla punta bianca.

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Decido di ritornare verso il Diving, è ora di incontrare Andrea e sentire anche il programma del primo turno.
Così, per curiosità, sò bene che è meglio evitare strarni pensieri e concentrarsi sull’immersione stabilita in modo da non precludermi il tempo di permanenza sul fondo.

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Qualcuno è già arrivato.
Tutti gli altri sono in fase di vestizione.

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Il vento continua imperterrito la sua azione.
Lo scoglio delle spugne è la loro meta.
Una di quelle immersioni che ti lasciano senza fiato e ti fanno apprezzare ancor di più i colori del nostro mediterraneo.
Tento o non tento?... non...
Il tempo di fare 4 chiacchiere e sono pronti per abbandonare la banchina.

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In questo frangente ecco affacciarsi gli amici che aspettavo.
Sono solo una parte.
Dico parte perchè una seconda delegazione è in un’altra località Pugliese a condividere altre emozioni.
Il tempo per un caffè, due saluti e siamo già con i vasconi in mano per iniziare la faticosa opera di vestizione.
Faticosa si fà per dire, il problema è che sotto il sole di fine Luglio, quel sole che urla a squarciagola la propria presenza, tutto sembra più difficoltoso.

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Ma dopo tante foto è giunto anche il momento di prepararsi in fretta e partire.
Finalmente è arrivato il nostro turno.
Sono curioso e ascolto il tour dell’immersione con attenzione.
Ma non basta, da tempo mi sono documentato, per quel poco che si può trovare in giro.

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Il vento è sempre teso e di acqua ne prendiamo non poca.
Il gommone naviga veloce nonostante le onde e le tante attrezzature a bordo.
Il programma prevede di pedagnare il relitto con una boa e di ancorare poco distanti in modo da non avere elementi di disturbo nelle immagini.
Concordo, come potrei non essere daccordo?
Giù la boa.
Giù l’ancora.
Mi tuffo velocemente.
Si tuffano velocemente.
Inizio la discesa e subito la risalita.
Il relitto non è vicino l’ancora, stiamo scarrocciando.
Sù è sparita anche la boa, eppure non c’è corrente.
Il forte vento ha fatto scarrocciare l’ancora che però si è agganciata al cavo del pedagno e l'ha tirato giù.
Morale, tutto OK, il relitto c’è ma è solo qualche metro più in là.
Sgonfio il giubbetto equilibratore e riparto.
E’ la mia prima volta su questo relitto.
E’ la mia prima volta su un relitto di aereo.
Nei 35 metri di acqua che mi dividono da quella visione appronto i flash e accendo la macchina fotografica impostando i valori che controllerò prima dello scatto.
Eccolo!!!....

Junkers 88

Giace su un fondale di circa 35 metri da quasi sessant’anni a circa 2,5 miglia a Ovest di Santa Caterina.
Un bombardiere bimotore prodotto dall’azienda tedesca "Junkers Gmbh" dalla metà degli anni trenta.
Lungo circa 14 metri, con un’apertura alare di 20 metri e dotato di mitragliatrici MG 81 e bombe.
E’ stato senza dubbio uno degli aerei bombardiri più diffusi ed efficaci dato in dotazione alla Luftwatte del Terzo Reich.
Le cause del suo inabissarsi non sono conosciute, ma alla data del ritrovamento nessun corpo era presente nell’abitacolo e quindi si presume che il pilota si sia lanciato prima dell’impatto con l’acqua.
Tante le leggende tramandate da anziani del posto.
E’ stato visto cadere in una mattina quando al largo delle coste di Santa Caterina si intravvedevano forti bagliori.
E’ sempre stato segnato sulle cartine ma il suo punto preciso era avvolto nel mistero fino a quando, notizie più precise emerse dagli archivi militari, non ne hanno causato l’effettivo ritrovamento.
E’ comunque rimasto per lungo tempo interdetto a qualunque attività subacquea, oggi lo possiamo ammirare.


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L’aereo risulta spezzato in due pezzi, probabilmente durante l’impatto.

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Un particolare della coda a circa una decina di metrio dal corpo principale.

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Uno dei due motori ancora montati sulle ali.

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Nel suo insieme è un grande spettacolo.
Siamo giunti a fine immersione e il bip del computer inizia a farsi sentire.
Alzo lo sguardo per un’ultimo scatto è......
Noooo... credo che tutti i libri di storia dovranno cambiare il simbolo sulla storica bandiera tedesca che ha fatto tremare il mondo.
Questa è arte... personalissima certo, ma pur sempre da apprezzare.

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E’ stata veramete una gran bella esperienza condivisa con la simpatia e professionalità del gruppo della Deep Life.
Sicuramente da ripetere.

Giuseppe Pignataro

Un racconto un pò atipico per le pagine di questa sezione.
Ma è un racconto di mare, uno di quelli fatti senza poesia ma solo con l'intensa emozione di quel momento.
Un'emozione che spero di avervi trasmesso attraverso queste poche righe e immagini.
Campanelli-no
QUOTE(pignatarog @ Aug 2 2010, 11:27 PM) *
Un racconto un pò atipico per le pagine di questa sezione.
Ma è un racconto di mare, uno di quelli fatti senza poesia ma solo con l'intensa emozione di quel momento.
Un'emozione che spero di avervi trasmesso attraverso queste poche righe e immagini.


WOW!
da subacquea e fotografa (non contestualmente rolleyes.gif ) è un piacere essere la prima a commentare!

il racconto mi è piaciuto moltissimo: nella sua descrittività è riuscito a trasmettermi quell'emozione a volte sottile, a volte più prepotente che sento prima di ogni immersione.... quella specie di farfalle alla pancia che mi vengono al segnale di pollice in giù: tutti oK? scaricare, si scende!
e che poi si trasformano in stupore durante e appagamento dopo....
l'immersione, insomma.

il relitto: lo avevo sentito nominare, ora lo vedo.

bello. grazie!

un saluto
Gennaro Ciavarella
e bravo!!!! ecco cosa fai in mia assenza

questo relitto mi manca, tocca farlo, prenotami messicano.gif
davcal77
Storia molto coinvolgente e foto splendide
complimenti


Davide
PAS
Ciao Giuseppe

QUOTE(pignatarog @ Aug 2 2010, 11:27 PM) *
...
Un racconto un po’ atipico per le pagine di questa sezione.
Ma è un racconto di mare, uno di quelli fatti senza poesia ma solo con l'intensa emozione di quel momento.
Un'emozione che spero di avervi trasmesso attraverso queste poche righe e immagini.


Forse è atipico l’argomento, ma certamente non lo è l’esperienza coinvolgente che ci hai proposto.
Un racconto coniugato al presente (il tempo che preferisco) per renderlo ancora più “vivo”.
Gran bel Life
Grazie e complimenti
Valerio
pignatarog
Un grande Grazie a tutti per i complimenti.

Giuseppe
Dario Corso
Veramente bello come racconto! Non amo molto il mare e non faccio immersione ma mi ha attaccato allo schermo con i tuoi racconti.

Complimenti

Ciao, Dario
pignatarog
Ciao dario, ti ringrazio per il tuo apprezzamento.

Giuseppe
nuvolarossa
Bel racconto e belle immagini!!!
Certo che un bell'aereo a 35 metri merita una visita!!!
pignatarog
Grazie Nuvolarossa.
E poi ti dirò... anche più di una visita.

Giuseppe
Luigi_FZA
QUOTE(pignatarog @ Aug 2 2010, 11:27 PM) *
..... è un racconto di mare, uno di quelli fatti senza poesia ma solo con l'intensa emozione di quel momento.


Infatti, grazie per aver condiviso questa storia di mare uomini e JU-88.

Luigi
stella.degli.angeli
davvero un lavoro bellissimo, complimenti !
mi hai trasmesso un'emozione profonda smile.gif
pignatarog
Ancora Grazie a Stella e Arciere per i complimenti.

Giuseppe
giodic
Life molto interessante. La foto in B&N dell'aereo la trovo veramente particolare Pollice.gif
rabippo
Complimenti per l'ottimo life, e di averlo condiviso con noi dry.gif
foto e racconto sono un'unica fusione, bravo.
Ciao
Daniele
Alessandro V.
beh complimentoni....oltrettutto non avevo ancora visto una foto "ben fatta" di questo '88!!!
ciao
Claudio Rampini
come appassionato di aeronautica sono rimasto colpito da questo life, lo Ju-88 è stato uno specialista dei bombardamenti in picchiata, similmente allo Stuka aveva sotto le ali gli aerofreni che permettevano di rallentare la velocità durante il tuffo sull'obiettivo dando così tempo e stabilità al pilota per mirare l'obiettivo. Era molto veloce e poteva portare fino a 2000 Kg di bombe, che probabilmente furono già sganciate prima dell'ammaraggio. Se i ricordi consistono in bagliori al largo delle coste di Santa Caterina, è probabile che sia stato abbattuto dalla contraerea della nave che stava attaccando, o forse da un aereo alleato che lo aveva intercettato. Data la vicinanza di Malta, della Grecia e del Nordafrica, la zona era da considerare ad alto rischio per il continuo transito di convogli navali delle nazioni allora coinvolte nel conflitto. L'equipaggio era composto da tre uomini.
vvtyise@tin.it
un bel racconto, accompagnato e ben integrato da bei scatti!
pignatarog
Ringrazio tutti per i graditi passaggi e Claudio60 per le importanti notizie storiche.

Giuseppe
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