QUOTE(francesco.taurozzi @ Jun 16 2005, 02:20 PM)
Ciao Lorenzo,
devi comunque riconoscere che gestire la luce continua è più semplice ed immediato rispetto a quella flash..che fino a qualche tempo fa necessitava di esposimetri flash, ecc.
Tornando a quanto chiedeva il nostro amico un'alternativa alle "gelatine" possono essere i filtri di conversione, che comunque comportano un'abbassamento della qualità generale dell'immagine, una spesa superiore e sicuramente una maggiore difficoltà nella ricerca della giusta correzione.
Ciao
Caro Francesco,
La mia esperienza non fa testo perchè da sempre ho usato luce flash ben prima dell'arrivo del digitale per me è ormai quasi una religione!
Fino all'arrivo del digitale sicuramente quello che dici è vero, con le pellicole occorreva un buon esposimetro flash o un bel po' di esperienza (io usavo l'esposimetro poi l'esperienza!) e in molti casi anche perecchie costose polaroid.
Oggi però credo che le cose siano molto cambiate e il digitale, con la possibilità di controllo immediato del risultato, ha ampliato e semplificato l'uso del flash.
Oggi si può tranquillamente lavorare con vari piccoli flash che rispetto a un flash da studio hanno sicuramente meno potenza e non hanno la luce pilota.
Per contro sono molto più maneggevoli, costano molto meno, non dipendono dalla rete elettrica, e rispetto alla luce al tungsteno hanno una temperatura di colore molto ma molto più stabile, quanto alla luce pilota grazie al controllo immediato del risultato non ne sento proprio la mancanza.
Per quanto riguarda i filtri hai ragione se luce utilizzata ha tutta la stessa temperatura colore ma se usi luci differenti (depotenziate con dimmer) dovrai necessariamente filtrare ogni luce e con luci al tungsteno (che scaldano molto) dovrai usare delle gelatine belle resistenti e costose.
ciao
Lorenzo