Per NX non parlerei tanto di programma di fotoritocco, quanto di programma di sviluppo: serve ad aprire i file RAW, definire le impostazioni di ripresa, fare qualche aggiustatina e salvare infine nei formati universali quali jpg e tiff. Nulla a che vedere con le ben più ampie e pesanti possibilità di intervento consentite ad esempio da Photoshop.
Proprio in considerazione di tutto ciò, oserei dirti che proprio in una prospettiva "didattica" l'uso del raw e di NX2 sarebbe quantomai opportuno: questo programma ti permette di "giocare" con esposizione, luci, ombre, contrasti, bilanciamento del bianco, temperatura colore, di raddrizzare le inquadrature storte, di ritagliare l'inquadratura in modo da migliorare la composizione. Ciò significa che con un solo file raw puoi fare decine di esperimenti: che cosa sarebbe successo se avessi esposto di più/di meno? E se avessi inquadrato in questo modo piuttosto che in un altro? Puoi provare a variare la temperatura colore per renderti conto di cosa succede quando si scatta con un'impostazione di un certo tipo piuttosto che un altro. Insomma, tanti esperimenti interessanti e stimolanti, e alla fine hai ancora il tuo file intatto a disposizione.
All'inizio capire il funzionamento delle curve nei grafici può non essere cosa immediata: ma hai la possibilità di agire per via numerica, in modo straordinariamente facile e intuitivo.
In ogni caso non farti spaventare. A fotografare si impara (qualunque cosa voglia dire questa espressione) ovviamente acquisendo le conoscenze teoriche ma soprattutto provando, sperimentando sul campo. Sul campo scattando, ma parimenti sul campo sviluppando nella ex camera oscura ora camera chiara, cioè appunto NX o simili.
Una cosa alla volta, dici, e fai bene: però non sono sicuro che scattare e sviluppare siano due cose diverse. Lo sviluppo è decisivo nella costruzione della valenza espressiva dell'immagine, e non c'è uno sviluppo giusto e uno sbagliato in assoluto, ma solo in relazione all'immagine che tu hai in mente di costruire come risultato finale.
Queste sono mie considerazioni personali derivanti dalla mia esperienza: io non sono per niente titolato a insegnare nulla a nessuno in questo campo, posso solo condividere quella che è stata ed è la mia esperienza. Visto che il digitale permette di scattare a volontà gratis, il procedimento per tentativi ed "errori" può essere un ottimo modo per accumulare esperienza in tempi brevi. Se scatti pensando attentamente a quello che fai, vedrai che in breve tempo i tuoi "errori" diminuiranno, e realizzerai il tuo intento espressivo con un numero sempre minore di tentativi, fino a fare centro al primo colpo o quasi.
Ciò detto, è ovvio che linee generali ci sono, ma sono quelle che trovi in qualunque corso di fotografia, e più che risposte precise sono avvertenze metodologiche: il rapporto tempo/lunghezza focale per diminuire il rischio di mosso, le scelte da fare in caso di gamma tonale troppo ampia (espongo per le luci e lascio scure le ombre, o espongo per le ombre e brucio le luci? la risposta è: dipende), le ripercussioni dell'apertura di diaframma sulla profondità di campo (se voglio sfuocare lo sfondo per evidenziare il soggetto tenderò ad aprire il diaframma, e di conseguenza a velocizzare il tempo; viceversa se voglio anche lo sfondo a fuoco devo chiudere il diaframma, il che mi costringe a rallentare i tempi, con la conseguente insorgenza del problema del mosso in caso di tempi troppo lenti...); se poi voglio la massima profondità di campo possibile, ricorro all'iperfocale, il cui valore muta per ogni singola apertura di diaframma.
Eccetera eccetera eccetera
E ricorda che la risposta più frequente che ti sentirai dare a questo tipo di domande sarà: "dipende da ciò che vuoi ottenere".
Come vedi, hai trovato qualcuno veramente logorroico
Buona luce!