Ciao Lorenzo
Nella fotografia di paesaggio è frequente avere forti differenze tonali tra diverse parti dell’inquadratura. Differenze tonali che misurate puntualmente (in spot) con l’esposimetro della fotocamera possono arrivare anche a tre o quattro stops.
La gestione di queste situazioni si scontra con la latitudine di posa del sensore che dovrà essere ottimizzata se si vuole eseguire uno scatto singolo.
Ottimizzare significa evitare (o limitare il più possibile) le alte luci bruciate (di solito le nuvole) mantenendo sufficiente leggibilità nelle zone in ombra (di solito la vegetazione). Per questo è di estremo ausilio l’istogramma “on camera” che ti consente dopo uno scatto di prova di valutare la distribuzione tonale e verificare eventuali bruciature.
Ti consigliere di utilizzare per lo più l'esposizione in matrix, eventualmente sottoesponendo di 1/3 di stop
In casi critici vi sono alcune possibilità:
Innanzitutto utilizzare il D-lighting on camera (presente nella
D60) che acquisendo l’immagine con una curva di guadagno non lineare consente di preservare le alte luci anche esponendo in matrix.
Se la situazione è particolarmente critica puoi procurati ed utilizzate filtri ND digradanti che montati su apposito porta filtri ti consentono di diminuire la luminosità del cielo ed esporre così più efficacemente le zone in ombra.
Altre tecniche più complesse consentono altresì di gestire queste situazioni di scatto.
Scatto multiplo in bracketing con diverse esposizioni da comporre poi via software in HDR in un'unica immagine.
Con fotocamere che consentono più elevate dinamiche di acquisizione (D3, D700 etc) interventi in p.p. sui livelli mirati su particolari zone dell’immagine.
Ma direi che queste tecniche non sono di competenza di Primi Passi.
Venendo alle tue foto, la seconda è esposta correttamente (lo puoi controllare con l’istogramma) proverei solo a migliorarla con una ritoccata ai livelli.
Alle prossime
Saluti