Aiuto - Cerca - Utenti - Calendario - Salta a fondo pagina - Versione completa  
NikonClub.it Community > NIKON SCHOOL > PHOTO CULTURE > TEMI
F.Giuffra
Tutti noi quando ci dobbiamo presentare in pubblico ci pettiniamo, ci sbarbiamo, ci vestiamo adeguatamente, ma non ci mascheriamo. Vi ricordate quel film in cui Sordi, timido emigrato in Australia, per convincere una ragazza conosciuta per annunci a raggiungerlo la e sposarlo gli invia non la propria foto ma quella di un amico molto meno romantico di lui, con tutte le conseguenze tragico comiche che ne seguirono?

Il mio fotoclub l'anno scorso ha organizzato una giornata con una modella, ne ha scelta una su una agenzia web, le ha pagato al giornata, il viaggio da Milano, il pranzo, ha organizzato tutto compresa una location particolare ma... la modella che si è presentata era completamente una altra, molto meno attraente, per dirla con un eufemismo.

Tutti i i bravi fotografi cercano di immortalare oggetti e persone producendo la miglior immagine possibile, utilizzando al meglio sfondo, luce, focale, angolazione, ecc. Se c'è un foruncolo passeggero, un capello fuori posto, se c'è un parte di immagine uscita dal fondale è ovvio che vada ritoccata. Ma modificare pesantemente una persona sino a trasfigurarla non è in fondo una truffa? Le agenzie che presentano foto di persone che poi non corrispondono che futuro possono avere? Che fama si possono costruire? Pure le persone che chiedono foto non per fini commerciali ma si mostrano agli altri come non sono che vantaggi ne possono trarre? Quando vengono visti dal vivo che figura fanno?

Ci sono occasioni in cui il soggetto non è importante che sia rappresentato fedelmente, ad esempio se devo vendere un dentifricio posso metterlo in mano ad una ragazza pesantemente modificata, praticamente un disegno, un giorno i programmi 3D forniranno figure create dal nulla perfette (magari potremo vedere nuovi film con attori famosi già scomparsi). Questo in teoria non dovrebbe danneggiare nessuno, o forse tutti: vedendo sempre personaggi perfetti la gente tenderà a non accettarsi più così come è, si favoriranno gli accanimenti di chirurgia estetica, i problemi psicologici, ecc.

E non si può dire che con l'analogico questi aspetti non esistessero, le ragazze di Playboy a me sono sempre sembrate di plastica, decenni prima che uscisse il digitale e pubblicassero una ragazza senza l'ombelico!

Come avete già capito sono contrario alla post produzione pesante dei ritratti, ma mi piacerebbe conoscere le opinioni degli amici del forum...

grazie.gif
buzz
dipende da un sacco di cose.
Nel caso che ti è capitato avevate tutti i diritti di respingere la modella perchè non conforme a quanto ordinato (diritto di recesso).
Poi nei casi personali dipende dal lavoro che si deve fare.
Se mi occorre un viso perfetto per una pubblicità, non mi interessa se devo trasformare la modella. La faccio truccare al meglio e se ha qualche brufolo o imperfezione la correggo. Tanto non è la ragazza che devo pubblicizzare: in quel momentoi leiu è un "supporto" per il rossetto, un gioiello o quant'altro.
Nel trucco fotografico vige la stessa regola del trucco quotidiano: leggero o pesante, l'importante è che si veda il meno possibile, se no è una maschera.
Ataxta_Xyroj
... capisco il tuo sfogo .. e pensa se la modella la avessi pagata da solo !!

Ciao e buone foto !
F.Giuffra
QUOTE(Ataxta_Xyroj @ Jun 15 2009, 11:28 PM) *
... capisco il tuo sfogo .. e pensa se la modella la avessi pagata da solo !!

Ciao e buone foto !

Io quel giorno non c'ero proprio, non potevo, quindi nessuno sfogo. Ma mi spiace vedere gente che passa più tempo al computer che in sala posa.

E che la pubblicità ci mostri sempre più facce irreali e sempre meno persone vere...
lucaagati
QUOTE(buzz @ Jun 15 2009, 10:52 PM) *
dipende da un sacco di cose.
Nel caso che ti è capitato avevate tutti i diritti di respingere la modella perchè non conforme a quanto ordinato (diritto di recesso).
Poi nei casi personali dipende dal lavoro che si deve fare.
Se mi occorre un viso perfetto per una pubblicità, non mi interessa se devo trasformare la modella. La faccio truccare al meglio e se ha qualche brufolo o imperfezione la correggo. Tanto non è la ragazza che devo pubblicizzare: in quel momentoi leiu è un "supporto" per il rossetto, un gioiello o quant'altro.
Nel trucco fotografico vige la stessa regola del trucco quotidiano: leggero o pesante, l'importante è che si veda il meno possibile, se no è una maschera.

Esatto.. concordo pienamente con buzz. Inoltre prima passavamo molto tempo in capera oscura, è vero certi interventi "pesanti" come ora non gli potevamo certo fare, ma questo è il bello del digitale.
Poter intervenire su certi aspetti che prima risultavano impossibili. Poi se la modella non corrisponde al "vero" a quel punto mica possiamo fare miracoli.. dry.gif

Luca
maxiclimb
Alla fine è sempre una questione di buon gusto e senso della misura.
Se si arriva a stravolgere una persona al punto da renderla irriconoscibile, non posso che essere d'accordo con te.
Ma se si usa il fotoritocco per rimediare ad alcuni problemucci di ripresa, per me è diverso.
Ti faccio una controdomanda: se con PS applico il makeup (rossetto, mascara, fondotinta etc...) che la modella non aveva, sto commettendo una "truffa"?
Perchè secondo me già solo il fatto di truccarsi (dal vivo intendo) è un modo per apparire più attraenti di quel che si è normalmente, e di conseguenza una mistificazione della realtà.
Farlo fisicamente oppure a posteriori sui pixel, non cambia molto per il risultato finale (la foto).
Personalmente uso PS nei ritratti principalmente proprio per sopperire alla mancanza di un truccatore professionista, mentre le volte che ho potuto fotografare una brava modella in studio non ne ho avuto bisogno ed il ritocco si è limitato ad alcuni perfezionamenti marginali.

Il caso della modella completamente diversa è sicuramente spiacevole e da condannare, ma bisogna altresì tenere presente che ormai tutte le foto di questo genere presentano una postproduzione più o meno spinta. Il punto è quanto spinta.
Ci sono degli standard ad un livello professionale/lavorativo, e chiunque sceglie una modella attraverso un portfolio ha ben presente che una certa postproduzione è da considerarsi praticamente "obbligatoria", se vuole ottenere gli stessi risultati qualitativi.
Se invece ci troviamo di fronte ad un miracolo di trasformismo, il cliente può tranquillamente rifiutare la modella, come dice giustamente Buzz.

Alla fine, per me si ritorna sempre allo stesso punto: buon gusto e senso della misura.

Nel caso delle tue foto, ti dico tranquillamente che secondo me necessitano di postproduzione, che invece è completamente assente.
Non per stravolgere le modelle, ma invece per ovviare alla mancanza di un trucco ben fatto (che in certi scatti si avverte molto) e per sistemare qualche errorino in ripresa.
La scelta se farlo o meno ovviamente è personale ed in un certo senso anche "etica", ma quello che conta per me è il risultato finale.
Per ricorrere il meno possibile alla PP è necessaria una particolare cura preventiva (parrucchiere, truccatore, perfezione nella disposizione delle luci).
Non sempre questo è possibile, come sappiamo.

Tuttavia, (non mi sto assolutamente riferendo a te!) spesso mi viene da pensare che chi si oppone tanto alla PP in fondo è perchè.... non è capace di farla.
Comprensibilmente peraltro, visto che farla male porta a risultati grotteschi (specie sui ritratti), mentre farla bene implica un sacco di conoscenze, tempo per sperimentare ed impratichirsi, capacità tecnico/artistiche, e i soliti indispensabili buon gusto e senso della misura.
Allora, per qualcuno, viene più semplice farne una battaglia "ideologica", e si leggono foto postate con la dicitura "nessuna PP ", come se questo fosse un plusvalore. smile.gif

La discussione, per quanto non nuova, a mio avviso è interessante, e meriterebbe di venre trattata in Temi invece che al bar.
F.Giuffra
Quindi "Nessuna PP" non è un plus valore ma un sinonimo di ignoranza fotografica-informatica? "Nessuna Preparazione Propria"?

Se la modella non si può permettere una truccatrice non c'è problema, ci penso io col pc.
Se la modella non si può permettere la palestra e la dieta non c'è problema, ci penso io.
Se la signora non si può permettere il chirurgo plastico ci penso io.
Se la signora non si è ricordata di venire a fare la foto 30 anni fa ci penso io a ringiovanirla.
Se il signorino non ha voglia di andare in palestra a farsi i muscoli ce li metto io.
Se la ragazza non è nata sexy ritaglio il paginone centrale di playboy e sostituisco la foto.
Se il fotografo non sa impugnare la fotocamera uso un programma 3d e creo una bella foto al pc.

Se qualcuno che deve scegliere un soggetto magari a distanza senza dover andare a vedere di persona e chiede una foto senza pp gli dico che senza il pc non sono capace a fotografare, eh!

Sino a che punto i miglioramenti non stravolgono le caratteristiche del soggetto? Se sono piccole cose è inutile toglierle al pc, se vedo una persona che ha tutte le caratteristiche che mi servono anche se c'è un capello fuori posto non ci do importanza, ma se non so quanto questa foto sia stata ritoccata è come se non avessi alcuna immagine.

Io credo che un bel bollino "Senza PP" darebbe un altro valore alle foto, non per niente Nikon (e non solo lei) ha messo la possibilità di mettere un marchio alle nostre foto per dimostrare che non sono state ritoccate.

E come sempre tutto I.M.H.O.
maxiclimb
QUOTE(F.Giuffra @ Jun 16 2009, 03:40 PM) *
Quindi "Nessuna PP" non è un plus valore ma un sinonimo di ignoranza fotografica-informatica? "Nessuna Preparazione Propria"?


Come spesso accade, non ci capiamo. smile.gif
Non ho detto niente del genere, io dico che "senza PP" non costituisce valore aggiunto.
La PP può costituire un valore aggiunto se è fatta bene, o un "valore sottratto" se è fatta male.

Poi mi sembrava di essere stato chiaro: non bisognerebbe arrivare a stravolgere il soggetto.

Se la modella non si può permettere un truccatore, non ci vedo niente di male nel rimediare in PP.

Tutto il resto (pancia, muscoli, età, chirurgo estetico etc) lo hai tirato fuori tu, e fa parte di quel che considero "stravolgere" il soggetto.

Il "bollino" ha senso per il fotogiornalismo, per il resto la fotografia non è mai stata la mera rappresentazione della realtà.

toad
Fabrizio…, non fare il talebano! biggrin.gif Ce ne sono già a sufficienza… rolleyes.gif

Tu stesso hai intitolato la discussione Post Post Produzione Spinta. Tutti i punti da te elencati, tranne forse il primo sono proprio riferibili all’aggettivo spinta.

Sono, in linea di principio, d’accordo con maxiclimb, non per niente se ne è parlato più volte insieme. Aggiungo qualche mia osservazione a corollario.

Poniamo il caso che tu debba fotografare una fanciulla che la sera prima ha mangiato troppo cioccolato e le sono spuntati dei brufoletti. Che fai? Non la fotografi e aspetti che lo sfogo sia passato? O, più semplicemente, li elimini con quattro colpi di pennello correttivo? Io non ho alcun dubbio e non penso che ciò leda l’autenticità dell’immagine. Lasciando stare, ovviamente, il principio del momento topico assoluto, la verità fotografica inscindibile dal momento eccetera.

Mi sono chiesto spesso se i ritratti classici pittorici figurativi non abbiano subito anch’essi “post produzione”. Nel senso che il pittore abbia volontariamente eliminato o addolcito qualche elemento di disturbo nel volto del soggetto. Personalmente sono convinto di sì, anche se ovviamente non potremo mai saperlo mancando, per evidenti ragioni, la controprova. Eppure a questi spesso ci si riferisce quando vengono citati i ritratti “naturali”.

Sono anche del parere che il ritratto posato – perché fondamentalmente a questo si riferisce la discussione – sia in fondo anche un gioco, dove il soggetto, in qualche modo, desidera apparire al meglio di se, magari anche fingendo un po’ cio che non è, o ciò che vorrebbe essere. E’ una psicologia sottile ma che in molti casi rivela un aspetto della persona ritratta che, paradossalmente, fa mettere in luce caratteristiche proprie spesso non sempre avvertibili nella quotidianità. Perlomeno, la mia esperienza mi porta a dire ciò. Finora, non ho ancora trovato una persona che non sia stata contenta vedere un proprio ritratto sistemato al meglio. Mi riferisco ai miei scatti, ovviamente, e non parlo solo di donne. Generalmente ne discuto prima con il soggetto e, a volte, mi sento richiedere la foto “nature”, cosa che puntualmente faccio, presentandone poi sempre anche una “sistemata”. E’ sempre gradita, spesso in abbinamento all’altra.

Come già detto i limiti della post produzione sono dati dal buon gusto e dalla misura sia del fotografo che del soggetto. A meno di non volere volontariamente creare una finzione. Cosa che, personalmente, non mi turba per nulla, a patto che sia dichiarata.

Sul fatto poi che molti sposino con convinzione assoluta, facendolo assurgere a etica dogmatica, il motto “Mai nessuna post-produzione!” sono anche io convinto che in molti casi (anche se non in tutti, ne sono altresì convinto) ciò lasci intravedere una mancanza di capacità. Spesso non per incompetenza, ma per pigrizia nel voler affrontare il percorso o, più semplicemente per mancanza di tempo. Cosa peraltro comprensibilissima. E’ chiaro che quasi nessuno lo ammetterà apertamente. Ed io rimango nella mia convinzione, illudendomi presuntuosamente di saper distinguere gli uni dagli altri. tongue.gif

Sarebbe interessante sentire altri pareri dei sostenitori di entrambe le teorie. Speriamo di essere letti.
Claudio Rampini
QUOTE(toad @ Jun 16 2009, 07:40 PM) *
Mi sono chiesto spesso se i ritratti classici pittorici figurativi non abbiano subito anch’essi “post produzioneâ€. Nel senso che il pittore abbia volontariamente eliminato o addolcito qualche elemento di disturbo nel volto del soggetto. Personalmente sono convinto di sì, anche se ovviamente non potremo mai saperlo mancando, per evidenti ragioni, la controprova. Eppure a questi spesso ci si riferisce quando vengono citati i ritratti “naturaliâ€.

se permetti provo a darti io una risposta, in quanto di pittura antica ne mastico un pò da anni:
la pratica del cosiddetto "addolcimento" o "abbellimento" del soggetto era largamente praticata dai pittori e dagli scultori di tutte le epoche, semplicemente perchè ciò permetteva all'artista di avere più commissioni. Ne sapevano qualcosa gli artisti di corte che dovevano ritrarre sulla tela o sul marmo i sovrani e le loro famiglie. Ogni ritratto aveva il compito di mettere in rilievo le qualità per cui il personaggio era famoso, tralasciando o addolcendo eventuali difetti fisici. Come facciamo a saperlo? facile: molto spesso un personaggio famoso era il soggetto di quadri di autori diversi, quindi facendo un raffronto tra le diverse opere si aveva un'idea abbastanza prossima alla realtà. Ma ci sono altri modi che permettono di capire se il pittore ha "barato", come quello di leggere le sue memorie, oppure i vari carteggi con i vari committenti. Se invece non ci sono altre testimonianze, rimane sempre il valido strumento dell'analisi stilistica, per cui un artista dipinge, disegna, scolpisce in modo da rispecchiarsi sempre all'epoca in cui ha vissuto e ai modelli di riferimento allora in vigore. In ultimo rivolgo un invito ai fotografi di documentarsi quanto più possibile sulla pittura antica e moderna, non c'è niente di meglio per imparare la luce.
F.Giuffra
QUOTE(toad @ Jun 16 2009, 07:40 PM) *
Fabrizio…, non fare il talebano! biggrin.gif Ce ne sono già a sufficienza… rolleyes.gif
Aborro i talebani, sono convinto che saper ritoccare sia una arma in più, che in qualche caso sia utile, sopratutto se a dosaggi minimi, ma una immagine col bollino "senza PP" secondo me ha un valore, e dato che qui siete tutti ritoccatori convinti tocca a me da solo fare la parte del diavolo e quindi mi tocca "talebanizzarmi controvoglia".

QUOTE
Sul fatto poi che molti sposino con convinzione assoluta, facendolo assurgere a etica dogmatica, il motto “Mai nessuna post-produzione!” sono anche io convinto che in molti casi (anche se non in tutti, ne sono altresì convinto) ciò lasci intravedere una mancanza di capacità.
Ognuno diventa immagine del dio che adora, è ovvio che un amante di una cosa, quale la PP, per esempio, passandoci le notti, ne diverrà inevitabilmente un esperto, mentre chi ne diffida meno...

QUOTE
Sarebbe interessante sentire altri pareri dei sostenitori di entrambe le teorie. Speriamo di essere letti.
Sarebbe interessante. E sono già contento di aver avuto il parere di pregiate personalità di questo forum.
eneab
QUOTE(F.Giuffra @ Jun 16 2009, 03:40 PM) *
Quindi "Nessuna PP" non è un plus valore ma un sinonimo di ignoranza fotografica-informatica? "Nessuna Preparazione Propria"?


Questa discussione è estremamente interessante, sia per il suo significato applicato all'arte-fotografia sia per tutto l'ideologico sotteso che è possibile scorgervi tra le righe in merito alle distorsioni nella percezione di ciò che è importante e di ciò che non lo è in una società che coltiva il culto di una immaggine idealizzata, stereotipata, che alla fine altro non fa che creare motivi di infelicità in chi non riesce a conformarvisi o emarginazione per chi non vuole farlo.

Per quanto mi riguarda nessuna PP E' un valore aggiunto.
Però, e qua mi scuserete ma rischio di uscire fuori tema visto che fin qui si è parlato di ritratti, lo considero un valore aggiunto se quella che sto guardando è fotografia naturalistica.

Se guarda un paesaggio voglio vedere quel paesaggio per ciò che è e per i dettagli che in un dato momento il fotografo è riuscito a cogliervi, rendendo malinconica una nebbia o qualsiasi altra cosa simile.

Vedere un paesaggio che non esiste, o una figura stereotipata di un qualsiasi animale, tirata fuori dal proprio contesto reale a viva forza e tuffato dentro una immagine del tutto artefatta, semplicemente non è fotografia naturalistica.

Posso capire ritoccare l'esposizione, posso capire le maschere di contrasto, posso capire rimuovere un palo della luce per sbaglio finito dentro l'inquadratura ( ma già questo lo giustifico meno, tutti abbiamo sbagliato e sbagliamo foto simili, ed è proprio anche questo quantità di errori a far la differenza... ) ma qui mi fermo.
Il resto non lo capisco più.

Può essere bello da vedere, può essere anche espressivo, ma non è più una interpretazione della realtà bensì una composizione di fantasia.
Una cosa che ha più a che spartire con la pittura con la fotografia.
E va da sé che ho grande rispetto e ammirazione per i pittori, se bravi, purchè si tengano saperate e si considerino in modi diversi cose che sono e dovrebbero rimanere diverse.


Per quel che riguarda la fotografia di ritratto non saprei, non mi sono mai seriamente posto la questione, anche perchè non sono mai diventato bravo a fare ritratti.
Dopo i primi deludenti tentativi mi son reso conto subito che oltre alla qualità dei risultati più bassa il problema è di base; sono altri i soggetti che mi stimolano di più, non le persone.
Ma probabilmente il mio discorso sulla natura potrebbe essere esteso in vari e diversi ambiti.

Attilio PB
Io distinguo diversi casi. Se sto fotografando un abito (dentro il quale c'è una modella) dal mio punto di vista e da quello del cliente devo fornire un'immagine che renda l'abito il piu' accattivante possibile, se questo passa attraverso lo "stravolgimento" della modella non mi faccio grandi problemi, devo raddrizzare un naso, smagrire un braccio piegato male, affinare un fianco, sollevare un seno, il risultato che cerco è un'immagine che valorizzi il vestito.

Diverso il caso in cui scatto ritratti o fotografie destinate ai book delle ragazze: la post produzione la limito a quegli interventi che lascino il soggetto aderente alla realtà (anche se poi nulla vieta, anzi è un valore aggiunto, alle ragazze di prendere gli scatti dei lavori fatti e metterli nei book, dove spesso sono piu' che stravolte). C'è da dire che con un uso attento delle luci e con un trucco ben fatto la possibilità di allontanarsi dalla realtà è spesso piuttosto concreta, il fard (ad esempio) sullo zigomo rende il volto piu' tondeggiante, sotto lo zigomo scava la guancia e mette in evidenza proprio lo zigomo, messo sulla mandibola la scurisce e rende meno duro il volto. Abitualmente utilizzo nel make-up un prodotto "riempitivo" che tende ad appianare le rughe, l'eye-liner allunga occhi troppo rotondi, i correttori di colori diversi tolgono le occhiaie ed attenuano o enfatizzano un dettaglio. E poi le luci: lisci la pelle con la luce appropriata, allunghi un collo, dai meno importanza ad un naso non perfetto. E poi con la scelta dell'ottica e del punto di ripresa, allunghi le gambe, le snellisci solo facendo indossare le scarpe giuste, oppure indurisci un volto rotondo con il punto di ripresa corretto, e viceversa, un mento importante frontalmente si nota meno, un mento sfuggente puo' essere valorizzato. Se tutte queste cose le faccio in ripresa o in post produzione dov'è la differenza? Intendi, io preferisco spesso farle in ripresa perché me le trovo fatte su tutti gli scatti, ma davvero non vedo differenza nel farle in post produzione.
A parità di risultato, nello scatto dove ho prestato attenzione al trucco potrei mettere il bollino "senza PP", nell'altro dove ho fatto tutto in post produzione non potrei, ma il risultato è del tutto sovrapponibile, dov'è la differenza?

L'ultimo caso dove ovviamente nessun intervento è ragionevolmente accettabile è nella fotografia di reportage, ma qui credo siamo tutti d'accordo, credo... rolleyes.gif

Ciao
Attilio
maxiclimb
QUOTE(eneab @ Jun 16 2009, 10:54 PM) *
Per quanto mi riguarda nessuna PP E' un valore aggiunto.
Però, e qua mi scuserete ma rischio di uscire fuori tema visto che fin qui si è parlato di ritratti, lo considero un valore aggiunto se quella che sto guardando è fotografia naturalistica.

Se guarda un paesaggio voglio vedere quel paesaggio per ciò che è e per i dettagli che in un dato momento il fotografo è riuscito a cogliervi, rendendo malinconica una nebbia o qualsiasi altra cosa simile.


Interessante anche il tuo punto di vista, e anche a te voglio fare una domanda: se per fotografare un paesaggio utilizzo un polarizzatore, che elimina i riflessi, accentua il contrasto delle nuvole e scurisce il cielo, non sto riprendendo un qualche cosa di diverso da ciò che vedo nella realtà?
Non si tratta di postproduzione, ma di pre-produzione, ma il discorso non cambia: sto sempre rappresentando qualcosa che ad occhio nudo vedo assai diversamente.
Sto quindi commettendo una "Truffa"?
E se la risposta è no, qual'è la discriminante? Effettuare la stessa operazione al PC non è lecito, anche se il risultato (foto) è identico?
Il problema è il mezzo usato, oppure il fatto che l'operazione venga effettuata dopo e non prima?

Più che corretta secondo me la distinzione per generi fotografici o perlomeno per destinazione d'uso.
La foto del passaporto, pur essendo in definitiva un ritratto, DEVE essere necessariamente priva di PP.
Lo scatto di reportage foto giornalistico non deve essere alterato, perchè rappresenta una testimonianza di una situazione che va veicolata nella sua veridicità.
La fotografia naturalistica non deve subire manipolazioni, soprattutto se il suo scopo è documentaristico.
Ma per tutto il resto, ovvero la fotografia che non ha finalità pratiche ma piuttosto artistico/espressive, sono assai meno categorico.

Personalmente rifiuto l'idea che la fotografia debba limitarsi a riprodurre una situazione reale nel modo più fedele possibile.
Non mi interessa nemmeno tanto il romantico concetto di "fermare un istante", a me interessa principalmente il creare un'immagine piacevole. Se una opportuna postproduzione può aiutarmi in questo compito, allora ne faccio uso, nei limiti del mio gusto e delle mie capacità.
ZingKing
QUOTE(F.Giuffra @ Jun 15 2009, 10:48 PM) *
Il mio fotoclub l'anno scorso ha organizzato una giornata con una modella, ne ha scelta una su una agenzia web, le ha pagato al giornata, il viaggio da Milano, il pranzo, ha organizzato tutto compresa una location particolare ma... la modella che si è presentata era completamente una altra, molto meno attraente, per dirla con un eufemismo....

Scusa ma di cosa ti lamenti?
se qualche riga più in basso scrivi che
QUOTE(F.Giuffra @ Jun 15 2009, 10:48 PM) *
se devo vendere un dentifricio posso metterlo in mano ad una ragazza pesantemente modificata....

Che differenza c'è fra il dentifricio che (ipoteticamente) venderesti tu e la "modella" che vi hanno appioppato?

Ricordo, all'osteria di mio nonno, molti anni prima dell'avvento del digitale, un gelato che sul tabellone di latta sembrava un simpatico clown, ma che nella realtà aveva l'aspetto di una pantegana spiaccicata dal tram...
Dovevi sentire come strillavano i bambini appena scartato il pacchetto!!

Arte o truffa?
sia l'una che l'altra o nessuna delle due...
Gli strumenti non sono mai né cattivi né buoni, con un bisturi si può salvare una vita o rapinare la pensione a una vecchietta...
Tutto sta all'etica di chi li usa
Claudio Rampini
nei book delle agenzie di modelle dovrebbe comparire la dicitura "il prodotto in fotografia non rappresenta quello reale".
Su molte scatole di surgelati, biscotti, panettoni e simili si usa smile.gif
Max Lucotti
La realtà non esiste.
Esiste la nostra visione di essa.

Ciao Max
Claudio Rampini
QUOTE(photomax2 @ Jun 17 2009, 09:41 AM) *
La realtà non esiste.
Esiste la nostra visione di essa.

Ciao Max

e quindi come fai a dirlo? smile.gif
Max Lucotti
QUOTE(claudio60 @ Jun 17 2009, 09:44 AM) *
e quindi come fai a dirlo? smile.gif


..Io sò, sono un illuminato (o fulminato?)..... smile.gif

La realtà rimanda a molti punti di vista differenti, a mille verità diverse a secondo del punto di vista.

Ciao Max


eneab
QUOTE(maxiclimb @ Jun 17 2009, 12:12 AM) *
Interessante anche il tuo punto di vista, e anche a te voglio fare una domanda: se per fotografare un paesaggio utilizzo un polarizzatore, che elimina i riflessi, accentua il contrasto delle nuvole e scurisce il cielo, non sto riprendendo un qualche cosa di diverso da ciò che vedo nella realtà?
Non si tratta di postproduzione, ma di pre-produzione, ma il discorso non cambia: sto sempre rappresentando qualcosa che ad occhio nudo vedo assai diversamente.
Sto quindi commettendo una "Truffa"?
E se la risposta è no, qual'è la discriminante? Effettuare la stessa operazione al PC non è lecito, anche se il risultato (foto) è identico?
Il problema è il mezzo usato, oppure il fatto che l'operazione venga effettuata dopo e non prima?


Credo che il fine tra una PP usata con saggezza e discrezione per valorizzare al meglio un'idea e una PP truffa sia un po' come il confine tra il sublime ed il ridicolo: tracciato con un dito sulla sabbia del bagnasciuga e lambito continuamente dalle onde.

E' molto difficile dirlo.

Però riprendo il tuo esempio per risponderti con un controesempio.

Usare un filtro polarizzatore per ridurre i riflessi indesiderati sull'acqua o per scurire un cielo o creare maggior contrasto tra il cielo stesso e il verde del fogliame, è uno strumento che mi permette di alterare "epidermicamente" ciò che ho davanti per renderlo più idonea ad una mia finalità espressiva che avevo in mente.
Ma si tratta di un cambiamento superficiale, che migliora - o peggiora se me ne servo male - qualcosa senza arrivare a snaturarlo completamente cambiandone la sostanza.

Un altro paio di maniche è se faccio una fotografia del Pian Grande di Castelluccio di Norcia, come alcune che mi è capitato di vedere in internet ma non qui, ( un posto che conosco molto bene e che amo, anche perchè sono originario di una zona non molto lontana da li ) a fine agosto o a settembre, quando per il gran caldo e la siccità l'erba è ormai ridotta a stoppia di color giallo bruciato, ed in post produzione aggiungo qua e la delle gran macchie di rosso di giallo e di viola, magari tirandole fuori a viva forza da una foto del medesimo posta scattata in aprile/maggio quando la fioritura c'è per davvero e sovrapposta facendo un copia incolla.
Se conosci appena appena il posto capisci dal colore dell'erba che quei fiori sono del tutto fasulli e siccome la finalità espressiva di un paesaggio di quel tipo è rendermi felice dell'impagabile bellezza di quel posto, camuffarlo e snaturarlo in quel modo diventa una truffa.

Insomma, c'è un equilibrio ed un senso della misura nelle cose, sottile, labile, difficile da definire e che quasi sicuramente si colloca in posti diversi per persone diverse che rende impossibile stabilire una verità assolute.
Le verità assolute non sono una prerogativa umana ma oggetto di fede, per chi crede.
E per inciso io son pure agnostico....

Diciamo che personalmente mi attengo al principio di non snaturare la sostanza di ciò che è ritratto.
Va bene togliere un brufolo.
Non va bene far diventare azzurri degli occhi nocciola.

Va bene scurire un po' un cielo.
Non va bene mettere un albero dove non c'è ( o togliere altre parti rilevanti del paesaggio vero ).
Se un paesaggio non ti piace per ciò che è nella sua sostanza, nessuno ti obbliga a fotografarlo.
Ti sposti di un po' e fotografi un altro paesaggio.
Io mi attengo a questo, ma è una linea naturalmente del tutto personale.
Max Lucotti
QUOTE(eneab @ Jun 17 2009, 02:08 PM) *
"tracciato con un dito sulla sabbia del bagnasciuga e lambito continuamente dalle onde"


Sì, il confine è quello, molto labile e differente per ciascuno.

Per me l'albero non si toglie, ma il rametto sì.
Non si variano i colori, ma si ritocca la luminosità.
Si usa il pola e il gnd, ma non i filtri colorati.
Non si usano elaborazioni grafiche, ma levo cavi e pali dai miei paesaggi.
Uso il colore, ma converto anche in BW.

Perchè io vedo ( o vorrei vedere) il mondo così.

Ciao Max
maxiclimb
QUOTE(photomax2 @ Jun 17 2009, 03:05 PM) *
Perchè io vedo ( o vorrei vedere) il mondo così.


Ottimo, questa frase mi permette di introdurre un concetto ulteriore.

Quante volte siamo delusi guardando una foto, perchè secondo noi "non rende" quello che abbiamo provato dal vivo?

Quando ci troviamo di fronte ad una persona, la nostra visione è dinamica, ed è influenzata dai suoi movimenti, da quello che dice e dal tono di voce, dall'ambiente circostante, luce compresa, e persino dal suo odore.
Tutto ciò contribuisce a formare un'immagine mentale della persona, che spesso è alquanto diversa da una mera istantanea.
Dal vivo la nostra attenzione deve rivolgersi a molti aspetti, e quindi non notiamo parecchi dettagli,
la foto invece è statica, e possiamo guardarla per tutto il tempo che vogliamo, e gli stessi dettagli ci risultano immediatamente evidenti.
E spesso ci disturbano, perchè non corrispondono all'immagine mentale che ci siamo creati.

Il brufoletto, le occhiaie o i capelli scomposti sul viso di una bella ragazza dal vivo non li notiamo neppure, ma in foto si, eccome!

Io spesso uso il fotoritocco proprio per adeguare il risultato dello scatto con l'immagine mentale che mi ero creato mentre scattavo, e secondo me non si tratta di stravolgimento.
Anzi, è un modo di rendere la foto più vicina alla realtà.
La mia "realtà", ovviamente, quella chi io ho "visto".
A scanso di equivoci chiarisco subito che gli interventi sono in genere leggeri, e non mi sogno affatto di trasformare la donna cannone in Miss Fitness. tongue.gif

Per il paesaggio forse la differenza tra la visione oggettiva e quella soggettiva è inferiore, ma sostanzialmente credo che lo stesso discorso sia ugualmente valido.
Spesso ho fotografato splendidi panorami senza nemmeno accorgermi di qualche palo della luce... che invece ho notato immediatamente rivendendo le foto.

Certamente il confine è sottile, e diverso per ognuno.
Mi pare che siamo più o meno tutti d'accordo nel ritenere lecito qualche intervento che modifica le cose, prima o dopo la ripresa.
Il quesito iniziale sulla PP però temo sia destinato a rimanere senza risposta, perchè ognuno di noi attribuirà un diverso significato alla parola "spinta".
F.Giuffra
QUOTE(maxiclimb @ Jun 17 2009, 04:45 PM) *
Certamente il confine è sottile, e diverso per ognuno.
Mi pare che siamo più o meno tutti d'accordo nel ritenere lecito qualche intervento che modifica le cose, prima o dopo la ripresa.
Il quesito iniziale sulla PP però temo sia destinato a rimanere senza risposta, perchè ognuno di noi attribuirà un diverso significato alla parola "spinta".

E questo è proprio il punto, nessuno ha la stessa idea di ritocco modesto e appropriato, ma tutti abbiamo la medesima idea di cosa significhi "Nessuna PP".

Se devo assumere una persona per un lavoro di presenza e leggo nessuna PP so come sarà il soggetto, certo, magari avrà un po' di trucco, magari il punto di ripresa potrà allungare un poco le gambe, ma se ci sono diversi scatti, se ci sono i dati anagrafici, peso, altezza, colore occhi e capelli, so più o meno cosa aspettarmi.

Invece, se non c'è scritto nulla, non so ami chi mi arriverà, se un mostro o un dio.

Quindi sono convinto che in molti casi una ripulita migliori e sia necessaria per diversi scopi, ma per molti altri un bollino "Senza PP" avrebbe un valore essenziale, non aggiunto.
maxiclimb
In linea di principio hai ragione su questo punto.
Sono gli inconvenienti degli "acquisti" on line... ma c'è sempre il diritto di recesso! rolleyes.gif

Probabilmente il fatto è che generalmente non si scelgono le persone per importanti lavori "di presenza" senza vederle dal vivo.
Le modelle si presentano alle agenzie con il loro bravo book sotto il braccio, e nel book le foto spesso sono ritoccate. Qualcuna di più, qualcuna di meno, qualcuna magari per niente, ma perlopiù lo sono.
Nel book si mettono anche foto dei servizi svolti in passato, e se si tratta di lavori pubblicitari è probabile che queste siano ritoccate anche parecchio.
Sarà l'agenzia a valutare le ragazze anche dal vivo, e a proporle per dei lavori, assumendosi la responsabilità del "prodotto" offerto.
Se sul loro sito web mettono delle foto di 10 anni prima, oppure pesantemente artefatte, si squalificano da sole. Due o tre scivoloni di questo tipo ed hanno finito di lavorare.
Quella del tuo esempio di sicuro non la richiamerete mai più, e magari avviserete tutti i vostri amici perchè non facciano lo stesso errore.


(a proposito, come si chiama? tongue.gif )
F.Giuffra
Perché allora la Nikon vende un software opzionale a pagamento "Autentificazione foto"?

In pratica è un marchio "Senza PP" inserito nell'hardware delle nostre fotocamere, così non è uno sconosciuto fotografo che assicura di non aver ritoccato la foto ma la Nikon stessa con un software che se viene venduto significa che qualcuno lo compra.
malina
Il software in questione può essere utile a fotogiornalisti ed agenzie di stampa, per tutelarsi (vedi i casi dei fotografi cacciati da AssociatedPress, etc.).

Ma cosa c'entra questo con il fotografare modelle/i in studio? Se proprio uno vuole garantire la corrispondenza dell'immagine con la persona ivi ritratta (ammesso che sia possibile), fa un fototessera in ambiente quanto più anodino possibile, non un ritratto in sala posa.

Se voglio esprimere un sentimento o una emozione o anche solo un pensiero, una visione, un'idea, utilizzo i mezzi espressivi che ogni linguaggio (con la sua storia) mi mette a disposizione, e scrivo Guerra e Pace. Altrimenti, mando un sms.

Se il mio scultoreo modello, fotografato per mettere in risalto le sue granitiche, olimpiche forme, guardacaso il giorno ha un brufolo vulcanoide sull'altrimenti marmoreamente appetibile c.h.i.a.p.p.a sinistra (che NESSUN make-up artist, ti assicuro, può cancellare), non trovo che ci sia niente di inautentico nel postprodurre le porzioni di pelle altrimenti vellutate eliminando il naturale e sgradito ponfo (guarda caso messo in risalto dalla luce ARTIFICIALE ed INAUTENTICA altrimenti così efficiente nel veicolare il concetto di forma fisica invidiabile).

Se dico che un fotomontaggio è autentico e come tale (autentico) pretendo di farlo pubblicare nelle news giornalistiche, sono un pataccaro.

Se fotografo un ghiozzo e lo faccio diventare uno squalo, pretendendo di vedere la mia foto sul National Geografic alla voce 'esempio di squalo', sono un pataccaro.

Se fotografo Miss X per un beauty e le elimino pori dilatati, imperfezioni varie, peletti superflui per proporre un'idea di stile, o per millantare le proprietà di un cosmetico, sono un fotografo di beauty che vuole veicolare concetti di purezza, cura, classe, stile etc.
E se io, femmina normale coi pori mediamente dilatati e le doppie punte che legge la rivista in questione credo alla pubblicità in oggetto, sono un ottimo target per pubblicitari, esperti di marketing e magari anche per gli operatori del più vicino centro di igiene mentale.
Ma il fotografo postproduttore non ne ha nessunissima colpa.
Attilio PB
L'autenticazione delle fotografie serve anche in ambito legale, dove serve la certezza che un determinato scatto rappresenti fedelmente una situazione: un'auto incidentata per l'assicurazione, delle frenate, dei danni causati da eventi piu' o meno fortuiti, delle cicatrici, uno stato di fatto prima di lavori di ristrutturazione e via dicendo, insomma tutti quegli ambiti dove si dovrà intervenire per alterare una situazione che giuridicamente potrebbe avere un peso ai fini di un giudizio, un risarcimento o che altro.

Circa l'assenza di post produzione, ti posto uno scatto di Giorgia dove ho applicato solo la maschera di contrasto, eppure grazie al trucco ed alla luce risulta con una pelle molto piu' liscia di quanto non sia in realtà e, grazie anche alla posa e alla disposizione dei capelli, del tutto priva di rughe. E' uno scatto che abbiamo fatto appositamente, proprio per inserire nel book dell'agenzia degli scatti senza post produzione (lavora in germania e gli scatti "puliti" sono necessari) aggiornati, tuttavia è uno di quegli scatti dove la pre-produzione è cosi' importante che se non disponi di un truccatore capace (qui non ero io smile.gif ) e non gestisci adeguatamente inclinazione e dosaggio del lampo flash, oltre a cercare la situazione di luce ambientale adatta a creare l'effetto che vedi, semplicemente non otterrai la stessa modella, quei capelli cosi' naturali, ad esempio, sono stati fissati in quella posizione intorno agli occhi e lasciano "non visibile" un contorno occhi che non andava ritoccato, due rughette, intendi, non nascondono nulla di piu', ma se fossero stati dieci orrendi solchi sarebbe stata la stessa cosa, tu non li avresti visti, la foto non era ritoccata, ma le rughe ci sarebbero state lo stesso:

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Grazie per lo spunto di riflessione smile.gif
Ciao
Attilio
F.Giuffra
Bellissima foto e bellissima modella, sono sicuro che sia anche merito del bravo fotografo, posso temere che in realtà quando si alza la mattina sia un po' peggio, che forse abbia un po' più di rughe, occhiaie e pelle da donna reale, ma se la foto non ha 30 anni non posso credere che sia obesa, che abbia l'età di sua madre o che sia un uomo barbuto...

...ma solo se non è stata ritoccata, eh!
nuvolarossa
Il discorso post produzione è stato più volte affrontato, discusso e ridiscusso e non se ne è mai venuto a capo. Ognuno ha la propria rispettabile idea e tutti hanno ragione....
Io tendo ad avere un rapporto più "purista" possibile con la fotografia, anche perchè non ho molto tempo da dedicare alla postproduzione rolleyes.gif . Non sono però "talebano", trovo non ci sia niente di male ad eliminare un brufolo, una rughina o un neo da un ritratto.
Non mi piace invece togliere lampioni, fili della luce e altre scempiaggini dai paesaggi. Trovo non sia giusto!
Voglio però spendere due parole sulle fototessere, che altro non sono che ritratti "naturali". Nel mio lavoro ne vedo una gran quantità, di tutti i tipi e per tutti i gusti... Ebbene ci sono fotografi che "manipolano" anche quelle! Donne anziane che presentano foto con visi di porcellana, uomini che portano foto senza rughe e altre amenità del genere. In particolare c'è un fotografo che lavora qui in zona che è particolare per questi "interventi" spesso al limite della regolarità.... Io, da bravo impiegato poco zelante ed inesperto di fotografia spesso faccio finta di niente ma faccio però notare che il dovere mi imporrebbe di non accettare quel tipo di foto!...
Salta a inizio pagina | Per vedere la versione completa del forum Clicca qui.