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Claudio Rampini
Allego un'immagine tratta dal sito della NASA, è una bella immagine ad altra risoluzione che ci fa vedere la nostra amata terra da un punto di vista totalmente diverso. Per questo motivo vorrei discutere con voi su quanto è importante il punto di vista e come si può imparare a vedere al di fuori di esso. Ma soprattutto, se è possibile farlo.
Per chi non lo conoscesse il sito della NASA è qui e potrete ammirare nella gallery un grande numero di foto ad alta risoluzione:
http://spaceflight.nasa.gov/home/index.html


IPB Immagine Ingrandimento full detail : 1.1 MB
enrico
E come è mai possibile guardare al di fuori di un punto di vista? Non lo è. al più si può guardare da diversi punti di vista, ottenendo una migliore comprensione del mondo che, in ogni caso, sarà sempre limitata.

Da un punto di vista fisico, ogni immagine è una visione di un certo ambiente, di un certo soggetto, da un definito punto di vista, che ce lo mostra in uno degli infiniti modi possibili.
E' il limite della visione prospettica. Nella descrizione e nella progettazione grafica, si privilegiano le proiezioni ortogonali, immagini di un oggetto reale o immaginato, riprese da tre diversi punti di vista (posti all'infinito ed ortogonali fra loro). Tutte e tre ci forniscono una rappresentazione abbastanza "oggettiva" del soggetto. Ma spesso nemmeno bastano e vi si aggiungono delle sezioni o dei particolari costruttivi.

Da un punto di vista psicologico, ogni fotografia riflette il carattere, la cultura, la visione del mondo particolare del suo autore. E ciascuno di noi ha una particolare visione del mondo. Le esperienze, belle o brutte, ci fanno cambiare tale visione e, di conseguenza, cambia il punto di vista. Sono abruzzese, molto vicino all'Aquila, ed ho degli amici e colleghi che hanno avuto la casa distrutta dal sisma e qualcuno ha perso amici e familiari. Parlando con loro, ci si accorge molto bene che quei venti secondi tremendi hanno cambiato radicalmente il loro punto di vista sulle cose e sul mondo.
Lo stile di molti fotografi spesso cambia nel tempo, perché? Ma perchè col tempo cambia il loro punto di vista.
Pensa ad un bambino piccolo che diventa grande. All'inizio vede le cose dalla sua piccola statura, ed il tavolo della cucina lo sovrasta. Diventa un rifugio sotto cui andare a giocare. Tutto è grande. Pian piano il suo punto di vista fisico si solleva e ciò che prima era grande comincia ad esserlo sempre meno. Ma pensa a come cambia in parallelo per lui il significato del mondo. Pensa a come cambia il punto di vista di un uomo quando comincia a perdere (è la legge della vita) i suoi cari ed altri riferimenti importanti. Pensa a come cambia il punto di vista quando si diventa papà o mamma per la prima volta o quando ci si innamora.

In ogni caso è sempre "un punto di vista" che ci fa vedere il mondo in un determinato modo.

io credo che non esista la realtà, ma penso che essa sia una illusione dovuta all'interazione fra il mondo di fuori ed il mondo di dentro.

Mi fermo qui, ma mi andrebbe di continuare...
La conclusione? No, non puoi guardare al di fuori di un punto di vista.

Un saluto
Enrico
Claudio Rampini
Caro Enrico, grazie per la tua riflessione, penso anch'io che siamo comunque legati ad un punto di vista, ma il problema è proprio quello di imparare ad uscire dalla nostra ottica usuale. Se non altro per la necessità di vedere le cose con occhi diversi o nuovi e anche per la famosa questione della "trasparenza" del fotografo. Insomma un fotografo deve lasciar parlare, ma l'equivoco in cui cado da anni è il credere che per l'obbedienza a questa regola bisogna lasciare le foto così come le si è scattate, il più possibile. Invece anche la fase di stampa o di post produzione sono parte integrante del raggiungimento della "assenza". Laddove il chiudere il processo creativo relegandolo al momento dello scatto può essere anche un fatto legato alla propria pigrizia o semplicemente ad un resistenza ad approfondire i propri contenuti. In fondo, quante volte ci siamo detti "voglio leggere quel libro" e invece quel libro giace ancora intonso nella libreria di casa? Questioni di punti di vista, si diceva, nella scrittura narrativa si parla già da decenni del cosiddetto "smembramento dell'Io" e anche in fotografia mi sembra che questo sia ben rappresentato da alcuni autori come Mario Giacomelli, il che non è semplicemente l'andare fuori dalle convenzioni. Insomma scattare la foto è anche un momento di assenza della coscienza, dove le cose sembrano prevalere sui propri punti di vista.
enrico
Fotografare per capire, per osservare più attentamente, per scoprire. La macchina fotografica come il microscopio per il biologo. La Fotografia è anche questo: strumento di conoscenza del mondo. Il guardare le cose con una fotocamera al seguito, alla ricerca di uno scatto interessante, ci aiuta ad osservare con attenzione e, forse a scoprire facce nuove della realtà. In questa analisi maturiamo e ad ogni maturazione ci evolviamo noi e parallelamente muta il punto di vista.
Argomento certo molto interessante. La sezione temi è a mio avviso la più bella di questo forum.
Il fotografo trasparente? Credo che in ogni scatto, il fotografo compaia sempre e, per quanto faccia, l'impronta della sua personalità rimanga in ogni caso impressa nell'immagine.
Buona giornata.
Enrico
Claudio Rampini
Mi verrebbe da rispondere: "ma ormai, con questi occhi il mondo lo conosciamo già." Enrico, nelle tue fotografie, in specie quelle che riguardano la tua persona clonata in maniera creativa e ironica, si percepisce una dimensione metafisica slegata dal tempo; un'immagine vale più di mille parole, ognuno sparisce o si espande a seconda dell'estro. Gli estremi si toccano. Sono convinto anch'io che la sezione "temi" sia la più interessante, forse non a caso è anche la meno frequentata.
enrico
Grazie Claudio per questa opportunità.
Enrico
Max Lucotti
Questioni di punti di vista.... facce nuove della realtà.
@Enrico, il simpatico con le sue immagini di se stesso "clonato", mai divertito tanto a guardare delle foto.
@Enrico, il saggio, quello di queste parole.

Grazie.

Ciao Max
Claudio Rampini
QUOTE(photomax2 @ Jun 8 2009, 05:44 PM) *
Questioni di punti di vista.... facce nuove della realtà.
@Enrico, il simpatico con le sue immagini di se stesso "clonato", mai divertito tanto a guardare delle foto.
@Enrico, il saggio, quello di queste parole.

Grazie.

Ciao Max

Caro Max, approfitto del tuo intervento per rimettere in evidenza questa discussione, perchè secondo me merita un approfondimento. Essere d'accordo con una persona su un certo argomento significa esprimere un punto di vista, quando siamo in due o in più persone a pensarla ugualmente e ad avere una simile ottica, il punto di vista diventa comune e si rafforza. Si rafforza anche la convinzione di essere nel giusto anche in quelle occasioni in cui non si è per niente nel giusto, esprimere un proprio punto di vista, fotograficamente ed umanamente talvolta richiede fatica, ma secondo me ne vale la pena. Non sempre il punto di vista è agevole e non sempre collima con il nostro modo di essere, spostare il nostro punto di vista, non dico cambiarlo, è una fatica ciclopica.
Quanto il fotografo è padrone del proprio punto di vista? a volte lo si cambia perchè si è forzati a farlo oppure lo si cambia per opportunismo. Sembra teoria, ma non lo è.

davidebaroni
QUOTE(claudio60 @ Jun 16 2009, 04:40 PM) *
Quanto il fotografo è padrone del proprio punto di vista? a volte lo si cambia perchè si è forzati a farlo oppure lo si cambia per opportunismo. Sembra teoria, ma non lo è.


Oppure lo si cambia per esplorazione, volontariamente, perché ci si chiede come vedano il mondo gli altri. smile.gif
Personalmente, ritengo questa una eccellente ragione per "cambiare punto di vista"... e anche una grande fonte di crescita: se si guarda il cortile sempre dalla stessa finestra, si continua a vedere sempre la stessa scena allo stesso modo. Ma se si fa il giro di tutte le finestre disponibili, si acquisisce una visione molto più completa e una quantità di informazioni che dalla nostra finestra originaria semplicemente non si vedevano. E alla fine la nostra visione del cortile sarà diversa e più ricca...

QUOTE(claudio60 @ Jun 16 2009, 04:40 PM) *
Non sempre il punto di vista è agevole e non sempre collima con il nostro modo di essere, spostare il nostro punto di vista, non dico cambiarlo, è una fatica ciclopica.

Dipende dalla molla che ti muove... e da quanto ti identifichi con il tuo punto di vista. smile.gif
Se la molla è la curiosità, il desiderio di crescita, di condivisione, di comprensione, allora non è "faticoso". Forse potrà essere "difficile"... le prime volte.
Questo non vuol dire che una persona curiosa, che vuole crescere, che comprende condivida ogni punto di vista. Solo che li esplora, per capire cosa ci sia di buono... magari non ci trova niente, ma cerca, e cerca da quel punto di vista, entrandoci. Per restare nella mia metafora di prima, si sposta di finestra in finestra, e accetta anche quello che non gli piace, perché è comunque una informazione sul "mondo così com'è", anche se dalla sua finestra abituale non si vede. Ma per poterlo fare deve PRIMA andare a vedere con i suoi occhi, altrimenti il suo è un atto di fede...

QUOTE(claudio60 @ Jun 16 2009, 04:40 PM) *
Essere d'accordo con una persona su un certo argomento significa esprimere un punto di vista, quando siamo in due o in più persone a pensarla ugualmente e ad avere una simile ottica, il punto di vista diventa comune e si rafforza. Si rafforza anche la convinzione di essere nel giusto anche in quelle occasioni in cui non si è per niente nel giusto, esprimere un proprio punto di vista, fotograficamente ed umanamente talvolta richiede fatica, ma secondo me ne vale la pena.

Per qualche motivo, questo mi ricorda George Bernard Shaw, quando diceva "Se sei l'unico a sostenere una opinione contro il parere di tutti, sii tranquillo di essere nel giusto: quando mai si è vista tanta gente dire la verità tutti insieme?" biggrin.gif
Da un certo punto di vista (appunto), questo è un problema. Tutto questo discorso sembra implicare la ricerca di conferme del proprio punto di vista... "se altri la vedono allo stesso modo, allora forse il mio punto di vista è corretto". Ma, personalmente, la vedo di più come Bollinger, che diceva:
QUOTE
"Spendiamo le nostre vite cercando rinforzo alle cose che crediamo, quando quello che dovremmo davvero fare è ascoltare l'opposizione. I Democratici dovrebbero andare alle Convention repubblicane. I religiosi dovrebbero leggere la letteratura ateista. Gli ambientalisti dovrebbero leggere i bilanci delle industrie che odiano di più. I liberali dovrebbero ascoltare Buchanan e i conservatori Nader. Nel mercato azionario, i rialzisti dovrebbero ascoltare i ribassisti e viceversa. Perché? Perché leggere letteratura della vostra stessa opinione è una perdita di tempo. Sapete già di essere rialzisti, credete già nell'Onnipotente, le vostre opinioni politiche sono già vostre e sapete già che l'ambiente è nei guai. Il tempo è prezioso, quindi ci dev'essere un modo migliore di spenderlo che puntellare bastioni già solidi. E allora cosa dovreste leggere, ascoltare o guardare? Qualsiasi cosa vi faccia imbestialire di più. Se vedete rosso quando ascoltate il commento di Tizio-e-Caio, Tizio-e-Caio vi sta rendendo un servizio di grande valore. Se volete stracciare la newsletter di Tizio-e-Caio e gettarla via, dovreste rinnovare l'abbonamento seduta stante. Se vi scoprite incapaci di determinare se un danno fisico o una causa legale sono più adatti a rispondere a un insulto alla vostra intelligenza, siete veramente fortunati. Questi provocatori aprono una finestra sulla vostra anima, una finestra attraverso cui potete vedere le vostre questioni più profonde".

Non so se mi sono spiegato, ma lo spero. smile.gif
Rimane il fatto che, sì, esplorare altri punti di vista è un'attività che vale la pena coltivare... IMHO.
Ciao,
Davide
Claudio Rampini
bellissime considerazioni, mai nick fu appropriato come il tuo: twinsouls, ossia anime gemelle, o in questo contesto, anime diverse.
Se non ci saranno altri interventi, mi propongo di arrivare alla cosiddetta "disgregazione dell'Io", è un terreno un pò delicato ma penso valga la pena rifletterci insieme almeno un pochino.
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