Dopo trentaquattro anni son tornato in montagna. Che ce ne cale?, diranno i più garbati? Ve ne cale, ahivoi, come dice il titolo, perché mi son portato la macchina dietro. Non sciando, non pattinando, non snowboardando, insomma non facendo nulla di quel che si fa in montagna (salvo bere bombardini, s'intende...), vi tocca sciropparvi le immagini che ne ho tratto.
Da profano della montagna aspetto suggerimenti da Marco, che ha postato poeticissime immagini d'nverno innevato, e Matteo Ganora, al quale ho sottratto qualche soggetto e procedimento. Naturalmente sono aperto ai suggerimenti di tutti gli altri esperti della foto ad alta quota...
Gli ambienti bisogna conoscerli per poterli fotografare con maggior cognizione, e dunque le mie foto sono piuttosto scontate, tipiche di chi resta ai margini degli eventi. Comincio con la classica cartolina, che mi son studiato d'arcaizzare. Ormai anche la montagna, come sapranno i più esperti, è una discoteca a cielo aperto, se non si sale parecchio... Sempre nel campo cartoline, d'obbligo inquadrare le cime. Un tele migliore, e soprattutto una giornata migliore avrebbero certo giovato alla nitidezza...
Mi sono spinto sino a Montecavallo, sui 1800 metri, che domina la Disneyland di Piancavallo, ma i migliori paesaggi me li sono goduti in pianura, nel silenzio attraversato dai fondisti:
(o è meglio questa?)
Oppure nelle piste facili e poco frequentate durante la settimana, dove alla fine gli arbusti m'hanno attratto più degli sciatori, soprattutto quando i rami cercavano d'inseguire le nuvole. Gli sciatori mi son serviti al più come scusa per qualche ritmo geometrico, per qualche trama nella neve.
Il colore l'ho destinato quasi esclusivamente allo snowboard. Da spettatore persino pigro m'è stato facile soffermarmi maggiormente sulle acrobazie di questi fricchettoni della neve, anch'essi inconsapevoli vittime per tagli e giochi di luce. Ma a Teo ho dedicato più attenzioni. Mentre lui atterrava, gli aerei americani di stanza ad Aviano gli voltaggiavano sopra. Ci teneva che lo fotografassi mentre percorreva l'arco, e così gli ho preparato questa immagine multipla alla Matteo Ganora (ma la sua tecnica... )
Sono un padre snaturato? Ma no, ho fotografato anche mia figlia... E non è l'unica. Ma adesso smetto di torturarvi e giuro che non torno più in montagna