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RICCARIK
Mi è appena rientrata la mia D80 dall'assistenza LTR dove mi hanno (a detta loro) sostituito dei pezzi in garanzia e controllato il 24-85 2.8 (AUTOFOCUS),la macchina infatti presentava leggero problema di back focus.Ho fatto un paio di scatti in giro per il giardino poi ho preso un foglio di testo sul tavolo e ho scattato di nuovo.Sinceramente a me sembra che non sia cambiato molto da prima dell'intervento in LTR...i dettagli delle scritti quando ingrandiscono perdono di incisività..a quel punto o messo la macchina su focus manuale,ho focheggiato a mano e appena il pallino interno al mirino è diventato verde ho scattato ( circa 1\125 ad una focale di 50mm) e la scritta è nitidissima!!!

a sto punto mi chiedo..è normale che focheggiare a mano porti risultati più rispetto all' AF?


domanda da neofita messicano.gif
cuomonat
QUOTE(RICCARIK @ Dec 23 2008, 11:26 PM) *
...

a sto punto mi chiedo..è normale che focheggiare a mano porti risultati più rispetto all' AF?
domanda da neofita messicano.gif


Il problema è diffuso e non affligge solo le ottiche Nikon.
Le più recenti dsrl sono dotate della possibilità di regolazione della taratura dell'autofocus, ma raramente l'intervento è risolutivo.

Intanto, per valutare obiettivamente l'entità del front-back focus potresti dare un'occhiata a questo documento; in particolare le ultime due pagine.

http://focustestchart.com/focus21.pdf
Einar Paul
La tua "prova" non ha alcun fondamento sperimentale, quindi il risultato è privo di valore.
Troppe variabili in gioco: micromosso, distanza dal soggetto, angolo di incidenza con il piano, diaframma impiegato e PDC conseguente, punto esatto di messa a fuoco in AF (anche utilizzando il sensore centrale, di norma il più accurato, focheggiando su testi scritti non si ha mai la certezza di quale riga di testo sia stata presa in considerazione, soprattutto su supporti ad alta densità di stampa).
La macchina andrebbe fissata ad un cavalletto, regolata in modo da avere un'incidenza con il piano di 45°, ad una distanza sensibilmente superiore a quella di MAF minima; invece di un foglio di testo è indispensabile utilizzare una "Focus Chart" e fare una serie di scatti a diaframmi diversi, prima in AF, quindi in MF.
Anche così facendo, scopriresti che utilizzando il telemetro interno della macchina (il "pallino verde"), non è il tuo occhio a decidere quando il soggetto è a fuoco, ma lo stesso automatismo che pilota l'AF dell'ottica...


Saluti
Einar
danardi
QUOTE(Einar Paul @ Dec 24 2008, 12:39 AM) *
La tua "prova" non ha alcun fondamento sperimentale, quindi il risultato è privo di valore.
Troppe variabili in gioco: micromosso, distanza dal soggetto, angolo di incidenza con il piano, diaframma impiegato e PDC conseguente, punto esatto di messa a fuoco in AF (anche utilizzando il sensore centrale, di norma il più accurato, focheggiando su testi scritti non si ha mai la certezza di quale riga di testo sia stata presa in considerazione, soprattutto su supporti ad alta densità di stampa).
La macchina andrebbe fissata ad un cavalletto, regolata in modo da avere un'incidenza con il piano di 45°, ad una distanza sensibilmente superiore a quella di MAF minima; invece di un foglio di testo è indispensabile utilizzare una "Focus Chart" e fare una serie di scatti a diaframmi diversi, prima in AF, quindi in MF.
Anche così facendo, scopriresti che utilizzando il telemetro interno della macchina (il "pallino verde"), non è il tuo occhio a decidere quando il soggetto è a fuoco, ma lo stesso automatismo che pilota l'AF dell'ottica...
Saluti
Einar

non mi sembra così malvagia la prova fatta da riccarik, fare una foto in tempo di sicurezza abbondante, comodamente posizionati davanti alla pagina mi pare già sufficiente. Per tutti gli altri dettegli contestati (angolo di incidenza, densità delle righe, distanza di scatto, ecc..) non ho trovato informazioni, immagino che Paul le abbia tutte quindi ..mi fido. Il cavalletto potrebbe essere molto comodo anche per evitare che dal momento dell'aggancio dell'AF allo scatto si possa spostare la macchina e quindi falsare la prova.

Purtroppo è vero, con la risoluzione crescente dei sensori più o meno tutti riusciamo ad accorgerci delle pecche dei corpi, quando magari una volta su una stampa 15-10 non se ne poteva apprezzare l'entità.
Anche la mia D200 non ne è totalmente esente, e quel che forse mi scoccia un po' di più è che non è un errore costante. A seconda della situazione si presenta o meno (a dire la verità sono rari i casi in cui l'ho notato). Probabilmente dipende dall'intero complesso macchina-ottica-inquadratura (in quanto a illuminazione e riconoscibilità dei contrasti da parte dell'AF).

Hai un esempio da postare delle prove che hai fatto?
Einar Paul
QUOTE(danardi @ Dec 24 2008, 01:28 AM) *
[...]
Il cavalletto potrebbe essere molto comodo anche per evitare che dal momento dell'aggancio dell'AF allo scatto si possa spostare la macchina e quindi falsare la prova.
[...]

Proprio così.
Uno spostamento sull'asse dell'ottica anche di un centimetro, con ridotte Profondità Di Campo, falsa certamente la prova.
E ribadisco: mettere a fuoco manualmente significa ricercare la miglior nitidezza non basandosi sul telemetro elettronico, ma basandosi su ciò che si vede sul vetrino di MAF, affidandosi quindi alla propria percezione ottica.

Saluti
Einar
LucaCorsini
Va bene, ma.... allora ?
Concludendo ?
AF solo su soggetti in movimento ?
Mentre per il resto sempre Manuale ?
A me comunque cambia poco facendo sport l'AF è obbligatorio...
Inserisco anche una domanda se posso :
Perchè l'infinito non va mai bene ?
Perchè anche se punto su Marte l'infinito è troppo lungo ?
Perchè la distanza che misuro è comunque finita? Mah ...
Vorrei una risposta piu tecnica
Luca
Dr.Pat
su molti obiettivi infinito non corrisponde con la tacca di infinito. E' sempre un po' prima, non so se esiste una spiegazione esatta ma io penso che dipenda dalla focale a cui sei, e da ragioni di tolleranze ovvero per non far sbattere continuamente l'autofocus a fine corsa o per dargli la possibilità di spaziare un po' ai cambi di temperatura.
danardi
QUOTE(d80man @ Dec 24 2008, 10:10 AM) *
Va bene, ma.... allora ?
Concludendo ?
AF solo su soggetti in movimento ?
Mentre per il resto sempre Manuale ?
A me comunque cambia poco facendo sport l'AF è obbligatorio...
Inserisco anche una domanda se posso :
Perchè l'infinito non va mai bene ?
Perchè anche se punto su Marte l'infinito è troppo lungo ?
Perchè la distanza che misuro è comunque finita? Mah ...
Vorrei una risposta piu tecnica
Luca

No, come dicevo l'af non può sbagliare sistematicamente, altrimenti ha qualcosa che non va.

Il discorso dell'infinito si inserisce nell'ambito della PDC. Con lenti particolarmente lunghe e luminose anche la luna può non essere non così lontano a TA.
La posizione di fuoco all'infinito crea l'immagine perfettamente nitida sul piano del sensore dei soli raggi che arrivano alla lente frontale in modo parallelo. Tracciando le rette possibili che partono da un punto su Marte, quelle che investono la lente frontale di un fotografo sulla terra saranno per forsa di cose non parallele, quasi, ma non parallele. Teoricamente quindi nessun soggetto potrebbe essere nitido all'infinito.
Se però inquadriamo un paesaggio l'infinito può essere più che sufficiente, questo perché stringendo i diaframmi si fa presto ad avere l'immagine nitida fino a poche decine di metri.

Un oggetto non a fuoco significa che i suoi punti infinitesimali (i "pixel" che lo compongono se mi passi il paragone) sul sensore (o sulla pellicola che sia) non sono più punti ma sono cerchi di raggio che dipende dalla distanza dal piano di fuoco (quanto il "punto" è distante dal soggetto messo a fuoco) e dal diaframma impostato.
Nonostante il piano di messa a fuoco sia sempre un piano di profondità infinitesima posto a distanza x dal sensore, né un millimetro prima né un millimetro dopo è perfettamente a fuoco, esiste una certa soglia di tolleranza per cui il punto infinitesimo imprime sul sensore (o pellicola) un cerchio di raggio sufficientemente piccolo da non essere apprezzato dall'osservatore. Questo è il giuoco della PDC (profondità di campo): stringendo il diaframma sull'obiettivo si riduce il raggio dei "punti" fuori fuoco, riuscendo a rendere "tollerabili" anche punti non a fuoco fino ad una certa distanza (PDC).

Nei nostri aggeggi reflex AF esistono ben tre piani su cui l'immagine ripresa si ricrea a fuoco:
- il sensore (o pellicola) (posto ortogonalmente all'obiettivo)
- il vetrino di MAF (posto sopra allo specchio)
- il sensore di AF (posto sotto lo specchio)

Il giuoco e la pregisione del sistema si basa sul fatto che i tre piani siano esattamente alla stessa distanza ottica, ovvero il percorso della luce dall'ultima lente dell'obiettivo ai 3 piani è di pari lunghezza.
Diversamente ci troveremmo con tre immagini con inquadrature con fuoco a distanze diverse. Proprio questo genera gli errori di AF e MAF sistematici: se il piano del sensore AF o del vetrino MAF non sono perfettamente tarati sulla distanza del sensore (o pellicola) ci troveremo sistematicamente con foto "sfuocate" (ovvero con fuoco in un punto diverso da quello voluto).
Se quindi gli scatti eseguiti con AF o guardando il telemetro automatico sono sempre sfuocate allora è da tarare il piano del sensore AF. Lo fa soltanto l'assistenza che io sappia.
Se gli scatti eseguiti "ad occhio" (ovvero senza leggere il telemetro, ma affidandosi a quel che ci dice il nostro occhio (magari aiutato da un'immagine spezzata..) allora è il vetrino da tarare. Fattibile anche "in casa", io l'ho fatto con vetri non originali.

La messa a fuoco automatica si basa sulle indicazioni del telemetro, quindi se trovi differenze fuocheggiando a mano usando sempre il telemetro la questione è di "tolleranze" della dinamica della messa a fuoco stessa (in pratica da quando il sensore dell'AF dice "fermo così" a quando la lente è effettivamente ferma si ha ancora un leggero movimento). Questo viene spesso imputato all'ottica, ma è un po' forzato, in realtà è l'accoppiamento tra AF macchina e sistema di movimento del fuoco dell'ottica che non sono ben in sintonia. Se voglio essere sicuro sicuro e la scena lo permette faccio mettere a fuoco 2 volte, e generalmente alla seconda corregge (se c'è) il piccolo errore.

Vista l'ora non mi dilungo ancora, spero di essere stato "tecnico" e semplice al punto giusto.

Buona vigilia!

QUOTE(Dr.Pat @ Dec 24 2008, 10:50 AM) *
su molti obiettivi infinito non corrisponde con la tacca di infinito. E' sempre un po' prima, non so se esiste una spiegazione esatta ma io penso che dipenda dalla focale a cui sei, e da ragioni di tolleranze ovvero per non far sbattere continuamente l'autofocus a fine corsa o per dargli la possibilità di spaziare un po' ai cambi di temperatura.

quoto, anche se non "sempre"
RICCARIK
PAul io non facevo affidamento al mio " occhio" ma al telemetro..tu hai ragione il mio non è un sistema sperimentale ma chi sa come mai le foto fatte in manuale sono tutto più nitide e cmq l'AF come ha già detto qualcuno che potrebbe essere "da tarare con obiettivo e corpo macchina" è stato fatto 3 giorni fa.NOn è uno sfuocato esagerato che da fastidio,la mia domanda era semplice..in MANUALE è possibile che la nitidezza sia migliore?
un professionista che fotografa una modella (soggetto statico) o un albero,un qualsiasi altro particolare..usa più spesso AF o manuale?GRAzie a tutti
Franco_
QUOTE(RICCARIK @ Dec 24 2008, 01:52 PM) *
..in MANUALE è possibile che la nitidezza sia migliore?
un professionista che fotografa una modella (soggetto statico) o un albero,un qualsiasi altro particolare..usa più spesso AF o manuale?GRAzie a tutti


No, a meno che l'AF non abbia dei problemi.
Le fotocamere AF non sono dotate di vetrini adatti alla MAF manuale, cosa che rende l'operazione molto più complicata di una volta, almeno per me che non ho la vista di quando ero "un pò più giovane" rolleyes.gif
Del resto sulle moderne fotocamere microprismi e immagini spezzate sembrerebbero anacronistici e fastidiosi (quando la luce scarseggia l'immagine spezzata diventa buia...).

Facci vedere una foto dove noti il problema, si può sempre sperare che sia solo una tua impressione...

Einar Paul
QUOTE(RICCARIK @ Dec 24 2008, 01:52 PM) *
PAul io non facevo affidamento al mio " occhio" ma al telemetro..tu hai ragione il mio non è un sistema sperimentale ma chi sa come mai le foto fatte in manuale sono tutto più nitide e cmq l'AF come ha già detto qualcuno che potrebbe essere "da tarare con obiettivo e corpo macchina" è stato fatto 3 giorni fa.NOn è uno sfuocato esagerato che da fastidio,la mia domanda era semplice..in MANUALE è possibile che la nitidezza sia migliore?
un professionista che fotografa una modella (soggetto statico) o un albero,un qualsiasi altro particolare..usa più spesso AF o manuale?GRAzie a tutti

Ripeto quanto ho già scritto.
Scattare in manuale quando si accende la "luce verde" del telemetro, non significa aver focheggiato con i propri occhi; significa essersi affidati ai sensori AF della macchina (gli stessi che pilotano l'AF). L'unica differenza pratica sta nel fatto che non si utilizza il motore (del corpo o dell'ottica), ma si utilizzano le proprie mani per spostare i gruppi ottici all'interno del barilotto.
Focheggiare a mano, quindi, significa ottenere la miglior nitidezza possibile sul vetrino di MAF, a prescindere dal telemetro elettronico.
Se in questo modo vi sono differenze sensibili tra uno scatto in AF ed uno in M (rigorosamente con macchina su cavalletto), si potrebbe pensare ad un difetto del sistema.
Un ultima cosa: sei sicuro che, quando sei in AF, la macchina metta a fuoco esattamente ciò che vuoi e non qualche oggetto posto su un piano anteriore o posteriore? Co gli AF dinamici a volte succede...

Saluti
Einar
RICCARIK
QUOTE(Einar Paul @ Dec 24 2008, 06:12 PM) *
Ripeto quanto ho già scritto.
Scattare in manuale quando si accende la "luce verde" del telemetro, non significa aver focheggiato con i propri occhi; significa essersi affidati ai sensori AF della macchina (gli stessi che pilotano l'AF). L'unica differenza pratica sta nel fatto che non si utilizza il motore (del corpo o dell'ottica), ma si utilizzano le proprie mani per spostare i gruppi ottici all'interno del barilotto.
Focheggiare a mano, quindi, significa ottenere la miglior nitidezza possibile sul vetrino di MAF, a prescindere dal telemetro elettronico.
Se in questo modo vi sono differenze sensibili tra uno scatto in AF ed uno in M (rigorosamente con macchina su cavalletto), si potrebbe pensare ad un difetto del sistema.
Un ultima cosa: sei sicuro che, quando sei in AF, la macchina metta a fuoco esattamente ciò che vuoi e non qualche oggetto posto su un piano anteriore o posteriore? Co gli AF dinamici a volte succede...

Saluti
Einar

PAul se fotografo un pezzo di carta disteso su un tavolo cosa vuoi che sia sia davanti o dietro????
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