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Daniele_Federico
A quanto pare in Somalia 4 giornalisti, tra cui il fotoreporter spagnolo Jose Cendon, sono stati rapiti dalla criminalità legata a furti delle navi, i pirati.

Spero che la situazione si risolva senza morti e seguirò la vicenda. In questo momento sono pochissimi, coloro i quali si arrischiano a lavorare in un paese come la Somalia, ma abbiamo bisogno di report coraggiosi per capire le notizie.
Zebra3
QUOTE(Daniele_Federico @ Nov 27 2008, 05:14 PM) *
A quanto pare in Somalia 4 giornalisti, tra cui il fotoreporter spagnolo Jose Cendon, sono stati rapiti dalla criminalità legata a furti delle navi, i pirati.

Spero che la situazione si risolva senza morti e seguirò la vicenda. In questo momento sono pochissimi, coloro i quali si arrischiano a lavorare in un paese come la Somalia, ma abbiamo bisogno di report coraggiosi per capire le notizie.


E' un mestiere davvero molto difficile e pericoloso.
Claudio Orlando
QUOTE(Daniele_Federico @ Nov 27 2008, 05:14 PM) *
........ In questo momento sono pochissimi, coloro i quali si arrischiano a lavorare in un paese come la Somalia, ma abbiamo bisogno di report coraggiosi per capire le notizie.


Io non credo dipenda dalla mancanza di reporter coraggiosi. Sono anzi convinto che di queste figure di fotografi ce ne siano moltissimi. Credo che la mancanza di reporter in certe zone dipenda solo ed esclusivamente da quanto la notizia ricercata, sia funzionale a quanto la sensibilità del momento coinvolga il pubblico. Purtroppo i media incanalano, nostro malgrado, l'attenzione del vasto pubblico verso certe direttrici e non altre perchè queste ultime non rispondono a certi interessi. Questi interessi devono essere funzionali non solo alla notizia in se stessa ma a quanto questa "serva" o sia sentita come vicina all'interesse di chi la deve fruire.
Per il momento i pirati somali non stanno realmente intaccando gli interessi occidentali. Se e quando questo dovesse accadere realmente, questa diventerebbe la notizia del giorno e frotte di reporter verrebbero inviati sul posto, stanne certo.
miz
QUOTE(Claudio Orlando @ Dec 21 2008, 05:19 PM) *
Io non credo dipenda dalla mancanza di reporter coraggiosi. Sono anzi convinto che di queste figure di fotografi ce ne siano moltissimi. Credo che la mancanza di reporter in certe zone dipenda solo ed esclusivamente da quanto la notizia ricercata, sia funzionale a quanto la sensibilità del momento coinvolga il pubblico. Purtroppo i media incanalano, nostro malgrado, l'attenzione del vasto pubblico verso certe direttrici e non altre perchè queste ultime non rispondono a certi interessi. Questi interessi devono essere funzionali non solo alla notizia in se stessa ma a quanto questa "serva" o sia sentita come vicina all'interesse di chi la deve fruire.
Per il momento i pirati somali non stanno realmente intaccando gli interessi occidentali. Se e quando questo dovesse accadere realmente, questa diventerebbe la notizia del giorno e frotte di reporter verrebbero inviati sul posto, stanne certo.


Assolutamente d'accordo con Claudio. Aggiungo però un altro pensiero: siamo certi che oggi i fotoreporter siano liberi di muoversi ovunque? Quanta selezione c'è da parte delle autorità locali?
gciraso
L'interesse dei media è tutto per quanto riguarda la copertura dei vari luoghi del mondo. Da anni c'è in Congo (ex Zaire, ora Repubblica democratica del Congo) una guerra civile che coinvolge milioni di persone, con milioni di vittime (almeno 4 negli ultimi anni) combattuta tra l'indifferenza assoluta dei media. Ogni tanto si parla si soldati bambini: e allora qualche foto di un bambino di 10 anni con il suo bel AK47 cinese imbracciato. MA nessuno parla di quanti ne muoiono. Certo che recarsi oggi in Congo è non solo pericoloso, ma vietato alla stampa internazionale, ma ciò non toglie che qualcuno ci va lo stesso, attraverso via non ufficiali. Ma, c'è da chiedersi, quanti reportage avete visto su questa guerra?

Saluti

Giovanni
vvtyise@tin.it
sono grossi problemi, sicuramente.
Daniele_Federico
Quindi secondo voi i reporter ci sono, il problema è che questi stessi non riescono a trovare visibilità, se non limitata?

Non ne sarei sicurissimo: è vero che sui Tg nazionali e i maggiori quotidiani non troviamo notizie come la guerra civile in Congo esaurientemente trattata. Ma credo (pur non essendone certo) che uno dei tanti magazine di approfonitmento e attualità circolanti, come i femminili, sarebbero interessati a dei reportage molto forti e in zone ad alta pericolosità come la Somalia. Poi magari l'articolo e la selezione delle immagini avviene in maniera moderata. Però mi riesce difficile pensare alle redazioni interne che scartano dei simili servizi.
Ma come dicevo, magari mi sbaglio.
Zebra3
QUOTE(Daniele_Federico @ Dec 21 2008, 08:53 PM) *
Quindi secondo voi i reporter ci sono, il problema è che questi stessi non riescono a trovare visibilità, se non limitata?

Non ne sarei sicurissimo: è vero che sui Tg nazionali e i maggiori quotidiani non troviamo notizie come la guerra civile in Congo esaurientemente trattata. Ma credo (pur non essendone certo) che uno dei tanti magazine di approfonitmento e attualità circolanti, come i femminili, sarebbero interessati a dei reportage molto forti e in zone ad alta pericolosità come la Somalia. Poi magari l'articolo e la selezione delle immagini avviene in maniera moderata. Però mi riesce difficile pensare alle redazioni interne che scartano dei simili servizi.
Ma come dicevo, magari mi sbaglio.


E secondo me ti sbagli... A grandi linee funziona così: o la testata manda i propri inviati, oppure qualche collaboratore (in genere con qualche aggancio in redazione) si muove a proprie spese per coprire l'evento. Capisci bene che se nessuno manda inviati un motivo ci sarà. Per quanto riguarda i free-lance: ma chi è che ha alle spalle una copertura tale da consentire di muoversi da solo senza avere la certezza di un minimo ricavo?

Ps: i tanti magazine di approfondimento (almeno i più famosi), appartengono ai gruppi delle maggiori testate italiane. Insomma, è tutto in famiglia.
Claudio Orlando
QUOTE(Daniele_Federico @ Dec 21 2008, 08:53 PM) *
Quindi secondo voi i reporter ci sono, il problema è che questi stessi non riescono a trovare visibilità, se non limitata?

Non ne sarei sicurissimo: è vero che sui Tg nazionali e i maggiori quotidiani non troviamo notizie come la guerra civile in Congo esaurientemente trattata. Ma credo (pur non essendone certo) che uno dei tanti magazine di approfonitmento e attualità circolanti, come i femminili, sarebbero interessati a dei reportage molto forti e in zone ad alta pericolosità come la Somalia. Poi magari l'articolo e la selezione delle immagini avviene in maniera moderata. Però mi riesce difficile pensare alle redazioni interne che scartano dei simili servizi.
Ma come dicevo, magari mi sbaglio.


Di reporter ce n'è a bizzeffe e con un fegato grosso così. Ricordo ancora con un senso di vergogna e sbigottito divertimento i nostri inviati/inviate dei TG nell'ultima guerra in Iraq, asserragliati nei loro alberghi che ritraevano i bagliori delle bombe con tanto di telefonino supertecnologico ohmy.gif mad.gif , mentre gli inviati della Magnum, Don Mc Cullin su tutti, che sgattaiolavano fuori dagli stessi contro le indicazioni della sicurezza, per andar a fare il loro "lavoro".Tralascio quindi per amor di patria i nostri TG e le nostre testate "giornalistiche".
Portando quindi il nostro sguardo al di là dei nostrei angusti orizzonti, a parte qualche free-lance che ha rischiato la vita e i suoi soldi per andare in quelle zone, non c'è nessuna testata (ma posso anche essere disinformato) straniera, anche le più grosse, che abbia preso in considerazione di mandare inviati in modo serio e organizzato.
Cosa pretendi che faccia il singolo quando, dopo rischi e perdite secche, torna in casa sua e bussando alle testate per vendere un servizio che gli è costato sudore e magari sangue, si sente rispondere: lo lasci pure, lo terremo in caldo per quando servirà (magari mai?).

P.S. Perchè le signore dovrebbero essere più interessate dei signori? Questo mi sfugge hmmm.gif
Daniele_Federico
Parlo dei femminili semplicemente perché noto che sono più interessati all'attualità, forse perché le donne comprano più giornali...
Però non ci vuole molto a constatare che nei periodici dedicati a noi uomini (Max, maxim, GQ, ... e non so che altro visto che non li compro) i reportage compaiono poco e niente; mentre su FLAIR, La Repubblica delle Donne, Grazia, etc... c'è spazio per i reportage.
Chiaramente esistono tutti quei periodici trasversali ai sessi e che si occupano di principalmente di attualità, come L'Espresso, Panorama, e molti altri.

Se ci sono più reporter "temerari" di una volta non saprei, inoltre, anche se è verissimo che sempre meno le redazioni commissionano inchieste rischiose e costose, credo che i veri reporter s'imbarchino in certe avventure a prescindere dalla copertura di cui possano disporre all'inizio del loro viaggio.
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