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Conoscere l'occhio umano per fare foto migliori



Se siete interessati alla fotografia, allora conoscere cosa attrae l’occhio umano potrebbe aiutarvi a fare foto migliori.

Popphoto ha pubblicato una guida per fotografi all’occhio umano che cerca di fare ordine e chiarezza su questo tema. Quando si guarda una foto in cui ci sono delle persone gli occhi cercano innanzitutto indicazioni sulle possibili intenzioni amichevoli o meno dei soggetti e se questi possono rappresentare dei possibili partner. Questa viene chiamata visione “bottom-up”

Dopo l’occhio cerca oggetti luminosi o particolari e solo dopo arriva al riconoscimento vero e proprio dei volti noti. Tutto ciò avviene perché il cervello analizza il mondo prima con la parte più primitiva del cervello e solo dopo con la parte più sviluppata della nostra mente moderna. Questa viene chiamata visione “top-down”.


L’obiettivo per ogni fotografo sarebbe riuscire a soddisfare entrambi i tipi di visione, ma non sempre risulta così semplice. Resta molto importante appagare prima di tutto la parte più istintiva, pena realizzare una foto di difficile comprensione. Le informazioni sull’immagine vengono decomposte ed elaborate in maniera veloce da diverse parti del cervello e poi ricomposte per farci comprendere il senso di ciò che si vede.

Uno dei primi consigli che emerge dallo studio è che per fare delle foto attraenti bisogna guardare con il mirino e scattare senza pensare, facendosi guidare dalla parte più primitiva. Dopo si deciderà se lo scatto è da tenere oppure no.

Ecco una serie di fatti evidenziati sugli occhi:
Sensibilità
Gli iso degli occhi durante la notte è circa 800 e con la visione diurna che è circa 600 volte più sensibile significa che i nostri occhi lavorano ad iso 1.

Linee
Usando tecniche di tracciamento del movimento delle pupille si è dimostrato che gli occhi tendono a seguire le linee ed è quindi un’ottima idea quella di mettere il soggetto vicino alla intersezioni.

Occhi
Noi siamo influenzati senza saperlo dalle persone che sono accanto a noi e quando si guardano gli occhi di un’altra persona le nostre pupille si dilatano per avere lo stesso diametro di quelle dei volti ritratti. Si è dimostrato anche che le persone preferiscono le foto in cui il soggetto, umano o animale, ha le pupille dilatate, quindi evitate di sparare luci troppo forti negli occhi delle persone quando scattate un ritratto.

Gamma dinamica
Il rapporto di luminosità fra sole e stelle è di un miliardo ad uno e l’occhio umano riesce a coprire tutto l’insieme molto meglio di qualsiasi fotocamera. Quindi durante l’alba utilizzate un filtro a densità neutra graduata oppure utilizzate la tecnica HDR, soprattutto quando scattate di notte.

Bianco e nero
L’occhio non fa differenza fra colori, oppure bianco e nero. La cosa più importante è il contrasto e se l’oggetto diventa un punto di interesse per la visione. Quando scattate quindi cercate di avere forti contrasti dove volete più interesse.

Profondità di campo
Con una lunghezza focale di 22mm, una visione di 180° al massimo, i nostri occhi sono in grado di arrivare a f/3,5 completamente dilatati. Solo la parte centrale della retina, la fovea, è veramente a fuoco e nitido. Probabilmente è per questo che una profondità di campo ridotta è così affascinante, usatela a vostro vantaggio.

Risoluzione
La risoluzione degli occhi è di ben 576megapixel. Per i sensori c’è ancora molta strada da fare.

Illuminazione
Studiando 225 dipinti degli ultimi tre secoli si è visto che il 75% aveva un’illuminazione primaria che arrivava da sinistra e gli studi hanno confermato che in assenza di indizi i cervelli dei destrorsi inferiscono una luce proveniente da sinistra, mentre per i mancini è il contrario.

Volti
I nostri occhi sono attratti dai volti e sono in grado di capire immediatamente se si tratta di un predatore, di una preda o di un possibile partner. Quindi scattate più ritratti.

Sorpresa
La sorpresa è uno dei fattori di interesse principale. Anche se non è facile da definire è la relazione tra oggetti che cambia le vostre credenze sul mondo circostante.
buzz
Mi sembra di leggere delle ovvietà, ma sicuramente non sono così ovvie per tutti.
le famose regole dei terzi, delle luci, e tutte le cose scritte sui manuali di fotografia, sono regole che si basano proprio sulle sensazioni e preferenze generiche dell'occhio umano.
Quando ci si avvicina alla fotografia ci possono essere diversi motivi scatenanti.
Il più valido è quello di "esserci portati" e questa predisposizione si nota quando sin da principio, e senza averle mai lette, le nostre foto si avvicinano a questi "canoni", proprio perchè essi sono più gradevoli all'occhio.
Sarà per questo che si dice "avere l'occhio fotografico"?
buzz
quella che non capisco è la sensibilità dell'occhio umano.
dire che di giorno si avvicina ad 1 ISO cosa significa? e 800 di notte?
il nostro occhio è capace di aprirsi e richiudersi in 1/10 di secondo (il battito di ciglia è molto più rapido) e in questo frangente, una sensobilità di 1 iso avrebbe biosogno di una apertura incredibile, cosa che fisicamente l'occhio non ha.
E' vero invece che tra il giorno e la notte la sensibilità può aumentare di centinaia di volte, e questo mi fa pensare che se di giorno con 1/10 di secondo riusciamo a vedere bene una scena, altrettanto lo sappiamo fare di notte, aoc ontrario di una fotocamera che anche a 7800 iso necessita di qualche secondo per memorizzare la scena.
Vediamo inoltre nel buio quasi completo, ovvero con la sola luce delle stelle, o di un fiammifero, o con la luce che filtra sotto la porta.
In queste condizioni una fotocamera a 25000 iso avrebbe bisogno anche di un minutio per memorizzare. Se l'occhio fosse a 800 iso (equivalenti ovviamente) basterebbe anche qad una fotocamera un tempo breve, come il nostro per sensibilizzare il sensore.

La rusoluzione dell'occhio dipende dalla concentrazione di recettori. francamente non so quanti siano, ma credo che il numero indicato può essere veritiero.
basterebbe chiedere ad un oculista.

Questa discussione farebbe a pari con quella iniziata da enrico in TEMI, ed esattamente qui

quindi sposto la discussione, che pur essendo molto vasta, può dare adito a spunti interessanti per l'interpretazione, e per la composizione delle foto.
gciraso
QUOTE(buzz @ Oct 28 2008, 11:42 AM) *
quella che non capisco è la sensibilità dell'occhio umano.

Non si deve dimenticare l'elaboratore di immagine: il cervello. Quello che vediamo non è quello che vede l'occhio, ma quello che vedono i due occhi integrato dalla memoria per immagini simili.

Non ho capito il discorso sulla risoluzione: l'occhio umano distingue a 20-30 cm di distanza circa 10 linee per mm., il che porta ad una risoluzione di 250 dpi circa e la risoluzione spaziale massima si ha solo nella fovea, non in tutta la retina. Il che comporta che nel corso della visione gli occhi si debbano muovere velocemente per mettere a fuoco l'immagine sulla fovea (movimenti saccadici), dato che ad una distanza di solo 1/6 di grado dal punto centrale di fissazione, l'acuità visiva decade di oltre il 25%. E' suggestivo pensare all'occhio come una macchina fotografica, ma è completamente sbagliato: dove lo trovi, infatti, un obiettivo con lente asferica a curvatura variabile (il cristallino lo è).
Circa la sensibilità dell'occhio, in realtà i "recettori" sono di due tipi: i coni soltanto sono responsabili della visione in luce diurna (dettagli e colori), mentre i bastoncelli sono molto più sensibili alla luce e consentono la visione notturna, ma non risolvono i colori ed il dettaglio è meno preciso. Questi ultimi sono circa 20 volte più rappresentati dei primi.
Infine la risoluzione: considerando ogni cono e ogni bastoncello come un singolo pixel (ma non è così che funziona) il sensore-retina, avrebbe circa 125 mpx, non di più.

Saluti

Giovanni
Lutz!
Anche a me tanti dati non corrispondono, e ammetto sia difficile definirli.
Concordo pienamente che oltre all'ottica (l'occhio) è il cervello che fa il grosso dell'elaborazione, specie in condizioni di buio, e questa elaborazione fa tesoro del fatto che riprendiamo circa 15 immagini al secondo...
bendate una persona, portatela in una stanza, e accendete per mezzo secondo la luce. poi chiedetele di descrivere cosa a visto e di che colori erano le cose...

Non avete mai notato tra l'altro, che una fotocamera di bassa qualità da video accettabili e guardabili anche in condizioni di scarsissima luce rispetto a una fotografia?
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