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Levante
il vento dell'estate
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_Mauro_
Messaggio: #1
Ciao

La Sardegna, com'è noto, convive da innumerevoli secoli con il suo vento più caratteristico, il maestrale, che soffia da NW, e che plasma a suo piacimento alberi e grossi arbusti.
Ma durante l'estate, il vento più temuto è il levante. Soffia da est, il levante, da qui il nome. Non è caldo e umido quanto lo scirocco, ma pauroso per la sua capacità di racchiudere le nostre giornate isolane in una cappa di caldo afoso, che può durare anche una settimana.

Una delle piaghe della Sardegna come di tutte le regioni che si affacciano sul Mediterraneo e che da questo mare caldo e chiuso traggono l'essenza subtropicale e semiarida del loro clima, è quello degli incendi. Una piaga... come le epidemie, una calamità avulsa dalle sue cause, ormai impossibile, sembrerebbe, da determinare con chiarezza, prevenire, stroncare. Un triste primato per regioni come la Sardegna, la Sicilia, la Liguria...

In questi giorni soffia, nella mia terra, un forte vento di levante. Eppure non è un'estate calda, non più del solito, forse meno, contro ogni aspettativa in questi anni di riscaldamento globale. Ma ieri è stata una giornata caratterizzata, oltre che da questo forte e caldo vento, da numerosi incendi. Sparsi qua e là, appiccati ad arte in più punti, per renderne difficoltoso lo spegnimento, hanno attaccato subito la macchia, secca e arida, e i pochi boschi rimasti. Complice, naturalmente, il levante, che soffiando forte rianimava il fuoco distruttore, apparentemente stremato dall'intervento dei soliti coloratissimi Canadair, o dagli elicotteri, che prelevavano l'acqua dal mare poco distante. Uno spettacolo per turisti e isolani, un triste spettacolo, in realtà. Strade interrotte, traffico deviato... un caos. Avevo un appuntamento con il mio amico Antonio, in quel di Calasetta, e per mantenere l'impegno ho dovuto cambiare itinerario, allungare, passare attraverso una vecchia e solitamente poco battuta strada che costeggia il mare.
Avevo con me la mia D200, ho montato un polarizzatore per evitare i riflessi accecanti... ecco il ritratto di quel momento.
Siamo alla periferia di Calasetta, uno dei due centri abitati dell'isola di Sant'Antioco. La costa che si intravvede all'orizzonte è la Sardegna, il mare verde chiaro per il fondo sabbioso, il colore più scuro per le praterie di posidonia... il fumo quello di un incendio, purtroppo.
Gli uomini della protezione civile e della guardia forestale lottano per spegnere incendi che verranno appiccati nuovamente al massimo qualche giorno dopo. Ma per poter tirare un sospiro di sollievo, per quanto momentaneo, bisognerà attendere il ritorno del fresco maestrale...

ciao

Mauro

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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #2
Solidarizzo

BAH! smile.gif

La foto credo rispecchi fedelmente i colori della sardegma che vanno dal verde del mare al giallo della costa (non smeralda dove l'acqua si spreca), sopratutto in estate.
Mi piace la foto il racconto e mi piace il luogo.

Ciao!
frabarbani
Messaggio: #3
Un'unico scattoed un bel racconto:sei riuscito a dare un punto di vista, una descrizione, della sardegna diverso da quello che può fare un semplice turista... Una vena malinconica che solo un soggetto autoctono può fornire...
Una sardegna differente, ma purtroppo fedele alla realtà!
Complimenti,
francesco.
_Mauro_
Messaggio: #4
ecco... mi avete fatto perdere il diritto alla partecipazione al giochino di luigi biggrin.gif

Grazie per l'apprezzamento.

Una piccola sosta lungo la deviazione, a causa di un incendio. Un mare non bello dal punto di vista balneare, ma ai miei occhi affascinante. S.Antioco come tante località di mare ha acque molto belle laddove non a caso si è sviluppato il turismo, mentre i porticcioli e i tratti di costa più prossimi ai centri abitati sono spopolati e forse, proprio per questo, più affascinanti, almeno per me. Queste acque non vedranno mai bagnanti, attratti dal mare turchese qualche kilometro più in là, la posidonia la fa ancora da padrona, il fondale è più limoso che sabbioso, scivoloso... non è il mare che fa per chi della Sardegna ama Stintino, Villasimius o il Poetto.
Il levante altro non fa che accentuare la solitudine di questi tratti di mare schivati da turisti e offerti agli occhi dei pescatori, di pochi velisti e ancor meno occasionali passanti lungo una strada di per se poco battuta.

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ciao

Mauro
Spiderino
Nikonista
Messaggio: #5
QUOTE
Gli uomini della protezione civile e della guardia forestale lottano per spegnere incendi che verranno appiccati nuovamente al massimo qualche giorno dopo.



un punto di vista insolito e di contenuto che "denuncia" una barbara tortura di un luogo così apprezzato quanto da salvaguardare.
Grazie

Messaggio modificato da Spiderino il Jul 19 2007, 09:40 AM
PAS
Messaggio: #6
QUOTE(_Mauro_ @ Jul 18 2007, 02:58 PM) *



Una piccola sosta lungo la deviazione, a causa di un incendio. Un mare non bello dal punto di vista balneare, ma ai miei occhi affascinante. S.Antioco come tante località di mare ha acque molto belle laddove non a caso si è sviluppato il turismo, mentre i porticcioli e i tratti di costa più prossimi ai centri abitati sono spopolati e forse, proprio per questo, più affascinanti, almeno per me. Queste acque non vedranno mai bagnanti, attratti dal mare turchese qualche kilometro più in là, la posidonia la fa ancora da padrona, il fondale è più limoso che sabbioso, scivoloso... non è il mare che fa per chi della Sardegna ama Stintino, Villasimius o il Poetto.
Il levante altro non fa che accentuare la solitudine di questi tratti di mare schivati da turisti e offerti agli occhi dei pescatori, di pochi velisti e ancor meno occasionali passanti lungo una strada di per se poco battuta.


ciao

Mauro



Mi hai fatto tornare idealmente indietro di circa dieci anni, quando a conclusione di una vacanza in campeggio nella costa sud di S. Antioco, rimasi bloccato da un incendio e rischiai di perdere il traghetto a Cagliari.
Certo S. Antioco non ha i canoni della Sardegna turistica, ma nemmeno le distorsioni ed i guasti che il turismo spesso porta.
Due belle foto Mauro, che documentano un dramma purtroppo ricorrente nelle estati calde e ventose.
 
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