...Fu in quel periodo che Gedeon Spillet, aiutato da Harbert, scattò parecchie fotografie delle parti più pittoresche dell’isola con l’apparecchio trovato nella cassa e rimasto fino ad allora inutilizzato.
L’apparecchio, munito di un potente obiettivo, era molto completo. Sostanza necessarie alla riproduzione fotografica, collodio per preparare la lastra di vetro, nitrato d’argento per renderla sensibile, iposolfato di soda per fissare l’immagine ottenuta, cloruro d’ammonio in cui immergere l’immagine destinata a dare la stampa positiva, acetato di soda e cloruro d’oro per impregnarla: non mancava niente. C’erano anche le carte già clorurate, e prima di metterle nel telaio sopra le stampe negative bastava immergerle per qualche minuto nel nitrato d’argento allungato con l’acqua.
(...)
Come si ricorderà, Gedeon Spillet e Harbert avevano scattato diverse fotografie dell’isola Lincoln. Ora, il 17 ottobre, verso le tre del pomeriggio, affascinato dalla limpidezza del cielo, Harbert decise di fotografare tutta la baia dell’Unione di fronte all’altipiano Bellavista, da capo Mandibola fino a capo Artiglio.
L’orizzonte era nitidissimo e il mare, increspato da una lieve brezza, sullo sfondo era calmo come un lago e punteggiato qua e là di pagliuzze dorate.
L’obiettivo era stato sistemato a una delle finestre del salone di Granite-House e dominava quindi la spiaggia e la baia. Harbert procedette come era abituato a fare, e ottenuto il negativo, andò a fissarlo per mezzo delle sostanze conservate in una stanzetta buia di Granite-House.
Tornato in piena luce, esaminandolo bene, Harbert notò sul negativo un PUNTINO QUASI IMPERCETTIBILE che macchiava l’orizzonte del mare. Cercò di farlo sparire lavandolo ripetutamente, ma non ci riuscì.
"Dev’essere un difetto dell’obiettivo", pensò.
Gli venne allora la curiosità di esaminare quel difetto con una forte lente che tolse a uno dei binocoli.
Ma appena ebbe guardato lanciò un grido e il negativo rischiò di cadergli di mano.
Corse subito nella stanza in cui si trovava Cyrus Smith e gli tese il negativo e la lente indicandogli la MACCHIOLINA.
Cyrus Smith esaminò quel PUNTO; poi, afferrando il cannocchiale, si precipitò verso la finestra.
Dopo aver percorso lentamente l’orizzonte, il cannnocchiale si fermò alla fine sul PUNTO SOSPETTO e "Cyrus Smith, abbassandolo, pronunciò una sola parola: "Nave!"
E infatti una nave era in vista dell’isola di Lincoln.
(tratto da "L’isola misteriosa", di Jules Verne, 1874, traduzione di Jacopo De Michelis).
L’apparecchio, munito di un potente obiettivo, era molto completo. Sostanza necessarie alla riproduzione fotografica, collodio per preparare la lastra di vetro, nitrato d’argento per renderla sensibile, iposolfato di soda per fissare l’immagine ottenuta, cloruro d’ammonio in cui immergere l’immagine destinata a dare la stampa positiva, acetato di soda e cloruro d’oro per impregnarla: non mancava niente. C’erano anche le carte già clorurate, e prima di metterle nel telaio sopra le stampe negative bastava immergerle per qualche minuto nel nitrato d’argento allungato con l’acqua.
(...)
Come si ricorderà, Gedeon Spillet e Harbert avevano scattato diverse fotografie dell’isola Lincoln. Ora, il 17 ottobre, verso le tre del pomeriggio, affascinato dalla limpidezza del cielo, Harbert decise di fotografare tutta la baia dell’Unione di fronte all’altipiano Bellavista, da capo Mandibola fino a capo Artiglio.
L’orizzonte era nitidissimo e il mare, increspato da una lieve brezza, sullo sfondo era calmo come un lago e punteggiato qua e là di pagliuzze dorate.
L’obiettivo era stato sistemato a una delle finestre del salone di Granite-House e dominava quindi la spiaggia e la baia. Harbert procedette come era abituato a fare, e ottenuto il negativo, andò a fissarlo per mezzo delle sostanze conservate in una stanzetta buia di Granite-House.
Tornato in piena luce, esaminandolo bene, Harbert notò sul negativo un PUNTINO QUASI IMPERCETTIBILE che macchiava l’orizzonte del mare. Cercò di farlo sparire lavandolo ripetutamente, ma non ci riuscì.
"Dev’essere un difetto dell’obiettivo", pensò.
Gli venne allora la curiosità di esaminare quel difetto con una forte lente che tolse a uno dei binocoli.
Ma appena ebbe guardato lanciò un grido e il negativo rischiò di cadergli di mano.
Corse subito nella stanza in cui si trovava Cyrus Smith e gli tese il negativo e la lente indicandogli la MACCHIOLINA.
Cyrus Smith esaminò quel PUNTO; poi, afferrando il cannocchiale, si precipitò verso la finestra.
Dopo aver percorso lentamente l’orizzonte, il cannnocchiale si fermò alla fine sul PUNTO SOSPETTO e "Cyrus Smith, abbassandolo, pronunciò una sola parola: "Nave!"
E infatti una nave era in vista dell’isola di Lincoln.
(tratto da "L’isola misteriosa", di Jules Verne, 1874, traduzione di Jacopo De Michelis).
Sono commosso anch'io... Ma questo thread starebbe bene in "nikon life"... 
Bonomo, è un bellissimo brano, tratto da uno dei romanzi che mi hanno fatto amare la lettura sin da ragazzo. Ma qui potrebbe avere l'effetto contrario rispetto all'iniziativa meritoria che hai intrapreso, puella di smitizzare la polvere sul sensore : da oggi, quelli che fotografano il cielo nella speranza o nel terrore di trovare una macchiolina di polvere, possono anche sperare di vedere una astronave!
| QUOTE (sergiobutta @ Jul 21 2004, 06:21 PM) |
| quelli che fotografano il cielo nella speranza o nel terrore di trovare una macchiolina di polvere, possono anche sperare di vedere una astronave! |
Milano, 21 luglio 2004
Noi l'assonanza col sensore l'abbiamo trovata, e in un fotografo, anche se di fantasia, vissuto centrotrent'anni prima che nascesse il sensore.
L'idea che il PUNTINO possa essere colpa dell'obiettivo poi, l'abbiamo letta in diversi post.
Per quello che riguarda le astronavi non c'è ancora capitato, ma di scambiare vari tipi di volatili visti sul file immagine in granelli di polvere sul sensore spessissimo!!!
Di più, anni fa ci ritrovammo tra le mai una medio formato 6x7 e dopo aver sviluppato il nostro primo negativo in bianco e nero scoprimmo un "sozzo bubbone" proprio in mezzo al cielo, reso tra l'altro più trasparente sul negativo da un filtro arancione e quindi con il "sozzo bubbone" ancora più visibile.
Pensammo a un'inclusione sul negativo, a un errore di sviluppo, a qualcosa che si era depositata sull'emulsione un istante prima dello scatto (la borsa in cui tenevamo la fotocamera aveva i velcro che si sbriciolavano dopo ogni riposizionamento, creando un'inquietante "sabbietta nera" che vagava poi tra la borsa e la fotocamera.
Alla fine, esattamente come nell'Isola Misteriosa, ci armammo di un lentino e scoprimmo che l'inclusione ( un decimo di millimetro sul negativo 6x7cm) era un 747 in atterraggio sull'aeroporto di Roma, la cui rotta di landing passa esattamente sopra lo Zoo di Villa Borghese, che avevamo appena fotografato- ma questo, il passaggio della rotta lo appurammo l'anno successivo-.
Quindi, per chiudere, posto che sul problema polvere abbiano già espresso il nostro parere di NON PROBLEMA, con questa "piccola" provocazione letteraria abbiamo voluto dimostrare anche che a volte, quello che si crede essere polvere sul sensore, o sulla pellicola, è qualcosa di realmente presente nella realtà all'atto dello scatto ( per non parlare del polline di pioppo fotografato sfuocato in controluce, o gli insetti, fotografati tanto in controluce che non, o la microgoccia o la microparticella che si deposita sulla lente frontale di una compatta o sul filtro di protezione di un grandangolare a diaframma ben chiuso su una reflex digitale, che invariabilmente si vede nell'immagine finale, ma ancora una volta non è polvere sul sensore).
Cordialmente
Gerardo Bonomo
sono profondamente commosso 
e non sapevo che il marchio Nikon suscitasse nelle persone la vena poetica
chissa se un giorno anche io riesco a scrivere romanzi e poesie invece di fotografare
e non sapevo che il marchio Nikon suscitasse nelle persone la vena poetica
chissa se un giorno anche io riesco a scrivere romanzi e poesie invece di fotografare
il bravo gerardo , non mi si incazzi, per cortesia, ma la devo dire, il plurale maiestatis fà tanto mago Otelma..... 
| QUOTE (dafiero @ Jul 21 2004, 10:51 PM) |
| il bravo gerardo , non mi si incazzi, per cortesia, ma la devo dire, il plurale maiestatis fà tanto mago Otelma..... |
Milano, 22 luglio 2004
Non CI arrabbiamo assolutamente, al contrario, APPREZZIAMO più le critiche che i complimenti.
Cordialmente.
Bonomo
.....Phil Askey allora ci vede poco 
se non ha visto le macchie durante il test della Canon MKII.....eh sì anche a loro si sporca il sensore..... 
Ciao...
se non ha visto le macchie durante il test della Canon MKII.....eh sì anche a loro si sporca il sensore..... Ciao...
Immagine(i) allegate
...ancora sporcizia sulla canon....sarà uno schizzo del martini????
