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Immobilità Apparente
Come in quei giochi enigmistici...
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marcofranceschini
Messaggio: #1
Puoi scattare fotografie in mille modi, puoi cercare immagini , puoi trovarle, puoi sfruttare alcune occasioni, puoi sfruttarle tutte...perchè sei uno/a bravo/a...la differenza a volte tra un fotografo bravo ed una pippa sta proprio nel sapere sfruttare le opportunità che si presentano...

Idee...che vengono, idee che la pigrizia non ci consente di realizzare, idee che mancano...

Cosa serve per riempire di vita un luogo sempre uguale a sè stesso da sempre...in apparenza,
una strada insignificante, vuota di tutto tranne che di luce...

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

una comoda sedia, un'attesa, una fotocamera, un'inquadratura sempre uguale...il ricordo di un film.
Tutti ingredienti per un'idea...semplice

ed allora comincio a riempire di storie e di colori la mia inquadratura sempre uguale

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

loro sono attori inconsapevoli della nostra immaginazione, vittime protagoniste anche delle nostre paure

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da cui fuggire giorno dopo giorno....

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e fuggiamo sul serio, e senza neanche rendercene conto...

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invecchiamo...

Un semplice esecizio da fare dove volete, come in quei giochi enigmistici dove devi scovare le differenze, aiuta a capire che anche qualcosa di apparentemente immobile, in realtà si evolve e si modifica , vive e decade...
Fotografia, stumento geniale o banale, dipende da come lo utilizzi, dipende da come sei, a volte da come ti senti in un preciso momento...

(MMFR)...Marco

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #2
un bel film, una bella idea. da guastare in silenzio.
bravo marcolino!


.oesse.
Manuela Innocenti
Messaggio: #3
Bella questa sequenza.... da camera fissa.
L'obiettivo immobile scruta... la vita intorno, la gente intorno si muove.
E nella stessa inquadratura tante storie, tanti pensieri.
Bellissima idea Marco. smile.gif
cuomonat
Messaggio: #4
La sequenza mi porta ad interiorizzare l'esperienza e vedo me stesso dall'altra parte della fotocamera di fronte ad una scelta: approfittare dell'assenza di passanti per ricercare la migliore inquadratura possibile del luogo, come soggetto, o aspettare il passaggio di qualcuno, il manifestarsi di un avvenimento, per ultilizzare la strada come quinta di uno scenario, di un'idea da rappresentare?
_Annalisa_
Nikonista
Messaggio: #5
Mi ricorda una mia idea che dovevo attuare l'anno scorso ma che per pigrizia (o paura ) non ho fatto ... e cioe' piantarmi alla stazione di Milano per un giorno e fotografare chi passa ... in un angolo di mondo quante vite .... chissa' che quest'anno non abbia + coraggio smile.gif ... Un saluto ... sei sempre un gradino sopra wink.gif
Fabio_Porcelli
Messaggio: #6
Auggie e Paul sono seduti al tavolo da cucina. A parte qualche contenitore aperto di cibo cinese, il piano è quasi interamente occupato da grandi album di fotografie con la copertina nera. In tutto sono quattordici, e sulla costola di ciascuno c'è l'annata, dal 1977 al 1990. L'album del 1987 è aperto sulle ginocchia di Paul. Primo piano di una pagina dell'album con sei foto in bianco e nero dello stesso posto: l'angolo fra la Terza Strada e la Settima Avenue alle otto del mattino. Nell'angolo in alto a destra di ogni foto c'è una piccola etichetta bianca con la data: 9.8.87, 10.8.87, 11.8.87 eccetera. Paul volta la pagina e vediamo sei foto analoghe a quelle di prima. Paul volta pagina di nuovo: stessa cosa. Un'altra pagina: stessa cosa.

Tratto da Smoke.

I luoghi delle foto mi sono familiari. Bel racconto. Complimenti.
marcofranceschini
Messaggio: #7
QUOTE(Tursiope @ Jun 30 2007, 03:11 PM) *

Auggie e Paul sono seduti al tavolo da cucina....
Tratto da Smoke.

I luoghi delle foto mi sono familiari. Bel racconto. Complimenti.


...era proprio quello il film.

Il luogo è l'isola di Marettimo (Egadi)

Grazie a tutti Voi per i Vostri commenti...

Marco
Fabio_Porcelli
Messaggio: #8
Mi sembra però che la macchina fotografica nel film non fosse una Nikon. Immaginavo fosse Marettimo, quanto mi manca.
Francesco T
Messaggio: #9
L' immobilismo spesso ci appartiene più di quanto noi stessi siamo disposti ad ammettere. E' una base della filosfia cristiana che ha poi influenzato un bel pò, per usare un eufemismo.

Spesso l' immobilismo ha connotazioni negative ma, come tu ben dimostri, esso può anche essere nobile padre di creatività.

Sempre di immobilismo, ma con altre nuances, ne parlavo facendo riferimento
a Naples: plus ça change plus c'est la même chose!.

Bravo.

Francesco T
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #10
Quoto la nobile citazione austeriana di tursiope, anche se forse, il concetto è quasi ribaltato in questo lavoro di Marco...

In Smoke, l'intento era dimostrare come quel piccolo mondo fosse in continuo cambiamento, in questo, come il piccolo mondo, nonostante il passare del tempo, resti sempre uguale...

Bravo Marco, un bel life!
PAS
Messaggio: #11
Bel tema Marco
Mi piace vedere in questo tuo lavoro un legame con un altro tema che mi è caro: quello dei “non luoghi” teorizzati da Marc Augè.
Ovvero la strada come luogo di “non incontro” che vive nella sua immobilità, indipendentemente dall’umanità che la percorre.

L’immobilità è apparente o reale?

Estendiamo l’esercizio con la fotocamera: rallentiamo sempre più il tempo di scatto, le figure lentamente svaniranno in un mosso confuso e la strada recupererà la sua immobilità.
Potenza e fascino della fotografia.
 
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