per chi non mi conosce sono un fotografo pubblicitario...ma ogni tanto vorrei riscoprire la mia visione... la fotografia che ho in testa.
Quindi allontanandomi dai miei studi di illuminotecnica e dai canoni commerciali / glamour che uso spesso, eccomi qua messo a nudo dopo tanti anni (in accademia mi esprimev libero) che mi permetto di mettere un primo timido scatto.
diciamo che in questo caso ho fatto uno scatto che somiglia un po' più ad un ritratto e pertanto pubblico qua... in realtà spesso sono nudi provocatori alla Newton o peggio.. e quindi non sempre li vedrete qua...
grazie per la comprensione!
hahaha
Fra
"questa la mia overture su un abum che sto dedicando alla Mia fotografia su fb"
out of my style... o almeno ufficialmente ( e contro i "moralizzatori" )
“LA FOTOGRAFIA NON HA MORALE”.Questa è la prima cosa che mi hanno insegnato al centro sperimentale di fotografia. E’ una verità sacrosanta per chi fa questo lavoro, o semplicemnte per chi fa fotografia. (approfitto per un grazie a Gabriele Agostini).
Se penso che spesso mi costringo a limitare il mio stato d’animo nella rappresentazione di cio’ che è di per se, e cioe’ di selettiva e libera forma di espressione, un po’ mi avvilisco.
se un reporter si fermasse davanti ad una scena cruenta tipo un‘infibulazione, solo perche “e’ brutto” o non è ”rispettoso” per l’ipotetica vittima che si trova sulla scena, allora non potrebbe fare il reporter. Se tutti mostrassimo solo il bello, il brutto (che fa parte di noi, della vita in senso ampio, dentro e al di la‘ della nostra pelle, nella quotidianità, ma soprattutto dietro le mura al riparo da chi “non vuol vedere”), non avrebbe ne’ voce ne’ dignita‘. joel peter witkin tanto per dirne uno, e’ portavoce del brutto. lo stimo perche’ concenttualmente lo eleva ad arte, e se ne frega se gli si scatena contro il mondo quando fa una mostra coi le sue nature “morte”.tornando a cose piu‘ piccole... semplicemente se mi facessi condizionare gia’ dalla mia morale e dai miei principi personali mentre scatto, praticamente non sarei capace di rappresentare l’erotismo... se mi facessi influenzare da “cio‘ che potrebbero dire di me.. neanche la femminilita’ probabilmente. Se l‘inibizione del perbenismo mi entrasse in testa sarei davvero frenato mentre percorro una salita gia’ di per se angusta. il moralismo lasciamolo fuori dalla fotografia, lasciamolo alla politica magari..
nello specifico del settore, bene o male tutti quelli che impugnano una macchina fotogafica sono condizionati da questo... ma grazie a dio NON SEMPRE E’ COSI’. E’ esistito Saudek, Francesca Woodman e tanti altri meno altisonanti.L’introspezione, l‘apertura agli altri, il confronto e l’esperienza umana aprono una porta che ti ostini a non voler aprire perche‘ poi tante certezze crollano e camminare senza terra sotto i piedi e‘ eccitante per quanto complesso. prima che mi freni a scrivere di getto quindi mi sbrigo a farla corta (anche se non pare e’ davvero una sintetica riflessione) e a pubblicare questo.
io non sono ciò che fotografo, ne’ giudico cio’ che fotografo, ne‘ mi immedesimo necessariamente in cio’ che fotografo. chi si mette un “ph” dopo il nome dovrebbe sapere di cosa parlo. Spero di riuscirci almeno in parte.spesso pubblico eslusivamente foto commerciali e lavorative (a parte le pietanze per stuzzicare simotti...) proprio perche’ probabilmente della “mia” fotografia forse non frega niente a nessuno... o almeno questo pensiero mi ha fatto sempre astenere dal farlo pubblicamente.ho sempre odiato il perbenismo e digerisco male il bigottismo. non fa proprio per me e forse la provocazione e’ proprio la risposta che mi nasce piu spontanea per inconsciamente contrastarlo. si dice che l’inconscio ci fa puntare il dito contro gli altri per cio‘ che in realta’ non accettiamo sia dentro di noi. i persecutori di streghe durante il medioevo insegnano.e forse proprio il lato “bigotto” che e’ in noi frena slanci emotivi e fantasia.. e‘ piu facile adeguarsi e godere il paluso di un bellissimo scatto canonico.per questo questo album lo dedico a me e alla “mia” fotografia... quella che forse ho fatto solo per passione e non per lavoro e che mi sono sempre tenuto stretto, e spesso non ho neanche impresso su pellicola..Se la avessi proposta 15 anni fa mentre studiavo e facevo l’assistente probabilmente non mi si cagava nessuno. oggi forse almeno qualcuno si girera’ da questa parte ( per carita’ grazie sicuramente anche a Zuckerberg ) e quantomeno il beneficio del dubbio sull‘ univocità dello stile, credo glie lo posso far venire.
SE NON E’ La premessa CHE FA PER VOI, cambiate pure canale, non mi offendo promesso
Non so quando e cosa pubblcherò ancora... diciamo che ne avrei di scatti vecchi e gia pronti da mettere... ma il passato e’ passato, e magari non e’ il momento.. quindi decisione presa: solo scatti nuovi (per me) e leggermente..... diversi da quelli che sono abituato a pubblicare.
OVVIAMENTE TUTTO CIO’ RESTERA’ CONFINATO IN QUESTO ALBUM.. NEGLI ALTRI CONTINUERO’ A METTERE .. mmmh....come è che dicono alcuni??? ah si.. solo xxx E CULI.
buon proseguimento di.. nottata!
Quindi allontanandomi dai miei studi di illuminotecnica e dai canoni commerciali / glamour che uso spesso, eccomi qua messo a nudo dopo tanti anni (in accademia mi esprimev libero) che mi permetto di mettere un primo timido scatto.
diciamo che in questo caso ho fatto uno scatto che somiglia un po' più ad un ritratto e pertanto pubblico qua... in realtà spesso sono nudi provocatori alla Newton o peggio.. e quindi non sempre li vedrete qua...
grazie per la comprensione!
hahaha
Fra
"questa la mia overture su un abum che sto dedicando alla Mia fotografia su fb"
out of my style... o almeno ufficialmente ( e contro i "moralizzatori" )
“LA FOTOGRAFIA NON HA MORALE”.Questa è la prima cosa che mi hanno insegnato al centro sperimentale di fotografia. E’ una verità sacrosanta per chi fa questo lavoro, o semplicemnte per chi fa fotografia. (approfitto per un grazie a Gabriele Agostini).
Se penso che spesso mi costringo a limitare il mio stato d’animo nella rappresentazione di cio’ che è di per se, e cioe’ di selettiva e libera forma di espressione, un po’ mi avvilisco.
se un reporter si fermasse davanti ad una scena cruenta tipo un‘infibulazione, solo perche “e’ brutto” o non è ”rispettoso” per l’ipotetica vittima che si trova sulla scena, allora non potrebbe fare il reporter. Se tutti mostrassimo solo il bello, il brutto (che fa parte di noi, della vita in senso ampio, dentro e al di la‘ della nostra pelle, nella quotidianità, ma soprattutto dietro le mura al riparo da chi “non vuol vedere”), non avrebbe ne’ voce ne’ dignita‘. joel peter witkin tanto per dirne uno, e’ portavoce del brutto. lo stimo perche’ concenttualmente lo eleva ad arte, e se ne frega se gli si scatena contro il mondo quando fa una mostra coi le sue nature “morte”.tornando a cose piu‘ piccole... semplicemente se mi facessi condizionare gia’ dalla mia morale e dai miei principi personali mentre scatto, praticamente non sarei capace di rappresentare l’erotismo... se mi facessi influenzare da “cio‘ che potrebbero dire di me.. neanche la femminilita’ probabilmente. Se l‘inibizione del perbenismo mi entrasse in testa sarei davvero frenato mentre percorro una salita gia’ di per se angusta. il moralismo lasciamolo fuori dalla fotografia, lasciamolo alla politica magari..
nello specifico del settore, bene o male tutti quelli che impugnano una macchina fotogafica sono condizionati da questo... ma grazie a dio NON SEMPRE E’ COSI’. E’ esistito Saudek, Francesca Woodman e tanti altri meno altisonanti.L’introspezione, l‘apertura agli altri, il confronto e l’esperienza umana aprono una porta che ti ostini a non voler aprire perche‘ poi tante certezze crollano e camminare senza terra sotto i piedi e‘ eccitante per quanto complesso. prima che mi freni a scrivere di getto quindi mi sbrigo a farla corta (anche se non pare e’ davvero una sintetica riflessione) e a pubblicare questo.
io non sono ciò che fotografo, ne’ giudico cio’ che fotografo, ne‘ mi immedesimo necessariamente in cio’ che fotografo. chi si mette un “ph” dopo il nome dovrebbe sapere di cosa parlo. Spero di riuscirci almeno in parte.spesso pubblico eslusivamente foto commerciali e lavorative (a parte le pietanze per stuzzicare simotti...) proprio perche’ probabilmente della “mia” fotografia forse non frega niente a nessuno... o almeno questo pensiero mi ha fatto sempre astenere dal farlo pubblicamente.ho sempre odiato il perbenismo e digerisco male il bigottismo. non fa proprio per me e forse la provocazione e’ proprio la risposta che mi nasce piu spontanea per inconsciamente contrastarlo. si dice che l’inconscio ci fa puntare il dito contro gli altri per cio‘ che in realta’ non accettiamo sia dentro di noi. i persecutori di streghe durante il medioevo insegnano.e forse proprio il lato “bigotto” che e’ in noi frena slanci emotivi e fantasia.. e‘ piu facile adeguarsi e godere il paluso di un bellissimo scatto canonico.per questo questo album lo dedico a me e alla “mia” fotografia... quella che forse ho fatto solo per passione e non per lavoro e che mi sono sempre tenuto stretto, e spesso non ho neanche impresso su pellicola..Se la avessi proposta 15 anni fa mentre studiavo e facevo l’assistente probabilmente non mi si cagava nessuno. oggi forse almeno qualcuno si girera’ da questa parte ( per carita’ grazie sicuramente anche a Zuckerberg ) e quantomeno il beneficio del dubbio sull‘ univocità dello stile, credo glie lo posso far venire.
SE NON E’ La premessa CHE FA PER VOI, cambiate pure canale, non mi offendo promesso
Non so quando e cosa pubblcherò ancora... diciamo che ne avrei di scatti vecchi e gia pronti da mettere... ma il passato e’ passato, e magari non e’ il momento.. quindi decisione presa: solo scatti nuovi (per me) e leggermente..... diversi da quelli che sono abituato a pubblicare.
OVVIAMENTE TUTTO CIO’ RESTERA’ CONFINATO IN QUESTO ALBUM.. NEGLI ALTRI CONTINUERO’ A METTERE .. mmmh....come è che dicono alcuni??? ah si.. solo xxx E CULI.
buon proseguimento di.. nottata!
QUOTE(FrancescoFranciaFoto @ Mar 6 2014, 07:37 PM) 
per chi non mi conosce sono un fotografo pubblicitario...ma ogni tanto vorrei riscoprire la mia visione... la fotografia che ho in testa.
Certamente questo tipo di immagini non genererà rating, numero di visite e "like" come gli altri (infatti questo mio è solo il secondo commento) ma, a mio modesto avviso, la caratura è ben superiore.
QUOTE(FrancescoFranciaFoto @ Mar 6 2014, 07:37 PM)
... chi si mette un "ph" dopo il nome dovrebbe sapere di cosa parlo.
ehm... mi corre il dubbio che chi mette il ph dopo il nome NON sa di cosa stai parlando...
QUOTE(FrancescoFranciaFoto @ Mar 6 2014, 07:37 PM)
Non so quando e cosa pubblcherò ancora... diciamo che ne avrei di scatti vecchi e gia pronti da mettere...
Non faccio sicuramente testo, ma sarei lieto di vedere qualcosa se la linea d'onda è quella di questa foto.
un ottima foto......................
ottimo il testo citato..........alla fine tutti i fotografi oltre a farlo per lavoro quindi su commissione e con dei targhet da rispettare.............deve cominciare una sua linea fotografica personale............e questo tuo scatto è un buon inizio
ciao
Peppe
ottimo il testo citato..........alla fine tutti i fotografi oltre a farlo per lavoro quindi su commissione e con dei targhet da rispettare.............deve cominciare una sua linea fotografica personale............e questo tuo scatto è un buon inizio
ciao
Peppe
Chi ha veramente qualcosa da dire trova sempre il modo migliore per dirlo!
Il linguaggio fotografico non può certo trovare limiti insormontabili nel settore prescelto per affermarsi professionalmente: in fin dei conti, scegliere il mestiere di fotografo significa scegliere di proporsi quale mediatore tra la realtà che si vuole raccontare e coloro che la devono percepire.
In questo, addirittura, non credo conti ciò che si è, ciò che si è stato o ciò che si vuol diventare: l'opera, una volta "pubblicata", vive di vita propria ed il senso che l'osservatore può attribuirvi, le emozioni che può suscitare, vanno spesso anche "oltre" l'intenzione dell'autore.
In un mondo che di immagini vive e si nutre, è assolutamente necessario che la ricerca personale non si arresti mai: ogni scatto, ogni piccolo, grande momento che sapete proporci, sazia il nostro appetito e ci "educa" al bello.
Grazie di cuore per aver condiviso non solo una foto che reputo "magica", ma anche riflessioni intime e personali.
Se verranno altre immagini, sappi che me ne nutrirò con vero piacere.
Buona Nikon a te ed a tutti i professionisti che - tra i tanti impegni - continuano ad onorare questo Forum!
Vincenzo
Il linguaggio fotografico non può certo trovare limiti insormontabili nel settore prescelto per affermarsi professionalmente: in fin dei conti, scegliere il mestiere di fotografo significa scegliere di proporsi quale mediatore tra la realtà che si vuole raccontare e coloro che la devono percepire.
In questo, addirittura, non credo conti ciò che si è, ciò che si è stato o ciò che si vuol diventare: l'opera, una volta "pubblicata", vive di vita propria ed il senso che l'osservatore può attribuirvi, le emozioni che può suscitare, vanno spesso anche "oltre" l'intenzione dell'autore.
In un mondo che di immagini vive e si nutre, è assolutamente necessario che la ricerca personale non si arresti mai: ogni scatto, ogni piccolo, grande momento che sapete proporci, sazia il nostro appetito e ci "educa" al bello.
Grazie di cuore per aver condiviso non solo una foto che reputo "magica", ma anche riflessioni intime e personali.
Se verranno altre immagini, sappi che me ne nutrirò con vero piacere.
Buona Nikon a te ed a tutti i professionisti che - tra i tanti impegni - continuano ad onorare questo Forum!
Vincenzo
