"Otranto estremo lembo orientale d'Italia": so che bastano queste parole per evocare immagini esotiche nella maggior parte di voi miei simpatici amici di forum.
Così fu anche per Orazio Walpole che agli inizi dell' 800, scrisse il romanzo "Il castello di Otranto" probabilmente senza aver mai visitato la cittadina adriatica (il mar Ionio inizia qualche kilometro più a sud...).
Ma questo castello non è nient'altro che uno dei tanti castelli aragonesi che punteggiano le coste di Puglia e dei misteri descritti dal Salgari di oltremanica non v'é più traccia o sentore.
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Così fu anche per Orazio Walpole che agli inizi dell' 800, scrisse il romanzo "Il castello di Otranto" probabilmente senza aver mai visitato la cittadina adriatica (il mar Ionio inizia qualche kilometro più a sud...).
Ma questo castello non è nient'altro che uno dei tanti castelli aragonesi che punteggiano le coste di Puglia e dei misteri descritti dal Salgari di oltremanica non v'é più traccia o sentore.
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Otranto luogo esotico è e rimane per i tanti turisti che l'affollano nella calda estate e per i pochi che arrivano nelle ancora tiepide domeniche di Ottobre: essi si affacciano dal bastione confidando nella tramontana per scorgere le vette balcaniche, e a volte questo accade, altro trofeo vacanziero da raccontare.
Mi affaccio anch'io, ma ormai questi luoghi e queste suggestioni mi sono familiari, né il cielo terso, né il mare di cobalto in fondo ad una viuzza, quotidiani spettacoli, ridestano la mia immaginazione.
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Mi affaccio anch'io, ma ormai questi luoghi e queste suggestioni mi sono familiari, né il cielo terso, né il mare di cobalto in fondo ad una viuzza, quotidiani spettacoli, ridestano la mia immaginazione.
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Quasi automaticamente cammino per i vicoli, apparentemente senza meta concreta, appena distratto dai colori di questi negozietti pieni di chincaglierie
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Ma come sempre, senza quasi una ragione,la solita passeggiata si conclude davanti alla Cattedrale Normanna. E' la più grande di Puglia, non si direbbe stretta com'é tra i vicoli del centro storico.
La cattedrale otrantina venne fondata ex novo intorno al 1080 con la precisa intenzione di imporre in terra greca il modello basilicale della Riforma; è probabile che una prima e più semplice redazione abbia previsto una basilica orientata a tre navate, con due file di arcate su pilastri, vasto transetto ad aula unica concluso da tre absidi, e che solo in un secondo momento - comunque entro la metà del XII secolo - si sia posta la necessità di un adeguamento a necessità e tempi nuovi. Questo avrebbe comportato la tripartizione del transetto mediante possenti arcate trasverse, e la sopraelevazione del corpo longitudinale comprensiva di sostituzione dei pilastri con colonne e capitelli marmorei, anche se a tutt’oggi - a livello di percezione - la chiesa conserva nelle proporzioni e nella spazialità l’impronta arcaica risalente al progetto originario.
Una volta entrato però, più che la maestosità e l'eleganza formale dell'interno,il mio occhio viene colpito dal grandioso mosaico pavimentale.
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La cattedrale otrantina venne fondata ex novo intorno al 1080 con la precisa intenzione di imporre in terra greca il modello basilicale della Riforma; è probabile che una prima e più semplice redazione abbia previsto una basilica orientata a tre navate, con due file di arcate su pilastri, vasto transetto ad aula unica concluso da tre absidi, e che solo in un secondo momento - comunque entro la metà del XII secolo - si sia posta la necessità di un adeguamento a necessità e tempi nuovi. Questo avrebbe comportato la tripartizione del transetto mediante possenti arcate trasverse, e la sopraelevazione del corpo longitudinale comprensiva di sostituzione dei pilastri con colonne e capitelli marmorei, anche se a tutt’oggi - a livello di percezione - la chiesa conserva nelle proporzioni e nella spazialità l’impronta arcaica risalente al progetto originario.
Una volta entrato però, più che la maestosità e l'eleganza formale dell'interno,il mio occhio viene colpito dal grandioso mosaico pavimentale.
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Commissionato dall’arcivescovo Gionata e firmato da un tale prete Pantaleone che ne ideò il disegno e ne diresse i lavori, è lo specchio di un’epoca, la sintesi di un universo culturale in cui confluiscono - senza lasciare un solo spazio vuoto - tanto i temi e le voci dell’Occidente quanto l’eredità della tradizione orientale stratificatasi in loco. Ecco così, lungo i bracci di uno straordinario e gigantesco albero della vita sostenuto da una coppia di elefanti - che tiene conto, nella sua struttura, delle modificazioni spaziali realizzate a livello del transetto nel XII secolo - snodarsi scene inquiete e vitalissime tratte dall’antico Testamento, dalle leggende e dal repertorio classico, che si intrecciano indisciplinatamente e fantasiosamente con i segni zodiacali, le raffigurazioni del lavoro umano nei vari mesi dell’anno, l’Inferno, il Paradiso e i mostri dell’Apocalisse. Non un racconto coerente, né una narrazione organica; piuttosto una scelta di exempla significativi che puntano il dito sugli insuccessi e le aberrazioni dell’umano peccare di orgoglio, simboleggiato dalla presenza di Adamo ed Eva e confermato da quelle della Cacciata dall’Eden, della Torre di Babele e del quasi contiguo Volo di Alessandro Magno; o indicano la strada della salvezza attraverso alcuni episodi della storia di Giona, esprimendo una chiara concordanza simbolica con la Risurrezione di Cristo.
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In tal senso, anche i dodici medaglioni con la figurazione dei mesi e i segni dello zodiaco rammentano come il tempo dell’uomo possa riscattare e ricondurre al tempo di Dio attraverso le fatiche del lavoro. A margine di questo filo conduttore, tutta una folla di sirene a doppia coda, di grifi, di centauri, cervi, capri e unicorni, leoni con una testa e quattro corpi, serpenti guizzanti talora vinti, talaltra vincitori, animali di latitudini lontane o di mondi improbabili, ora frutto di conoscenze smisurate, ora di timori incontrollabili, esseri realmente esperiti ma soprattutto fantasmi con sembianze ibride generati dal lato più oscuro della mente, figli di ataviche paure esorcizzabili solo nel tentativo di dar loro una forma.
Fin qui la guida stile Touring club mi accompagna senza vacillare, ma poi arrivo a questo:
Re Artù? Che ci fa un capoclan britannico ad Otranto? Nel mosaico Artù è rappresentato in groppa ad una caprone con un gatto (leopardo), che appunto ricorda il nome di "gatto lupesco" che cerca di assalirlo. A guardar questa scena vi è, forse Parcival, il cui aspetto e’ particolare, sta in piedi, dritto, bello, si eleva sopra Artù e Abele, quasi simbolo di chi è degno del cielo, Parcival che, dopo il recupero del Graal, "sembra raddrizzarsi e riluce di una bellezza sovrumana".
Parcival o Parzifal, Re Artù, il Graal, sono tutti simboli che potremo definire ante-litteram, poiché nel 1163 quando è stata iniziata l’opera, non vi erano tracce nella cultura locale ne tanto meno in quella bizantina; allora perché inserirli nel pavimento di una Basilica ?
Forse perché dovevano “illuminare” nei secoli successivi l’uomo?
Forse perché Pantaleone era a conoscenza di un segreto che non poteva svelare e che però doveva trasmettere alle generazioni future?
E'forse il mosaico una gigantesca mappa del Tesoro?
L'ingegnere che è in me ancora non mostra grosse crepe, razionalizza il concetto e mi dice: "ma vedi che probabilmente gli operai che eseguirono materialmente l'opera erano dei normanni provenienti dalla Sicilia che ben conoscevano il "materiale bretone" che verrà poi raccolto da Chretièn de Troyes nel romanzo di Ginevra e Sir Lancelot...i simboli che tutti si affannano a collegare con l'Ordine dei Templari sono per la maggior parte riconducibili al più banale Ordine dei Teutonici" e così via...
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Fin qui la guida stile Touring club mi accompagna senza vacillare, ma poi arrivo a questo:
Re Artù? Che ci fa un capoclan britannico ad Otranto? Nel mosaico Artù è rappresentato in groppa ad una caprone con un gatto (leopardo), che appunto ricorda il nome di "gatto lupesco" che cerca di assalirlo. A guardar questa scena vi è, forse Parcival, il cui aspetto e’ particolare, sta in piedi, dritto, bello, si eleva sopra Artù e Abele, quasi simbolo di chi è degno del cielo, Parcival che, dopo il recupero del Graal, "sembra raddrizzarsi e riluce di una bellezza sovrumana".
Parcival o Parzifal, Re Artù, il Graal, sono tutti simboli che potremo definire ante-litteram, poiché nel 1163 quando è stata iniziata l’opera, non vi erano tracce nella cultura locale ne tanto meno in quella bizantina; allora perché inserirli nel pavimento di una Basilica ?
Forse perché dovevano “illuminare” nei secoli successivi l’uomo?
Forse perché Pantaleone era a conoscenza di un segreto che non poteva svelare e che però doveva trasmettere alle generazioni future?
E'forse il mosaico una gigantesca mappa del Tesoro?
L'ingegnere che è in me ancora non mostra grosse crepe, razionalizza il concetto e mi dice: "ma vedi che probabilmente gli operai che eseguirono materialmente l'opera erano dei normanni provenienti dalla Sicilia che ben conoscevano il "materiale bretone" che verrà poi raccolto da Chretièn de Troyes nel romanzo di Ginevra e Sir Lancelot...i simboli che tutti si affannano a collegare con l'Ordine dei Templari sono per la maggior parte riconducibili al più banale Ordine dei Teutonici" e così via...
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Si, forse è così, forse...
Ma andiamo ancora avanti, ecco in fondo ad una navata laterale appaiono le teche che contengono i poveri resti umani dei 900 Martiri di Otranto, sotto l'altare vi è il cippo sul quale si consumarono le esecuzioni.
Era il 1480, dopo un lungo assedio Gedik Akmeth Pasha entra in Otranto e taglia la testa a 900 Idruntini, secondo la storia di Santa Romana Chiesa perché essi si rifiutarono di abiurare...ma noi sappiamo che in Spagna ed in Sicilia i cristiani sconfitti che non volevano convertirsi all'Islam non venivano decapitati, anzi erano fonte di guadagno perché per la legge islamica essi erano tenuti al pagamento di tasse e tributi speciali ed inoltre 9 su 10 testimoni del processo di beatificazione sostennero che ai poveretti non fu data in realtà la possibilità di convertirsi.
Allora perché ad Otranto quel massacro? Forse per vendetta?
Qui la storia della Cattedrale di Otranto si lega a quella del monastero dei monaci bizantini di Casole, al tempo della costruzione del mosaico sicuramente in possesso di una delle più grandi biblioteche del mondo conosciuto.
Perché il monastero di Casole, a pochi kilometri a nord di Otranto, viene demolito pietra per pietra dal turco che invece non tocca la Cattedrale? Cosa cercava Akmeth Pasha nel monastero o nella sua biblioteca?
Era forse in questa ricerca guidato dal simbolismo del Mosaico e per questo non lo distrugge?
Forse una copia del Libro della Verità?
Qualcosa di simile al tesoro trovato nel 1945 a Nag Hammadi in Egitto?
Il custode mi richiama all'ordine "è tardi si chiude", esco e mi reco sulle colline a sud della cittadina, il profumo della macchia mediterranea mi rasserena e mi riporta alla mia realtà pragmatica, ma il mistero del mosaico rimane...
7/7 Fine...forse
Ma andiamo ancora avanti, ecco in fondo ad una navata laterale appaiono le teche che contengono i poveri resti umani dei 900 Martiri di Otranto, sotto l'altare vi è il cippo sul quale si consumarono le esecuzioni.
Era il 1480, dopo un lungo assedio Gedik Akmeth Pasha entra in Otranto e taglia la testa a 900 Idruntini, secondo la storia di Santa Romana Chiesa perché essi si rifiutarono di abiurare...ma noi sappiamo che in Spagna ed in Sicilia i cristiani sconfitti che non volevano convertirsi all'Islam non venivano decapitati, anzi erano fonte di guadagno perché per la legge islamica essi erano tenuti al pagamento di tasse e tributi speciali ed inoltre 9 su 10 testimoni del processo di beatificazione sostennero che ai poveretti non fu data in realtà la possibilità di convertirsi.
Allora perché ad Otranto quel massacro? Forse per vendetta?
Qui la storia della Cattedrale di Otranto si lega a quella del monastero dei monaci bizantini di Casole, al tempo della costruzione del mosaico sicuramente in possesso di una delle più grandi biblioteche del mondo conosciuto.
Perché il monastero di Casole, a pochi kilometri a nord di Otranto, viene demolito pietra per pietra dal turco che invece non tocca la Cattedrale? Cosa cercava Akmeth Pasha nel monastero o nella sua biblioteca?
Era forse in questa ricerca guidato dal simbolismo del Mosaico e per questo non lo distrugge?
Forse una copia del Libro della Verità?
Qualcosa di simile al tesoro trovato nel 1945 a Nag Hammadi in Egitto?
Il custode mi richiama all'ordine "è tardi si chiude", esco e mi reco sulle colline a sud della cittadina, il profumo della macchia mediterranea mi rasserena e mi riporta alla mia realtà pragmatica, ma il mistero del mosaico rimane...
7/7 Fine...forse
SEMEL IN ANNO LICET INSANIRE
P.S. Non ho letto "Il Codice da Vinci" e non intendo leggerlo...
Bellissimo Life, un grande regista ci farebbe su un film come "Indiana Jones" o "Il mistero dei Templari"
Foto bellissime e racconto coinvolgente... dovrei essere l'ultima persona a dare dei voti ma... 10+ !!!
Davide.
ps: Ora me lo vado subito a rileggere
Foto bellissime e racconto coinvolgente... dovrei essere l'ultima persona a dare dei voti ma... 10+ !!!
Davide.
ps: Ora me lo vado subito a rileggere
Marco...
puoi ben capire l'effetto che mi ha fatt questo tuo life.. (inaspettato poi! avvertimi la prossima volta che mi preparo!).
Otranto... uno dei paesini del Salento che adoro... in tutti i mesi dell'anno è un luogo magico... connubbio di mare e cultura...di sapori... ho sempre sognato una casetta sui bastioni, per aprire la finestra la mattina e respirare il mare!
Belle immagini...e soprattutto una storia dettagliatissima che mi ha fatto scoprire dettagli di cui non ero a conoscenza (lo ammetto!).
Il Salento è un luogo affascinante lo sai benissimo anche tu... dobbiamo girarcelo tutto!
complimenti!
puoi ben capire l'effetto che mi ha fatt questo tuo life.. (inaspettato poi! avvertimi la prossima volta che mi preparo!).
Otranto... uno dei paesini del Salento che adoro... in tutti i mesi dell'anno è un luogo magico... connubbio di mare e cultura...di sapori... ho sempre sognato una casetta sui bastioni, per aprire la finestra la mattina e respirare il mare!
Belle immagini...e soprattutto una storia dettagliatissima che mi ha fatto scoprire dettagli di cui non ero a conoscenza (lo ammetto!).
Il Salento è un luogo affascinante lo sai benissimo anche tu... dobbiamo girarcelo tutto!
complimenti!
Otranto mi ricorda vacanze al sud: mare, sole, odori e sapori mediterranei.
Ed in vacanza si è spesso troppo distratti per uno sguardo nella storia, nella cultura, nelle radici di ciò che abbiamo intorno.
Grazie Marco per questa bella passeggiata tra i colori e nel tempo.
Non ci credo!!!
Ed in vacanza si è spesso troppo distratti per uno sguardo nella storia, nella cultura, nelle radici di ciò che abbiamo intorno.
Grazie Marco per questa bella passeggiata tra i colori e nel tempo.
QUOTE(Led566 @ Jan 18 2006, 05:04 PM)
...
P.S. Non ho letto "Il Codice da Vinci"....
P.S. Non ho letto "Il Codice da Vinci"....
Non ci credo!!!
perdonami marco se arrivo in ritardo.
che dire di questo life???
otranto è uno di quei posti in cui si fondono legende al quotidiano e spesso noi (salentini) siamo all'oscuro di tutto questo. è quella che io chiamo "ignoranza casalura" e che ci porta a non conoscere la nostra terra, spesso ignorando i grandi momenti della storia che qui si sono svolti.
il tuo life ha unito un pregevole racconto a immagini altrettanto piacevoli, di posti ormai vissuti solo come meta vacanziera all'arrivo dei primi caldi.
complimenti....sinceri.
certo che per riscoprire queste bellezze ci vorrebbe proprio un bel raduno di nikonisti.........
ps: ma hai usato un grandangolo x le foto?
che dire di questo life???
otranto è uno di quei posti in cui si fondono legende al quotidiano e spesso noi (salentini) siamo all'oscuro di tutto questo. è quella che io chiamo "ignoranza casalura" e che ci porta a non conoscere la nostra terra, spesso ignorando i grandi momenti della storia che qui si sono svolti.
il tuo life ha unito un pregevole racconto a immagini altrettanto piacevoli, di posti ormai vissuti solo come meta vacanziera all'arrivo dei primi caldi.
complimenti....sinceri.
certo che per riscoprire queste bellezze ci vorrebbe proprio un bel raduno di nikonisti.........
ps: ma hai usato un grandangolo x le foto?
La mia vita terrena la finirò lì...sicuro!
Bello e dettagliato tour di una cittadina incantevole e che conosco pietra per pietra e vicolo per vicolo (oltre che scoglio per scoglio...sai com'è i saraghi di Otranto ). Importante aver mostrato uno dei mosaici più importanti e meglio conservati del mondo. Belle tutte le altre foto che hanno disegnato la tua passione per il posto.
P.S. Gli Otrantini massacrati nel 1480 furono 800 . C'è una leggenda che accompagna quell'esecuzione di massa: sembra che il primo ad essere giustiziato, il più vecchio tra i pescatori che parteciparono alla resistenza dell'assedio, dopo che gli fu spiccata la testa, si rizzò in piedi e così rimase, nonostante tutti i tentativi per stenderlo, finchè l'ultimo dei suoi concittadini non rimise la vita. Poi si sdraiò.
Bello e dettagliato tour di una cittadina incantevole e che conosco pietra per pietra e vicolo per vicolo (oltre che scoglio per scoglio...sai com'è i saraghi di Otranto ). Importante aver mostrato uno dei mosaici più importanti e meglio conservati del mondo. Belle tutte le altre foto che hanno disegnato la tua passione per il posto.
P.S. Gli Otrantini massacrati nel 1480 furono 800 . C'è una leggenda che accompagna quell'esecuzione di massa: sembra che il primo ad essere giustiziato, il più vecchio tra i pescatori che parteciparono alla resistenza dell'assedio, dopo che gli fu spiccata la testa, si rizzò in piedi e così rimase, nonostante tutti i tentativi per stenderlo, finchè l'ultimo dei suoi concittadini non rimise la vita. Poi si sdraiò.
Marco, un bellissimo Life su una città che desidero visitare. Spero proprio che organizziate qualcosa, verrei di sicuro. Anche se, dopo il racconto di Claudio, temerei di veder rizzare aventi a me il vecchio pescatore ...
QUOTE
P.S. Gli Otrantini massacrati nel 1480 furono 800 . C'è una leggenda che accompagna quell'esecuzione di massa: sembra che il primo ad essere giustiziato, il più vecchio tra i pescatori che parteciparono alla resistenza dell'assedio, dopo che gli fu spiccata la testa, si rizzò in piedi e così rimase, nonostante tutti i tentativi per stenderlo, finchè l'ultimo dei suoi concittadini non rimise la vita. Poi si sdraiò.
Aspita
questa nemmeno la sapevo! grande Claudio!
QUOTE
Spero proprio che organizziate qualcosa, verrei di sicuro
ho registrato la conversazione... ahahah
Rimanete collegati...
Molto avvincente il tuo life e molto belle le foto che lo corredano.
Conosco bene la cattedrale di otranto ed ha sempre affascinato anche me.
Purtroppo l'ultima volta che ci sono andato era in restauro...
Delle foto mi hanno colpito soprattutto i colori, vividi e solari.
Bravo!
Buone foto
Fabrizio
P.S.: se non l'hai già letto, ti consiglio un libro su Otranto: "L'ora di tutti".
Messaggio modificato da Knight il Jan 18 2006, 05:05 PM
Conosco bene la cattedrale di otranto ed ha sempre affascinato anche me.
Purtroppo l'ultima volta che ci sono andato era in restauro...
Delle foto mi hanno colpito soprattutto i colori, vividi e solari.
Bravo!
Buone foto
Fabrizio
P.S.: se non l'hai già letto, ti consiglio un libro su Otranto: "L'ora di tutti".
Messaggio modificato da Knight il Jan 18 2006, 05:05 PM
essendo particolarmente attratto da quella sottilissima linea di confine tra storia, mito, trascendentale, realtà e supposizioni ho letto tutto d'un fiato il tuo racconto. preciso e dritto come un filo a piombo.
p.s. neanche io ho letto il "codice" e non lo farei per nulla al mondo.
ben più interessante è il documento storico da cui ha preso spunto dan brown e tutta quella letteratuta di quart'ordine, rendendolo alla stregua di una soap.
p.s. neanche io ho letto il "codice" e non lo farei per nulla al mondo.
ben più interessante è il documento storico da cui ha preso spunto dan brown e tutta quella letteratuta di quart'ordine, rendendolo alla stregua di una soap.
Tanto per informare...esiste un comodissimo servizio pullman che parte anche da Roma e che "atterra" proprio ad Otranto davanti alla Madonna del Passo, all'incrocio tra la strada per il Porto e quella per Maglie. Dieci passi e siamo tutti al Castello (fra l'altro c'è un'ottima pizzeria proprio lì davanti )
QUOTE(__Claudio__ @ Jan 18 2006, 06:56 PM)
Tanto per informare...esiste un comodissimo servizio pullman che parte anche da Roma e che "atterra" proprio ad Otranto davanti alla Madonna del Passo, all'incrocio tra la strada per il Porto e quella per Maglie. Dieci passi e siamo tutti al Castello (fra l'altro c'è un'ottima pizzeria proprio lì davanti )
Non lasciamo gli ospiti in balia di un pullman ...ci sarà di più... molto di più... fidatevi!
Marco... perdonami per l'OT sul tuo splendido life.. ma.....
...ci siamo capiti vero?
Le foto sono impeccabili , che dire del racconto ? Se lo legge Spielberg ...
Molto bravo
Molto bravo
Marco mi complimento con te per il lavoro impeccabile proposto.
Apprezzo molto l'approfondimento dello studio che sicuramente arricchisce la nostra terra anche agli occhi di chi la conosce ,e il corredo fotoculturale che accompagna il tuo lavoro .
Grazie per aver valorizzato la nostra terra.
Apprezzo molto l'approfondimento dello studio che sicuramente arricchisce la nostra terra anche agli occhi di chi la conosce ,e il corredo fotoculturale che accompagna il tuo lavoro .
Grazie per aver valorizzato la nostra terra.
Belle foto e un pizzico di mistero nel racconto,
mi e' davvero piaciuto questo life e me lo sono letto tutto d'un fiato
mi e' davvero piaciuto questo life e me lo sono letto tutto d'un fiato
Complimenti infiniti, un lavoro eseguito in maniera finissima da cesellatore.
Se il LIFE di oesse: " Il viaggio " può essere, a ragione, considerato il capostipite esemplare, dei LIFE di tipo introspettivo, il tuo lo è sicuramente di quelli "turisticogiornalistici".
Non è assolutamente necessario farlo. E' sufficente comperarlo, a questo scopo è stato scritto.
Ciao. Piero Ferrari.
Se il LIFE di oesse: " Il viaggio " può essere, a ragione, considerato il capostipite esemplare, dei LIFE di tipo introspettivo, il tuo lo è sicuramente di quelli "turisticogiornalistici".
QUOTE(Led566 @ Jan 18 2006, 04:04 PM)
Non è assolutamente necessario farlo. E' sufficente comperarlo, a questo scopo è stato scritto.
Ciao. Piero Ferrari.
Una citta' stupenda in una regione a me cara
Le foto sono molto belle e curate, la storia e' avvincente e un alone di mistero regna sul tuo Life.
complimenti !
Le foto sono molto belle e curate, la storia e' avvincente e un alone di mistero regna sul tuo Life.
complimenti !