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Domanda Tecnica Su Stacking
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AJEPhoenix
Messaggio: #1
Salve a tutti!
sono qui a postare una domanda forse stupida: se scattassi una sola immagine con tempo di espoizione di 20 secondi e ne faccessi per esempio 100 copie, se poi le unissi con DeepSkyStaker o programmi affini, avrei un risultato simile a scattare proprio 100 foto? Avrei un esposizione pari a circa 33 minuti?

Grazie per la vostra esperienza!

Ciao!
mædo
Nikonista
Messaggio: #2
QUOTE(AJEPhoenix @ Dec 27 2011, 12:31 PM) *
Salve a tutti!
sono qui a postare una domanda forse stupida: se scattassi una sola immagine con tempo di espoizione di 20 secondi e ne faccessi per esempio 100 copie, se poi le unissi con DeepSkyStaker o programmi affini, avrei un risultato simile a scattare proprio 100 foto? Avrei un esposizione pari a circa 33 minuti?

Grazie per la vostra esperienza!

Ciao!


esattamente quello che mi sono appena chiesto io leggendo un altro 3d !
celterman
Nikonista
Messaggio: #3
Ciao
no, devi fare per forza tante esposizioni diverse.

I programmi come Registax, DeepSkyStacker, ecc. mediano le immagini (che sono sempre leggermente diverse una dall'altra) per ridurre il "rumore" e incrementare in tal modo il segnale.

Se fai n copie di un'immagine e le medi, otterrai al più un risultato uguale all'originale senza alcun miglioramento. Altrimenti non si spiegherebbe perchè gli astroimagers passano intere notti per riprendere anche un unico oggetto.



QUOTE(AJEPhoenix @ Dec 27 2011, 12:31 PM) *
Salve a tutti!
sono qui a postare una domanda forse stupida: se scattassi una sola immagine con tempo di espoizione di 20 secondi e ne faccessi per esempio 100 copie, se poi le unissi con DeepSkyStaker o programmi affini, avrei un risultato simile a scattare proprio 100 foto? Avrei un esposizione pari a circa 33 minuti?

Grazie per la vostra esperienza!

Ciao!

AJEPhoenix
Messaggio: #4
QUOTE(celterman @ Dec 30 2011, 08:50 AM) *
Ciao
no, devi fare per forza tante esposizioni diverse.

I programmi come Registax, DeepSkyStacker, ecc. mediano le immagini (che sono sempre leggermente diverse una dall'altra) per ridurre il "rumore" e incrementare in tal modo il segnale.

Se fai n copie di un'immagine e le medi, otterrai al più un risultato uguale all'originale senza alcun miglioramento. Altrimenti non si spiegherebbe perchè gli astroimagers passano intere notti per riprendere anche un unico oggetto.


Ciao "celterman", ciao "edomazzu"!
in questi giorni ho fatto un po' di esperimenti e posso dire che copiando la stessa immagine per "n" volte e poi sommando il tutto con DeepSkyStacker si ha un risultato sicuramente diverso dall'originale singolo...mi spiego. Ho preso un immagine della Via Lattea scattata con il 18mm a ISO 1000, f/3,5 e 30 secondi di esposizione, l'ho copiata 180 volte e ho sommato tutte le pose con DSS. Ho ottenuto un immagine pari a 90 minuti [1,5 h] di esposizione. Il risultato? Le stelle sono più marcate e definite, si distinguono i loro colori [azzurre-bianche-gialle] e la Via Lattea appare più luminosa. Non avendo nemmeno un Dark o un Flat, l'immagine è molto rumorosa ma sicuramente più definita. Ora non sono a casa e non posso postare le foto, ma appena ne ho la possibilità lo faccio.

Quello che penso è questo: come dice "celterman", gli astroimagers passano ore fuori a scattare più immagini perchè i fotoni che raggiungono il sensore quando si scatta, sono sempre diversi ad ogni file creato dalla macchina, non esistono due immagini uguali. Vuoi il seeing, vuoi le turbolenze, la temperatura, vuoi tutte quelle variabili che compongono una foto, se sommi tutte queste cose, un dettaglio che non hai in una foto magari ce l'hai in un'altra. Quindi alla fine un'immagine è più dettagliata tante quante sono le pose diverse. Sommando la stessa immagine riesci solo ad amplificare il segnale di questa e far risaltare maggiormente i dettagli ma ovviamente non aggiungi nulla.

Questa è l'idea che mi sono fatto, che ne dite?
Ciao!
buzz
Staff
Messaggio: #5
La tecnica ha il suo perchè, confermato dal suo utilizzo in campo professionale.
usare la stessa immagine per ottenerne una apparentemente migliore è possibile. Con le elaborazioni si aumenta il contrasto, si diminuisce il rumore, ma il tutto è solo un artificio. I particolari che non esistono non si possono ricreare o inventare. E qualche puntino bianco che è una stella o un piajeta, potrebbe essere confuso con semplice rumore ed eliminato brutalmente.

La sovrapposizione di diversi fotogrammi invece, si basa sul calcolo statistico che una "macchia" di rumore non può comparire sempre nello stesso posto in tutti, per cui dove questo non è è considerata rumore, dove invece compaia sempre allo stesso punto, se non è un hot pixel (ma questo facilmente rilevabile con molti sistemi sicuri) è un oggetto luminoso.
Allo stesso modo i particolari vengono riprodotti e mediati (fatta una media) e per questo è possibile ricostruirli.

Io paragonerei il tutto come ad una foto perfettamente a fuoco, confrontata con una leggermente sfocata a cui è applicata una maschera di contrasto.
All'apparenza sono entrambe nitide.
celterman
Nikonista
Messaggio: #6
Quoto in pieno Buzz.

Se vuoi un esempio lampante, fai un filmato della Luna con una webcam (al fuoco diretto o in proiezione). Poi elabora il filmato con Registax (o altro sw) per ottenere una singola immagine.
Confrontala con un fotogramma singolo o con la somma di uno copiato tante volte.
Vedrai che non c'è paragone che tenga.

Ho detto "Luna" perchè è più facile da ottenere, ma puoi fare la stessa cosa con i Pianeti. Per il "deep" invece devi riprendere con CCD appositi o con DSLR con (tante) pose anche di diversi minuti.

QUOTE(buzz @ Dec 30 2011, 10:47 AM) *
La tecnica ha il suo perchè, confermato dal suo utilizzo in campo professionale.
usare la stessa immagine per ottenerne una apparentemente migliore è possibile. Con le elaborazioni si aumenta il contrasto, si diminuisce il rumore, ma il tutto è solo un artificio. I particolari che non esistono non si possono ricreare o inventare. E qualche puntino bianco che è una stella o un piajeta, potrebbe essere confuso con semplice rumore ed eliminato brutalmente.

La sovrapposizione di diversi fotogrammi invece, si basa sul calcolo statistico che una "macchia" di rumore non può comparire sempre nello stesso posto in tutti, per cui dove questo non è è considerata rumore, dove invece compaia sempre allo stesso punto, se non è un hot pixel (ma questo facilmente rilevabile con molti sistemi sicuri) è un oggetto luminoso.
Allo stesso modo i particolari vengono riprodotti e mediati (fatta una media) e per questo è possibile ricostruirli.

Io paragonerei il tutto come ad una foto perfettamente a fuoco, confrontata con una leggermente sfocata a cui è applicata una maschera di contrasto.
All'apparenza sono entrambe nitide.

 
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