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congiu_andrea
Messaggio: #1
Salve a tutti,
mi sono posto un problema di etica della fotografia.

Quand’ero giovane scattavo con una fm2 (che uso ancora) e, povero in canna com’ero facevo diapositive, le immagini che realizzavo erano quelle e così rimanevano. Poi feci un corso di sviluppo e stampa di negativi in BN e ovviamente mi insegnarono ad aggiustare il taglio, migliorare le luci …

Le moderne tecnologie spingono alcuni appassionati di fotografia a una rivoluzione dell’immagine scattata che, confrontata all’originale quasi non si somiglia (non voglio generalizzare ma estremizzare il discorso). Non sono contrario al fotoritocco, ma rimango sempre più deluso quando vedo una bella immagine e nella didascalia è precisato che è stata ritoccata. Tra me e me penso: stupenda immagine, ottima capacità di foto elaborazione ma il ricercare la fotografia come si faceva una volta dov’è finita?

Sarò all´antica e bigotto ma, secondo voi oltre che un confine etico personale, ce ne sarebbe uno piú generale …

Desidero porre l’accento, non voglio giudicare i risultati ma chiarire un mio dubbio etico visto che ho appena acquistato una D60, sicuramente proverò anch’io, penso che possa essere piacevole e divertente.

Perdonatemi se alcuni si sono sentiti malgiudicati, non era mia intenzione.

Un saluto
sylvianist
Messaggio: #2
QUOTE(congiu_andrea @ Aug 1 2009, 05:54 PM) *
Salve a tutti,
mi sono posto un problema di etica della fotografia.

Quand’ero giovane scattavo con una fm2 (che uso ancora) e, povero in canna com’ero facevo diapositive, le immagini che realizzavo erano quelle e così rimanevano. Poi feci un corso di sviluppo e stampa di negativi in BN e ovviamente mi insegnarono ad aggiustare il taglio, migliorare le luci …

Le moderne tecnologie spingono alcuni appassionati di fotografia a una rivoluzione dell’immagine scattata che, confrontata all’originale quasi non si somiglia (non voglio generalizzare ma estremizzare il discorso). Non sono contrario al fotoritocco, ma rimango sempre più deluso quando vedo una bella immagine e nella didascalia è precisato che è stata ritoccata. Tra me e me penso: stupenda immagine, ottima capacità di foto elaborazione ma il ricercare la fotografia come si faceva una volta dov’è finita?

Sarò all´antica e bigotto ma, secondo voi oltre che un confine etico personale, ce ne sarebbe uno piú generale …

Desidero porre l’accento, non voglio giudicare i risultati ma chiarire un mio dubbio etico visto che ho appena acquistato una D60, sicuramente proverò anch’io, penso che possa essere piacevole e divertente.

Perdonatemi se alcuni si sono sentiti malgiudicati, non era mia intenzione.

Un saluto



Ciao, ho postato non molto tempo fa un messaggio sullo stesso tema: ho 47 anni e fotografo da quasi 30...con il "solito" percorso pellicola: B&N, camera oscura, diapositive ecc ecc.
Sono passato (non completamente!) al digitale da pochi mesi, e comprendo benissimo quello che vuoi dire, ci sono passato anche io! Ora stò imparando ad usare Photoshop, con tutto quello che ne consegue, rischio di "sbroccare" in primis. Però poi mi chiedo...e se questa tecnologia l'avessimo avuta 20 anni fa, non ne avremmo approfittato? Ai tempi si usava quello che c'era per effettare o migliorare gli scatti: filtri di ogni tipo (i famigerati cross screen, i flou, quelli colorati) o in camera oscura si provava di tutto...sviluppi speciali, prove di solarizzazione, enfatizzazione della grana, mascherature...
Anche io sono d'accordo che il limite tra l'arte e la pacchianata ora è molto più sottile, e stà al fotografo fermarsi in tempo. Però non bisogna demonizzare i nuovi prodotti, ma altresi piegarli alle nostre esigenze e sfruttarli nelle loro infinite potenzialità.
Prima era solo più difficile, non si avevano margini di errore. Una volta premuto il pulsante di scatto la foto era praticamente definitiva, perciò la bravura stava nel comprendere e sapere in anticipo quello che si voleva ed evitare il più possibile sbagli. Lo scatto era più ponderato e certamente più "naturale". Ora tutto o quasi possibile in post produzione, e non è detto che sia scandaloso....però il "profumo" del fissaggio e la magia di veder apparire piano piano l'immagine sulla carta nella bacinella....!!!!
terri2
Messaggio: #3
Ciao, concordo con ciò che dice sylvianist.
Oggi scattare con una digitale senza passare dal fotoritocco è un po' come fotografare con una pellicola neutra, e questo avviene ancora di più con macchine più professionali, con cui gli interventi devono essere un po' più pesanti.
Oggi abbiamo Photoshop che ci permette di regolare esposizione, curve, livelli, applicare filtri e strani effetti cromatici.
Una volta (io ero ancora piccolo, ma leggo molto...) in camera oscura si sviluppavano i negativi in modo diverso in base al risultato voluto, i filtri si applicavano in ripresa, durante la stampa si potevano fare multiesposizioni della carta, usare carte a diverso contrasto, allungare o accorciare i tempi di esposizione e sviluppo, si potevano fare trasferimenti di emulsioni su altri supporti o processi come la solarizzazione.

L'unica differenza è che oggi se sbagli c'è il tasto annulla, e prima di confermare la modifica puoi vedere in anteprima come verrà la foto.

Se poi vogliamo definire un confine "etico" tra fotografia e grafica secondo me non è possibile, perchè è troppo sottile e difficilmente individuabile.

Basta pensare a tecniche digitali come le multiesposizioni, o l'HDR che ne è parente stretto, somme e sottrazioni di fotogrammi, specialmente in fotografia astronomica, e quant'altro.

Inoltre sono convinto che la fotografia rappresenti la realtà, attraverso l'occhio del fotografo. Capita spesso di vedere un luogo o una situazione come in realtà non è, quando si arriva a casa e si guardano le foto scoprendo che non si è riusciti a dare l'idea delle emozioni provate durante lo scatto della fotografia. A quel punto non rimane altro che modificare la foto per renderla uguale a come l'avevamo vista all'inizio.

Io sto facendo il percorso inverso, rispetto a tutti quanti: ho iniziato con il digitale e qualche mese fa ho deciso di comprare una vecchia FM, che mi permette di ragionare di più e scattare di meno. Non potendo contare sull'elaborazione digitale non posso correggere gli errori commessi in ripresa, e di conseguenza imparo molto di più, secondo me.

Ciao, Mattia
sylvianist
Messaggio: #4
[quote name='terri2' date='Aug 2 2009, 03:29 PM' post='1667911']
Ciao, concordo con ciò che dice sylvianist.
Oggi scattare con una digitale senza passare dal fotoritocco è un po' come fotografare con una pellicola neutra, e questo avviene ancora di più con macchine più professionali, con cui gli interventi devono essere un po' più pesanti.
Oggi abbiamo Photoshop che ci permette di regolare esposizione, curve, livelli, applicare filtri e strani effetti cromatici.
Una volta (io ero ancora piccolo, ma leggo molto...) in camera oscura si sviluppavano i negativi in modo diverso in base al risultato voluto, i filtri si applicavano in ripresa, durante la stampa si potevano fare multiesposizioni della carta, usare carte a diverso contrasto, allungare o accorciare i tempi di esposizione e sviluppo, si potevano fare trasferimenti di emulsioni su altri supporti o processi come la solarizzazione.

L'unica differenza è che oggi se sbagli c'è il tasto annulla, e prima di confermare la modifica puoi vedere in anteprima come verrà la foto.

Se poi vogliamo definire un confine "etico" tra fotografia e grafica secondo me non è possibile, perchè è troppo sottile e difficilmente individuabile.

Basta pensare a tecniche digitali come le multiesposizioni, o l'HDR che ne è parente stretto, somme e sottrazioni di fotogrammi, specialmente in fotografia astronomica, e quant'altro.

Inoltre sono convinto che la fotografia rappresenti la realtà, attraverso l'occhio del fotografo. Capita spesso di vedere un luogo o una situazione come in realtà non è, quando si arriva a casa e si guardano le foto scoprendo che non si è riusciti a dare l'idea delle emozioni provate durante lo scatto della fotografia. A quel punto non rimane altro che modificare la foto per renderla uguale a come l'avevamo vista all'inizio.

Io sto facendo il percorso inverso, rispetto a tutti quanti: ho iniziato con il digitale e qualche mese fa ho deciso di comprare una vecchia FM, che mi permette di ragionare di più e scattare di meno. Non potendo contare sull'elaborazione digitale non posso correggere gli errori commessi in ripresa, e di conseguenza imparo molto di più, secondo me.

Ciao, Mattia

Ciao, beh...con me cadi a fagiolo! La FM è stata la mia prima Nikon, l'ho comprata nel 1979 quando ho frequentato la scuola di fotografia della Regione Lombardia, ce l'ho ancora e rimarrà con me finchè vivrò!! Ora ne ho due (una è di mia moglie, comprata nell'80), tre anni fa avevo comprato anche una F4. E' stato per togliersi uno sfizio che avevo da vent'anni, ma l'ho rivenduta pochi mesi fà per comprere la D200 usata che stò utilizzando ora. Tornando alla FM, hai ragione: è l'ideale per imparare cos'è la fotografia, si deve per forza ragionare, fare scelte di tempo e diaframma, si capisce dove si sbaglia ecc. Io vivo il digitale da quasi cinquantenne, ossia come abbiamo vissuto l'era del CD, delle consolle per giochi, dell'avvento del PC: UNA MAGIA!! Siamo ritornati bambini perchè anche noi possiamo "giocare" con la tecnologia. Però, ripeto...vent'anni fa non ci si poteva permettere di sbagliare, soprattutto in campo professionale. Si usavano anche più di 20 punti luce (io facevo still life ed arredamento) per set, tutto doveva essere perfetto, pulito e "definitivo". Per cui si, credo che impaasse veramente a fotografare.
Alberto.

SiDiQ
Messaggio: #5
Beh se ti consola mi sono fatto il c... quadro e orami in PP riesco a fare di tutto ma se una foto è fatta male non c'è PP che tenga...

Restano ancora estremamente importanti composizione, tempismo ed sensibilità del fotografo.
danighost
Nikonista
Messaggio: #6
Puoi usare tutta la PP del mondo, ma una foto sbagliata in partenza non la recuperi neanche se piangi in tutte le lingue del mondo.

Quindi il saper comporre bene una foto in partenza è sempre essenziale. Pollice.gif
Giacomo 74
Messaggio: #7
QUOTE(terri2 @ Aug 2 2009, 03:29 PM) *
Oggi scattare con una digitale senza passare dal fotoritocco è un po' come fotografare con una pellicola neutra, e questo avviene ancora di più con macchine più professionali, con cui gli interventi devono essere un po' più pesanti.
Ciao, Mattia


Io probabilmente sono all'antica.
Non capisco questa tua affermazione.
Io uso una D3 e penso la si possa chiamare "professionale", di post produzione praticamente non ne faccio, non sono capace.
Parecchie foto le ho postate e i commenti non sono neanche malaccio, le ultime nella sezione ritratti "Sfruttando il riflesso" s'intitola la serie, sono 3 foto esattamete come sono uscite dalla macchina, solo ridimensionate e convertite come profilo colore.
Ho cominciato con una Nikon FE, ora uso il digitale più o meno come usavo la pellicola.
So che come faccio io non sfrutto tutta la potenzialità del sistema ma a me piace fotografare, non stare davanti ad un computer.

Antonio Canetti
Messaggio: #8
QUOTE(congiu_andrea @ Aug 1 2009, 05:54 PM) *
Sarò all´antica e bigotto (è sottolineato con simpatia) smile.gif


il fotoritocco e la manipolazione delle fotografie nasce proprio insieme alla fotografia è stata un'arte usata da pochi e sconosciuta a molti ed usata pricipalmente in editoria perchè ci voleva tempo e diponibilità di mezzi sia di denaro che di apparecchiature.
Tutto quello che fa fotosciop lo si faceva già prima del suo avvento, fotosciop a semplicemente aperto la porta a tutti in modo facile e veloce a tutti i lavori di post produzione, post produzione che l'anello finale per ottenere un' ottima fotografia,

smile.gif bigotto brutta parola smile.gif da scrollarsi di dosso e aprirti senza remore alla post produzione.


Antonio
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #9
QUOTE(congiu_andrea @ Aug 1 2009, 05:54 PM) *
Salve a tutti,
mi sono posto un problema di etica della fotografia.

Quand’ero giovane scattavo con una fm2 (che uso ancora) e, povero in canna com’ero facevo diapositive, le immagini che realizzavo erano quelle e così rimanevano. Poi feci un corso di sviluppo e stampa di negativi in BN e ovviamente mi insegnarono ad aggiustare il taglio, migliorare le luci …

Le moderne tecnologie spingono alcuni appassionati di fotografia a una rivoluzione dell’immagine scattata che, confrontata all’originale quasi non si somiglia (non voglio generalizzare ma estremizzare il discorso). Non sono contrario al fotoritocco, ma rimango sempre più deluso quando vedo una bella immagine e nella didascalia è precisato che è stata ritoccata. Tra me e me penso: stupenda immagine, ottima capacità di foto elaborazione ma il ricercare la fotografia come si faceva una volta dov’è finita?

Sarò all´antica e bigotto ma, secondo voi oltre che un confine etico personale, ce ne sarebbe uno piú generale …

Desidero porre l’accento, non voglio giudicare i risultati ma chiarire un mio dubbio etico visto che ho appena acquistato una D60, sicuramente proverò anch’io, penso che possa essere piacevole e divertente.

Perdonatemi se alcuni si sono sentiti malgiudicati, non era mia intenzione.

Un saluto


Ciao, concordo in pieno. Tempo fa mi stavo ponendo lo stesso problema etico.
Il punto è che è vero che un ritocco in post produzione può aiutare a rendere migliore una foto,ma il problema è che con i programmi di oggi si può fare davvero di tutto, una foto la si può stravolgere in tutti i modi e tutte le maniere.... e la foto perde la sua "anima"....
non è questione di essere all'antica o bigotti...perchè io non ho neanche vent'anni e mi trovo perfettamente d'accordo con congiu_andrea....
L'altra faccia della medaglia è che questi sono i "vantaggi" che la tecnologia offre oggi ed è anche giusto sfruttarli per migliorare la propria foto, però non so....forse si è superato il limite??...
ognuno la pensi come vuole...spero solo che coloro i quali si appassionano alla fotografia ora non pensino che si può scattare con superficialità, o magari in automatico, per poi arrivare a ciò che si desidera in PP...

Saluti Nico.
Zebra3
Messaggio: #10
Vorrei scrivere qualcosa anche io, ma per il momento desisto: è troppo tardi e il sonno avanza. Ma il problema etica sulla Pp sta ancora prima e cioé su cosa intendiamo per Fotografia. Non esiste una visione unica di Fotografia, questo forum ne è la dimostrazione. L'importante però è non assolutizzare la proprio visione. Quante volte, commentando alcune foto, si riceve la risposta del genere "chi tocca i fili muore".
Io mi sono avvicinato alla Fotografia perché mi affascina il reportage, il racconto, la vita quotidiana. I più, almeno sembra, prediligono i paesaggi. Già questo porta ad avere un approccio diverso al modo di scattare e di considerare una immagine.
Per quel che mi riguarda, faccio poca Post produzione: scattando in "neutro" e in AdobeRgb, lavoro solo per dare una ravvivata ad una immagine altrimenti spenta.
terri2
Messaggio: #11
QUOTE(Giacomo 74 @ Aug 2 2009, 09:39 PM) *
Io probabilmente sono all'antica.
Non capisco questa tua affermazione.
Io uso una D3 e penso la si possa chiamare "professionale", di post produzione praticamente non ne faccio, non sono capace.
Parecchie foto le ho postate e i commenti non sono neanche malaccio, le ultime nella sezione ritratti "Sfruttando il riflesso" s'intitola la serie, sono 3 foto esattamete come sono uscite dalla macchina, solo ridimensionate e convertite come profilo colore.
Ho cominciato con una Nikon FE, ora uso il digitale più o meno come usavo la pellicola.
So che come faccio io non sfrutto tutta la potenzialità del sistema ma a me piace fotografare, non stare davanti ad un computer.


Ciao, ho dato un'occhiata alle foto, e devo ammettere che secondo me sono quasi a posto.
Con la mia affermazione intendevo dire che ogni situazione è adatta ad un tipo di pellicola: ad esempio per i paesaggi si tende a volere colori saturi e contrasti più marcati, nel caso di ritratti invece colori più delicati e contrasti più "deboli".
Tutto questo in "analogico" si ottiene cambiando il tipo di pellicola, scegliendone una che rende al meglio nelle condizioni in cui ci si imbatte.
Volendo fare paragoni tra la pellicola e il digitale, scattando senza fotoritocco è un po' come scattare tutto con la pellicola della Coop.
Personalmente (visto che sono "nato" col digitale) un passaggino veloce in fotoritocco lo faccio quasi sempre, giusto per regolare al meglio colori e contrasti. Non sono fan di filtri strani, cerco di rimanere entro i confini della fotografia.

Tutto ciò è un'opinione personale, si può benissimo impostare la macchina per restituire un risultato simile a quello di una Velvia, ma io preferisco fare tutto al computer per dosare al meglio i parametri.

QUOTE(Antonio Canetti @ Aug 2 2009, 09:57 PM) *
il fotoritocco e la manipolazione delle fotografie nasce proprio insieme alla fotografia è stata un'arte usata da pochi e sconosciuta a molti ed usata pricipalmente in editoria perchè ci voleva tempo e diponibilità di mezzi sia di denaro che di apparecchiature.
Tutto quello che fa fotosciop lo si faceva già prima del suo avvento, fotosciop a semplicemente aperto la porta a tutti in modo facile e veloce a tutti i lavori di post produzione, post produzione che l'anello finale per ottenere un' ottima fotografia,

smile.gif bigotto brutta parola smile.gif da scrollarsi di dosso e aprirti senza remore alla post produzione.
Antonio


Questo è proprio quello che intendevo nel mio primo intervento, non sarei stato in grado di esprimerlo meglio laugh.gif

Ciao, Mattia
pch
Messaggio: #12
Mi inserisco nella discussione per dire che anch'io sono uno di quelli che si è posto il problema etico del digitale.
Io sono abbastanza giovane (32 anni) e fotografo da 15 assolutamente e rigorosamente solo in analogico e più precisamente diapositive.
Mi sto affacciando adesso al mondo del digitale anche un po' per necessità visto che le pellicole sono sempre più introvabili ed i prezzi delle stesse più lo sviluppo diventano sempre più probitivi, soprattutto per chi come me rischia di fare 50/70 foto al giorno quando va in vacanza!

Il digitale l'ho sempre rifiutato sostenendo che si altera la realtà....col tempo però mi son reso conto che tutti gli interventi possibili in stampa tradizionale sono comunque alterazione dell'immagine. Avete mai provato a far stampare una stessa immagine negativa da 3 laboratori diversi? Proprio 3 immagini diverse. Forse allora non è poi così vero che l'immagine tradizionale è esattamente la rappresentazione della realtà (forse lo è solo la diapositiva entro certi limiti!).

Per concludere, sono convinto che il digitale possa essere semplicemente un'evoluzione della tecnologia da sfruttare sempre che questo non ci faccia "scattare a caso tanot c'è il fotoritocco" e che quindi si continui a ragionare prima di scattare.

DI due cose sono estremamente convinto:
1) chi ha imparato a fotografare in analogico sa veramente cos è la fotografia....molti di quelli che fotografano solo in digitale non sanno nemmeno cos è un tempo o un diaframma, una latitudine di posa, ecc.
2) chi si ostina a rifiutare il digitale come presente purtroppo è destinato ad esser tagliato fuori! Lo dico per esperienza perchè mi avvicino ora al digitale dopo averlo rifiutato per anni e adesso mi ritrovo a dover imparare un sacco di cose che se avessi seguito dall'inizio sarebbero ora più naturali.
pcantare
Messaggio: #13
Secondo me non è corretto pensare che il fotoritocco sia falso e la fotografia sia vera. La fotografia è altrettanto falsa:
  • Ponendo una cornice alla realtà la si falsifica escludendone i contorni.
  • Il bianco e nero è falso perché noi vediamo a colori.
  • Modificare la profondità di campo è falso.
  • Usare tempi lunghi è falso.
  • I grandangoli o i tele sono falsi perché alterano il nostro modo di vedere.
  • Pellicole diverse e offrono colori diversamente falsi (sicuramente non possono essere tutti veri).
  • Gli obiettivi decentrabili sono falsi.
  • Stampare su carta con più o meno contrasto è falso.

A volte mi sembra che tutte le falsità "classiche" siano accettate di più di tutte le falsità moderne come il fotoritocco fatto al computer. Perché giocare con i tempi è accettabile ai fini artistici? Perché usare un fisheye è "morale"?

Poi la modifica della foto in camera oscura si è sempre fatta o è solo il fatto che fosse più difficile che la rendeva moralmente accettabile? Dubito che Ansel Adams si sia mai posto il dubbio sulla moralità del suo sistema per ottenere il massimo dalla pellicola in bianco e nero lavorando sui tempi di sviluppo.

Quando si fa una foto in jpg con le macchine digitali, quello che il sensore riceve passa per alcuni passaggi automatici quali il bilanciamento del bianco, l'applicazione di nitidezza, saturazione, contrasto, etc. Se io scatto in RAW e imposto questi parametri in PS è moralmente sbagliato mentre se li sceglie la macchina secondo il suo algoritmo è giusto? Oppure per ogni foto dovrei impostare questi parametri a seconda del caso? A questo punto vorrebbe dire che impostarli prima dello scatto è consentito e dopo lo scatto non lo è più?

Raddrizzare le linee prospettiche in PS è accettabile? Se un obiettivo decentrabile è consentito, vuol dire che solo chi ha i soldi per permetterselo può fare foto architettoniche corrette?

Correggere le rughe di una ragazza o eliminare un neo è accettabile? Magari con il trucco si potrebbero coprire molti difetti lo stesso. Questo lo accetteremmo?

Cancellare dei particolari è accettabile? Se fossi un fotografo famoso potrei far chiudere la piazza prima di fare il mio scatto mentre se sono un fotografo della domenica devo sperare solo di avere meno persone possibili nel quadro duranto lo scatto.

Dove vuoi mettere il limite degli interventi accettabili dipende da te. Se vuoi fare foto "documentaristiche" probabilmente non farai fotomontaggi ma il tuo scopo è quello di fare foto artistiche, secondo me è giusto usare tutti i mezzi a tua disposizione in modo creativo. Alla fine la differenza sarà sempre tra le foto banali e quelle che ti dicono qualcosa.
congiu_andrea
Messaggio: #14
Ciao, ringrazio tutti. Mi sono fatto un´idea. Credo che ora sperimenteró un pó per capire esattamente come e quando usare i moderni mezzi.

Ciao e ancora grazie a tutti
enry68
Nikonista
Messaggio: #15
Mi inserisco anche io in quanto questo punto di vista lo vedo e lo vivo quotidianamente (come tutti) ma non solo sulla fotografia, direi che ormai su tutto ciò che è suscettibile all'innovazione tecnologica.

Personalmente credo che sia l'intenzione e la capacità umana da premiare e valutare(al limite) non il mezzo con cui si ottengono i risultati. Certo è che più i mezzi sono alla portata di tutti e più persone ci saranno a tentare certe avventure ... ma poi è e sarà il manico a fare la differenza.

IMHO.

Enrico.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #16
La maggior parte delle mie foto sono piatte e banali. Non è che usando Photoshop migliorino granchè, al massimo riesco a raddrizzare qualche linea.

Ciao
Massimiliano
FabioAlagna
Messaggio: #17
QUOTE(pcantare @ Aug 7 2009, 05:46 PM) *
Secondo me.......

.......Poi la modifica della foto in camera oscura si è sempre fatta o è solo il fatto che fosse più difficile che la rendeva moralmente accettabile? Dubito che Ansel Adams si sia mai posto il dubbio sulla moralità del suo sistema per ottenere il massimo dalla pellicola in bianco e nero lavorando sui tempi di sviluppo.......

.......Se io scatto in RAW e imposto questi parametri in PS è moralmente sbagliato mentre se li sceglie la macchina secondo il suo algoritmo è giusto?.........

.....Raddrizzare le linee prospettiche in PS è accettabile? Se un obiettivo decentrabile è consentito, vuol dire che solo chi ha i soldi per permetterselo può fare foto architettoniche corrette?.......

........Se fossi un fotografo famoso potrei far chiudere la piazza prima di fare il mio scatto mentre se sono un fotografo della domenica devo sperare solo di avere meno persone possibili nel quadro duranto lo scatto.......

Dove vuoi mettere il limite degli interventi accettabili dipende da te. Se vuoi fare foto "documentaristiche" probabilmente non farai fotomontaggi ma il tuo scopo è quello di fare foto artistiche, secondo me è giusto usare tutti i mezzi a tua disposizione in modo creativo. Alla fine la differenza sarà sempre tra le foto banali e quelle che ti dicono qualcosa.

Pollice.gif quoto in pieno

saluti
Fabio
FabioAlagna
Messaggio: #18
QUOTE(pcantare @ Aug 7 2009, 05:46 PM) *
Secondo me.......

.......Poi la modifica della foto in camera oscura si è sempre fatta o è solo il fatto che fosse più difficile che la rendeva moralmente accettabile? Dubito che Ansel Adams si sia mai posto il dubbio sulla moralità del suo sistema per ottenere il massimo dalla pellicola in bianco e nero lavorando sui tempi di sviluppo.......

.......Se io scatto in RAW e imposto questi parametri in PS è moralmente sbagliato mentre se li sceglie la macchina secondo il suo algoritmo è giusto?.........

.....Raddrizzare le linee prospettiche in PS è accettabile? Se un obiettivo decentrabile è consentito, vuol dire che solo chi ha i soldi per permetterselo può fare foto architettoniche corrette?.......

........Se fossi un fotografo famoso potrei far chiudere la piazza prima di fare il mio scatto mentre se sono un fotografo della domenica devo sperare solo di avere meno persone possibili nel quadro duranto lo scatto.......

Dove vuoi mettere il limite degli interventi accettabili dipende da te. Se vuoi fare foto "documentaristiche" probabilmente non farai fotomontaggi ma il tuo scopo è quello di fare foto artistiche, secondo me è giusto usare tutti i mezzi a tua disposizione in modo creativo. Alla fine la differenza sarà sempre tra le foto banali e quelle che ti dicono qualcosa
QUOTE(Fabioski @ Aug 22 2009, 12:20 PM) *
Pollice.gif quoto in pieno

saluti
Fabio


aggiungo inoltre che la PP non garantisce necessariamente ottime foto, penso infatti che sia sempre la sensibilità di chi fotografa e postproduce che fà la differenza tra una foto banale, un esperimento malriuscito, un fotoritocco ridicolmente esagerato o uno scatto equilibrato che suscita emozioni....IMHO

...saluti Fabio

Mat=
Messaggio: #19
Salve, posso aggiungere la mia? Ho 43 anni, e nei primi anni '80, ero dunque un ragazzino, entrai in possesso di una Yashica FXDQuartz. Per un po' di anni scattai, a pellicola e poi anche - ma senza molta convinzione - in diapositive. Poi il sacro fuoco si spense. Allora non sapevo il perché, oggi sì: si spense perché portavo i rullini a far sviluppare negli anonimi negozi, e le stampe che vedevo giorni e giorni dopo lo scatto non erano le MIE foto.
Poi.
Diventi padre e ti tocca fare le foto: nel 1995 noi comuni mortali compravamo ancora macchine analogiche, e comprai una Nikon F50 senza tanta voglia, così, tanto per tenere memoria dei pargoli che crescevano (si noti: non fui capace comunque di rinchiudermi in una compatta da battaglia, volli comunque una reflex).

Intanto intorno a me cresceva il mondo del digitale.
Che dava la possibilità di confrontare subito l'azione con il risultato, e così imparare davvero.
Che dava la possibilità di controllare l'intero processo di produzione dell'immagine senza dover sequestrare una stanza della casa e spendere capitali in attrezzature e sostanze chimiche.
Ho cominciato a pensare che forse avrei potuto realizzare le mie fotografie. Ho cominciato a timidamente comprare una D70.
Oggi in casa sono presenti: D70, D300, 14-24, 18-70, 80-400 VR, 50 G; e sto per avere il coraggio perfino di mettere qualche mia foto al pubblico ludibrio del forum, visto che un paio di professionisti hanno espresso giudizi incoraggianti sulle mie foto smile.gif.

Photoshop l'ho usato per un po', poi mi hanno rubato il Mac, e su quello nuovo non l'ho più nemmeno reinstallato: uso solo Capture NX2. Perché io sento il brivido di soddisfazione nel momento dello scatto, non stando al pc tre ore a smanettare. Immagino che ciò significhi che a me interessa la fotografia, non la grafica. Sono due cose diverse, e non è certo l'uso di una tecnologia piuttosto che un'altra a decidere se uno è un fotografo o un grafico...

Credo che quello che faccio con NX2 sia tale e quale quanto succedeva in camera oscura analogica. E non trovo differenze etiche tra imparare a padroneggiare una Yashica del 1982 e una Nikon avanzata del 2009: in entrambi i casi si tratta di mettersi in condizione di esprimere quanto si ha dentro con la più ampia libertà possibile. Se è vero che libertà è libertà di scegliere, più lo strumento che ho in mano è flessibile e ricco di opzioni, più io sono libero di esprimermi.
E credo che tra la mia Coolpixina S5 e la compattina Kodak che usava mio padre nel 1975 non ci sia molta differenza. La differenza la fa l'esigenza espressiva di colui che fotografa, il suo interesse a fare pura documentazione o il suo desiderio di godere della fruizione di un oggetto "bello" (la fotografia realizzata con avanzate competenze tecniche ed espressive) o la gratificazione che ne riceve nel creare un'immagine il più possibile vicina alla propria sensibilità e/o alle proprie esigenze espressive.

Cartier Bresson, lo sapete meglio di me, ha detto che la fotografia consiste nel mettere sulla stessa linea di mira il cuore, l'occhio e il cervello. E' una definizione che ha fatto storia, che ha fatto, si può dire, un pezzo portante della storia e del concetto di fotografia. E' una definizione che tutti noi abbiamo accettato e più o meno consapevolmente ci portiamo dentro. E' una definizione in cui il modello di fotocamera e il tipo di pellicola non sono menzionati...

Grazie per la pazienza, e buona luce a tutti
Mat=
Messaggio: #20
QUOTE(pch @ Aug 6 2009, 03:19 PM) *
DI due cose sono estremamente convinto:
1) chi ha imparato a fotografare in analogico sa veramente cos è la fotografia....molti di quelli che fotografano solo in digitale non sanno nemmeno cos è un tempo o un diaframma, una latitudine di posa, ecc.

Mio padre con la sua Kodakina non sapeva niente di quella roba lì, eppure le sue foto andavano su pellicola. Quelli che non sanno che cosa è un tempo o un diaframma non lo ignorano perché usano il digitale anziché la pellicola, bensì perché non gliene frega niente di saperlo. A questi puoi dare in mano anche la D3x, ma non ne caveranno mai niente di degno.
Mio figlio ha 12 anni, appartiene alla generazione dei "nativi digitali", non sa che cosa è una pellicola, ma sta imparando a usare la D70 partendo dai concetti base di tempo di esposizione, apertura del diaframma, sensibilità del supporto.....
pcantare
Messaggio: #21
QUOTE(Mat= @ Aug 27 2009, 10:56 PM) *
Photoshop l'ho usato per un po', poi mi hanno rubato il Mac, e su quello nuovo non l'ho più nemmeno reinstallato: uso solo Capture NX2. Perché io sento il brivido di soddisfazione nel momento dello scatto, non stando al pc tre ore a smanettare. Immagino che ciò significhi che a me interessa la fotografia, non la grafica. Sono due cose diverse, e non è certo l'uso di una tecnologia piuttosto che un'altra a decidere se uno è un fotografo o un grafico...


Credo che molta gente usi la PP per fare foto senza necessariamente voler fare grafica. Io scatto in raw e a casa mi regolo bilanciamento del bianco, saturazione, contrasto e nitidezza perché mi piace avere controllo su quei parametri che altrimenti la macchinetta sceglierebbe per me. Quindi, facendo PP, mi sento artefice delle mie foto più di quanto mi sentirei se questi parametri fossero scelti in automatico.

Poi io ho una D40 che non ha funzioni "avanzate" come il D-Lighting e quindi a casa mi rischiaro io le ombre in PP:

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Poi purtroppo non ha la possibilità di scattare a 6.400 iso (e ho anche solo ottiche poco luminose!) ma so che posso scattare fino a 800 iso e a casa usare un po' di PP per ridurlo un po':

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Non vedo perché mai questo dovrebbe essere immorale e magari avere i soldi per permettersi una D3 con tutti obiettivi extra lusso non lo sia smile.gif
 
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