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5700
prblemi di luce
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raffaele tedesco
Messaggio: #1
Possiedo una coolpix 5700 e, sebbene abbia scattato delle ottime fotografie, mi capita che in presenza di forti luci (come il sole o con l' uso del flash) le zone più esposte alla luce diretta vengano "bruciate" in maniera particolarmente netta, cosa che non succederebbe con una macchina e una pellicola tradizionali. In tutti i casi ho utilizzato l'esposimetro in matrix.
Posso evitare questo problema o la mia 5700 ha qualche problema?

Grazie
walter
Iscritto
Messaggio: #2
Credo che il problema non sia la tua 5700, anche la mia, in particolar modo con il flash, ha la tendenza a bruciare le foto sopratutto se riprese da vicino.
Io normalmente compenso l'esposizione, ma riconosco che sopratutto per il flash non è una cosa comoda.
Anche nelle foto notturne con il matrix ho notato che tende a "fare giorno", normalmente compenso con -0,7 e ricreo l'atmofera notturna.
Non so cosa dirti, forse esiste un aggiornamento del software ma non ne so niente.
Ciao
gserpentino
Iscritto
Messaggio: #3
Ciao,
io ho una "vecchia" 950 appena presa da un amico che e' passato alla 4500.
Anche io noto questo problema della bruciatura delle foto da vicino con il flash.
Pensavo fosse un problema delle prime versioni e che poi fosse stato risolto con le versioni successive.

Molto strano

gabriele serpentino
mdj
Messaggio: #4
Per limitare al massimo l'effetto "bruciatura" alle alte luci, o con il flash, sarebbe meglio impostare:

image adjust = NORMAL
sharpeningh = AUTO

Questo vale per qualsiasi compatta digitale.

Fate qualche prova... e fatemi sapere se il mio consiglio ha migliorato la qualità delle vostre immagini.

Saluti!
Mauro
Giuseppe Maio
Nital
Messaggio: #5
Per quanto concerne la misurazione a luce ambiente:

Il Matrix effettua una misurazione ponderata sull’intero fotogramma ma, se nella scena sono presenti forti illuminazioni generate da fonti luce o da uno o più riflessi, sarà necessaria una soggettiva interpretazione esposimetrica fatta utilizzando la funzione di blocco AE/AF con la pressione a metà corsa del pulsante di scatto su una composizione diversa oppure utilizzare la compensazione di esposizione +/-. Possono sfalsare l’ideale esposizione dunque eventuali “macchie” di luce in base all’intensità ma soprattutto in base alla proporzione e porzione di fotogramma occupato.
Il Matrix risulta certamente la soluzione di misurazione esposimetrica ideale e pratica ma come qualunque automatismo non perfetto su tutte le situazioni. Per meglio comprendere il comportamento basterà fare due foto sulla stessa scena ma una capovolta utilizzando la fotocamera “sottosopra”. Noteremo una differente esposizione anche a parità di scena causata dalla stessa inquadratura che però in un caso avrà il cielo in alto, nell’altro in basso. Il Matrix in pratica si aspetta di trovare una normale zona più chiara in alto calcolando la media sulle tipiche situazioni normalmente fotografate.

Anche in pellicola, su soglie diverse, avviene la “pelatura” solo che risulta meno visibile a causa della “sovrapposta” grana. Anche in pellicola se fotografiamo un’automobile colorata con il riflesso del sole sulla carrozzeria noteremo la perdita di informazioni cromatiche in quella zona. Nelle fotografie di cerimonie e matrimoni i riflessi e relative “pelature” sono spesso presenti sull’abito della sposa ma accettate dall’occhio come normali e meno individuabili per l’effetto della grana. A tale proposito, in digitale e sui pochi fotogrammi afflitti per cause differenti, si utilizza il filtro “Aggiungi Disturbo” di Photoshop nelle zone pelate appositamente selezionate in forma sfumata.
Certo, la pellicola negativa offre una maggiore latitudine di posa così come una maggiore gamma dinamica è offerta delle fotocamere reflex digitali. La principale differenza tra un sensore per reflex ed uno da “compatta” è proprio la differente gamma dinamica.
In digitale si parla genericamente dunque spesso di un comportamento in latitudine simile alla pellicola diapositiva anche se, dal mio personale punto di vista, si tratta di un comportamento intermedio più “critico” sulle alte luci ma indubbiamente più “generoso” sulle zone di penombra.

Per quanto riguarda la misurazione Flash:

L’esposizione Flash non è curata dalla fotocamera attraverso la misurazione Matrix ma ottenuta dalla misurazione fatta dalla stessa con l’apposito sensore posto vicino alla parabola Flash. Il sensore si comporterà in forma diversa in base all’ampiezza del soggetto riflettente in primo piano ed anche in base al colore dello stesso. Un soggetto bianco influenzerà la misurazione tendendo a sottoesporre mentre un soggetto poco “riflettivo” porterà ad una sovraesposizione delle zone esterne al soggetto scuro. Nella macro dunque dipenderà dalla “tridimensionalità” della scena. Se il soggetto minuscolo da fotografare non ha sfondo, bisognerà adottare una compensazione negativa dell’esposizione flash (fatta dal menu flash). Se l’oggetto fotografato è su un singolo piano gli accorgimenti da prendere saranno quasi nulli.

Per esposizioni a luce mista continua + flash:

Si dovrà tenere sotto controllo i due distinti comportamenti. L’accoppiamento tempo diaframma e la “potenza” del flash devono in questi casi collimare conciliando gli effetti apportati dalla presente luce ambiente.

Giuseppe Maio
www.nital.it
giorgiotrusco
Iscritto
Messaggio: #6
Salve a tutti, sono 1 "fotografo" alle prime armi, possessore di 1 cp4500. Forse è 1 mia impressione, ma con le impostazioni in auto le foto in interni vengono scure, già con il grandangolo, in tele poi... Utilizzando 1 flash esterno con parabola + performante, e lasciando sempre le impostazioni in auto, si avrebbero cmq i problemi precedentemente esposti? Cioè, bisogna cmq "smanettare" con le impostazioni?

Grazie :ciao:
 
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