Rieccomi qui... sono rientrato a Roma da un paio di giorni... Dopo le ferie ho fatto un salto a Siena. Ho messo un pò di ordine tra le foto scattate e ve ne propongo un pò... Nulla di speciale, non sono un gran fotografo...
Fotografare Siena è un pò come fotografare Roma, ogni angolo è stravisto ed il rischio di mostrare cartoline è elevatissimo; per questo ho pensato di ridurre al minimo gli scatti dei posti più famosi e di proporvi le immagini come corredo di un piccolo racconto nella speranza di non annoiarvi e riportarvi qualche curiosità.
Siena fu fondata come colonia romana al tempo dell'Imperatore Augusto e prese il nome di Saena Iulia, non è quindi un caso se per le sue vie si incontrano spesso delle colonne su cui è posta una lupa che allatta due gemelli...
Lo stemma di Siena è detto "balzana". È uno scudo diviso in due porzioni orizzontali: quella superiore è bianca, quella inferiore nera. Secondo la leggenda, starebbe a simboleggiare il fumo nero e bianco scaturito dalla pira augurale che i leggendari fondatori della città, Senio e Ascanio, figli di Remo, avrebbero acceso per ringraziare gli dei dopo la fondazione della città di Siena. Un'altra leggenda riporta che la balzana derivi dai colori dei cavalli, uno bianco ed uno nero, che Senio e Ascanio usarono nella fuga dallo zio Romolo che li voleva uccidere e con i quali giunsero a Siena. Per il loro presunto carattere focoso che, si dice, rasenta la pazzia, anche i senesi sono definiti spesso "balzani".
(queste informazioni le ho estratte da http://it.wikipedia.org/wiki/Siena#Storia)
Per accedere al centro storico si può lasciare l'auto in Viale Vittorio Veneto (parcheggio gratuito sotto alla Fortezza Medicea) e raggiungere a piedi Piazza Matteotti e da qui, percorrendo via dei Banchi di Sopra, si raggiunge prima Piazza del Campo e poi, attraverso via dei Pellegrini, il Duomo.
Nella parte iniziale del percorso si incontra il monumento che il Monte dei Paschi di Siena ha eretto in memoria di Sallustio Bandini, economista.
La città è piena di bandiere e “lampadari”…
(ma di questo tornerò a parlare più tardi, sempre che abbiate la bontà di seguirmi fino alla fine)
Lungo la via che costeggia piazza del Campo si incontra la Loggia della Mercanzia (di cui mostro un particolare)
Scendendo alcuni gradini si accede a Piazza del Campo
La piazza ha la forma di una conchiglia al cui "vertice" c'è un inghiottitoio per la pioggia
(sullo sfondo il Palazzo Pubblico)
(qui un particolare con lo stemma dei Medici; cosa rappresentino le sei "xxx" non è certo, alcuni sostengono si tratti di pillole medicinali, simbolo dei medici speziali, altri che si tratti di monete o di colpi di mazza inferti sullo scudo di un antico avo della famiglia...)
All’estremità sinistra di chi guarda il Palazzo si erge la Torre del Mangia, campanile laico che prende il nome dal soprannome di un suo custode (Mangiaguadagni).
Il campanile è alto 102 metri ed è il secondo per altezza in Italia (il primo è il Torrazzo di Cremona). E’ stato costruito nella prima meta del XIV secolo.
Dal cortile interno al palazzo si può salire verso le campane
387 gradini e passa la pura…
Prima di arrivare alle campane si esce su un piccolo terrazzo da cui si può ammirare la Fonte Gaia
Dalla cima
(ci sarebbero da salire ancora due rampe di scale per arrivare al punto più alto, ma c’era un gran vento ed ero sudatissimo)
si può ammirare il Duomo
Sul retro del Palazzo Pubblico c’è la piazza del Mercato dalla quale si può ammirare la Loggia che fu fatta costruire dai Nove. I Nove erano i reggenti della Repubblica senese, restavano in carica per sei mesi durante i quli non potevano uscire dal Palazzo; per questa ragione fecero costruire la Loggia, il solo punto dal quale potessero respirare un po’ d’aria.
Il Duomo è molto vicino a Piazza del Campo, si raggiunge in cinque minuti…
Purtroppo ci sono dei lavori di manutenzione sulla cupola…
Alcuni particolari…
Un’occhiata all’interno
Dal Duomo si accede alla Libreria Piccolomini, voluta dall'Arcivescovo di Siena Cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi Papa Pio III Piccolomini) perchè vi fosse custodito il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio Papa Pio II Piccolomini.
(la luce gialla che si vede verticalmente al centro dell’affresco è dovuta al sole che si infiltra tra le tende…)
la volta
ed un particolare della stessa
A Siena vi sono alcune chiese particolarmente importanti: San Domenico, la chiesa frequentata dalla giovane Caterina da Siena dove la Santa ricevette le stimmate
e dove sono conservate alcune sue reliquie
(qui ho scattato alla cieca, visto che non avevo altro modo di inquadrare la scena… qui sarebbe stato utile il monitor orientabile)
la vetrata dietro l’altare maggiore
Vicino a San Domenico c’è il santuario di santa Caterina
Nella città di Santa Caterina non poteva mancare la chiesa di san Francesco con la vetrata principale
Bellezze artistiche a parte (il Duomo ed il Battistero su tutto), Siena E’ la città del Palio. Una città dove il Palio dura per 365 giorni l’anno, dove l’appartenenza ad una Contrada è per i Contradaioli vera ragione di vita.
Si comincia da piccoli (questi appartengono alla Contrada dell’Aquila) imparando a suonare i tamburi
e a sventolare le bandiere
(per la cronaca gli sbandieratori non partecipano a gare o manifestazioni folcloristiche fuori dal Palio; le sbandierate non hanno nulla di artistico ed i gesti compiuti dagli sbandieratori rievocano le segnalazioni che venivano scambiate sul campo di battaglia…)
e si prosegue fino alla morte
La vita di Contrada è sentitissima e unisce in un fortissimo vincolo i Contradaioli (che sono ben diversi dai residenti)
(la foto è mossa, mannaggia)
Ogni Contrada ha il suo monumento identificativo
Durante la festa del santo patrono della Contrada si esponogono bandiere, lumi e ci si riunisce a cena.
Per la verità gli incontri si ripetono anche al di fuori di questo periodo, le riunioni sono periodiche e servono ad alimentare lo spirito di appartenenza
I programmi dei festeggiamenti sono affissi in apposite locandine…
L’ultimo Palio è stato vinto dalla Contrada del Bruco
Per le strade è facile riconoscere i Contradaioli che hanno vinto (spesso il foulard è accompagnato da una coccarda o da un piccolo bruco appeso al collo…)
I Contradaioli del Bruco hanno fatto erigere questo monumento
A simbolo dell’amore viscerale che li lega alla contrada, un’amore sensuale
Cosa guarda la donna seminuda ? Ovviamente il suo Bruco
in fondo alla fontana…
Gli sfottò si susseguono… diversi portoni riportano una semplice addizione…
Quando ho chiesto il significato mi sono sentito rispondere
“Non si sa bene, si dice che 3, 5 e 8 simboleggino gli anni delle ultime vittorie del Bruco, 2003, 2005 e 2008…”
mi sembra evidente che la risposta viene da un Contradaiolo di diversa appartenenza…
Siena è città di molta storia, non è raro vedere facciate medievali modificate pesantemente
Continua...
Fotografare Siena è un pò come fotografare Roma, ogni angolo è stravisto ed il rischio di mostrare cartoline è elevatissimo; per questo ho pensato di ridurre al minimo gli scatti dei posti più famosi e di proporvi le immagini come corredo di un piccolo racconto nella speranza di non annoiarvi e riportarvi qualche curiosità.
Siena fu fondata come colonia romana al tempo dell'Imperatore Augusto e prese il nome di Saena Iulia, non è quindi un caso se per le sue vie si incontrano spesso delle colonne su cui è posta una lupa che allatta due gemelli...
Lo stemma di Siena è detto "balzana". È uno scudo diviso in due porzioni orizzontali: quella superiore è bianca, quella inferiore nera. Secondo la leggenda, starebbe a simboleggiare il fumo nero e bianco scaturito dalla pira augurale che i leggendari fondatori della città, Senio e Ascanio, figli di Remo, avrebbero acceso per ringraziare gli dei dopo la fondazione della città di Siena. Un'altra leggenda riporta che la balzana derivi dai colori dei cavalli, uno bianco ed uno nero, che Senio e Ascanio usarono nella fuga dallo zio Romolo che li voleva uccidere e con i quali giunsero a Siena. Per il loro presunto carattere focoso che, si dice, rasenta la pazzia, anche i senesi sono definiti spesso "balzani".
(queste informazioni le ho estratte da http://it.wikipedia.org/wiki/Siena#Storia)
Per accedere al centro storico si può lasciare l'auto in Viale Vittorio Veneto (parcheggio gratuito sotto alla Fortezza Medicea) e raggiungere a piedi Piazza Matteotti e da qui, percorrendo via dei Banchi di Sopra, si raggiunge prima Piazza del Campo e poi, attraverso via dei Pellegrini, il Duomo.
Nella parte iniziale del percorso si incontra il monumento che il Monte dei Paschi di Siena ha eretto in memoria di Sallustio Bandini, economista.
La città è piena di bandiere e “lampadari”…
(ma di questo tornerò a parlare più tardi, sempre che abbiate la bontà di seguirmi fino alla fine)
Lungo la via che costeggia piazza del Campo si incontra la Loggia della Mercanzia (di cui mostro un particolare)
Scendendo alcuni gradini si accede a Piazza del Campo
La piazza ha la forma di una conchiglia al cui "vertice" c'è un inghiottitoio per la pioggia
(sullo sfondo il Palazzo Pubblico)
(qui un particolare con lo stemma dei Medici; cosa rappresentino le sei "xxx" non è certo, alcuni sostengono si tratti di pillole medicinali, simbolo dei medici speziali, altri che si tratti di monete o di colpi di mazza inferti sullo scudo di un antico avo della famiglia...)
All’estremità sinistra di chi guarda il Palazzo si erge la Torre del Mangia, campanile laico che prende il nome dal soprannome di un suo custode (Mangiaguadagni).
Il campanile è alto 102 metri ed è il secondo per altezza in Italia (il primo è il Torrazzo di Cremona). E’ stato costruito nella prima meta del XIV secolo.
Dal cortile interno al palazzo si può salire verso le campane
387 gradini e passa la pura…
Prima di arrivare alle campane si esce su un piccolo terrazzo da cui si può ammirare la Fonte Gaia
Dalla cima
(ci sarebbero da salire ancora due rampe di scale per arrivare al punto più alto, ma c’era un gran vento ed ero sudatissimo)
si può ammirare il Duomo
Sul retro del Palazzo Pubblico c’è la piazza del Mercato dalla quale si può ammirare la Loggia che fu fatta costruire dai Nove. I Nove erano i reggenti della Repubblica senese, restavano in carica per sei mesi durante i quli non potevano uscire dal Palazzo; per questa ragione fecero costruire la Loggia, il solo punto dal quale potessero respirare un po’ d’aria.
Il Duomo è molto vicino a Piazza del Campo, si raggiunge in cinque minuti…
Purtroppo ci sono dei lavori di manutenzione sulla cupola…
Alcuni particolari…
Un’occhiata all’interno
Dal Duomo si accede alla Libreria Piccolomini, voluta dall'Arcivescovo di Siena Cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi Papa Pio III Piccolomini) perchè vi fosse custodito il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio Papa Pio II Piccolomini.
(la luce gialla che si vede verticalmente al centro dell’affresco è dovuta al sole che si infiltra tra le tende…)
la volta
ed un particolare della stessa
A Siena vi sono alcune chiese particolarmente importanti: San Domenico, la chiesa frequentata dalla giovane Caterina da Siena dove la Santa ricevette le stimmate
e dove sono conservate alcune sue reliquie
(qui ho scattato alla cieca, visto che non avevo altro modo di inquadrare la scena… qui sarebbe stato utile il monitor orientabile)
la vetrata dietro l’altare maggiore
Vicino a San Domenico c’è il santuario di santa Caterina
Nella città di Santa Caterina non poteva mancare la chiesa di san Francesco con la vetrata principale
Bellezze artistiche a parte (il Duomo ed il Battistero su tutto), Siena E’ la città del Palio. Una città dove il Palio dura per 365 giorni l’anno, dove l’appartenenza ad una Contrada è per i Contradaioli vera ragione di vita.
Si comincia da piccoli (questi appartengono alla Contrada dell’Aquila) imparando a suonare i tamburi
e a sventolare le bandiere
(per la cronaca gli sbandieratori non partecipano a gare o manifestazioni folcloristiche fuori dal Palio; le sbandierate non hanno nulla di artistico ed i gesti compiuti dagli sbandieratori rievocano le segnalazioni che venivano scambiate sul campo di battaglia…)
e si prosegue fino alla morte
La vita di Contrada è sentitissima e unisce in un fortissimo vincolo i Contradaioli (che sono ben diversi dai residenti)
(la foto è mossa, mannaggia)
Ogni Contrada ha il suo monumento identificativo
Durante la festa del santo patrono della Contrada si esponogono bandiere, lumi e ci si riunisce a cena.
Per la verità gli incontri si ripetono anche al di fuori di questo periodo, le riunioni sono periodiche e servono ad alimentare lo spirito di appartenenza
I programmi dei festeggiamenti sono affissi in apposite locandine…
L’ultimo Palio è stato vinto dalla Contrada del Bruco
Per le strade è facile riconoscere i Contradaioli che hanno vinto (spesso il foulard è accompagnato da una coccarda o da un piccolo bruco appeso al collo…)
I Contradaioli del Bruco hanno fatto erigere questo monumento
A simbolo dell’amore viscerale che li lega alla contrada, un’amore sensuale
Cosa guarda la donna seminuda ? Ovviamente il suo Bruco
in fondo alla fontana…
Gli sfottò si susseguono… diversi portoni riportano una semplice addizione…
Quando ho chiesto il significato mi sono sentito rispondere
“Non si sa bene, si dice che 3, 5 e 8 simboleggino gli anni delle ultime vittorie del Bruco, 2003, 2005 e 2008…”
mi sembra evidente che la risposta viene da un Contradaiolo di diversa appartenenza…
Siena è città di molta storia, non è raro vedere facciate medievali modificate pesantemente
Continua...
Accipicchia che Reportage, bello, sereno e consapevole, con tanti begli scatti e alcune eccellenze.
Complimenti Franco!
Paolo
Complimenti Franco!
Paolo
sono molto belle Franco. Alcune con spunti davvero interessanti!
bravo!
ennio
bravo!
ennio
Ciao Franco! Complimenti per il reportage e bellissimo .
Alla prossima quando vieni a Siena facci sapere prendiamo un caffe inssieme.
Alla prossima quando vieni a Siena facci sapere prendiamo un caffe inssieme.
Grazie a tutti ragazzi, troppo buoni.
@ARMUS, non sapevo che vivessi a Siena... spero di tornarci tra un paio d'anni, nel caso ti avviserò
@ARMUS, non sapevo che vivessi a Siena... spero di tornarci tra un paio d'anni, nel caso ti avviserò
Franco un bel reportage ,mi fa venire voglia di andare a Siena naturalmente in qualche locanda .
Ciao,Andrea
Ciao,Andrea
frano ottimo reportage...complimenti.
Complimenti per il reportage, davvero interessante. La mia curiosità si accende, sarò a Siena fra una settimana.