Sui social network si è sostanzialmente soli nonostante le centinaia o migliaia di followers e friends
La superficialità del solo contatto virtuale non può compensare la necessità della persona-essere-sociale e si cerca, come camera di compensazione, di costruirsi un’identità, per lo meno agli occhi degli altri, che riempia questo vuoto.
Il selfie può quindi essere (anche) un mezzo per tentare di perseguire nel virtuale quel riconoscimento sociale che nella vita reale non si è riusciti ad ottenere?
La superficialità del solo contatto virtuale non può compensare la necessità della persona-essere-sociale e si cerca, come camera di compensazione, di costruirsi un’identità, per lo meno agli occhi degli altri, che riempia questo vuoto.
Il selfie può quindi essere (anche) un mezzo per tentare di perseguire nel virtuale quel riconoscimento sociale che nella vita reale non si è riusciti ad ottenere?
Mah, il lo vedo più come un fenomeno di moda. Oggi si usa? facciamolo.
domani la gente si scoccerà e passerà al nuovo trip.
domani la gente si scoccerà e passerà al nuovo trip.
Sui social network si è sostanzialmente soli nonostante le centinaia o migliaia di followers e friends
La superficialità del solo contatto virtuale non può compensare la necessità della persona-essere-sociale e si cerca, come camera di compensazione, di costruirsi un’identità, per lo meno agli occhi degli altri, che riempia questo vuoto.
Il selfie può quindi essere (anche) un mezzo per tentare di perseguire nel virtuale quel riconoscimento sociale che nella vita reale non si è riusciti ad ottenere?
La superficialità del solo contatto virtuale non può compensare la necessità della persona-essere-sociale e si cerca, come camera di compensazione, di costruirsi un’identità, per lo meno agli occhi degli altri, che riempia questo vuoto.
Il selfie può quindi essere (anche) un mezzo per tentare di perseguire nel virtuale quel riconoscimento sociale che nella vita reale non si è riusciti ad ottenere?
Per me il fenomeno richiama l'eterno dibattito sulla fotografia come riproduzione o esperienza del reale.
Ancora oggi sono convinto che ognuno fa della fotografia ciò che vuole, certo ci sono le mode, come questa di cui si discute, un "nuovo", per così dire, genere che si aggiunge al tradizionale ritratto, autoritratto, ma anche al ritratto rubato (di se stesso in questo caso) che sconfina nella street photography e nel reportage - interiore.
Ecco forse la selfie è una sorta di reportage, una rappresentazione personale del se destinata al pubblico di internet.
E lascerei da parte l'aspetto narcisistico, la destinazione è più importante, più del soggetto secondo me.
Sui social network si è sostanzialmente soli nonostante le centinaia o migliaia di followers e friends
La superficialità del solo contatto virtuale non può compensare la necessità della persona-essere-sociale e si cerca, come camera di compensazione, di costruirsi un’identità, per lo meno agli occhi degli altri, che riempia questo vuoto.
Il selfie può quindi essere (anche) un mezzo per tentare di perseguire nel virtuale quel riconoscimento sociale che nella vita reale non si è riusciti ad ottenere?
La superficialità del solo contatto virtuale non può compensare la necessità della persona-essere-sociale e si cerca, come camera di compensazione, di costruirsi un’identità, per lo meno agli occhi degli altri, che riempia questo vuoto.
Il selfie può quindi essere (anche) un mezzo per tentare di perseguire nel virtuale quel riconoscimento sociale che nella vita reale non si è riusciti ad ottenere?
Assolutamente si, o meglio è uno dei tanti mezzi attraverso i quali si cerca di ottenere il riconoscimento sociale.
E ci metterei il social stesso tra questi mezzi
Nessuna demonizzazione del social in se, per carità. Purtroppo però, in alcune persone, può accentuare dei piccoli problemi di socialità, questa è la mia visione della cosa
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E lascerei da parte l'aspetto narcisistico, la destinazione è più importante, più del soggetto secondo me.
E lascerei da parte l'aspetto narcisistico, la destinazione è più importante, più del soggetto secondo me.
Sì sono d’accordo sulla non (stretta) correlazione col narcisismo. Almeno nella sua definizione più classica.
A parte il fatto che sia una moda più o meno passeggera (quale non lo è stata?) legherei più la sua diffusione ad una sempre più crescente carenza di autostima.
I modelli proposti, anche in modo distorto, dal mondo mediatico sono sempre più “alti” ed “impegnativi”.
Spesso li si assume impropriamente come target di vita, ma l’impossibilità di avvicinarsi crea sensazione di inadeguatezza, magari perdendo di vista altri modelli più alla portata e probabilmente anche più concreti e gratificanti.
Ed il “farsi una selfie” con il personaggio o la star del momento può venire in soccorso a questa frustrazione cercando con l’immagine fotografica quell’identificazione impossibile da raggiungere.
Ovvio poi che, essendo “moda del momento” sia presente anche la componente puramente ludica. Tutti i fenomeni “modaioli” di massa scaturiscono da molte “sorgenti”, non ultima l’emulazione, e sarebbe arbitrario e riduttivo sostenere un’unica tesi, tutt’al più si può tentare di individuare quella prevalente.
Ciao
Valerio
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Ovvio poi che, essendo “moda del momento” sia presente anche la componente puramente ludica. Tutti i fenomeni “modaioli” di massa scaturiscono da molte “sorgenti”, non ultima l’emulazione, e sarebbe arbitrario e riduttivo sostenere un’unica tesi, tutt’al più si può tentare di individuare quella prevalente.
Ciao
Valerio
Ovvio poi che, essendo “moda del momento” sia presente anche la componente puramente ludica. Tutti i fenomeni “modaioli” di massa scaturiscono da molte “sorgenti”, non ultima l’emulazione, e sarebbe arbitrario e riduttivo sostenere un’unica tesi, tutt’al più si può tentare di individuare quella prevalente.
Ciao
Valerio
L'aspetto ludico per me è accettabile, sociologicamente intendo, ma non questo cui fai riferimento, l'esporsi al pubblico ludibrio mettendo a nudo le proprie debolezze, da "insipiente del villaggio", una sorta di grande fratello (non quello orwelliano evidentemente) autoinflitto, selfie per l'appunto.
D'altra parte convengo che se ne vedono squallidi esempi in ogni ambito della comunicazione.
Fanno già parte della cronaca nera casi selfie legati a crimini efferati:
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/este...ie/605670.shtml
http://www.giornalettismo.com/archives/131...atta-le-selfie/
Beh in tutti gli ambiti della comunicazione (e la selfie a suo modo lo è) se si cerca, si può trovare la deriva più deteriore.
Quindi nulla di nuovo dal punto di vista sociologico, Se non il "mezzo".
Quindi nulla di nuovo dal punto di vista sociologico, Se non il "mezzo".
A mio avviso le foto e quindi anche i selfie possono avere una funzione di autoconoscenza e specchio di un apparire che va la di la del costume. Ho sempre pensato che le foto di ritratto hanno un grande impatto psicologico per il soggetto ritratto sia nel bene che nel male. I selfie rimando l'immagine che noi vorremmo dare di noi stessi, ed in questo non ci trovo nulla di male. Se una foto può contribuire ad aumentare la nostra autostima che ben venga, ovvio che i contenuti, in termini di sensitività e di autosensitività, se non ci sono, non appariranno dal selfie ne dal ritratto, risultando così vuoto!! Ma questo è strettamente soggettivo.
Pensa che io uso la reflex per farmi i selfie, ma sono selfie pensati, delle volte bestemmiati (sì perché sfido chiunque a farsi un selfie con la reflex e cercare di calcolare il punto preciso, la luce e tutto quello che serve per avere una foto "decente"). Però mi serve, mi serve per studiare le pose, mi serve per studiare le luci, mi serve per avere sicurezza e dimistichezza quando poi mi trovo davanti qualcuno da fotografare, quindi evito di balbettare impacciata comandi che ad altri vengono più naturali, in più, ammetto, serve a me in ambito mentale/psicologico per ricordarmi come sono, per non vedermi in maniera distorta rispetto a come la me mentale vorrebbe indurmi a credere (no non sono pazza, ma sono una donna e come tale ho mille fisime). Ovvio che, se il selfie è fatto per aumentare la popolarità (portasse soldi poi...) li avrei qualcosina da ridire, soprattutto se mi si viene a dire che foto sgranate, fuori fuoco e che sono mosse (e non parlo di mosso artistico) sono il top della bellezza, ma li poi scatta semplicemente la conoscenza che si ha della fotografia, ma questo probabilmente sarebbe un discorso a parte...
Il selfie 10 anni fa era da sfi-gati, poi hanno iniziato a farlo le star e adesso è di moda. Sui social pubblicare il selfie è una moda, oltre a un bisogno di ostentare qualunque cosa della propria vita per far vedere che si sta vivendo;
ho letto un po' di tempo fa che pubblicare foto sui social è sintomo di un bisogno di ricevere attenzione dagli altri, e lo condivido in pieno. Vedo continuamente selfie di amici che vanno a fare una serata in discoteca, abbracciati al tavolino con persone che vedono si e no una volta al mese, ma appunto abbracciati e sorridenti come se fossero amici fraterni, davanti alla bottiglia di champagne, in modo che tutti vedano quanto si sono divertiti.
Concordo con te sulla necessità di avere un contatto fisico, la vera cosa che arricchisce le persone.
ho letto un po' di tempo fa che pubblicare foto sui social è sintomo di un bisogno di ricevere attenzione dagli altri, e lo condivido in pieno. Vedo continuamente selfie di amici che vanno a fare una serata in discoteca, abbracciati al tavolino con persone che vedono si e no una volta al mese, ma appunto abbracciati e sorridenti come se fossero amici fraterni, davanti alla bottiglia di champagne, in modo che tutti vedano quanto si sono divertiti.
Concordo con te sulla necessità di avere un contatto fisico, la vera cosa che arricchisce le persone.