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NikonClub.it Community _ TEMI _ Che Cos'è L'arte?

Inviato da: wombat il Apr 4 2014, 10:56 PM

Da un po' di tempo mi sono convinto che si può parlare di arte solo se si tratta di un linguaggio universale: è bello ciò che è bello, non ciò che piace.

C'è un equivoco nato dal fatto che ci sono alcune opere che sono imposte come 'belle'. Ci sono alcune opere che non sono criticabili, perché se le critichi, sei uno stupido ignorante.
Questo implica che il bello deve essere capito, studiato e appreso, e che un bambino privo di istruzione non possa sapere cosa è bello. Non lo può sapere neanche chi non ha studiato, chi non è stato istruito, chi non è abbastanza intelligente. La cosa più grave è che ci sono alcune persone che sono più qualificate di altre per giudicare il bello, che decidono cosa è bello.
La reazione a questa dittatura culturale è il rifiuto dei canoni ufficiali di bellezza, che porta a nuove forme espressive, create da persone che hanno avuto il coraggio di dire 'questo non mi piace'. Il problema, però, è che questo rifiuto è una ribellione cieca che prescinde da ciò che si rifiuta, si rifiuta il vecchio in toto e basta. Questo rifiuto totale, porta a nuovi canoni ufficiali, che verranno di nuovo imposti, appunto perché il vecchio è per stupidi ignoranti che non capiscono il nuovo.
In un futuro più o meno lontano, ci sarà una nuova rivoluzione che imporrà nuovi canoni, e così via.

Qui, penso di avere un pensiero originale:
se il bello non venisse imposto, insegnato, codificato, ma fosse considerato un linguaggio universale, appunto, si darebbe a tutti il diritto di criticare, senza preconcetti, solo in base al proprio istinto.
Questo, direte, porterebbe all'anarchia, a dire ' è bello ciò che piace', ma invece, per me, sarebbe la chiave per scoprire ciò che è davvero bello. Bisogna dare a tutti il diritto alla critica, senza stare lì, con il sorrisino saccente dell'esperto, pronti a bollare la critica come stupida. Certo, se qualcuno non 'guarda davvero', lo si può considerare meno qualificato di chi motiva la propria critica con un discorso articolato, ma mai imporre dei canoni, ma essere pronti sempre a nuove chiavi di lettura. Questo ci porterebbe ad una incertezza eterna, perché in qualsiasi momento, potrebbe arrivare qualcuno a cui non piace niente e non potendo imporre dei canoni, non ci sarebbe il termine di paragone universale.
Se questo dovesse succedere, allora mi dovrei rassegnare a dire che il bello non esiste.
Ed è proprio questo il bello del mio punto di vista: ho fede nel fatto che non possa esistere un essere umano a cui non possa piacere niente e che in tutto ciò che piace ci sia un piccolo frammento del bello universale. Ciò che piace non è personale, ma un piccolo tassello del immenso puzzle del bello.
L'artista, per esserlo, deve essere umile.
Per essere umili, bisogna essere coraggiosi: bisogna avere il coraggio di presentarsi con il proprio lavoro davanti a tutti ed esporsi agli attacchi di tutti, senza lo scudo dell'opinione autoritaria, della citazione colta, dell'approvazione dell'accademia, dell'adesione al canone.
Ecce opera. E poi ascoltare. E captare i segni che ti dicano che hai toccato la corda giusta, che fa risuonare gli animi all'unisono.
Questo è quello in cui credo fermamente. Non è una scienza, non ha citazioni autorevoli e forse non è neanche originale, ma è la luce che cerco con la mia macchina fotografica.

Inviato da: buzz il Apr 5 2014, 01:39 PM

Apprezzo la tua dissertazione, ma io sono di altro parere, almeno nella premessa, ma forse alla fine la conclusione è la stessa.
Personalmente non mi importa quale canone comune sia in voga per ora. Giudico l'arte con il mio personale metro e non mi lascio influenzare da sedicenti critici, opinionisti o benpensanti.
Se devi lavorarci (guadagnare), o conviverci (lavoro subordinato) allora il discorso si fa più complesso e ci si deve conformare: Ragioni con la testa dei "potenti" o di coloro che sono considerati "guru" dell'arte e così non sbagli, ma se vuoi ragionare con la tua testa,devi lasciare spazio all'opinione personale che alla fine è l'unica che conta.
Del resto l'arte devi essere tu ad apprezzarla per considerarla tale. Se tu piace, bene, se non ti piace o lo dici o non lo dici, non ti piace lo stesso!

Inviato da: wombat il Apr 5 2014, 07:13 PM

Credo proprio che ci siano alcuni canoni che sono imposti. Il problema non è la valutazione finanziaria, che secondo me, se non ci fosse la speculazione, sarebbe l'unico metro valido. Se qualcuno è preparato a pagare per qualcosa, non nella speranza che aumenti di valore, ma perché considera l'opera degna di un sacrificio per poterla avere, so che ho fatto qualcosa di buono. Ma non funziona così. L'arte è acquistata quasi solo a scopo speculativo o per cercare l'approvazione degli altri: è questo che non mi piace, questa mancanza di onestà intellettuale, la mancanza di avere il coraggio di usare il proprio metro, senza farsi intimidire dai rappresentanti della cultura ufficiale. Non dico che i critici non valgono niente, dico solo che tutti devono avere il coraggio ed il diritto di dire la propria, senza avere la paura di essere giudicati ignoranti, perché credo che l'arte non sia razionale e non si possa insegnare, ma sia una finestra aperta sulle nostre anime. La scuola e lo studio sono importanti, specialmente per l'artista, perché offre una scorciatoia per padroneggiare il linguaggio che è stato elaborato dai grandi del passato, ma non è essenziale e soprattutto, non fa l'artista, ma offre gli strumenti migliori per diventarlo. Nel campo della fotografia commerciale, la speculazione è inesistente ed è, forse, l'unico ambiente dove guadagni solo se vali.

Inviato da: riccardobucchino.com il Apr 13 2014, 09:26 PM

QUOTE(wombat @ Apr 4 2014, 11:56 PM) *
Da un po' di tempo mi sono convinto che si può parlare di arte solo se si tratta di un linguaggio universale: è bello ciò che è bello, non ciò che piace.


C'è stato un periodo di tempo (per altro lunghissimo) che a mio avviso fu un periodo molto buio dell'arte e dell'architettura dove era bello quello che era bello e basta, i greci avevano dei rigorosi canoni per dire se un architettura (che è arte) era bella o brutta, c'erano anche dei calcoli, queste ASSURDE teorie sono andate avanti per secoli in tantissime arti poi finalmente l'uomo è rinsanito e si è riscritto il concetto stesso di arte e di bellezza. Oggi FINALMENTE è bello ciò che piace e questa è una cosa che si applica a tutto, pensiamo a quando l'amore gay era visto malissimo, oggi non è più visto così male perché molta gente ha capito che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace e chi crede ancora che non sia così nel nostro mondo si chiama bigotto o ignorante (la differenza è sottilissima tra le due cose, del resto non puoi essere bigotto senza essere ignorante). Il mondo si è aperto a nuovi concetti di bellezza, ma del resto è sempre stato così solo che prima si negava anche di fronte all'evidenza, quando in europa si costruivano architetture gotiche in italia si pensava che fossero "orrende" o meglio secondo me gli piacevano ma non erano abbastanza bravi per farle anche loro e come la volpe dice che l'uva è acerba solo perché non ci arriva loro dicevano che il gotico non andava bene perché non sarebbero riusciti a realizzarlo (e in effetti la storia mi da ragione, in italia abbiamo 1 solo esempio di gotico vero, il duomo di milano e non è MAI stato ultimato) ma vale per qualsiasi cosa a volte ti piace una ragazza che non è poi così bella però chissà perché ti piace quella e non un altra che è 8 volte più bella, è questione di gusti.

QUOTE(wombat @ Apr 4 2014, 11:56 PM) *
C'è un equivoco nato dal fatto che ci sono alcune opere che sono imposte come 'belle'. Ci sono alcune opere che non sono criticabili, perché se le critichi, sei uno stupido ignorante.



Non è così, non devi dire che non ti piacciono, devi dire che ti lasciano indifferente, è un modo per dire che per te sono spazzatura senza passare per ignorante. Per esempio io tra la monnalisa e questo:

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

preferisco di gran lunga il secondo perché la monnalisa mi lascia totalmente indifferente mentre il secondo appena l'ho visto ho pensato "lo voglio nel mio salotto"





QUOTE(wombat @ Apr 4 2014, 11:56 PM) *
Questo implica che il bello deve essere capito, studiato e appreso, e che un bambino privo di istruzione non possa sapere cosa è bello. Non lo può sapere neanche chi non ha studiato, chi non è stato istruito, chi non è abbastanza intelligente. La cosa più grave è che ci sono alcune persone che sono più qualificate di altre per giudicare il bello, che decidono cosa è bello.



Devi capirlo ma non studiarlo, se per apprezzare un opera devi studiare allora vuol dire che lo apprezzi in maniera ragionata e l'arte non ha nulla a che fare con la ragione, l'arte è ad un livello superiore rispetto la ragione, l'arte è emozione è una sensazione, è come se tu facessi l'amore con una donna e apprezzassi l'orgasmo solo dopo che te lo hanno spiegato in maniera scientifica. Mi hai fatto immaginare un dialogo assurdo dove lei dice "ti è piaciuto" e lui risponde "scusa ma non sono molto istruito io queste cose non le capisco"" ... ecco uguale per l'arte se te la devono spiegare che senso ha? A volte non serve nulla per apprezzare l'arte, altre volte serve un minimo di "didascalia" che dica l'anno di realizzazione (fa la differenza) e magari qualche informazione sul contesto culturale dell'epoca o informazioni sull'artista, perché se si conoscono queste informazioni si apprezza meglio un opera, mi viene in mente un quadro di much (se si scrive così) dove c'è un viso di un uomo in primo piano in basso a sinistra nell'ombra e nel resto del quadro ci sono un uomo e una donna che si baciano, il quadro è bello ma se sai che il tizio in basso è il marito della donna e il tizio che la bacia è l'autore del quadro e se sai che i due erano amici apprezzi meglio l'opera anche se munch non è semplicissimo da apprezzare.

La reazione a questa dittatura culturale è il rifiuto dei canoni ufficiali di bellezza, che porta a nuove forme espressive, create da persone che hanno avuto il coraggio di dire 'questo non mi piace'. Il problema, però, è che questo rifiuto è una ribellione cieca che prescinde da ciò che si rifiuta, si rifiuta il vecchio in toto e basta. Questo rifiuto totale, porta a nuovi canoni ufficiali, che verranno di nuovo imposti, appunto perché il vecchio è per stupidi ignoranti che non capiscono il nuovo.
In un futuro più o meno lontano, ci sarà una nuova rivoluzione che imporrà nuovi canoni, e così via.

QUOTE(wombat @ Apr 4 2014, 11:56 PM) *
Qui, penso di avere un pensiero originale:
se il bello non venisse imposto, insegnato, codificato, ma fosse considerato un linguaggio universale, appunto, si darebbe a tutti il diritto di criticare, senza preconcetti, solo in base al proprio istinto.
Questo, direte, porterebbe all'anarchia, a dire ' è bello ciò che piace', ma invece, per me, sarebbe la chiave per scoprire ciò che è davvero bello. Bisogna dare a tutti il diritto alla critica, senza stare lì, con il sorrisino saccente dell'esperto, pronti a bollare la critica come stupida.


Ma è già così, ognuno è libero di dire la sua e infatti questo qualcuno può essere a suo volta criticato da altri che potrebbero dargli dello stolto ma fa parte della libertà di espressione, tu sei libero di dire che caravaggio ti fa vomitare e un altro è libero di dirti che secondo lui tu non capisci nulla di arte, ma chi dei due ha ragione? Tutti e due l'importante è non dire "fa schifo" o "non capisci niente di arte" ma dire "secondo me fa schifo" o "secondo me non capisci niente di arte", la differenza è tanta perché un parere personale è sempre giusto e un parere che ha la pretesa di essere universale è sempre sbagliato.




Aggiungo una cosa

Io dico sempre che l'arte è come le canzoni dei pink floyd (la loro musica è arte), se non le riesci ad apprezzare ti lasciano totalmente indifferente ma se le apprezzi (davvero) capisci che chi non le ama non ha la più pallida idea di cosa si stia perdendo e sebbene sai che anche chi non le apprezza vive comunque bene ti dispiace per loro perché senza nemmeno accorgersene si stanno perdendo qualcosa di magnifico!



Inviato da: riccardobucchino.com il Apr 13 2014, 09:34 PM

Io sono pazzo, a volte creo arte solo per me, questa è un "opera" che ho fatto nel 2007, a me piace tantissimo, si chiama "dinamismo statico"

http://www.nikonclub.it/gallery/index.php?module=listGallery&method=detail&id=1491421
http://www.nikonclub.it/gallery/index.php?module=listGallery&method=detail&id=1491421


un altra volta ho preso un foglio bianco e nel centro ho fatto una linea verticale seguita da un cerchio, l'ho guardato e mi sono detto "sono un genio, quest'opera mi rappresenta alla perfezione" poi ho pensato... non la capirà mai nessuno... peggio per loro!





Inviato da: buzz il Apr 13 2014, 11:50 PM

QUOTE(riccardobucchino.com @ Apr 13 2014, 10:26 PM) *
------- Oggi FINALMENTE è bello ciò che piace e questa è una cosa che si applica a tutto, pensiamo a quando l'amore gay era visto malissimo, oggi non è più visto così male perché molta gente ha capito che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace e chi crede ancora che non sia così nel nostro mondo si chiama bigotto o ignorante (la differenza è sottilissima tra le due cose, del resto non puoi essere bigotto senza essere ignorante).


Quindi se una cosa a me non piace posso benissimo dire che non è bella.

Inviato da: riccardobucchino.com il Apr 14 2014, 04:42 PM

QUOTE(buzz @ Apr 14 2014, 12:50 AM) *
Quindi se una cosa a me non piace posso benissimo dire che non è bella.



Se non ti piace dovresti dire che secondo te non è bella però se vuoi dire "non è bella" puoi farlo liberamente, probabilmente qualcuno ti darà dello stolto ma tu puoi dire un po' quello che ti pare.

Inviato da: federico777 il Apr 14 2014, 05:07 PM

Artisticamente parlando mi pare che nei "secoli bui" ci siamo da poco entrati, altro che usciti laugh.gif

F.

Inviato da: riccardobucchino.com il Apr 14 2014, 09:11 PM

QUOTE(federico777 @ Apr 14 2014, 06:07 PM) *
Artisticamente parlando mi pare che nei "secoli bui" ci siamo da poco entrati, altro che usciti laugh.gif

F.

Perché? Una volta non si faceva altro che disegnare santi e potenti, poi è arrivato qualcuno che ha iniziato a disegnare qualcos'altro... era anche l'ora!




''Non pensare di fare arte, solamente falla. Lascia che siano gli a altri a decidere se è bella o brutta, se piace o meno. Mentre loro decidono, tu continua a fare arte'' (Andy Warhol)

Inviato da: federico777 il Apr 14 2014, 09:30 PM

QUOTE(riccardobucchino.com @ Apr 14 2014, 10:11 PM) *
Perché? Una volta non si faceva altro che disegnare santi e potenti, poi è arrivato qualcuno che ha iniziato a disegnare qualcos'altro... era anche l'ora!
''Non pensare di fare arte, solamente falla. Lascia che siano gli a altri a decidere se è bella o brutta, se piace o meno. Mentre loro decidono, tu continua a fare arte'' (Andy Warhol)


E' arrivato qualcuno a scarabocchiare qualcos'altro, vorrai dire... hmmm.gif

F.

Inviato da: wombat il Apr 17 2014, 12:01 PM

Il senso del mio sfogo è:
esiste l'arte? Per me sì.
L'arte è stata definita? No.
Il fatto che noi non riusciamo a definirla, non vuol dire che non esiste.
La frase "è bello ciò che piace", non la accetto, perché rende il bello relativo.
Per me il bello deve essere assoluto.
Sono d'accordo con Warhol, sono gli altri a dover decidere se qualcosa è bello, se è arte.
Non basta chiudersi in una stanza e produrre opere che nessuno vedrà: l'arte è condivisione, è la ricerca della nostra coscienza collettiva.
Questo appartenere ad un'entità comune a tutti, però, non ci appiattisce, al contrario, siamo noi a rendere l'arte di una complessità infinita.
Con il mio intervento, volevo far quadrare il cerchio. Quando ho scritto che ognuno di noi ha dentro di se un frammento della bellezza assoluta, e che ognuno di noi è in grado di vedere il bello, è uno sforzo per conciliare l'assoluto con il soggettivo, per rendere l'opinione personale parte di un immenso mosaico.
@ riccardobucchino:
sono contento che tu ti senta libero di criticare qualsiasi opera con garbatezza e senza aggressività. Per me dovrebbe essere così per tutti.
Ma troppe volte mi è capitato di vedere persone osservare perplesse delle opere ed alla domanda " Che ne pensi? ", rispondere " Bello! " e poi " Perché pensi che sia bello? " rispondere una serie di banalità e cliche perché in realtà non hanno il coraggio di dire che non gli piace, proprio per paura di essere ritenuti ignoranti. Non tutti sono così, ma in tanti lo sono. Bisognerebbe guardare ogni opera con gli occhi del bambino, ma non è facile.

Inviato da: riccardobucchino.com il Apr 20 2014, 03:56 PM

QUOTE(wombat @ Apr 17 2014, 01:01 PM) *
@ riccardobucchino:
sono contento che tu ti senta libero di criticare qualsiasi opera con garbatezza e senza aggressività. Per me dovrebbe essere così per tutti.
Ma troppe volte mi è capitato di vedere persone osservare perplesse delle opere ed alla domanda " Che ne pensi? ", rispondere " Bello! " e poi " Perché pensi che sia bello? " rispondere una serie di banalità e cliche perché in realtà non hanno il coraggio di dire che non gli piace, proprio per paura di essere ritenuti ignoranti. Non tutti sono così, ma in tanti lo sono. Bisognerebbe guardare ogni opera con gli occhi del bambino, ma non è facile.
Io ho detto "non mi piace" tante volte anche di fronte ad opere importanti, perché dovrei dire che mi piace se non è vero?

Io detesto quelli che cercano spiegazioni senza senso e fanno descrizioni come quella che segue:

Premessa: questa è una stupidata che ho scritto dopo aver visto il disegno fatto da un bambino e pubblicato da una mia amica su facebook.

http://www.nikonclub.it/gallery/index.php?module=listGallery&method=detail&id=1496448
http://www.nikonclub.it/gallery/index.php?module=listGallery&method=detail&id=1496448


Involuzione pittorica e tecnologia applicata sono la solida base su cui fonda l'arte del Godio. Tratti netti di un nero profondo su bianco purissimo caratterizzano quest'opera figurativa la cui semplicità espressiva contrasta con la grande complessità emotiva dell'autore. Un albero con mele, classico simbolo del peccato originale in questa opera assume un significato di trasgressione enfatizzata dal maiale con lunga coda che occupa la zona centrale della tela e che simboleggia un uomo dotato, in basso l'eva moderna, l'eva dei giorni nostri: una prostituta. L'uso dei testi in un opera pittorica è una vera e propria avanguardia ma l'autore fa molto di più, usa la figura retorica dell'onomatopea per far miagolare l'uomo-bestia che in preda all'eccitazione riesce ad esprimersi solo a versi, la prostituta prontamente e un po' stizzita risponde "che vuoi?". Il Godio usa il computer per disegnare in modo da portare l'arte in un universo virtuale privo di materia fisica, luogo perfetto dove animare e interpretare la sua adulta visione che contrasta fortemente con la grafica squisitamente, volutamente, infantile.


Inviato da: riccardobucchino.com il Apr 20 2014, 04:12 PM

QUOTE(federico777 @ Apr 14 2014, 10:30 PM) *
E' arrivato qualcuno a scarabocchiare qualcos'altro, vorrai dire... hmmm.gif

F.

E' chiaro che tu non apprezzi l'arte contemporanea e rientri nella categoria delle persone che "non sanno cosa si stanno perdendo ma vivono bene comunque" insomma sei tra quelli a cui mi riferivo con questa frase:


QUOTE(riccardobucchino.com @ Apr 13 2014, 10:26 PM) *
Io dico sempre che l'arte è come le canzoni dei pink floyd (la loro musica è arte), se non le riesci ad apprezzare ti lasciano totalmente indifferente ma se le apprezzi (davvero) capisci che chi non le ama non ha la più pallida idea di cosa si stia perdendo e sebbene sai che anche chi non le apprezza vive comunque bene ti dispiace per loro perché senza nemmeno accorgersene si stanno perdendo qualcosa di magnifico!

Inviato da: federico777 il Apr 20 2014, 05:15 PM

QUOTE(riccardobucchino.com @ Apr 20 2014, 05:12 PM) *
E' chiaro che tu non apprezzi l'arte contemporanea e rientri nella categoria delle persone che "non sanno cosa si stanno perdendo ma vivono bene comunque" insomma sei tra quelli a cui mi riferivo con questa frase:


Potrei fare dei paragoni forse poco eleganti a proposito del concetto di "non sapere cosa ci si sta perdendo", ma transeat... siamo a Pasqua, del resto smile.gif

F.

Inviato da: riccardobucchino.com il Apr 20 2014, 08:25 PM

QUOTE(federico777 @ Apr 20 2014, 06:15 PM) *
Potrei fare dei paragoni forse poco eleganti a proposito del concetto di "non sapere cosa ci si sta perdendo", ma transeat... siamo a Pasqua, del resto smile.gif

F.

Perché dovresti fare paragoni poco eleganti?



Inviato da: TheSandman il Oct 28 2014, 09:38 AM

Vi riporto, meglio magari un allegato (se lo trovo), un bellissimo articolo di metà anni '80 in cui si prendono pensieri di Heidegger e Van Lier sull'arte.
Heidegger ha in mente la scultura; Van Lier prende in considerazione la fotografia.
Si cerca di far luce sulla nozione di capolavoro e di arte.
Articolo bellissimo!
Poi magari metto qualche rimando ad alcuni lavori fotografici di qualche artista che si ricollegano a quanto detto dai due filosofi.

Inviato da: buzz il Oct 28 2014, 09:45 AM

Filosofi..... ognuno che ha fiato può dire la sua, e non ci trovo differenze tra quanto dice un valente filosofo e quanto invece può dire l'uomo della strada.
La differenza sta nello sfoggio di citazioni di altri che ne hanno fatto precedente sfoggio.

Inviato da: TheSandman il Oct 28 2014, 10:40 AM

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 09:45 AM) *
Filosofi..... ognuno che ha fiato può dire la sua, e non ci trovo differenze tra quanto dice un valente filosofo e quanto invece può dire l'uomo della strada.
La differenza sta nello sfoggio di citazioni di altri che ne hanno fatto precedente sfoggio.


Intervento e pensiero parecchio superficiale...senza neanche aver letto che questi due filosofi hanno scritto.
Mi sembra logica sensata quella che prevede la lettura, un minimo di riflessione critica e poi la decisione se trovarsi o meno in accordo; disaccordo; una via di mezzo...
Critichi anche la citazione..."« Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. » (Aristotele).
Non credo che tu non segua, nella tua vita, alcuna filosofia...

Inviato da: cuomonat il Oct 28 2014, 10:40 AM

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 09:45 AM) *
Filosofi..... ognuno che ha fiato può dire la sua, e non ci trovo differenze tra quanto dice un valente filosofo e quanto invece può dire l'uomo della strada.
La differenza sta nello sfoggio di citazioni di altri che ne hanno fatto precedente sfoggio.

Effettivamente... cosa abbiamo da imparare da quelli che sono venuti prima di noi? Meglio ricominciare tutto daccapo. Il punto è: quale accapo?
Si ricominica dai graffiti? Dal rinascimento? Dalle avanguardie? Solo parole vuote, chi le ha inventate...? Ognuno di noi ha diritto al proprio accapo, motivo per cui si può inferire che il bello universale non esiste, esiste solo quello particolare e soggettivo e chi se ne frega degli altri.
La parla arte non l'abbiamo inventata noi, perché dunque la usiamo?

Inviato da: TheSandman il Oct 28 2014, 10:40 AM

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 09:45 AM) *
Filosofi..... ognuno che ha fiato può dire la sua, e non ci trovo differenze tra quanto dice un valente filosofo e quanto invece può dire l'uomo della strada.
La differenza sta nello sfoggio di citazioni di altri che ne hanno fatto precedente sfoggio.


Intervento e pensiero parecchio superficiale...senza neanche aver letto che questi due filosofi hanno scritto.
Mi sembra logica sensata quella che prevede la lettura, un minimo di riflessione critica e poi la decisione se trovarsi o meno in accordo; disaccordo; una via di mezzo...
Per Wiener l'uomo della strada è l'americano medio (superficiale, non acculturato, massificato...non so a chi tu ti riferisca).
Indipendentemente da questo mi chiedo se tu vivi d'istinti o producendo pensieri (in questo principalmente ci differenziamo dagli animali).
Critichi anche la citazione..."« Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. » (Aristotele).
Non credo che tu non segua, nella tua vita, alcuna filosofia...

Inviato da: TheSandman il Oct 28 2014, 11:08 AM

QUOTE(riccardobucchino.com @ Apr 13 2014, 09:34 PM) *
Io sono pazzo, a volte creo arte solo per me, questa è un "opera" che ho fatto nel 2007, a me piace tantissimo, si chiama "dinamismo statico"


http://www.nikonclub.it/gallery/index.php?module=listGallery&method=detail&id=1491421
un altra volta ho preso un foglio bianco e nel centro ho fatto una linea verticale seguita da un cerchio, l'ho guardato e mi sono detto "sono un genio, quest'opera mi rappresenta alla perfezione" poi ho pensato... non la capirà mai nessuno... peggio per loro!


Guarda un pò di lavori di Fischli e Weiss!

http://1.bp.blogspot.com/-AQfVtUlfhLE/Ty-PsMDj9qI/AAAAAAAAFI8/bQAf3fHsLQc/s1600/1594_2.jpg
http://www.sammlung-goetz.de/img/8aaeb09ec490a4adb9b8988ac3c7b3b87fb7d88bc4aee5b8bdaec29dbbb5c29bb9cdbbcac4ac88c6
c7cd62b2c8ad82b68a9ec6e6c3b7c6afb9cb9493.jpg
http://ilikethisart.net/wp-content/uploads/93ff673e-600x408.jpg
http://www.artitude.eu/immagini/news/Fischli-2102111543100.jpg


QUOTE(buzz @ Apr 13 2014, 11:50 PM) *
Quindi se una cosa a me non piace posso benissimo dire che non è bella.


Allora accetti che se una cosa piace, per quella persona sarà bella!
Bisogna stare attenti con questo relativismo spicciolo.
Nel momento in cui allora anche il bene e il male diventano relativi rischiamo di legittimare atti di crudeltà e soprusi.

Inviato da: buzz il Oct 28 2014, 01:22 PM

QUOTE(TheSandman @ Oct 28 2014, 11:40 AM) *
Intervento e pensiero parecchio superficiale...senza neanche aver letto che questi due filosofi hanno scritto.
Mi sembra logica sensata quella che prevede la lettura, un minimo di riflessione critica e poi la decisione se trovarsi o meno in accordo; disaccordo; una via di mezzo...
Per Wiener l'uomo della strada è l'americano medio (superficiale, non acculturato, massificato...non so a chi tu ti riferisca).
Indipendentemente da questo mi chiedo se tu vivi d'istinti o producendo pensieri (in questo principalmente ci differenziamo dagli animali).
Critichi anche la citazione..."« Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. » (Aristotele).
Non credo che tu non segua, nella tua vita, alcuna filosofia...


Io mi riferisco all'uomo che incontri per strada, anche superficiale, o poco colto, ma è lui il giudice di quello che vede e che sente, e che poi opera le sue scelte.
Non ho certo bisogno che questa definizione me la dia Wiener o chiunque altro.
Questa è la dimostrazione che ognuno esprime un pensiero, solo che se ha "l'etichetta" di filosofo o opinionista o personaggio importante, allora gli si da un senso, altrimenti diventa un pensiero superficiale, solo perchè non viene citato dai "grandi".

E qui ritorniamo al concetto di arte.
Se non lo dica un critico non lo è?
e se un critico dice che la M d'artista è arte, lo diventa?
e se invece ad esprimere la propria opinione è "l'uomo della strada" della sua opinione non ce ne facciamo nulla?

io ritengo che superficialità sia delegare il proprio pensiero a quello dei "grandi".

io non ho detto di non trovarmi d'accordo con questo o con quello. O prima o poi qualcuno che la pensa come te lo trovi nel mondo! E magari, per i gradi numeri, questo qualcuno è un "grande" o importante, per cui tutto ciò non fa altro che rafforzare il mio discorso.

in conclusione per me arte è soggettivo.
i bene e il male lasciamoli a chi di dovere. Anche quelli sono soggettivi e la dimostrazione è che quello che un tempo era bene adesso è male.
Se ci fosse una oggettività assoluta questo non sarebbe possibile.

Inviato da: TheSandman il Oct 28 2014, 01:50 PM

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 01:22 PM) *
giudice di quello che vede e che sente, e che poi opera le sue scelte.


Tu hai criticato a priori il pensiero di un filosofo senza aver letto ciò che ha da dire. Quindi non hai visto; sentito...su che base operi la tua scelta?

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 01:22 PM) *
Questa è la dimostrazione che ognuno esprime un pensiero, solo che se ha "l'etichetta" di filosofo o opinionista o personaggio importante, allora gli si da un senso, altrimenti diventa un pensiero superficiale, solo perchè non viene citato dai "grandi".


Anche questo mi sembra un intervento a caso (fai di tutta un'erba un fascio).
Tu forse ragioni così o supponi che tutti (a parte te?) ragionino così.
Io personalmente non faccio così. Ho diversi amici che si interessano di arte; cinema; fotografia; cultura in genere e con loro mi confronto. Siamo tutti dei nessuno...ma tengo in considerazione le riflessioni delle persone che ritengo meritevoli (non sono famose; non sono filosofi...hanno cultura; interesse; apertura mentale per il confronto; la lettura e la critica di qualunque pensiero, anche quello dei filosofi. Però il confronto è il minimo.

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 01:22 PM) *
E qui ritorniamo al concetto di arte.
Se non lo dica un critico non lo è?
e se un critico dice che la M d'artista è arte, lo diventa?
e se invece ad esprimere la propria opinione è "l'uomo della strada" della sua opinione non ce ne facciamo nulla?


come detto prima ci si confronta.
Uno butta li degli stimoli e su quelli si può riflettere.
Tu sembri molto chiuso da questo punti di vista.
Ragioni secondo un pregiudizio...che il critico sia un ciarlatano.
Immagino tu abbia dimestichezza con questa realtà...per poterla criticare così.
Spesso si fa confusione tra critica e analisi (ma qualunque critica necessità di analisi). Un saggio cerca di leggere un'opera (essendo questa un linguaggio e avendo le sue regole) e trarne riflessioni. Ognuno libero poi di stabilire se quello che l'artista vuol dire è per noi interessante.
La critica che hai in mente tu secondo me è un pò distorta.

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 01:22 PM) *
io ritengo che superficialità sia delegare il proprio pensiero a quello dei "grandi".


No...con questi ci si confronta. Io non delego un bel niente!
Nessuno ha la scienza infusa...i grandi sono tali perché hanno dedicato la loro vita a certe riflessioni e opere e in qualche modo hanno avuto dei riconoscimenti...nel bene e nel male.

Io ribadisco una tua certa superficialità.
Se avrai voglia di leggere l'articolo di cui parlavo e su questo confrontarci allora ben venga...altrimenti non penso ci sia interesse nel discutere con una persona che con pregiudizio critica in maniera negativo l'attività di filosofi dei quali non si conosce il pensiero.
Nessuna offesa nei tuoi confronti.
Se una persona preferisce questa chiusura non sarò io a insistere oltre.
Una curiosità...sei religioso; segui qualche movimento politico con particolare interesse...?
Segui qualche filosofia di vita: religiosa; politica; civile...?

Inviato da: buzz il Oct 28 2014, 04:04 PM

QUOTE(TheSandman @ Oct 28 2014, 02:50 PM) *
Tu hai criticato a priori il pensiero di un filosofo senza aver letto ciò che ha da dire. Quindi non hai visto; sentito...su che base operi la tua scelta?
Anche questo mi sembra un intervento a caso (fai di tutta un'erba un fascio).
Tu forse ragioni così o supponi che tutti (a parte te?) ragionino così.
Io personalmente non faccio così. Ho diversi amici che si interessano di arte; cinema; fotografia; cultura in genere e con loro mi confronto. Siamo tutti dei nessuno...ma tengo in considerazione le riflessioni delle persone che ritengo meritevoli (non sono famose; non sono filosofi...hanno cultura; interesse; apertura mentale per il confronto; la lettura e la critica di qualunque pensiero, anche quello dei filosofi. Però il confronto è il minimo.
come detto prima ci si confronta.
Uno butta li degli stimoli e su quelli si può riflettere.
Tu sembri molto chiuso da questo punti di vista.
Ragioni secondo un pregiudizio...che il critico sia un ciarlatano.
Immagino tu abbia dimestichezza con questa realtà...per poterla criticare così.
Spesso si fa confusione tra critica e analisi (ma qualunque critica necessità di analisi). Un saggio cerca di leggere un'opera (essendo questa un linguaggio e avendo le sue regole) e trarne riflessioni. Ognuno libero poi di stabilire se quello che l'artista vuol dire è per noi interessante.
La critica che hai in mente tu secondo me è un pò distorta.
No...con questi ci si confronta. Io non delego un bel niente!
Nessuno ha la scienza infusa...i grandi sono tali perché hanno dedicato la loro vita a certe riflessioni e opere e in qualche modo hanno avuto dei riconoscimenti...nel bene e nel male.

Io ribadisco una tua certa superficialità.
Se avrai voglia di leggere l'articolo di cui parlavo e su questo confrontarci allora ben venga...altrimenti non penso ci sia interesse nel discutere con una persona che con pregiudizio critica in maniera negativo l'attività di filosofi dei quali non si conosce il pensiero.
Nessuna offesa nei tuoi confronti.
Se una persona preferisce questa chiusura non sarò io a insistere oltre.
Una curiosità...sei religioso; segui qualche movimento politico con particolare interesse...?
Segui qualche filosofia di vita: religiosa; politica; civile...?



continuiamo a non capirci.
io non ho criticato il pensiero di un filosofo. Non lo conosco quindi come faccio a criticarlo?
io ho criticato il fatto che ci si basi sui pensieri degli altri, che siano filosofi o meno, considerandolo più importanti di quelli di persone che invece non hanno studiato il pensiero altrui (e qui si va al loop), mentre io baso il mio pensiero sul .... mio pensiero. Ascolto anche quello degli altri, ma non ne faccio base per il mio giudizio. Ergo sono privo di pregiudizi, per lo meno di quelli altrui, o quelli "infusi".
Da questo mio modo di agire, che sarà la mia filosofia, il mio credo, la mia religione, la mia politica, il mio vivere, traggo le MIE conclusioni, e in merito all'arte la giudico esclusivamente dal fatto che mi susciti emozioni o riflessioni. Quello che mi lascia indifferente non lo considero arte.
Potrà essere artigianato, potrà essere semplice manufatto, ma non arte.
e qui finisce la mia personale riflessione.

tutto il resto è fuffa

PS il critico è un ciarlatano perchè ciarla. Vedo moltissimi critici che non sapendo fare di loro... criticano gli altri. Non mi sono mai fidato di costoro. Sin dai tempi de liceo.
Dante ha scritto 3 cantiche lunghe quanto la quaresima, ma su di esse ci hanno marciato centinaia di critici letterari dicendo tutto e il contrario di tutto. Chi di loro ha ragione? io sarò il centounesimo, che non scrive un libro di critica, ma legge e si firma una idea personale senza farsi influenzare dal giudizio degli altri.
senza offesa nei loro confronti.

Inviato da: TheSandman il Oct 28 2014, 07:44 PM

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 04:04 PM) *
continuiamo a non capirci.
io non ho criticato il pensiero di un filosofo. Non lo conosco quindi come faccio a criticarlo?
io ho criticato il fatto che ci si basi sui pensieri degli altri, che siano filosofi o meno, considerandolo più importanti di quelli di persone che invece non hanno studiato il pensiero altrui (e qui si va al loop), mentre io baso il mio pensiero sul .... mio pensiero. Ascolto anche quello degli altri, ma non ne faccio base per il mio giudizio. Ergo sono privo di pregiudizi, per lo meno di quelli altrui, o quelli "infusi".
Da questo mio modo di agire, che sarà la mia filosofia, il mio credo, la mia religione, la mia politica, il mio vivere, traggo le MIE conclusioni, e in merito all'arte la giudico esclusivamente dal fatto che mi susciti emozioni o riflessioni. Quello che mi lascia indifferente non lo considero arte.
Potrà essere artigianato, potrà essere semplice manufatto, ma non arte.
e qui finisce la mia personale riflessione.

tutto il resto è fuffa

PS il critico è un ciarlatano perchè ciarla. Vedo moltissimi critici che non sapendo fare di loro... criticano gli altri. Non mi sono mai fidato di costoro. Sin dai tempi de liceo.
Dante ha scritto 3 cantiche lunghe quanto la quaresima, ma su di esse ci hanno marciato centinaia di critici letterari dicendo tutto e il contrario di tutto. Chi di loro ha ragione? io sarò il centounesimo, che non scrive un libro di critica, ma legge e si firma una idea personale senza farsi influenzare dal giudizio degli altri.
senza offesa nei loro confronti.


Non so come la pensi, ma fare arte è come fare filosofia...utilizzando un linguaggio diverso dalla parola.
Il cinema usa anche le immagini e i suoni.
Tanti registi filmano per trasmettere un proprio pensiero sul mondo; sulla vita...
Truffaut disse che un buon film deve saper dire qualcosa di interessante sulla vita e sul cinema.
Allora...un film possiamo vederlo e fermarci ai significati espliciti: la trama
Può essere un bel intrattenimento, ma ci perdiamo tanta roba.
Tanta roba che il regista vuole comunicarci. Vuole comunicare un pensiero; una riflessione...questa è filosofia!
L'arte è anche comunicazione.
A questo punto mi chiedo come fruisci l'arte; un film; un progetto fotografico; un'opera teatrale.
Cerchi di capire cosa vuole dirti l'autore?
Quando leggi un romanzo ti fermi alla sola trama?
Kubrick (per citarne uno tra i grandissimi), non sarebbe Kubrick se fosse stato solamente un abile mestierante o un ottimo creatore di storie da filmare...ce ne sono anche di più bravi da questo punto di vista (oggi nad esempio un Nolan).
Il filosofo esprime un pensiero come fa un regista.
Ma forse l'arte ti scivola addosso o tu gli scivoli addosso senza cercare di addentrarti.
C'è da perdere molto...
Mi dispiace ma da i tuoi interventi mi convinco sempre più della tua superficialità (che ci può stare, dato che non è un male non interessarsi a certe cose), ma esponi pensieri che trapelano supponenza e pregiudizio.
Di critici schierati ce ne sono tanti e soprattutto in Italia, nei '70, la critica si divideva molto fra destra e sinistra e questo influenzava le analisi dei film.
Ma col postmoderno si è incominciato a parlare di crisi: crisi della visione neo-positivista.
Tutto diventa analizzabile sotto diversi punti di vista.
Certo questo può portare a derive inaspettate ma un'analisi che riteniamo sbagliata può aiutare a sviluppare un punto di vista e un'approccio alternativo.
Non so tu ma io non mi ritengo un genio e non ho una cultura così vasta da poter affrontare interpretazioni che hanno bisogno di agganci con una moltitudine di conoscenze.
Leggo molto e da quello che leggo traggo le mie conclusioni.
Che non vuol dire, come tu affermi, pensare secondo il pensiero di qualcun'altro.
Ma forse tu hai una mente superiore o non ti interessa cercare di approfondire certi argomenti.

Inviato da: buzz il Oct 28 2014, 10:30 PM

QUOTE(TheSandman @ Oct 28 2014, 08:44 PM) *
Non so come la pensi, ma fare arte è come fare filosofia...utilizzando un linguaggio diverso dalla parola.
Il cinema usa anche le immagini e i suoni.
Tanti registi filmano per trasmettere un proprio pensiero sul mondo; sulla vita...
Truffaut disse che un buon film deve saper dire qualcosa di interessante sulla vita e sul cinema.
Allora...un film possiamo vederlo e fermarci ai significati espliciti: la trama
Può essere un bel intrattenimento, ma ci perdiamo tanta roba.
Tanta roba che il regista vuole comunicarci. Vuole comunicare un pensiero; una riflessione...questa è filosofia!
L'arte è anche comunicazione.
A questo punto mi chiedo come fruisci l'arte; un film; un progetto fotografico; un'opera teatrale.
Cerchi di capire cosa vuole dirti l'autore?
Quando leggi un romanzo ti fermi alla sola trama?
Kubrick (per citarne uno tra i grandissimi), non sarebbe Kubrick se fosse stato solamente un abile mestierante o un ottimo creatore di storie da filmare...ce ne sono anche di più bravi da questo punto di vista (oggi nad esempio un Nolan).
Il filosofo esprime un pensiero come fa un regista.

Ma forse l'arte ti scivola addosso o tu gli scivoli addosso senza cercare di addentrarti.
C'è da perdere molto...
Mi dispiace ma da i tuoi interventi mi convinco sempre più della tua superficialità (che ci può stare, dato che non è un male non interessarsi a certe cose), ma esponi pensieri che trapelano supponenza e pregiudizio.
Di critici schierati ce ne sono tanti e soprattutto in Italia, nei '70, la critica si divideva molto fra destra e sinistra e questo influenzava le analisi dei film.
Ma col postmoderno si è incominciato a parlare di crisi: crisi della visione neo-positivista.
Tutto diventa analizzabile sotto diversi punti di vista.
Certo questo può portare a derive inaspettate ma un'analisi che riteniamo sbagliata può aiutare a sviluppare un punto di vista e un'approccio alternativo.
Non so tu ma io non mi ritengo un genio e non ho una cultura così vasta da poter affrontare interpretazioni che hanno bisogno di agganci con una moltitudine di conoscenze.
Leggo molto e da quello che leggo traggo le mie conclusioni.
Che non vuol dire, come tu affermi, pensare secondo il pensiero di qualcun'altro.
Ma forse tu hai una mente superiore o non ti interessa cercare di approfondire certi argomenti.


non so se siamo OT, ma ci provo lo stesso.
Truffaut disse.....
e qui che casca il mio asino.
a me cosa disse uno che si chiami truffaut o altro nome, può influenzare poco.
io vivo il cinema, la letteratura, la fotografia, la scultura o la pittura a modo mio, non a modo di chi mi vuole imporre il suo pensiero.
seguo la trama, la recitazione, guardo la fotografia, la luce, l'espressione degli attori, la loro interpretazione, e mi faccio una MIA idea basata sulle MIE emozioni.
Non mi interessa cosa ha scritto tale o tale altro critoco cinematografico. Il giudizio finale è mio e solo mio.
Poi possiamo confrontare i giudizi, se serve a qualcosa (ma serve a poco o a nulla tanto il film lo hanno già fatto) ma il resto è speculare sul laoro altrui per mettere del proprio in commercio. (i critici mica lavorano gratis!).

non ho pregiudizi, per il motivo che ho spiegato prima, né supponenza, perchè non impongo a nessuno il mio modo di pensare, a differenza dei critici.
L'arte la godo da me, senza bisogno di rivolgermi ad un critico d'arte. La fruisco in maniera del tutto personale, senza stereotipi o mode. Dei critici schierati me la rido, tanto sono una parte del sistema economico. Del bussiness della pseudo arte, che è composta da tanti tasselli, ma tutti atti a fare cassetta. Quando ci sono i soldi di mezzo tutto il resto passa in secondo o terzo piano.
Crisi delle visioni? certo, se si ragiona per visione comune. Io sono esente, dato che ho la mia personale visione e non mi curo di quella imposta dalla critica del momento.
Nemmeno io mi ritengo un genio e la mia cultura è estremamente limitata (per scelta) ed è per questo che preferisco giudicare da me, senza rivolgermi ai "mostri sacri" della cultura generale.
Leggo in giro anche io, ma affronto tutte le notizie con spirito critico personale, senza bere dalla fonte culturale di qualcun altro.
Mi formo al mia idea senza farmi influenzare dai personaggi che governano la notizia e la cultura.
Mi sento e sono convinto di essere LIBERO. Almeno nel mio intelletto.


Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 10:07 AM

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 10:30 PM) *
seguo la trama, la recitazione, guardo la fotografia, la luce, l'espressione degli attori, la loro interpretazione, e mi faccio una MIA idea basata sulle MIE emozioni.


Hai detto tutto...segui quello che un regista vuole dirti. Lo "ascolti".
Lui parla con le immagini, ma anche con le parole.
Il filosofo con la sola parola.
Il succo non cambia!
Non vuoi dar ascolto ai critici...ok!
Ma sappi che indipendentemente dalle tua convinzioni se tu guardi un film stai ascoltando quello che un regista vuole dirti.
Tu però guardi e poi trai le tue conclusioni.
Quello che ti fa vedere è in disaccordo con un tuo pensiero? Allora stai già facendo un'analisi critica. (però a quanto pare ti fermi alla tua sola riflessione e non cerchi confronto...perché leggere analisi e critiche significa far questo!).
Non c'è nulla di diverso dal leggere cosa scrive un filosofo!
Truffaut dice che un buon film deve avere una buona idea sul cinema e sulla vita. Tu dici che qui casca l'asino e non ti interessa sapere cosa dice Truffaut (sai chi è?).
Truffaut è un regista e in ogni suo film c'è questo.
La sua filosofia, la sua idea di cinema, l'ha applicata nel suo stesso fare cinema.
Guardare un suo film significa, anche, ascoltare quello che lui ha da dirti sul cinema e sulla vita.
Tu potrai non essere d'accordo con la sua idea, ma è quello che ti vuole dire.
Sempre che tu non voglia mettere in discussione le affermazioni di un regista che fa sul suo far cinema (spero di no perché sarebbe paradossale...un pò come ascoltare una persona che ti dice "secondo me la vita è un valora inestimabile" e tu ribatessi dicendogli "no, non è vero. Tu non mi stai dicendo questo").
Vedi...un regista che esprime un pensiero (cosa fa un filosofo?) col suo fare cinema e qualche volta te lo espone anche a parole!

Ti faccio una domanda: Hitchcock; John Ford...sai chi sono e cosa sono per la storia del cinema?

Inviato da: cuomonat il Oct 29 2014, 11:16 AM

Buzz non dice che non legge, dice solo che ha sollevato una barriera per resistere alla cultura ufficiale. Se ho ben capito.
A lui del monito di Kant, SAPERE AUDE, non frega niente, o lo ha frainteso che è la stessa cosa hahahahah

Gli lasciamo bruciare l'arte degenerata - o lo ghigliottiniamo prima? laugh.gif

Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 12:11 PM

Ognuno è libero di portare avanti la propria "battaglia"...la sua contro la cultura ufficiale (non so poi come la viva veramente perché io mi sento totalmente libero di leggere, informarmi, e poi creare un pio pensiero, senza farmi influenzare profondamente. Un pò di influenza penso sia inevitabile altrimenti saremmo delle persone totalmente astoriche ed isolate...in fondo il nostro pensiero è per forza di cose plasmato da generazioni di uomini e donne che sono venuti prima di noi. Basta pensare a come mangiamo; vestiamo...).
Chi erige barriere pensarà di rimanere "puro" e "inviolato" ma secondo me rimane semplicemente ignorante o ad un livello di consapevolezza decisamente più basso.
Buzz parla dell'uomo della strada e dice che la sua parola vale quanto quella dell'uomo famoso che ha avuto riconoscimento da parte delle istituzioni.
Ma quest'ultimo uomo mica è nato con la scienza infusa...prima cos'era se non un'uomo della strada che ha deciso di far affermare il suo pensiero?
Allora Buzz dovresti prendere in considerazione i filosofi tanto quanto faresti con l'uomo della strada...ma i filosofi li snobbi solo perché son famosi? Vuoi fare una sorta di alternativismo? (un peso e due misure). Per me questa è una chiusura dettata da pregiudizi.
Il critico ci campa con la critica, ma se tu lo contesti allora dai per scontato la sua disonestà intellettuale? Così con tutti i critici?
Solo perché l'uomo della strada non guadagna dalla sua riflessione allora il suo pensiero per te è più accettabile.
Mi sembra un modo di ragionare molto limitato e limitante.
Correggimi se sbaglio qualcosa.

Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 12:17 PM

QUOTE(cuomonat @ Oct 29 2014, 11:16 AM) *
Buzz non dice che non legge, dice solo che ha sollevato una barriera per resistere alla cultura ufficiale. Se ho ben capito.
A lui del monito di Kant, SAPERE AUDE, non frega niente, o lo ha frainteso che è la stessa cosa hahahahah

Gli lasciamo bruciare l'arte degenerata - o lo ghigliottiniamo prima? laugh.gif


Che senso ha oramai citare...tanto Buzz se ne frega perché si cita da ciarlatani.
Probabilmente se il pensiero non è il suo non è meritevole d'essere considerato.
Se scrivo una mia riflessione (io che non sono nessuno) per Buzz può essere interessante?
Ma se la scrive Heidegger allora non lo è più?
Mah...secondo me ha solo della confuzione e contraddizione.

Inviato da: cuomonat il Oct 29 2014, 12:51 PM

QUOTE(TheSandman @ Oct 29 2014, 12:17 PM) *
...
Mah...secondo me ha solo della confuzione e contraddizione.

Forse dovrebbe teorizzare e studiare il proprio pensiero? Chiarire nero su bianco la propria poetica.

C' è il rischio che diventi un critico, meglio di no dry.gif

Inviato da: buzz il Oct 29 2014, 01:39 PM

QUOTE(cuomonat @ Oct 29 2014, 12:16 PM) *
Buzz non dice che non legge, dice solo che ha sollevato una barriera per resistere alla cultura ufficiale. Se ho ben capito.
A lui del monito di Kant, SAPERE AUDE, non frega niente, o lo ha frainteso che è la stessa cosa hahahahah

Gli lasciamo bruciare l'arte degenerata - o lo ghigliottiniamo prima? laugh.gif


ai sintetizzato in un rigo il mio pensiero.
C'è chi mi capisce al volo, c'è chi mi critica per prevenzione-

Il tema di questa discussione è "cosa è l'arte" e per me l'arte non è quella che mi dice il filosofo, il critico, il regista, ma è quella che DICO IO.
Se un critico d'arte mi dice che una macchia su una tela è arte, io posso anche non esere d'accordo.
O devo per forza esserlo perchè lui ha la "cultura" e io no?
Ricordate il film di Sordi quando va al museo d'arte moderna con la moglie?
Credo di aver detto tutto con una citazione altrui! (questa è contraddizione, ma siccome quando parlo la mia lingua non vengo capito, sono costretto a usare quella degli altri!)

Quello che invece mi fa paura è questa sorta di estremismo nel pensiero di Sandman.
Per lui o si è tutti di qua o tutti di la.
Per me ascoltare l'uomo della strada non significa NON ASCOLTARE il filosofo o il critico, ma è esattamente metterli sullo stesso piano.
La differenza è che il critico è uno e si sente centomila, gli uomini della strada sono centomila, ma vengono valutati uno. Per cui, democraticamente do più peso al giudizio popolare che a quello del critico. Anche se poi il giudizio personale resta il mio.

Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 03:16 PM

QUOTE(buzz @ Oct 29 2014, 01:39 PM) *
ai sintetizzato in un rigo il mio pensiero.
C'è chi mi capisce al volo, c'è chi mi critica per prevenzione-

Il tema di questa discussione è "cosa è l'arte" e per me l'arte non è quella che mi dice il filosofo, il critico, il regista, ma è quella che DICO IO.
Se un critico d'arte mi dice che una macchia su una tela è arte, io posso anche non esere d'accordo.
O devo per forza esserlo perchè lui ha la "cultura" e io no?
Ricordate il film di Sordi quando va al museo d'arte moderna con la moglie?
Credo di aver detto tutto con una citazione altrui! (questa è contraddizione, ma siccome quando parlo la mia lingua non vengo capito, sono costretto a usare quella degli altri!)

Quello che invece mi fa paura è questa sorta di estremismo nel pensiero di Sandman.
Per lui o si è tutti di qua o tutti di la.
Per me ascoltare l'uomo della strada non significa NON ASCOLTARE il filosofo o il critico, ma è esattamente metterli sullo stesso piano.
La differenza è che il critico è uno e si sente centomila, gli uomini della strada sono centomila, ma vengono valutati uno. Per cui, democraticamente do più peso al giudizio popolare che a quello del critico. Anche se poi il giudizio personale resta il mio.


Nessun estemismo...io pure metto sullo stesso piano.
Avevo scritto, ma forse hai dimenticato, che discuto molto con amici e conoscenti (tutti dei perfetti nessuno. I tuoi uomini della strada. Rifletto sui loro pensieri come su quello dei fiolosofi e dei critici. Quindi mi sa che fai frainteso!).
Alla domanda cos'è l'arte tu dici è quella che dico io...bene: rispondi.
Non se quell'opera è arte, ma cosa deve avere un'opera per essere arte...questo è il dibattito.
Ti ricordo che il cinema non è la vita è quello che esprime Sordi in quel film è il pensiero di Sordi (uomo di un certo spessore culturale) e non il pensiero di un non acculturato che probabilmente mai sarebbe andato alla biennale d'arte di Venezia (quindi arte contemporanea e non moderna. Attento a citare perchè si tratta di due tipi di arte molto diversi e Sordi non parla a caso in quel contesto. Non puoi criticare il citazionismo, poi fare autocritica dicendo che ti contraddici esprimendo un pensiero altrui ma decontestualizzandolo...meglio stare zitti. Allora si meglio esprimere un pensiero proprio totalmente originale).
Sordi ha espresso una riflessione sua sulla realtà dell'arte contemporanea (per quanto ci sia molta ironia e non è certo un pensiero totalizzante sull'intera produzione artistica). Quasta diventa una filosofia. Ti sei uniformato al suo pensiero e hai usato il pensiero di un altro per farti capire (si è vero hai fatto autocritica dicendo che ti sei contraddetto...ma hai smontato con una frase tutta la tua struttura teorica che vede nel citare un qualcosa che potrebbe passare per disonestà intellettuale).
Secondo me sbagli nel dire che il critico viene vautato centomila gli uomini della strada vengono valutati meno.
Gli uomini della strada, in quanto tali, non riescono a dare risonanza ai loro pensieri (anche per loro stessa volontà o perchè non fanno nulla per farsi sentire)...come può quindi la massa entrare in contatto col loro pensiero?
Devo andare da centomila x centomila uomini, ogni volta che ascoto la parola di un critico che secondo te viene valutato centomila?
Poi non capisco questa cosa...un critico fa speculazione ed esprime un suo pensiero, quindi è normale che di base abbia diverso credito in base all'ascoltatore.
Poi ti contraddici ulteriormente dicendo che il critico e l'uomo della strada li metti sullo stesso piano ma al pensiero del critico dai meno peso (ancora una volta un peso e due misure...questa non mi sembra democrazia, come tu hai scritto).
Non so chi ragioni per stremismi?

Inviato da: buzz il Oct 29 2014, 05:13 PM

Vedo che ti piace usare le parole altrui per costruirci i tuoi concetti, ma se leggessi cercando di capire il concetto altrui, invece che cercando solo come smontarlo, avresti intuito che l'uomo della strada rappresenta il pensiero dei centomila, per questo vale centomila, (è una media del pensiero di milioni di uomini semplici) mentre il critico è uno solo, che però, data la sua "altisonanza" viene valutato più dei centomila uomini della strada.
io non mi allineo al critico, che fa speculazione, moda, o peggio è prezzolato, per esprimere una sua opinione atta ad uniformare il pubblico e ad orientarlo verso una o altra cosa, a suo (del critico o di chi lo paga)n piacimento.

Cosa debba avere un'opera per essere (da me) considerata arte? l'ho già detto nel primo post e ribadito oltre. Deve esserti sfuggito.

Il cinema non è la vita, così come non lo è la letteratura, la filosofia, e nemmeno l'arte in qualsiasi forma la si voglia considerare. Forse lo sarebbe la storia, quando non è manipolata dai critici (e dai vincitori)

Sordi ha ironizzato esattamente su quello che io sto cercando di esprimere dall'inizio: i critici ti vogliono imporre e far considerare arte quello che per te poi non lo è, e vorrebbero che questo concetto entrasse nell'immaginario comune, lanciando la moda. Così diventa moda (e arte) il capello rasato con la piazzola di atterraggio per elicotteri in cima, o il tatuaggio vistoso, le macchie di schifano, o le tele tagliate di fontana. o peggio la m... di artista, da me presa come principale esempio.

io non ci sto.

mi spiace per l'uomo della strada che non ha voce, ma continuo a pensare che qualsiasi voce lui abbia, non sarà nemmeno lui a convincermi che una "schifezza" sia arte.
Che poi molta gente sia influenzata dalla moda lo dimostrano i valori che vengono attribuiti alle opere. gente disposta a pagare milioni una pietra scolpita o una tela macchiata solo perchè il critico tal dei tali ha dichiarato che è un'opera di valore...

io continuo a non starci.

Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 06:03 PM

QUOTE(buzz @ Oct 29 2014, 05:13 PM) *
Vedo che ti piace usare le parole altrui per costruirci i tuoi concetti, ma se leggessi cercando di capire il concetto altrui, invece che cercando solo come smontarlo, avresti intuito che l'uomo della strada rappresenta il pensiero dei centomila, per questo vale centomila, (è una media del pensiero di milioni di uomini semplici) mentre il critico è uno solo, che però, data la sua "altisonanza" viene valutato più dei centomila uomini della strada.
io non mi allineo al critico, che fa speculazione, moda, o peggio è prezzolato, per esprimere una sua opinione atta ad uniformare il pubblico e ad orientarlo verso una o altra cosa, a suo (del critico o di chi lo paga)n piacimento.

Cosa debba avere un'opera per essere (da me) considerata arte? l'ho già detto nel primo post e ribadito oltre. Deve esserti sfuggito.

Il cinema non è la vita, così come non lo è la letteratura, la filosofia, e nemmeno l'arte in qualsiasi forma la si voglia considerare. Forse lo sarebbe la storia, quando non è manipolata dai critici (e dai vincitori)

Sordi ha ironizzato esattamente su quello che io sto cercando di esprimere dall'inizio: i critici ti vogliono imporre e far considerare arte quello che per te poi non lo è, e vorrebbero che questo concetto entrasse nell'immaginario comune, lanciando la moda. Così diventa moda (e arte) il capello rasato con la piazzola di atterraggio per elicotteri in cima, o il tatuaggio vistoso, le macchie di schifano, o le tele tagliate di fontana. o peggio la m... di artista, da me presa come principale esempio.

io non ci sto.

mi spiace per l'uomo della strada che non ha voce, ma continuo a pensare che qualsiasi voce lui abbia, non sarà nemmeno lui a convincermi che una "schifezza" sia arte.
Che poi molta gente sia influenzata dalla moda lo dimostrano i valori che vengono attribuiti alle opere. gente disposta a pagare milioni una pietra scolpita o una tela macchiata solo perchè il critico tal dei tali ha dichiarato che è un'opera di valore...

io continuo a non starci.


Ancora pregiudizi.
Tu dai per scontato che il critico voglia uniformare le masse. Chi dice che il critico vuole imporre la sua idea.
La espone e saranno poi i lettori a vautare.
Dai per scontato una certa pedanteria dei critici e di chi analizza le opere...non capisco questa tua idea. Ti sei mai sentito costretto a seguire il pensiero di un critico? Io sinceramente mai anzi...ho un rapporto assolutamente libero con quello che scrivono! Libero di leggere e decidere cmq di formare un mio pensiero.
Ripeto: il critico ha deciso di far sentire la sua voce...centomila altri no. Eè una colpa del critico?
Quanti fanno foto naturalistiche?
Quanti le fanno per lavoro?
Quanti sono contenti di poterle fare solamente come hobby?
Quanti fanno reportage fotografici non per soldi ma per passione? Eppure anche loro vogliono fornire una loro idea (visiva e non solo) di mondo.
Meritano più del professionista oppure anche in questo caso il professionista prezzolato merita un peso inferiore. Ricordiamo che la fotografia interpreta la realtà, ne da un taglio soggettivo, non diverso dalle parole che vogliono, in maniera soggettiva, cercare di dare un'interpretazione ad un'opera o ad esempio ad una situazione sociale; civile; di guerra...allora non dovremmo guardare documentari o seguire reportage perchè sono speculazioni atte ad uniformare lo sguardo (perché anche questo fanno!).
Spero almeno che tu non arrivi a considerare non arte tutto quello che una certa critica arriva a definire arte, solo per andare contro e dire no alla critica istituzionale.
Spiegami come si fa a farsi pacere una voce che non si può sentire...come definisci tu quella dell'uomo della strada.
Sa tanto di ideologia.
Di buoni proposti; di opposizione ad una certa globalizzazione e stndardizzazione del pensiero...ma poi ci dobbiamo confrontare con la realtà.
Io sono contento di poter confrontarmi con chi ha un certo bagaglio culturale e mette il suo sapere al servizio della critica...poi sarò liberissimo di valutare ciò che leggo e sento.
Tu vuo dare ascolto ad un pensiero che non ha voce?
Capisco cosa vuoi dire...ma non si vive di sola ideologia!

Inviato da: buzz il Oct 29 2014, 09:10 PM

il critico esiste per farsi pubblicità. E' un mestiere non una missione. Per cui il suo giudizio è viziato da chi lo paga.
Almeno il critico di professione.
Se poi parliamo di chi fa la sua critica allora inseriamo anche l'uomo della strada che non fa non sentire la sua voce per scelta ma perchè ha altro da fare, o non ha i canali per farsi sentire.
Il critico comunque non ha colpa (e chi lo ha mai colpevolizzato?! - altre parole che mi hai messo senza che io le abbia dette)

no, io considero arte come ho spiegato, di quello che dicono i critici non me ne può importare di meno.

io ascolto tutti, ma non mi uniformo al "pensiero comune"

Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 10:15 PM

QUOTE(buzz @ Oct 29 2014, 09:10 PM) *
il critico esiste per farsi pubblicità. E' un mestiere non una missione. Per cui il suo giudizio è viziato da chi lo paga.
Almeno il critico di professione.
Se poi parliamo di chi fa la sua critica allora inseriamo anche l'uomo della strada che non fa non sentire la sua voce per scelta ma perchè ha altro da fare, o non ha i canali per farsi sentire.
Il critico comunque non ha colpa (e chi lo ha mai colpevolizzato?! - altre parole che mi hai messo senza che io le abbia dette)

no, io considero arte come ho spiegato, di quello che dicono i critici non me ne può importare di meno.

io ascolto tutti, ma non mi uniformo al "pensiero comune"


Ti prego...informati prima di scrivere cose non vero.
Ti porto un esempio: Nocturno (rivista di cultura e critica cinematografica).
Leggo assiduamente e conosco bene come funziona. Dentro ci trovi di tutto!
Uno stesso film può essere massacrato; elogiato; o semplicemente analizzato per quello che è.
Di tutto quello che si può intuire l'ultima cosa (e ci vorrebbe del pregiudizio e malizia) è che i giudizi dei recensori siano influenzati o viziati da chi paga.
C'è grandissima libertà, forse un gran calderone, ma di certo non si tratta di una rivista di parte qualunque essa possa essere.
Quello che i recensori scrivono ritorna in altri articoli per altre riviste.
I singoli critici mantengono, indipendentemente dalla testata per la quale scrivono, la loro onestà o quantomeno il loro modo di vedere il cinema.
Critici di professione.
Non so cosa tu legga, ma la tua affermazione è totalmente falsa.
Conosco un critico e curatore d'arte contemporanea.
Scrive saggi e lavoro per Flash Art...stai certo che la sua onestà intellettuale è assoluta!
Questa cosa del mestiere e non missione poi non so da dove te la tiri fuori.
Di qualcosa bisogna campare e il tempo per fare tutto non c'è...ma molti scrivono con passione perché credono nella divulgazione dell'arte e nel tentativo di creare spiragli d'interpretazione...ancora una volta un tuo pregiudizio che ha della malignità.
Poi parli di pensiero comune.
Quale?
Si capisce che non leggi, non sei informato e in merito la tua ignoranza è palese.
Il pensiero comune esisteva col positivismo e col neo-positivismo.
Col post-moderno tutto cambia...ma forse non sai di cosa sto parlando.
Basta informarsi per rendersi conto che non esiste un "pensiero comune" istituzionale.
Secondo te c'è un pensiero dominante, in merito all'arte, che accomuna la massa o che qualcuno vorrebbe inculcare?
Questo si che è un'idea limitata.
Idea di una persona che parla di cose che non conosce...che non legge e non è informata.
Basta poco per rendersi conto della discussione in essere sull'arte ai giorni nostri!
Ragioni per pregiudizi e preconcetti.


Inviato da: buzz il Oct 29 2014, 10:27 PM

ok, mi hai convinto,
L'arte è quella che decidono i critici, che sono tutti in buona fede.

Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 10:37 PM

Mai detto che sono tutti in buona fede, mai detto che l'arte è quella indicata dai critici...attento che anche tu metti in bocca parole non lette.
Come anche io non voglio assolutamente convincere nessuno.
Tu dai per scontato il vizio nell'attività del critico e dalla tua facile ironia si capisce che non consideri il pensiero dei critici.
Tu hai scritto delle cose senza fondamento.
Io ti dico che basta leggere per capire che non esiste un pensiero comune e che non è vero che i critici sono viziati da chi li paga.
Se così fosse allora tutti scriverebbero le stesse cose (se ci fosse un pensiero comune), ma così non è.
Se tanti scrivono tante cose diverse qualcuno potrà essere in malafede. Oppure molti lo sono.
Di certo non sono così ottuso da fare di tutta un'erba un fascio...come tu stai facendo.Ogni volta che scrivi mi dimostri sempre più chiusura e pregiudizio...mi sorge il dubbio che tu lo stia facendo apposta.

Inviato da: buzz il Oct 29 2014, 10:52 PM

ti ho dato ragione, cosa altro posso fare?!
per me la chiudo qui.

però non ho ancora sentito cosa sia l'arte per te.....

Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 11:05 PM

Non devi darmi ragione. Non faccio proselitismo.
Forse oltre che esprimerti con preconcetti non riesci a fare altro. L'hai esplicitato ormai più volte.
Per me arte è l'espressione originale di un pensiero (con le parole, con le immagini...).
Arte è anche l'opere che riflette oggi sulla natura, fruizione, ricettività dell'immagine nella realtà cittadina e metropolitana.
Arte è linguaggio che riflette sul suo stesso linguaggio.
Può avere tante declinazioni...ma per me è sempre prodotto di un pensiero.
Non può essere solo shock o istinto o gusto della bellezza per se stessa.

Inviato da: buzz il Oct 29 2014, 11:21 PM

quindi per te a m... d'artista di Manzoni è arte?
per me è solo un' espressione, neanche originale, del suo intestino.

Inviato da: TheSandman il Oct 29 2014, 11:40 PM

Il ready-made duschampiano cos'è per te?
La m...a è un'estremizzazione (non troppo originale) del ready-made.
In un periodo in cui il concetto di arte era strettamente legato alla perizia tecnica (non a caso la fotografia era relegata a puro espediente tecnico utile al pittore per eseguire i suoi "schizzi" preparatori) si vuole affermare la supremazia del pensiero, dell'idea.
Le avanguardie storiche furono sicuramente estreme, ma crearono una frattura che ha poi dato vita a tutta l'arte contemporanea, alla pop-art, concettaule, arte povera, fluxus, body art, neo-avanguardie...
E' arte?
Per me si.
Ma tu, secondo me, sbagli il tiro.
Non bisogna concentrarsi sull'oggetto materiale, ma sul pensiero che sta alla base.
L'opera è tutta dentro la testa dell'artista.
Quella di Manzoni è anche ironia e critica.
Lui ironizza molto sul mercato dell'arte e arriva a farsi pagare per della m...a (non vedo perché quei puntini di sospensione, dato che il titolo è "m...a d'artista"...non siamo in TV dova falsi perbenismi stigmatizzano in maniera spesso imbarazzante. Vedi cos'è successo poco tempo fa in TV con Thomas Milian).
L'arte contemporanea da Duschamp in avanti è influenzata dal ready-made.
Nemmeno Mapplethorpe e Newton sono puro formalismo anzi...sono fortemente concettuali.

Inviato da: buzz il Oct 29 2014, 11:50 PM

mi sarei accontentato di un semplice sì.
tanto mi basta.
Ora direi di dare spazio ad altri per esprimere il proprio giudizio

Inviato da: TheSandman il Oct 30 2014, 12:08 AM

Io non mi accontento.
Un si o un semplice no sono privi di giudizio (sicuramente inespresso). Basi piuttosto povere per un confronto costruttivo.

Inviato da: riccardobucchino.com il Dec 5 2014, 08:55 AM

QUOTE(buzz @ Oct 29 2014, 10:27 PM) *
ok, mi hai convinto,
L'arte è quella che decidono i critici, che sono tutti in buona fede.


L'arte é una cosa che piace anche se non ha una reale utilità.

L'architettura é arte in cui puoi andare un bagno. [cit.]

Inviato da: mikifano il Dec 5 2014, 09:43 AM

bella la vostra discussione!
non entro nel merito per un motivo molto semplice: a volte quella che taluni chiamano "arte" a me dà disgusto, anche fotograficamente parlando.
quindi limito a seguirvi!

Inviato da: itippi il Dec 5 2014, 10:06 AM

proporrei di ampliare il tema; che ne direste del collaudato ma irrisolto "contessa, cos'è mai la vita?"

Inviato da: cuomonat il Dec 5 2014, 12:08 PM

QUOTE(riccardobucchino.com @ Dec 5 2014, 08:55 AM) *
L'arte é una cosa che piace anche se non ha una reale utilità.

L'architettura é arte in cui puoi andare un bagno. [cit.]

Non è poco!!!!!

Inviato da: cuomonat il Dec 5 2014, 12:27 PM

QUOTE(mikifano @ Dec 5 2014, 09:43 AM) *
bella la vostra discussione!
non entro nel merito per un motivo molto semplice: a volte quella che taluni chiamano "arte" a me dà disgusto, anche fotograficamente parlando.
quindi limito a seguirvi!

Arte ed estetica vanno a braccetto, non c'è arte senza i sensi, quindi il disgusto ci sta quando è funzionale al messaggio e spesso rispecchia l'intenzione dell'artista ... ahahahah

Scherzi a parte: il disgusto che puoi provare tu (a prescindere dal significato che l'autore intende trasmettere) è l'insieme di stati d'animo, di esperienze passate, di aspettative che associ al referente e quindi è soggettivo. L'opera evoca parole (mesaggio) e dal significato delle parole nasce la loro capacità di associarsi ad immagini diverse a seconda di chi le utilizza e di chi le ascolta; le figure di significato suscitano emozioni, ma talvolta di difficile interpretazione. Insomma non bisogna confondere il bello con l'arte. E' bella l'immagine del Conte Ugolino?

Inviato da: cuomonat il Dec 5 2014, 12:48 PM

per es. la parola "mer.da", indica - la fotografia è indicale, indica come si fa quando si punta il dito - la materia scatologica (denotazione) ma può evocare una condizione umana (connotazione: la vita è una mer.da = stato depressivo) come la luna.
Ora tutto è lecito, se un dito indica la luna è lecito fermarsi al gesto che indica come è lecito guardare la luna, ma la prima evenienza attiene alla prosa mentre la seconda è della poesia. Non che una sia migliore dell'altra, servono solo per scopi e contesti diversi.

Emammamia... laugh.gif

Inviato da: cuomonat il Dec 5 2014, 01:23 PM

QUOTE(cuomonat @ Dec 5 2014, 12:27 PM) *
...
Scherzi a parte: il disgusto che puoi provare tu (a prescindere dal significato che l'autore intende trasmettere) è l'insieme di stati d'animo, di esperienze passate, di aspettative che associ al referente e quindi è soggettivo. ...

A mò di esempio voglio raccontare che ho deciso di tormentarmi (riuscendovi) affrontando l'epica lettura dell'Ulisse di J.Joice.
Non è un libro che mi sognerei di consigliare a tutti, ciò che posso dire, al di là dei sentimenti che ho provato, è che l'impresa portata a termine ha lasciato nella mia mente e nel mio spirito i semi di qualcosa che segneranno per sempre il mio senso estetico e l'atteggiamento con cui mi confronterò verso ogni futura manifestazione espressiva, e non solo artistica, in cui avrò l'occasione di imbattermi.
QUOTE
Non è poco!!!!!

Inviato da: satch984 il Dec 12 2014, 06:20 PM

QUOTE(buzz @ Oct 28 2014, 01:22 PM) *
Io mi riferisco all'uomo che incontri per strada, anche superficiale, o poco colto, ma è lui il giudice di quello che vede e che sente, e che poi opera le sue scelte.
Non ho certo bisogno che questa definizione me la dia Wiener o chiunque altro.
Questa è la dimostrazione che ognuno esprime un pensiero, solo che se ha "l'etichetta" di filosofo o opinionista o personaggio importante, allora gli si da un senso, altrimenti diventa un pensiero superficiale, solo perchè non viene citato dai "grandi".

E qui ritorniamo al concetto di arte.
Se non lo dica un critico non lo è?
e se un critico dice che la M d'artista è arte, lo diventa?
e se invece ad esprimere la propria opinione è "l'uomo della strada" della sua opinione non ce ne facciamo nulla?

io ritengo che superficialità sia delegare il proprio pensiero a quello dei "grandi".

io non ho detto di non trovarmi d'accordo con questo o con quello. O prima o poi qualcuno che la pensa come te lo trovi nel mondo! E magari, per i gradi numeri, questo qualcuno è un "grande" o importante, per cui tutto ciò non fa altro che rafforzare il mio discorso.

in conclusione per me arte è soggettivo.
i bene e il male lasciamoli a chi di dovere. Anche quelli sono soggettivi e la dimostrazione è che quello che un tempo era bene adesso è male.
Se ci fosse una oggettività assoluta questo non sarebbe possibile.


quotissimo, mio stesso pensiero. se l'opera ti emoziona l'artista è riuscito nel suo intento, quindi per quella persona sarà arte. non ci sono giudici supremi, ma solo la sensibilità ed i gusti di ognuno di noi.

Inviato da: cuomonat il Dec 12 2014, 06:26 PM

QUOTE(satch984 @ Dec 12 2014, 06:20 PM) *
quotissimo, mio stesso pensiero. se l'opera ti emoziona l'artista è riuscito nel suo intento, quindi per quella persona sarà arte. non ci sono giudici supremi, ma solo la sensibilità ed i gusti di ognuno di noi.

Cosa non è l'arte.

Inviato da: satch984 il Dec 12 2014, 06:33 PM

QUOTE(cuomonat @ Dec 12 2014, 06:26 PM) *
Cosa non è l'arte.


per te, tuo parere... come hai scritto a me nell'altro topic. di certo non puoi dirlo tu cosa è l'arte o qualcun'altro. ognuno ha la sua idea, il bello è proprio questo.

Inviato da: cuomonat il Dec 12 2014, 06:46 PM

QUOTE(satch984 @ Dec 12 2014, 06:33 PM) *
per te, tuo parere... come hai scritto a me nell'altro topic. di certo non puoi dirlo tu cosa è l'arte o qualcun'altro. ognuno ha la sua idea, il bello è proprio questo.

Vuoi dire il gusto, non l'arte. Il gusto non è in discussione, come senso estetico personale.
Se l'arte dipendesse dal gusto non esisterebbe come concetto. Ma puoi dire: l'arte non esiste, e va bene, ma dovresti dimostrarlo. Potresti dimostrarlo?

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