"Tutta l'arte è romantica, perché se togliamo il romanticismo all'arte essa diventa scienza"
Ma anche la scienza può spesso essere arte. E' sbagliato vederla come un qualcosa di freddo.
E = m x c2 che mette in relazione massa ed energia
F = m x a che ci ha permesso di mandare una navicella sulla Luna
sono espressioni del genio umano, frutto non solo del calcolo, ma di intuizione e fantasia.
Pensate ai frattali ove per mezzo di equazioni si ottengono delle figure esteticamente molto belle.
Oppure pensate al numero Fi, relativo alla sezione aurea. Ed a come fin dagli architetti greci si sia cercata la bellezza nella matematica e nella geometria (e quindi nella scienza). Pensate all'uomo vitruviano.
Arte e scienza non sono agli antipodi, ma sono espressioni diverse del genio e della fantasia.
proprio parlando di fotografia, è sintomatico il fatto che quando essa è nata col dagherrotipo, Arago ne dette ufficialmente comunicazione in una riunione congiunta dell'Accademia delle scienze e delle arti.
Buona luce
Enrico
Messaggio modificato da enrico il Jan 22 2011, 12:18 PM
Ma anche la scienza può spesso essere arte. E' sbagliato vederla come un qualcosa di freddo.
E = m x c2 che mette in relazione massa ed energia
F = m x a che ci ha permesso di mandare una navicella sulla Luna
sono espressioni del genio umano, frutto non solo del calcolo, ma di intuizione e fantasia.
Pensate ai frattali ove per mezzo di equazioni si ottengono delle figure esteticamente molto belle.
Oppure pensate al numero Fi, relativo alla sezione aurea. Ed a come fin dagli architetti greci si sia cercata la bellezza nella matematica e nella geometria (e quindi nella scienza). Pensate all'uomo vitruviano.
Arte e scienza non sono agli antipodi, ma sono espressioni diverse del genio e della fantasia.
proprio parlando di fotografia, è sintomatico il fatto che quando essa è nata col dagherrotipo, Arago ne dette ufficialmente comunicazione in una riunione congiunta dell'Accademia delle scienze e delle arti.
Buona luce
Enrico
Messaggio modificato da enrico il Jan 22 2011, 12:18 PM
Beh, Enrico, sul fatto che anche la Scienza possa essere Arte sono d'accordo, e lo sai.
Il fatto è che queste parole ("Arte", "Aritgianato", "Scienza"...) sono, appunto, solo parole, fino a che non ne diamo una definizione condivisa.
Per me, "scienza", in questo caso, vuol dire "consapevolezza di cosa si fa e perché, e delle leggi che governano ciò che si fa". Senza questa consapevolezza, non necessariamente "accademica", per me non può esistere l'arte. Per usare una analogia, parafraserò una cosa che ho già scritto tanti anni fa in un altro thread... Armstrong, Louis Armstrong, era un artista e faceva arte, perché sapeva esattamente cosa stava facendo, e perché, e come funzionava... anche se magari non conosceva il nome "ufficiale" delle note, o degli intervalli che usava, o degli accordi o di alcuna altra cosa relativa alla teoria musicale "accademica". In compenso, aveva una profondissima conoscenza empirica e pragmatica di quelle cose e delle leggi che ne governavano l'uso (la loro grammatica e sintassi).
Senza quella conoscenza, secondo me, non si fa Arte.
Il matematico (o il fisico) che con la sua intuizione supera ostacoli ritenuti insormontabili, e/o mette in relazione massa, energia e velocità della luce, non potrebbe farlo se non avesse un'intima e profonda conoscenza delle leggi della matematica e/o della fisica... E una capacità di vedere cose che altri non riescono a cogliere. Ma non so se questo si chiami "arte" o non, piuttosto, "genio".
Ma l'idea "romantica" di arte, quella per la quale l'arte non necessita di regole, o non ne richiede la conoscenza, o altre cavolate simili... beh, quella mi troverà sempre "contro".
Opinione personale (che peraltro condivido...), eh!...
Ciao,
Davide
Messaggio modificato da twinsouls il Jan 22 2011, 05:47 PM
Il fatto è che queste parole ("Arte", "Aritgianato", "Scienza"...) sono, appunto, solo parole, fino a che non ne diamo una definizione condivisa.
Per me, "scienza", in questo caso, vuol dire "consapevolezza di cosa si fa e perché, e delle leggi che governano ciò che si fa". Senza questa consapevolezza, non necessariamente "accademica", per me non può esistere l'arte. Per usare una analogia, parafraserò una cosa che ho già scritto tanti anni fa in un altro thread... Armstrong, Louis Armstrong, era un artista e faceva arte, perché sapeva esattamente cosa stava facendo, e perché, e come funzionava... anche se magari non conosceva il nome "ufficiale" delle note, o degli intervalli che usava, o degli accordi o di alcuna altra cosa relativa alla teoria musicale "accademica". In compenso, aveva una profondissima conoscenza empirica e pragmatica di quelle cose e delle leggi che ne governavano l'uso (la loro grammatica e sintassi).
Senza quella conoscenza, secondo me, non si fa Arte.
Il matematico (o il fisico) che con la sua intuizione supera ostacoli ritenuti insormontabili, e/o mette in relazione massa, energia e velocità della luce, non potrebbe farlo se non avesse un'intima e profonda conoscenza delle leggi della matematica e/o della fisica... E una capacità di vedere cose che altri non riescono a cogliere. Ma non so se questo si chiami "arte" o non, piuttosto, "genio".
Ma l'idea "romantica" di arte, quella per la quale l'arte non necessita di regole, o non ne richiede la conoscenza, o altre cavolate simili... beh, quella mi troverà sempre "contro".
Opinione personale (che peraltro condivido...), eh!...
Ciao,
Davide
Messaggio modificato da twinsouls il Jan 22 2011, 05:47 PM
Come non condividere?
Anche lo scienziato spesso deve saper vedere "oltre" per scoprire qualcosa. Oltre le "regole" fissate dagli scienziati precedenti. Prima di Einstein la massa era considerata una costante. Lui modificò le cose affermando che ciò che è costante è la velocità della luce e che la massa si modifica con la velocità: cosa da far accapponare la pelle ai contemporanei. Senza parlare di ciò che subì Darwin (e ancora purtroppo subisce da qualche parte...).
Io sinceramente ancora non ho capito bene che significa "arte" ;-)
Enrico
Anche lo scienziato spesso deve saper vedere "oltre" per scoprire qualcosa. Oltre le "regole" fissate dagli scienziati precedenti. Prima di Einstein la massa era considerata una costante. Lui modificò le cose affermando che ciò che è costante è la velocità della luce e che la massa si modifica con la velocità: cosa da far accapponare la pelle ai contemporanei. Senza parlare di ciò che subì Darwin (e ancora purtroppo subisce da qualche parte...).
Io sinceramente ancora non ho capito bene che significa "arte" ;-)
Enrico
Ciao a tutti, è bellissima questa discussione e poi il pdf della lezione18 è molto interessante.
Volevo chiederti se ci sono altre lezioni tipo questa da scaricare e vedere??
Claudio
...
Io sinceramente ancora non ho capito bene che significa "arte" ;-)
Enrico
Io sinceramente ancora non ho capito bene che significa "arte" ;-)
Enrico
Caro Enrico, questa affermazione porta in sè un'ingenuità ed al contempo una provocazione, per non dire una rivelazione.
Per analogia l'iperrealismo pone la stessa domanda, secondo me. La pittura, archetipo dell'arte, della technè con titti i suoi canoni e codici, si confronta con il medium di quest'epoca nel tenatativo di dimostrare che la pittura può essere ancora arte, come la fotografia e tutte le arti visuali, raggiungendo gli stessi risultati ma con mezzi diversi. Dimostra essenzialmente che l'arte è una forma espressiva che tende al bello e non importa con quali mezzi si realizzi.
Il quesito si sposta sul significato di "bello". Cos'è?
E visto che il bello è relativo (ciò che piace a me può non piacere ad altri), anche l'arte è relativa?
Enrico
E visto che il bello è relativo (ciò che piace a me può non piacere ad altri), anche l'arte è relativa?
Enrico
Il quesito si sposta sul significato di "bello". Cos'è?
E visto che il bello è relativo (ciò che piace a me può non piacere ad altri), anche l'arte è relativa?
Enrico
E visto che il bello è relativo (ciò che piace a me può non piacere ad altri), anche l'arte è relativa?
Enrico
Fingo di credere ancora nell'ingenuità della domanda (non di chi la pone ovviamente) e invito a riflettere sul modo in cui vediamo la realtà. I sensi ci forniscono informazioni su ciò che attrae la nostra attenzione ma la nostra cultura è il sw che ci permette di decodificare il messaggio eventuale insito nell'oggetto.
Ebbene si a parer mio l'arte è dunque relativa, alla sensibilità ed alla cultura. E' un fatto socio-culturale che risente conseguentemente dell'epoca storica cui fa riferimento.
Messaggio modificato da cuomonat il Jan 23 2011, 09:44 PM
Il quesito si sposta sul significato di "bello". Cos'è?
E visto che il bello è relativo (ciò che piace a me può non piacere ad altri), anche l'arte è relativa?
Enrico
E visto che il bello è relativo (ciò che piace a me può non piacere ad altri), anche l'arte è relativa?
Enrico
Anch'io fingo di credere all'ingenuità della domanda...
E anche la mia risposta è SI!
Il concetto di "arte" cambia a seconda della cultura dei popoli, dei modi e degli stili di vita, altrimenti opere d'"arte" tipo i barattoli di "mer.da d'artista" non avrebbero senso di esistere...
altrimenti opere d'"arte" tipo i barattoli di "mer.da d'artista" non avrebbero senso di esistere...
Bè, quella roba anche a molti contemporanei e con cultura affine ha fatto e fa schifo...
A parte la coprologia, molte correnti a mio parere sono più delle ricerche filosofiche o psicologiche che artistiche. Resta il fatto che alcune opere, lontane nel tempo ed anche distanti culturalmente, continuano a piacere.
Forse dipende da una qualche struttura nervosa comune nello spazio ed invariata nel tempo. In ogni caso il tutto è limitato alla specie umana. Chissà se gli altri esseri viventi potessero esprimersi...
Messaggio modificato da enrico il Jan 24 2011, 08:27 AM
Chissà se gli altri esseri viventi potessero esprimersi...
Occorrerebbe sapere se sognano e come sognano
Bè, è risaputo che i cani sognano e basta guardarli quando dormono per capire che è vero... Inoltre il mio cucciolo si esprime eccome, riduce ogni cosa che trova, di qualunque materiale, a scultura indecifrabile riconducibile all'arte moderna...
Bè, è risaputo che i cani sognano e basta guardarli quando dormono per capire che è vero... Inoltre il mio cucciolo si esprime eccome, riduce ogni cosa che trova, di qualunque materiale, a scultura indecifrabile riconducibile all'arte moderna...
Non è un artista cane, come spesso se ne trovano, ma un cane artista!
Buona giornata
Enrico
Messaggio modificato da enrico il Jan 25 2011, 09:49 AM
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Forse dipende da una qualche struttura nervosa comune nello spazio ed invariata nel tempo. In ogni caso il tutto è limitato alla specie umana.
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Forse dipende da una qualche struttura nervosa comune nello spazio ed invariata nel tempo. In ogni caso il tutto è limitato alla specie umana.
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Alcuni storici hanno tentato di individuare analogie tra sogno e fotografia. In particolare nell'interpretazione delle dinamiche che accadono nel lavoro onirico; si avrebbe una trasposizione del pensiero in testo letterale e successivamente in testo figurato, metafore. In fotografia parallelamente si assisterebbe ad un fenomeno di andata e ritorno: la realtà percepita a livello cosciente verrebbe elaborata a livello inconscio per poi manifestarsi in forma di testo figurato con la produzionei dell'immagine fotografica. Così come si studiano/osservano i meccanismi di funzionamento psichici attraverso l'interpretazione del sogno ( viene richiesta anche la descrizione del sogno mediante la trasczizione, la produzione di un testo scritto) parallelamente si fa ricorso all'esame dei disegni e altre forme di produzione di immagini.
Non è escluso che per essere artisti si debba anche avere qualche disturbo di funzioni psichiche... per fortuna non è da tutti.